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DAILY MIRROR

CONCEPT: Uno dei topos fondamentali dell'esistenza umana è il dolore: nascita, vita, amore, morte, sono costantemente accompagnati dalla sofferenza, condimento crudele ed essenziale. L’uomo, per cercare di difendersi, la anestetizza confrontandola e dissacrandola con quella degli altri. Per secoli, fino alla rivoluzione industriale, la diffusione delle notizie era basata sulla tradizione orale del pettegolezzo, voci indiscrete e sussurrate catturavano attenzione e stupore, raccontando i "fatti" degli altri. Con l'avvento dell'industrializzazione e delle tecnologie, dalla carta stampata in poi, il pettegolezzo ha assunto dimensioni sempre maggiori fino a superare i confini delle nazioni e dei continenti. I mass media oltre a dare informazioni, per garantirsi tiratura, audience o visualizzazioni, hanno istituito una sorta di gara alla ricerca di ciò che fa "più notizia", del dolore più grande, della sofferenza più crudele, fino alla spettacolarizzazione del dolore che, se da un lato enfatizza per attirare l'attenzione, dall'altro, inflaziona la società di immagini crudeli e cruente, abituando il fruitore a convivere e a sminuire la gravità della sofferenza. Daily Mirror nasce dall’esigenza di raccontare questa realtà, mettendo in scena la totale assenza di pudore della società odierna nel mercificare le peggiori forme di crudeltà. Ogni danzatore ha un suo linguaggio, un suo movimento e una sua individualità. Come l’essere umano viene modificato dal potere della comunicazione, così il danzatore modifica se stesso e gli altri a causa di un sistema esterno che lo condiziona e lo plasma, rappresentando, nell'intensità dei gesti, la violenza, l’abbandono, la discriminazione, il bullismo, la volgarità e la pornografia dei sentimenti. Nell'epilogo, un sogno di redenzione, l'utopia di riappropriarsi dell'intimità e della dignità dei sentimenti, lascia allo spettatore una possibilità di salvezza. INTERPRETI: Christian Consalvo, Jessica Aiello, Rossella Piro, Giorgia Varano, Carlotta Sibilla, Annalisa Vancini, Michael Perchinunno. MUSIC EDITOR: Christian Consalvo REGIA E COREOGRAFIA: Nicolò Abbattista
5.9.14
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La menta sul pavimento



Teatro Biblioteca Quarticciolo 21 Settembre 2013 “La menta sul pavimento” Progetto Brockenhaus/Artisti Associati
Sosta Palmizi
co-produzione Sosta Palmizi
con il sostegno di MIBAC – Direzione Spettacolo dal Vivo
e Regione Toscana – Settore Spettacolo.
Creazione e interpretazione Elisabetta di Terlizzi, Francesco Manenti
musiche originali Michele Zanni
disegno luci Mara Cugusi
riprese video E. di Terlizzi e F. Manenti
realizzazione montaggio video-musiche Emanuel Rosenberg, Francesco Manenti, Riccardo Palmieri
consulenza artistica Giorgio Rossi
collaborazione artistica Riccardo Palmieri
scenografia Andrea Conti
La menta sul pavimento, il titolo che da subito è stato scelto per lo spettacolo, è un infantile gioco di parole che al suo interno nasconde più ambiguità: il lamento di una donna, il mentire dei bambini, la mente che tenta di razionalizzare e la freschezza rigenerante della menta. E’ una proiezione immaginifica della materia grigia del Presidente. Un convegno di corpi grigi e di piccoli uomini imbavagliati. Un’assemblea dove lei lamenta una comica gravidanza e lui si strugge ironicamente. Una conferenza alla quale il pubblico è invitato a partecipare e nella quale rimarrà intrappolato da un immaginario “ribaltato”‚ popolato da bambini grotteschi incapaci di districare la realtà dalla finzione?
21.10.13
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Io, Fiordipisello



Teatro La Pelanda, Roma 14 settembre 2013 teatro 1 Accademia degli artefatti
“Io, Fiordipisello”
di Tim Crouch
traduzione Pieraldo Girotto
regia Fabrizio Arcuri
con Matteo Angius e Fabrizio Arcuri
ambienti Diego Labonia
assistente di produzione Marta Montevecchi
organizzazione Rosario Capasso
produzione Accademia degli artefatti 2013
debutto 7 agosto 2013, BIENNALE TEATRO VENEZIA 2013
Lo spettacolo rientra nel progetto I, SHAKESPEARE di cui sono stati realizzati già tre episodi: Io, Banquo – prodotto dal Fondazione Luzzati Teatro della Tosse – Genova
Io, Cinna – in coproduzione con CSS Teatro Stabile di Innovazione del Friuli Venezia Giulia Io, Calibano – in coproduzione con L'Uovo Onlus_2013 – L’Aquila
FIORDIPISELLO è un folletto di Sogno di una notte di mezza estate. Appare due volte nel testo di Shakespeare, che gli affida una sola battuta: ‘Sono pronto’. “Avevo qualcosa da dirvi di importante… ecco adesso l’ho dimenticata… tornerà”.
Un personaggio non può dire quello che vuole. E se l’autore non gli fa dire niente? Tim Crouch da un’ultima possibilità a Fiordipisello, rimettendo in gioco il rapporto tra quest’ultimo e Shakespeare.
Ecco allora i sogni dell’ultimo dei folletti shakespeariani per raccontare la storia di un sogno. Quello di una notte di mezza estate. Il tormento e il divertimento di una condizione fantastica, ma anche così tanto reale, di chi forse avrebbe qualcosa da dire, se qualcuno gli dicesse cosa. Questa volta a Fiordipisello gli mancano gli i personaggi della sua storia. Non resta che coinvolgere gli spettatori in un gioco moltiplicato di legittimità rappresentativa: chi può dire cosa e come? Tutto è quello che era, ma è già qualcos’altro di cui non sappiamo ancora nulla. Quel che resta di una festa, gli amori consumati o inconsumabili, una foresta come teatro disegnano la vertigine in cui cade Fiordipisello, nel tentativo ultimo di essere se stesso (o quello che lui crede di essere). Un tentativo che è quello di tutti, testimoni silenziati di una storia a cui non possiamo rinunciare di partecipare.
Io, Fiordipisello fa parte del progetto I, Shakespeare, dispositivo di indagine sulle forme del racconto teatrale: 5 testi di Tim Crouch che sono occasione per 5 personaggi shakespeariani di raccontare e rivivere 5 opere shakespeariane. Per ora, oltre a Fiordipisello, sono stati realizzati:
Io, BANQUO prodotto con Fondazione Luzzati – Teatro della Tosse / Genova
Io, CINNA coprodotto con CSS Teatro Stabile di Innovazione / Friuli Venezia Giulia
Io CALIBANO coprodotto con L'Uovo Onlus Teatro Stabile di Innovazione / L’Aquila
Nel 2014 è previsto il debutto di I, MALVOLIO.
L’ IO del titolo è un manifesto teatrale e politico insieme: e’ un’IO di tutti, da contrattare continuamente nel momento stesso della sua rappresentazione.
I SHAKESPEARE è un progetto che interroga la convenzione teatrale, mettendola in crisi, e verificandone la possibilità attuale di parlare del, e al, presente, a partire da testi che della stessa convenzione teatrale ne hanno segnato le fondamenta.

link: www.artefatti.org
20.9.13
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Il gatto verde



Teatro La Pelanda, Roma 7 settembre 2013 teatro 1, mise en espace nell’ambito di Fabulamundi. Playwriting Europe, Lisa Ferlazzo Natoli / Lacasadargilla
“Il gatto verde”
di Elise Wilk (RO)
traduzione di Roberto Merlo
mise en espace a cura di Lisa Ferlazzo Natoli
in collaborazione con Alice Palazzi
con Caterina Acampora, Lorenzo La Posta, Anna Mallamaci, Valentina Morini, Francesca Verzaro, Mario Zaza
assistente alla regia Francesca Zerilli
si ringraziano il Centro Internazionale la Cometa, per la composizione del cast delle due mise en espace e teatroinscatola, per la disponibilità delle sale prove.
Il gatto verde è la storia di sei adolescenti e di una notte che cambierà le loro vite per sempre. Scritto nello stile di un falso documentario in versione teatrale, il testo racconta la storia di un assassinio attraverso una serie di interviste. Cosa ne è di quei giovani costretti - in Romania come altrove - a crescere separati dai loro genitori? Il testo parla di quell'età delicata e pericolosa che è l'adolescenza, costruisce relazioni solitudini – esistenziali e sociali - con la voce nitida dei suoi personaggi. Racconta di amore e di amicizia, ma il vero motore - nei contenuti e nella forza immaginifica della lingua - è il potere dell'immaginazione.

link: www.fabulamundieurope.eu
20.9.13
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Villa Dolorosa



Teatro La Pelanda, Roma 8 settembre 2013 foyer 1, mise en espace nell’ambito di Fabulamundi. Playwriting Europe. Accademia degli artefatti
“Villa Dolorosa”
di Rebekka Kricheldorf (D)
traduzione di Alessandra Griffoni
mise en espace a cura di Fabrizio Arcuri / Accademia degli artefattii
con Caterina Acampora, Chiara Giorgetti, Davide Grillo, Anna Mallamaci, Valentina Morini, Tommaso Spinelli, Mario Zaza
assistente alla regia Francesca Zerilli
saranno presentati degli estratti del testo
si ringraziano il Centro Internazionale la Cometa, per la composizione del cast delle due mise en espace e teatroinscatola, per la disponibilità delle sale prove.
Le feste di compleanno di Irina sono sempre state un fallimento completo: brutta musica, tentati suicidi, gravidanze improvvise, litigi e malauguri per il futuro. E’ il terzo anno consecutivo che va così: tutti ora sono buttati per terra, annoiati, in attesa che qualche cosa di diverso accada. In attesa che la vita celebri il proprio cammino con un regalo sorprendente, che regali un po’ di leggerezza e di speranza. Ma forse non è ancora il momento per i tempi lieti. Accademia degli artefatti partecipa al compleanno di Irina, cercando di trovare un suo posto tra la noia e il futuro. Una mise en space che è il racconto di un luogo e di un tempo. Una festa impossibile a cui tutti sono invitati a partecipare.

link: www.fabulamundieurope.eu
20.9.13
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Losers



Teatro La Pelanda, Roma 12 settembre 2013 teatro 2 Tony Clifton Circus “Losers”
di Tony Clifton Circus
con Iacopo Fulgi, Nicola Danesi de Luca, Federica Santoro
e con Silvia Giacomini, Elettra Mallaby, Alice Palazzi, Monica Piseddu
organizzazione e promozione Francesca Corona per PAV | Diagonale artistica
una produzione Tony Clifton Circus
progetto nato nell’ambito di Perdutamente Teatro India – Teatro di Roma
- Perché fai il pugile?
- Non so raccontare una storia, non so scrivere una poesia.
intervista a Joe Louis, campione del Mondo Pesi Massimi dal 1937 al 1949
Due attori, due clown, pubblicamente annunciano il loro fallimento, tolgono il naso rosso e fanno outing. Si mettono nella scomoda e a tratti patetica condizione di chi cerca disperatamente la realtà. E la realtà quando arriva è più forte del previsto e ti intrappola senza grosse vie di uscita.
Da sempre la ricerca artistica del T.C.C. è legata all’interesse di studiare il limite, il limite del bene e del male, del comico e del tragico, dell’idiozia e della verità. E in Losers i limiti sono tutti lì, a portata di mano. Si parte dal teatro, si prova a sfuggirne la finzione, si passa per la realtà, forse si sfiora il reale per poi ritornare al teatro con una nuova energia, giusto il tempo che cali il sipario e ci liberi da questa tortura.
Il circo e il ring sfruttano la stessa materia poetica, la sofferenza: il pubblico la trova sempre irresistibile. Installare un ring su un palcoscenico è una contraddizione insanabile. Perché tutta la realtà può esser convocata nel quadrato del teatro, ma a patto che nessun reale vi entri mai in gioco (Attilio Scarpellini)

link: www.tonycliftoncircus.com
20.9.13
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Lolita



Recensione dello spettacolo su TeatroeCritica

Teatro Remondini Bassano del Grappa 31.08.2013
 “LOLITA”
 Babilonia Teatri di Valeria Raimondi, Enrico Castellani con Enrico Castellani, Olga Bercini con la collaborazione artistica di Vincenzo Todesco, scene Babilonia Teatri, luci e audio Babilonia Teatri/Luca Scotton, costumi Babilonia Teatri/Franca Piccoli, organizzazione Alice Castellani grafiche Franciu, foto Marco Caselli Nirmal Sara Castiglione. “Lolita vede in scena con noi una preadolescente. È lei Lolita. Lo spettacolo intende indagare, a partire dal famoso romanzo di Vladimir Vladimirovic Nabokov, il nostro rapporto con la sessualità, da un lato. Il rapporto della donna col suo corpo e più in generale la questione del corpo della donna, dall’altro. Tutte le problematiche relative all’immagine che oggi abbiamo del corpo della donna, al suo utilizzo e a ciò che comporta da un punto di vista del ruolo sociale che oggi la donna ricopre nella società, vengono viste attraverso gli occhi di una ragazzina. Attraverso gli occhi di una persona che ormai non è più una bambina e che non è ancora una donna. La volontà dichiarata è quella di uscire dalla retorica. Di non cadere nelle sabbie mobili della divisione tra bianco e nero, evitando di ricorrere a stilemi come quelli della donna oggetto, delle quote rosa o delle pari opportunità, per arrivare invece a toccare con mano le contraddizioni che viviamo. Che spesso bruciano e che pongono diversi interrogativi ai quali però è impossibile trovare una risposta univoca. La figura di Lolità è un riferimento grazie al quale la narrazione ha continua-mente una sponda letteraria in grado di fornire nuovi e più articolati elementi di riflessione. Lolita ci interroga sul ruolo dei genitori. Su quello dei coetanei. Su quello dell’educazione. Su quello della società in genere e dei suoi modelli. Lolita è per noi una tentazione e un monito assieme. È la voglia di giocare col fuoco e la paura di bruciarsi”. (Enrico Castellani e Valeria Raimondi)
12.9.13
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