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Per la poesia infinita del creato

Per la poesia infinita del creato - Anima Mundi | ATTRAVERSAMENTI, la via Appia tra Pietra e Visione 2025

 martedì 1 luglio 2025
 ore 18,30
Area mausoleo Cecilia Metella / Chiesa di San Nicola (Castrum Caetani)


 #incontro #talk    “per la poesia infinita del creato”
 in dialogo con Guidalberto BORMOLINI (monaco) e Gabriele GUZZI (economista)

Mai l'economia è stata così centrale nella vita sociale, familiare, individuale come nell'attuale fase della civiltà. Parafrasando Karl Polanyi, è l'intera società ad essere incorporata nel meccanismo della sua stessa economia, trasformandosi in società di mercato. L'Economia quindi è divenuta una sfera autonoma che tende ad inglobare la stessa società che diviene “economica”, essendo le sue istituzioni essenziali il mercato ed il capitale.
Di contro assistiamo nella nostra società ad un ritorno di interesse e ad un forte desiderio di spiritualità. A questo riguardo l’antropologo Luis-Vincent Thomas afferma che: «Il fallimento di un mondo ipertecnicizzato genera un bisogno immenso di spiritualità». Ma questa ricerca non sempre è in continuità con le forme tradizionali. L’atteggiamento prevalente sembra fatto di maggiore individualismo e minore impatto comunitario: misticismo, ascesi, meditazione vissuti esclusivamente come opzione personale.
Allora può la spiritualità dialogare con l’economia con l’obiettivo di comprendere quale sarà il “pensiero economico” del futuro?
Laddove vi è disponibilità a entrare nell’economia del dono, dell’amore e della cura, uscendo da dogmatismi e ideologie per cercare quell’afflato universale e antropologico, lì vi sarà possibilità di luoghi e spazi dove le persone troveranno ristoro, benessere e vita.

# performance  “Anima Mundi”
concerto per fisarmonica di e con Marcello FIORINI (musica)

Marcello Fiorini, fisarmonicista e compositore, vincitore di numerosi concorsi musicali nazionali e prestigiosi premi internazionali, ha sviluppato negli anni un originale ed emozionante linguaggio musicale che lo hanno portato a comporre ed interpretare musiche per il teatro, la danza e il cinema, unitamente a un’attività concertistica sia come solista che in formazione. Ha collaborato con artisti come Vladimir Derevianko, Laura Escalada Piazzolla, Pino Strabioli, Aurelio Gatti e la compagnia MDA Produzioni Danza, Cosimo Cinieri, Luis Bacalov, Gianni de Feo, Claudia Zaccari e Dominique Portier, Moni Ovadia, Michel Godard, Gianluca Maria Tavarelli, Simone Massi, Dario Ballantini. Il suo disco da solista dal titolo “Y” (MAP Editions) è stato premiato con l’Orpheus Award 2017 (Premio della critica) come miglior album e produzione per fisarmonica classica.
“ANIMA MUNDI”
La vita è continua e incessante creazione che nasce da un principio semplice, una forza compatta e unitaria da cui prendono forma le piante, gli animali, gli esseri umani e l’universo tutto. È da questo principio universale che è possibile comprendere la natura e accostarsi alla spiritualità più pura, semplice e vera.

Nascono così le composizioni di ANIMA MUNDI sui temi universali dell’armonia e della vitalità della natura e della sua totalità: ogni realtà, anche apparentemente inanimata, contiene una presenza spirituale collegata all'anima del tutto. La molteplicità di anime presenti nel mondo è l'Anima del mondo e all’uomo spetta coglierne l’intelligenza assopita e lo spirito divino.

13.7.25
  ,

TWITTERING MACHINE

spinoff.spintimelabs 22 maggio 2025

spettacolo/performance

TWITTERING MACHINE
di AdA collettivo informale per la scena 
regia e installazioni video Loredana Antonelli
regia drammaturgia e interpretazione Pasquale Passaretti
music composer LadyMaru
assistente regia Elena Zagaglia
 
È venerdì. Un dipendente di una multinazionale, a causa di un tragico imprevisto, è costretto a trattenersi oltre l’orario di chiusura dell’ufficio. Questo evento inaspettato spinge il protagonista a riflettere sul senso delle proprie azioni quotidiane: prendere il treno per andare al lavoro, bere un caffè al bar della stazione, scorrere distrattamente un post di qualche social. La perpetua replicazione di queste azioni banali si rivelano inaspettati incubatori di crudeltà. L’individuo contemporaneo applica e subisce la pratica del male in situazioni ritenute normali – tutto sembra lecito perché tutto è normale. Twittering Machine replica l’assurdità della società contemporanea inscenando una giornata-tipo di un dipendente-tipo, laddove il tempo è uno spietato ingranaggio di una macchina inutile. Il progetto si ispira al quadro di Paul Klee, 

Die Zwitscher-Machine, l'opera ritrae  quattro uccelli stilizzati posati su un’esile struttura che cantano grazie all’azione meccanica di una manovella. Da questa suggestione nasce Twittering Machine, una performance multimediale tra musica, video  e prosa.

Premio PimOff ’ per il Teatro Contemporaneo 
Premio LMDP - Festival Internazionale di Teatro Arte e Nuove Tecnologie di Kyber Teatro ‘22 
con il sostegno di Lunarte

17.6.25
 

Matrice- da Ana Mendieta

Angelo Mai 28 Maggio 2025

Trilogia_La questione del linguaggio corporeo e l’arte di A.Mendieta, C.Cahun, S.Moon

Alessandra Cristiani

ANCORA | Angelo Mai | Teatro 2024_2025

Progetto e performance  Alessandra Cristiani | musiche originali  Ivan Macera | musiche aggiuntive  Alessandro Cortini | luce  Gianni Staropoli | produzione  pindoc | coproduzione  Teatro Akropolis | con il sostegno di  Orbita Spellbound Centro Nazionale di Produzione della Danza, dell’associazione Culturale Le Decadi | con il contributo di  Mic, Regione Siciliana | un ringraziamento speciale alla compagnia DEHORS/AUDELA, allo spazio Gemma-scuola del corpo 

ALESSANDRA CRISTIANI porta in scena un percorso performativo in tre tappe, ispirato all’arte di Ana Mendieta, Claude Cahun, Suehiro Moon.

Dopo la Trilogia dedicata a Schiele, Bacon e Rodin, nasce una nuova indagine: uno sguardo al femminile sul corpo, l’identità e la rappresentazione.

🔻 Tappa I | 28 maggio | h 21 – Matrice da Mendieta

🔻 Tappa II | 29 maggio | h 21 – Lingua da Cahun

🔻 Tappa III | 30 maggio | h 21 – caduta la neve da Moon

L’ultima TRILOGIA di Alessandra Cristiani è ispirata alla questione del linguaggio corporeo e l’arte di A. Mendieta, C. Cahun, S.Moon. La passata Trilogia_La questione del corpo e l’arte di E. Schiele, F. Bacon, A. Rodin può considerarsi la madre, il campo magnetico dal quale dedurre un ulteriore orizzonte, una rinnovata tensione al performativo. La questione del linguaggio corporeo nell’arte di A. Mendieta, C. Cahun, S. Moon, è l’elemento figlio, lo sguardo declinato al femminile gettato sul contemporaneo. 

La corporeità indaga criticamente il linguaggio d’arte come mezzo espressivo, sottopone a interrogazione l’artificio, il congegno, la rete, il recinto. Quale è la condizione, il passo familiare e l’inciampo, che meglio può convocare la propria natura viva, identitaria? In che modo il misterioso radicamento carnale legittima l’efficacia della rappresentazione? È possibile intercettare zone di collasso e di confine nel transito percettivo tra la performance e la modalità installativa? Quale è il luogo in cui stare? Quale è il corpo da stanare? L’Ankoku Butō nell’immenso materiale di pensiero, pratiche e poetiche da lui germinate, è a fondamento del percorso creativo per la capacità che ha di rendere urgente e necessario dissentire dal codice.

ALESSANDRA CRISTIANI

Performer e danzatrice, lavora come solista e stabilmente nella compagnia Habillé d’eau che vince il Premio Ubu 2018 come miglior spettacolo di danza con Euforia. Dello stesso anno la
Nomination Premio Ubu 2018 come migliore attrice o performer per gli spettacoli Clorofilla e Euforia. Dal teatro di marca odiniana (Teatro Potlach, Toni Cots, Jean Paul Denizon, Teatro de Los Andes, Nino Racco, Naira Gonzales) approda alla danza attraverso una personale esplorazione del training fisico dell’attore. Studia danza contemporanea con Moses Pendleton, Giovanna Summo, Domenique Dupuy, Hervè Diasnas; Tecniche del mimo trasparente con Hal Yamanouchi; Respiro e movimento con il trainer Giuseppe Ravì; Qi gong con Solene Fiumani; Ideokinesis: Placement e Riposo Costruttivo con Ursula Stricker,Yoga con Maddalena Gana. Nel 1997 riceve il Premio Excelsior come migliore attrice per il corto La foto, per la regia di Sara Masi, concludendo un primo ciclo di formazione nel teatro di ricerca.
Dal 1996 indaga il pensiero e la pratica dell’ankoku Butō (Masaki Iwana, Akira Kasai, Akaji Maro, Tadashi Endo, Ko Murobushi, Yoko Muronoi, Hisako Horikawa, Toru Iwashita, Daisuke Yoshimoto, Atsushi Takenouchi, Kohshou Nanami, Yuko Kaseki, Yumiko Yoshioka), laureandosi in Metodologia e Critica dello Spettacolo con la tesi sperimentale: Masaki Iwana e la tradizione del “Buto Bianco”. “The Intensity of nothingness”: una metodologia della danza.


28 maggio | h 21 | Matrice- da Ana Mendieta

Trilogia_la questione del linguaggio corporeo e l’arte di A. Mendieta, C. Cahun, S.Moon

Progetto e performance  Alessandra Cristiani | suono Ivan Macera | Luce Gianni Staropoli | Immagine e video  Alberto Canu, | Cuore, opera dell’artista Mirna Manni |un ringraziamento  speciale a Lorenzo Letizia | Produzione pindoc | Coproduzione Teatro Akropolis, Triangolo Scaleno Teatro | Con il sostegno Associazione Culturale Le Decadi, Associazione Vera Stasi / Progetti per la Scena | Con il contributo di Mic, Regione Siciliana

Matrice, ossia alla foce di se stessi. Il corpo come Mater, condizione generativa e trasformativa. Luogo attraversato e attraversabile, infinite le sue nature, indecifrabili i suoi sigilli. Con pudore cerco la via per retrocedere alla sorgente, nella visione di un corpo originario e salvifico, colmo e cavo, nell’utopia di una terra lentissima e propizia. Cerco nella performance una strategia esistenziale, la ritualità di un viaggio che possa ricongiungermi a un innato sapere percettivo, all’innesco delle forze primarie, alle loro pulsioni vitali. La corporeità radica. È qualcosa che battezza, che intrappola, che libera. Desidero la concretezza della sua lingua.

 

17.6.25
 

Recital Corticchia



17.3.25
 

De Profundis



23.11.24
 

Lingua_da Claude Cahun

Centrale Preneste Teatro 12 Ottobre 2024

YOU . The YOUng City – “I GRANDI RACCONTI

rassegna di spettacoli dal vivo di teatro, danza, musica, circo/teatro e nuovi linguaggi del contemporaneo.  organizzata da Ruotalibera e con la direzione artistica di Tiziana Lucattini. 

 Lingua_da Claude Cahun.

Lo spettacolo è la seconda tappa della trilogia Il linguaggio corporeo e l'arte di A. Mendieta, C. Cahun, S. Moon. Un progetto e una performance di Alessandra Cristiani, con le musiche originali di Ivan Macera, le musiche aggiuntive di Alessandro Cortini, luce di Gianni Staropoli. Una produzione PinDoc, coproduzione Teatro Akropolis con il sostegno di Orbita Spellbound Centro Nazionale di Produzione della Danza, dell'Associazione Culturale Le Decadi e con il contributo di Mic, Regione Siciliana. Un ringraziamento speciale alla compagnia DEHORS/AUDELA, allo spazio Gemma-Scuola del corpo. L'arte non è un mezzo di fuga, ma un laboratorio performativo e performante dove il corpo si espone, mette in scena le sue latenze, l'intuizione di nature altre. Quale è la lingua che meglio cattura o si fa canale, passaggio, anche solo sporadico di segni eloquenti, di anomalie perturbanti non riducibili all'ordinario? Quale sprofondamento corporeo può essere convocato per facilitare l'emersione di nodi vitali, zone porose? Se non ci fosse la negoziazione dell'atto della comunicazione, chi avrebbe il coraggio di annunciare i propri demoni, i propri angeli?

3.11.24
 

Ontogenesi


Biblioteca Elsa Morante 7 settembre 2024
Marcello Sambati
Ontogenesi_Il passo viandante

Essere in faccia alla natura e non agli uomini, è l’unica disciplina. Di fronte alla natura inerte l’unica risorsa è pensare.
Simon Weil

Voce e parola sospesa nel fallimento dell’intelligenza, atto disperato del sentire e del sapere davanti all’incerta apparizione del Possibile, del mistero della differenza nella figura della separazione.

La realtà non è tutta nell’intelligenza dell’umano – proprio ciò che ad essa sfugge ne decreta l’oltraggio e il fallimento. C’è un tempo in cui bisogna fermarsi per rinascere.

Pensiero del giardino della terra, perlustrazione dei suoi mondi, ascolto delle sue lingue mute, fino ai silenzi analogici dell’inorganico e dell’immateriale – polvere, pietra, gelo-visioni, sentimenti, illuminazioni. “Noi” come categoria biologica-immaginaria in un teatro di mondi.

Siamo tutti membri della comunità biotica della terra, ogni forma di vita, stupefatta della sua stessa possibilità di essere, è nella nostra stessa vita. Sui nostri sentieri e, ancora per poco, ai nostri orizzonti.

Solstizio d’inverno, cielo stellato. Intorno i moniti
della notte, dove cresce la pianta del più niente, a ricordarci
il suo sempre tornare, come un perdono prima della fine.

A cura di Marcello Sambati. Due serate dedicate all’esplorazione di mondi e tecniche
dell’immaginario, unico fenomeno umano in grado di contrastare efficacemente l’ormai
inarrestabile assedio della tecnica e dell’artificio. Solo opere fantastiche possono contrapporsi ai prodotti della tecnica. Da forme sensibili a forme immaginative individuali e collettive che attingono dall’inesplorato della natura una grammatica dell’immaginazione per orientarsi nel mondo. Siamo tutti membri della comunità biotica della terra. Ogni forma di vita è umana in quanto è nominata e decisiva per l’ uomo. Seconda edizione
Nel possibile c’è più del reale Bergson
Marco Ariano – Canti Ibridi _ Landscapes
Corpi impropri, smisurati, corpi che si oltrepassano in mozionalità
ecofoniche, in catastrofici paesaggi della risonanza.

Non distinguere un’anima e un corpo. Non dividere il ritmo
dal respiro corporeo che gli dà vita, dal movimento trascorrente.
S.Solmi

Marcello Sambati
Ontogenesi_Il passo viandante

Essere in faccia alla natura e non agli uomini, è l’unica disciplina. Di fronte alla natura inerte l’unica risorsa è pensare.
Simon Weil

Il Giardino delle Voci
Necessarie, consapevoli, alchemiche, rigeneranti.
Visioni, respiri, scritture, radici di lingue, canti e incanti di esistenze.

Evento corale che attinge all’immenso patrimonio del pensiero artistico, poetico e filosofico.

Ecco il mio Nome
A cura di Elena Rosa
Video-performance sull’esperienza poetica e visiva
dell’Incontro-Laboratorio con i giovani migranti.

Uno è sempre l’indice di una molteplicità: un evento,
una singolarità, una vita. Una vita è ovunque.
Deleuze

 


22.9.24
 

Canti Ibridi _ Landscapes

Biblioteca Elsa Morante 6 settembre 2024

Canti Ibridi _ Landscapes

a cura di Marco Ariano
con Lucia Guarino, Melissa Lohman e alcune allieve dell’Accademia Nazionale di Danza

nell’ambito del progetto 𝐋𝐢𝐦𝐦𝐚𝐠𝐢𝐧𝐚𝐫𝐢𝐨 𝐡𝐚 𝐠𝐥𝐢 𝐨𝐜𝐜𝐡𝐢 𝐚𝐩𝐞𝐫𝐭𝐢 a cura di 𝐌𝐚𝐫𝐜𝐞𝐥𝐥𝐨 𝐒𝐚𝐦𝐛𝐚𝐭𝐢

Non distinguere un’anima e un corpo. Non dividere il ritmo
dal respiro corporeo che gli dà vita, dal movimento trascorrente.
S.Solmi

Progetto performativo-laboratoriale basato su pratiche di transito corpo-suono.
Un lavoro radicale, de-costruttivo, che tende a liberare dalla pre-posizione umana, a smarginare i corpi ed a introdurli al pulsare di altre forme di vita. Ritmi smisurati, voci deitte, corpi che si oltrepassano in (im)possibili mozionalità ecofoniche, in sconosciuti paesaggi della risonanza.

A cura di Marcello Sambati. Due serate dedicate all’esplorazione di mondi e tecniche
dell’immaginario, unico fenomeno umano in grado di contrastare efficacemente l’ormai
inarrestabile assedio della tecnica e dell’artificio. Solo opere fantastiche possono contrapporsi ai prodotti della tecnica. Da forme sensibili a forme immaginative individuali e collettive che attingono dall’inesplorato della natura una grammatica dell’immaginazione per orientarsi nel mondo. Siamo tutti membri della comunità biotica della terra. Ogni forma di vita è umana in quanto è nominata e decisiva per l’ uomo. Seconda edizione
Nel possibile c’è più del reale Bergson
Marco Ariano – Canti Ibridi _ Landscapes
Corpi impropri, smisurati, corpi che si oltrepassano in mozionalità
ecofoniche, in catastrofici paesaggi della risonanza.

Non distinguere un’anima e un corpo. Non dividere il ritmo
dal respiro corporeo che gli dà vita, dal movimento trascorrente.
S.Solmi

Marcello Sambati
Ontogenesi_Il passo viandante

Essere in faccia alla natura e non agli uomini, è l’unica disciplina. Di fronte alla natura inerte l’unica risorsa è pensare.
Simon Weil

Il Giardino delle Voci
Necessarie, consapevoli, alchemiche, rigeneranti.
Visioni, respiri, scritture, radici di lingue, canti e incanti di esistenze.

Evento corale che attinge all’immenso patrimonio del pensiero artistico, poetico e filosofico.

Ecco il mio Nome
A cura di Elena Rosa
Video-performance sull’esperienza poetica e visiva
dell’Incontro-Laboratorio con i giovani migranti.

Uno è sempre l’indice di una molteplicità: un evento,
una singolarità, una vita. Una vita è ovunque.
Deleuze

 

22.9.24
 

Tempesta


“ATTRAVERSAMENTI – La via Appia tra pietra e visione”
Dal 30 maggio al 12 luglio, un itinerario di spettacoli, approfondimenti e performance per incontrare la Regina Viarium
Dieci gli appuntamenti di teatro, musica, danza, botanica, scienze mediche e arte della cura che si terranno in due luoghi straordinari: la Chiesa di San Nicola e il Ninfeo Villa dei Quintili.
Progetto promosso dal Parco archeologico dell’Appia Antica con il sostegno del Ministero della Cultura - Direzione Generale dello Spettacolo e ideato in collaborazione con la Rete dei Teatri di Pietra

Tempesta

Domenica 30 giugno ore 21:00 – Performance di danza e teatro
Mausoleo di Cecilia Metella – Chiesa di San Nicola
Performance di teatro e danza ispirata all’Eneide di Virgilio. L’Eneide inizia con una tempesta: non una tempesta qualunque, ma un perfect storm che sconfina nel mito, i cui venti, scatenati da un dio, intervengono a recare la maggior devastazione possibile. Il mare non è vita, non è incontro o prospettiva ma pericolo e sgomento. C’è poi una terra, una spiaggia, l’Europa, che non è approdo sicuro e tranquillo ma approdo ostile, nel quale essere migrante è delitto.

11.7.24
 

Caduta la neve

Alessandra Cristiani in
Caduta la neve da Sarah Moon
OSCILLAZIONI
19 Dicembre 2024

giovedì h 21,30

Trilogia_La questione del linguaggio corporeo e l’arte di A. Mendieta, C. Cahun, S. Moon

“Il sogno è finito? Il sogno è finito!”
Ci sentiamo colpire verticalmente dalle frecce di Cupido: le immagini, ma noi stessi siamo fatti di immagini, crocevia di segni, sensi, luoghi, dimensioni, colori. L’immagine che ci anima ha il tempo di una fragilità. Forse il sogno è possibile fiutarlo per l’incedere di un’ombra, che lo segue come fosse una coda animale, celata dietro di sé, alle sue spalle. Al passaggio di ogni evento, ad ogni epifania, si dovrebbe sostare in un angolo di tempo senza metrica. Soglia e rifugio. Essere immersi nella sua eco, nel fermento dei silenzi che ne derivano. È un nuovo sogno. Attendere che qualcosa prenda corpo e “ci metta nel mezzo di una verità”.


Biografia

Performer e danzatrice, lavora come solista e stabilmente nella compagnia Habillé d’eau che vince il Premio Ubu 2018 come miglior spettacolo di danza con Euforia. Dello stesso anno la Nomination Premio Ubu 2018 come migliore attrice o performer per gli spettacoli Clorofilla e EuforiaDal teatro di marca odiniana (Teatro Potlach, Toni Cots, Jean Paul Denizon, Teatro de Los Andes, Nino Racco, Naira Gonzales) approda alla danza attraverso una personale esplorazione del training fisico dell’attore. Studia danza contemporanea con Moses Pendleton, Giovanna Summo, Domenique Dupuy, Hervè Diasnas; Tecniche del mimo trasparente con Hal Yamanouchi; Respiro e movimento con il trainer Giuseppe Ravì; Qi gong con Solene Fiumani; Ideokinesis: Placement e Riposo Costruttivo con Ursula Stricker,Yoga con Maddalena Gana. Nel 1997 riceve il Premio Excelsior come migliore attrice per il corto La foto, per la regia di Sara Masi, concludendo un primo ciclo di formazione nel teatro di ricerca. Dal 1996 indaga il pensiero e la pratica dell’Ankoku Butō (Masaki Iwana, Akira Kasai, Akaji Maro, Tadashi Endo, Ko Murobushi, Yoko Muronoi, Hisako Horikawa, Toru Iwashita, Daisuke Yoshimoto, Atsushi Takenouchi, Kohshou Nanami, Yuko Kaseki, Yumiko Yoshioka), laureandosi in Metodologia e Critica dello Spettacolo con la tesi sperimentale: Masaki Iwana e la tradizione del “Buto Bianco”. “The Intensity of nothingness”: una metodologia della danza

15.1.24
  ,

VajontS 23

Teatro Furio Camillo 9 Ottobre 2023

VajontS 23

azione corale di teatro civile

interpreti: Emiliano Valente, Mario Migliacci, Alessandra Panciotto, Lina Sessa.

curata da Marco Paolini con la collaborazione di Marco Martinelli

un progetto di Marco Paolini per La Fabbrica del Mondo
realizzato da Jolefilm in collaborazione con Fondazione Vajont

Nel 60esimo anniversario della tragedia del Vajont che costò la vita a 2000 persone

La storia del Vajont ci serve perché insegna cos’è la sottovalutazione di un rischio affrontato confidando sul calcolo dell’ipotesi meno pericolosa tra tante. Tra tante scartate perché inconcepibili, non perché impossibili. Non essere capaci di concepire nasce dal non saper vedere un disegno, dal non riuscire a immaginare.

Noi, raccontando con il Teatro, costruiremo il disegno, l’immaginario e il sentimento che deve essere comune, deve diventare il senso comune, la base della vita sociale di un paese fragile e prezioso come il nostro.

Trent’anni fa Il racconto del Vajont era la voce e il corpo di Marco Paolini. La sera di lunedì 9 ottobre 2023, nel 60esimo anniversario della caduta della frana del Vajont che costò la vita a 2000 persone, diventerà un racconto corale che coinvolgerà in contemporanea oltre 100 teatri in Italia e in Europa: VajontS per una Orazione Civile Corale. Grandi attori e allievi delle scuole di teatro, teatri stabili e compagnie di teatro di ricerca, musicisti e danzatori, maestranze, personale dei teatri, e spettatori arruolati come lettori si riuniranno nei posti più diversi dallo Strehler di Milano ai piccoli teatri di provincia, ai luoghi non specificamente deputati al teatro come scuole e centrali dell’acqua, e ciascuno realizzerà un proprio allestimento di VajontS sulla base delle peculiarità del suo territorio. E poi, tutti si fermeranno alle 22.39, l’ora in cui la montagna è franata nella diga.

13.10.23
 

AGAISH

SPIN TIME LABS  6 maggio 2023

AGAISH - performance teatrale di Women Crossing
 
Il ricavato sosterrà le missioni di soccorso in mare e le missioni di terra di Mediterranea Saving Humans.

Regia di Alessandra Cutolo

Con Farana Akter, Roseline Edo, Steve Emeruju, Beatrice Fedolino, Livia Lupatelli, Deborah Offeh, Comfort Samuel, Linda Sessa

“Agaish vuol dire ospite. Nella nostra cultura l’ospitalità è sacra, è radicata dentro di noi, come ci hanno insegnato i nostri genitori, e sarebbe inconcepibile non offrirla.”
Questa è la prima dichiarazione di uno dei quattro eritrei, poi assolto dalla Cassazione italiana, a maggio 2022, dopo 18 mesi di custodia cautelare, per aver offerto cibo e ospitalità a due giovani connazionali.
L’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina formulata dal Pubblico Ministero, che in primo grado aveva richiesto quindici anni di carcere, è un reato contestato sempre più frequentemente.
Ricostruire questa vicenda, grazie alla Legal Clinic di Roma Tre, basata in gran parte su intercettazioni telefoniche e rappresentarla con una compagnia teatrale formata in maggioranza da africani – che hanno vissuti migratori simili a quelli rappresentati – offre la possibilità di ripensare il teatro come luogo in cui riflettere collettivamente sul senso della legge, della giustizia, della morale, attraversando i confini, le linee del genere e del colore.

La compagnia WOMEN CROSSING, formata inizialmente da attrici della diaspora nigeriana (Storie di sabbia e di mare, Sand and sea, Kassandra, Ambasciata americana), e poi dalla comunità sudanese (LA STAGIONE DELLA MIGRAZIONE A NORD) e infine da un ensamble transnazionale con cui ha realizzato vari spettacoli per ragazzi. Ha messo in scena a Khartoum nel 2019, LIFE AT THE CURVE OF THE NILE, un laboratorio teatrale con gli attori del National Theatre, gli studenti del College of Art and Drama e una compagnia di giovani attori disabili, organizzato da PAV con AICS Sudan, e il MIBACT. Col CESPI ha realizzato WOMEN IN TRANSITION, sei brevi cortometraggi sul ruolo delle donne nelle ultime primavere arabe. Nel 2020 ha vinto il premio GLI ASINI. 

17.9.23
 

L’immaginario ha gli occhi aperti 3

Biblioteca Laurentina dal 1 al 3 settembre 2023

L’immaginario ha gli occhi aperti

tre giorni di teatro, poesia e danza a cura di Marcello Sambati.

Il progetto Officina Estate, promosso da Roma Capitale – Assessorato alla Cultura, è vincitore dell’Avviso Pubblico biennale “Estate Romana 2023-2024” curato dal Dipartimento Attività Culturali ed è realizzato in collaborazione con SIAE.

L’immaginario che precede e nutre il pensiero, coscienza e sentimento del tempo come flusso, che esalta l’accadere nel suo ritmo biologico, che si arresta nella sospensione, nell’opera concepita come attimo fuggente. L’opposto della rappresentazione o della forma non è il frammento, ma il continuo: la forma è il limite che appartiene alla lingua dell’immaginazione, che lega insieme le alterità, le differenze, il prima e dopo, il luminoso e l’impalpabile, le tenebre alla luce, lo sguardo all’inconoscibile.

Un viaggio in una terra vergine tra foreste di linguaggi e territori che il teatro raramente frequenta e in cui la poesia, la danza e la musica esplorano e vi dimorano.

Venerdì 1° settembre, ore 21.00

IMPOSTURE / Flavio Arcangeli

Prima del fare, al principio del movimento. Alla ricerca delle condizioni che innescano, per dare origine. Per lo sguardo non c’è nulla da descrivere, da contenere. La percezione non arriva ad un compimento. Tutto qui? Nella trasformazione quello che ora diventa visione, era già tutto approntato prima.

FLOEMA / Marcello Sambati

L’originario in noi e intorno a noi, diffuso errante impercepito, respiri canti e voci frante della grande lingua della terra.

PEZZI PEZZI / Sara Firrarello

Primo Studio

una fiaba che si ispira alla figura della Draunera.

Nell’immaginario fantastico siciliano è corpo di donna che si fa tempesta, corpo vento che inghiotte, corpo evento funesto e travolgente. Una figura incastonata tra miracolo e sciagura, paradiso e abisso, una solitudine che si spalanca e fende il credibile e l’incredibile. In questo primo studio, ricerco lei in vitalità, furore, tumulto e grido. Cerco la sua bocca, la bocca di chi la invoca, la bocca di chi la scongiura, rievocando voci, mormorii, gesti. Ne reinvento il passaggio.

Sabato 2 settembre, ore 21.00

PINOCCH-IO / Lucia Guarino

primo studio

Eccomi qui. Qui sono, ci sono. Per grazia vera. Mi dico che forse non ci sono, ma io ci sono e mi muovo, mi muovo contro, mi muovo dentro. Equilibrista del limite, difronte a me l’eclisse di questo tempo. Eccomi. Sono una storia vera, un sogno eterno, un desiderio, un’assenza, una tensione, un corpo irrequieto, un pezzo di legno, un animale immaginato, un cuore che batte, una fuga, una luce accecante, un buio abissale, una vita.

L’IMMAGINE / Marcello Sambati

La vita di un’apparenza, un punto in un campo di gravitazione nello spazio e nel tempo.

Un pensiero degli occhi “In fondo io sono una questione di luce” G.Seferis

BOCCA NUOVA / Elena Rosa

primo studio

Due figure, materie del pieno e del vuoto. Il pieno, corpo di carne, cerca l’estasi della cancellazione, una cattura che lo inclini, che lo contrasti, che lo modelli a nuove forme. Un vuoto, circonferenza, o corpo che si direbbe inanimato, che anima e da cui si origina l’enigma del tutto e del niente, è la ricerca fatale di Empedocle. Bocca Nuova è il nome del più recente cratere dell’Etna, che stratifica la sua materia incandescente in cicli di nascita e morte. È la bocca di un nuovo dire, creatura e simbolo dell’informe che illumina. 

Domenica 3 settembre, ore 21.00

CIFRARIO / Melissa Lohman
Tracciare le linee curve e spiraliformi, il codice familiare degli esseri viventi. Messaggi indecifrabili in una calligrafia segreta mi ricordano che non conosco tutto ciò che contengo.

PICCOLE VITE / Marcello Sambati
Trama e intreccio di un visibile orfico, delle mutazioni delle cose e degli uomini che nella realtà della terra si perdono in una traccia d’ascolto di un corpo e di una voce.

L’immaginario che precede e nutre il pensiero, coscienza e sentimento del tempo come flusso, che esalta l’accadere nel suo ritmo biologico, che si arresta nella sospensione, nell’opera concepita come sospensione, come attimo fuggente. L’opposto della rappresentazione o della forma non è il frammento, è il continuo: la forma è il limite, il continuo è assenza, indeterminazione del limite, che appartiene alla lingua dell’immaginazione, che lega insieme le alterità, le differenze, il prima al dopo, il luminoso all’impalpabile, le tenebre alla luce, lo sguardo all’inconoscibile…

Sabato 2 e domenica 3 settembre alle 18.00 proseguono i laboratori di percussioni condotti dal maestro Moustapha Mbengue, prenotazione obbligatoria info@officinadelleculture.org

12.9.23
 

L’immaginario ha gli occhi aperti 2

Biblioteca Laurentina dal 1 al 3 settembre 2023

L’immaginario ha gli occhi aperti

tre giorni di teatro, poesia e danza a cura di Marcello Sambati.

Il progetto Officina Estate, promosso da Roma Capitale – Assessorato alla Cultura, è vincitore dell’Avviso Pubblico biennale “Estate Romana 2023-2024” curato dal Dipartimento Attività Culturali ed è realizzato in collaborazione con SIAE.

L’immaginario che precede e nutre il pensiero, coscienza e sentimento del tempo come flusso, che esalta l’accadere nel suo ritmo biologico, che si arresta nella sospensione, nell’opera concepita come attimo fuggente. L’opposto della rappresentazione o della forma non è il frammento, ma il continuo: la forma è il limite che appartiene alla lingua dell’immaginazione, che lega insieme le alterità, le differenze, il prima e dopo, il luminoso e l’impalpabile, le tenebre alla luce, lo sguardo all’inconoscibile.

Un viaggio in una terra vergine tra foreste di linguaggi e territori che il teatro raramente frequenta e in cui la poesia, la danza e la musica esplorano e vi dimorano.

Venerdì 1° settembre, ore 21.00

IMPOSTURE / Flavio Arcangeli

Prima del fare, al principio del movimento. Alla ricerca delle condizioni che innescano, per dare origine. Per lo sguardo non c’è nulla da descrivere, da contenere. La percezione non arriva ad un compimento. Tutto qui? Nella trasformazione quello che ora diventa visione, era già tutto approntato prima.

FLOEMA / Marcello Sambati

L’originario in noi e intorno a noi, diffuso errante impercepito, respiri canti e voci frante della grande lingua della terra.

PEZZI PEZZI / Sara Firrarello

primo studio

una fiaba che si ispira alla figura della Draunera.

Nell’immaginario fantastico siciliano è corpo di donna che si fa tempesta, corpo vento che inghiotte, corpo evento funesto e travolgente. Una figura incastonata tra miracolo e sciagura, paradiso e abisso, una solitudine che si spalanca e fende il credibile e l’incredibile. In questo primo studio, ricerco lei in vitalità, furore, tumulto e grido. Cerco la sua bocca, la bocca di chi la invoca, la bocca di chi la scongiura, rievocando voci, mormorii, gesti. Ne reinvento il passaggio.

 Sabato 2 settembre, ore 21.00

PINOCCH-IO / Lucia Guarino

primo studio

Eccomi qui. Qui sono, ci sono. Per grazia vera. Mi dico che forse non ci sono, ma io ci sono e mi muovo, mi muovo contro, mi muovo dentro. Equilibrista del limite, difronte a me l’eclisse di questo tempo. Eccomi. Sono una storia vera, un sogno eterno, un desiderio, un’assenza, una tensione, un corpo irrequieto, un pezzo di legno, un animale immaginato, un cuore che batte, una fuga, una luce accecante, un buio abissale, una vita.

L’IMMAGINE / Marcello Sambati

La vita di un’apparenza, un punto in un campo di gravitazione nello spazio e nel tempo.

Un pensiero degli occhi “In fondo io sono una questione di luce” G.Seferis

BOCCA NUOVA / Elena Rosa

primo studio

Due figure, materie del pieno e del vuoto. Il pieno, corpo di carne, cerca l’estasi della cancellazione, una cattura che lo inclini, che lo contrasti, che lo modelli a nuove forme. Un vuoto, circonferenza, o corpo che si direbbe inanimato, che anima e da cui si origina l’enigma del tutto e del niente, è la ricerca fatale di Empedocle. Bocca Nuova è il nome del più recente cratere dell’Etna, che stratifica la sua materia incandescente in cicli di nascita e morte. È la bocca di un nuovo dire, creatura e simbolo dell’informe che illumina.

 Domenica 3 settembre, ore 21.00

CIFRARIO / Melissa Lohman
Tracciare le linee curve e spiraliformi, il codice familiare degli esseri viventi. Messaggi indecifrabili in una calligrafia segreta mi ricordano che non conosco tutto ciò che contengo.

PICCOLE VITE / Marcello Sambati
Trama e intreccio di un visibile orfico, delle mutazioni delle cose e degli uomini che nella realtà della terra si perdono in una traccia d’ascolto di un corpo e di una voce.

L’immaginario che precede e nutre il pensiero, coscienza e sentimento del tempo come flusso, che esalta l’accadere nel suo ritmo biologico, che si arresta nella sospensione, nell’opera concepita come sospensione, come attimo fuggente. L’opposto della rappresentazione o della forma non è il frammento, è il continuo: la forma è il limite, il continuo è assenza, indeterminazione del limite, che appartiene alla lingua dell’immaginazione, che lega insieme le alterità, le differenze, il prima al dopo, il luminoso all’impalpabile, le tenebre alla luce, lo sguardo all’inconoscibile…

Sabato 2 e domenica 3 settembre alle 18.00 proseguono i laboratori di percussioni condotti dal maestro Moustapha Mbengue, prenotazione obbligatoria info@officinadelleculture.org
12.9.23
 

L’immaginario ha gli occhi aperti 1

Biblioteca Laurentina dal 1 al 3 settembre 2023

L’immaginario ha gli occhi aperti

tre giorni di teatro, poesia e danza a cura di Marcello Sambati.

Il progetto Officina Estate, promosso da Roma Capitale – Assessorato alla Cultura, è vincitore dell’Avviso Pubblico biennale “Estate Romana 2023-2024” curato dal Dipartimento Attività Culturali ed è realizzato in collaborazione con SIAE.

L’immaginario che precede e nutre il pensiero, coscienza e sentimento del tempo come flusso, che esalta l’accadere nel suo ritmo biologico, che si arresta nella sospensione, nell’opera concepita come attimo fuggente. L’opposto della rappresentazione o della forma non è il frammento, ma il continuo: la forma è il limite che appartiene alla lingua dell’immaginazione, che lega insieme le alterità, le differenze, il prima e dopo, il luminoso e l’impalpabile, le tenebre alla luce, lo sguardo all’inconoscibile.

Un viaggio in una terra vergine tra foreste di linguaggi e territori che il teatro raramente frequenta e in cui la poesia, la danza e la musica esplorano e vi dimorano.

Venerdì 1° settembre, ore 21.00

IMPOSTURE / Flavio Arcangeli

Prima del fare, al principio del movimento. Alla ricerca delle condizioni che innescano, per dare origine. Per lo sguardo non c’è nulla da descrivere, da contenere. La percezione non arriva ad un compimento. Tutto qui? Nella trasformazione quello che ora diventa visione, era già tutto approntato prima.

FLOEMA / Marcello Sambati

L’originario in noi e intorno a noi, diffuso errante impercepito, respiri canti e voci frante della grande lingua della terra.

PEZZI PEZZI / Sara Firrarello

primo studio

una fiaba che si ispira alla figura della Draunera.

Nell’immaginario fantastico siciliano è corpo di donna che si fa tempesta, corpo vento che inghiotte, corpo evento funesto e travolgente. Una figura incastonata tra miracolo e sciagura, paradiso e abisso, una solitudine che si spalanca e fende il credibile e l’incredibile. In questo primo studio, ricerco lei in vitalità, furore, tumulto e grido. Cerco la sua bocca, la bocca di chi la invoca, la bocca di chi la scongiura, rievocando voci, mormorii, gesti. Ne reinvento il passaggio. 

Sabato 2 settembre, ore 21.00

PINOCCH-IO / Lucia Guarino

primo studio

Eccomi qui. Qui sono, ci sono. Per grazia vera. Mi dico che forse non ci sono, ma io ci sono e mi muovo, mi muovo contro, mi muovo dentro. Equilibrista del limite, difronte a me l’eclisse di questo tempo. Eccomi. Sono una storia vera, un sogno eterno, un desiderio, un’assenza, una tensione, un corpo irrequieto, un pezzo di legno, un animale immaginato, un cuore che batte, una fuga, una luce accecante, un buio abissale, una vita.

L’IMMAGINE / Marcello Sambati

La vita di un’apparenza, un punto in un campo di gravitazione nello spazio e nel tempo.

Un pensiero degli occhi “In fondo io sono una questione di luce” G.Seferis

BOCCA NUOVA / Elena Rosa

primo studio

Due figure, materie del pieno e del vuoto. Il pieno, corpo di carne, cerca l’estasi della cancellazione, una cattura che lo inclini, che lo contrasti, che lo modelli a nuove forme. Un vuoto, circonferenza, o corpo che si direbbe inanimato, che anima e da cui si origina l’enigma del tutto e del niente, è la ricerca fatale di Empedocle. Bocca Nuova è il nome del più recente cratere dell’Etna, che stratifica la sua materia incandescente in cicli di nascita e morte. È la bocca di un nuovo dire, creatura e simbolo dell’informe che illumina.

Domenica 3 settembre, ore 21.00

CIFRARIO / Melissa Lohman
Tracciare le linee curve e spiraliformi, il codice familiare degli esseri viventi. Messaggi indecifrabili in una calligrafia segreta mi ricordano che non conosco tutto ciò che contengo.

PICCOLE VITE / Marcello Sambati
Trama e intreccio di un visibile orfico, delle mutazioni delle cose e degli uomini che nella realtà della terra si perdono in una traccia d’ascolto di un corpo e di una voce.

L’immaginario che precede e nutre il pensiero, coscienza e sentimento del tempo come flusso, che esalta l’accadere nel suo ritmo biologico, che si arresta nella sospensione, nell’opera concepita come sospensione, come attimo fuggente. L’opposto della rappresentazione o della forma non è il frammento, è il continuo: la forma è il limite, il continuo è assenza, indeterminazione del limite, che appartiene alla lingua dell’immaginazione, che lega insieme le alterità, le differenze, il prima al dopo, il luminoso all’impalpabile, le tenebre alla luce, lo sguardo all’inconoscibile…

Sabato 2 e domenica 3 settembre alle 18.00 proseguono i laboratori di percussioni condotti dal maestro Moustapha Mbengue, prenotazione obbligatoria info@officinadelleculture.org
12.9.23
 
 
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