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In luce

Sabato 21 e domenica 22 dicembre 2013 a Roma nel Teatro Villa Torlonia si svolgono le finali del Premio Tuttoteatro.com alle arti sceniche “Dante Cappelletti”, istituito dall’Associazione culturale Tuttoteatro.com, con la direzione di Mariateresa Surianello. Promosso dall’Assessorato alla Cultura, Creatività e Promozione Artistica di Roma Capitale in collaborazione con la Casa dei Teatri e della Drammaturgia Contemporanea e con Zètema Progetto Cultura, il Premio verrà assegnato ad un progetto di spettacolo ancora inedito scelto tra gli otto selezionati per la finale.
La giuria, presieduta da Grazia Maria Ballerini, nipote di Dante Cappelletti, composta da Roberto Canziani, Gianfranco Capitta, Massimo Marino, Laura Novelli, Attilio Scarpellini, Mariateresa Surianello e Aggeo Savioli quale membro onorario, assegnerà un premio di produzione di 3000 € allo studio ritenuto più meritevole tra gli otto finalisti.
Gli studi in finale
Sabato 21 dicembre
ore 17.45 In luce titolo studio Francesca Cola/Volvon (Torino)
30.12.13
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Kheperer

Teatro Furio Camillo di Roma 20 Dicembre 2013
KHEPERER (prima italiana) foyer. Concetto e presenza performativa: Federica Dauri.
Installazione: Egon Schrama.
Sonorizzazione: Alberto Novello.
KHEPERER è un’ istallazione performativa creata in collaborazione con lo scultore olandese Egon Schrama. Un insetto osservato attraverso un microscopio: questa l’immagine che ha suggestionato l’artista. Il lavoro approccia il concetto di tempo inteso come fattore di esposizione piuttosto che di durata, ciò che viene mostrato è una presenza e non un azione.
Un “essere” piuttosto che un “fare”, un corpo in costante trasformazione mosso da una immagine che guida il movimento interno alla ricerca di uno stato psico-fisico proprio ad un insetto. Un intimo processo di disumanizzazione.
30.12.13
 

Alvin Curran dirige Ottobre Orchestra

Angelo Mai 12 Dicembre 2013 “Alvin Curran dirige Ottobre Orchestra”
 nell'ambito di Festival D'Ottobre
Alvin Curran (Usa) direzione
Michael Thieke, Alberto Popolla clarinetti
Errico De Fabritiis sax alto
Stefano Di Cicco, Emanuela Cavallaro tromba
Davide Piersanti, Enrica Vatteroni, Mario Camporeale tromboni
Luca Tilli violoncello
Gianfranco Tedeschi, Roberto Bellatalla contrabbassi
Stefano Acunzo basso elettrico
Mike Cooper chitarra, elettronica
Antonia Gozzi elettronica
Natalie Lithwick, Monica Demuru voci
Luca Venitucci fisarmonica
Alberto Fiori piano
Stefano Tedesco vibrafono
Cristiano De Fabritiis, Fabrizio Spera batteria
Alvin Curran, tra i più importanti compositori contemporanei e tra i fondatori di Musica Elettronica Viva – 1966/1971, oggi attivo in Europa e Stati Uniti con composizioni per strumenti tradizionali che vanno dall’orchestra, al coro, agli strumenti elettronici, con installazioni sonore e lavori per la radio, per il video ed il teatro, dirige Ottobre Orchestra, un grande ensemble creato per l’occasione come estensione della Iato Orchestra, realtà musicale che include alcuni dei musicisti improvvisatori più attivi nella scena romana.
30.12.13
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Dove diavolo sei stato? .....

Casa della Memoria e della Storia 19 Dicembre 2013 presentazione del volume “Dove diavolo sei stato? Il generale Montgomery, l’Italia e la storia incredibile di un uomo in fuga” (Ianieri Edizioni) Intervengono la scrittrice Dacia Marini, l'autore Tom Carver - direttamente da Washington - e la traduttrice Federica D'Amato, con i saluti augurali dell'Assessore alla Cultura, Creatività e Promozione Artistica di Roma Capitale Flavia Barca e, in rappresentanza dell'Ambasciatore Britannico in Italia, il Colonnello Duncan Venn. La storia, ambientata in Italia tra il 1942 e il 1943 durante la Seconda Guerra mondiale, ripercorre le imprese africane del generale Montogomery e del figliastro Richard Carver, rispettivamente nonno e padre dell'autore; l'incredibile fuga di Richard dal campo di prigionia di Fontanellato verso l'Abruzzo per raggiungere Monty e l'insperata salvezza. Nel novembre 1942, due giorni dopo la battaglia di El Alamein, un giovane ufficiale dell'esercito britannico fu catturato dai tedeschi. Mentre i nazisti decidevano della sua sorte, il militare inglese aveva una ragione particolare per essere preoccupato: nessuno lo sapeva, ma Richard Carver era il figliastro del feldmaresciallo Bernard Montgomery, il comandante delle forze alleate... Questa storia avvincente racconta l'internamento di Richard nei campi di prigionia italiani e la sua successiva fuga. Deciso ad affrontare il rischioso cammino fino al quartier generale degli Alleati nel Sud Italia, Richard intraprende un viaggio estenuante di 500 miglia, evitando più volte la cattura e infine rifugiandosi presso una famiglia di coraggiosi contadini abruzzesi di Gessopalena. Il 4 dicembre 1943, dopo più di un anno, Richard fa ritorno barcollando al quartier generale dell'Ottava Armata a Paglieta, sulla sponda sud del fiume Sangro, accolto dall'ormai famoso patrigno che lo salutò dicendo: "Dove diavolo sei stato?"
30.12.13
 

Santa perpetua

Teatro Biblioteca Quarticciolo 10 dicembre 2013 “SANTA PERPETUA” di Laila Ripoll traduzione Simone Trecca Con: Gabriele Benedetti, Gianni D’Addario, Massimo De Lorenzo, Michele Sinisi Musiche Paolo Coletta, regia Veronica Cruciani. Un letto. In esso, da tempo immemorabile giace Perpetua, una donna che vive di ricordi. I suoi due fratelli provvedono ai suoi bisogni e a mantenere un business redditizio basato sulle qualità di Perpetua, santa e visionaria, in grado di predire il futuro, vedere il passato e alleviare il dolore. Tuttavia, la comparsa di un nuovo personaggio fa crollare il mondo perfetto dei fratelli, dato che Perpetua nasconde un oscuro segreto. Umorismo nero, emozioni, drammi umani fanno emergere una molteplicità di situazioni che trasportano lo spettatore nelle dure realtà che hanno segnato la storia della Spagna dopo la guerra civile. Quest’opera di Laila Ripoll completa la grande trilogia in cui la memoria, il ricordo, il paranormale si intrecciano in modo inestricabile.
30.12.13
 

Vacanze rumene

Teatro Sette 11 dicembre 2013 "VACANZE RUMENE"
di: Cavallaro, Gaetani, Generosi con: Fabrizio Gaetani, Christian Generosi e Mauro Bellisario, regia: Marco Cavallaro. In un periodo di crisi economica mondiale trovare un lavoro è già complicato, figuriamoci se chi un lavoro lo ha, lo perde perché la politica del “Capo” cambia a favore del vento dell’Est…
In questo periodo di crisi trovare un lavoro è già complicato, figuriamoci se chi un lavoro ce l’ha si ritrova a perderlo perché la politica del “Capo” cambia a favore del vento dell’Est.
Due attori, scartati da tutti i provini che fanno, lavorano come manovali in un cantiere edile.
Perennemente in ritardo sul lavoro e con la voglia di lavorare li sotto zero perché il sogno è quello di recitare, sono in ritardo sull’affitto, sulle bollette, con le donne e sono vessati dal “Capo cantiere” che non sopporta più i loro comportamenti. Un bel giorno al cantiere per risparmiare sulle paghe, i due sono licenziati a discapito di manovali venuti dall’Est. I due, buttati in mezzo alla strada non possono che fare la loro più grande interpretazione della vita, fingersi “Rumeni” per continuare a vivere dei loro sogni e pagare le bollette.
Una commedia scanzonata sull’arte tutta italiana del sapersi arrangiare finché la buona sorte non decide di venire alla loro porta… o al cantiere.
30.12.13
 

Signorinette



Recensione dello spettacolo su Gufetto.it

Teatro Tordinona 13 Dicembre 2013 “SIGNORINETTE” le donne si guardino dal lasciar tracce di rossetto sulle schede, di e con : Tiziana Avarista, Carmen Giardina, Annamaria Loliva, Federica Marchettini. Regia Nuccio Siano Quel 2 giugno del ‘46 per le donne il salto è doppio: votano e possono esser votate. Sono oltre dodici milioni. Arrivano ai seggi con il vestito buono della festa, con i bambini in braccio, con il fazzoletto sui capelli, emozionate, come si conviene per un appuntamento importante, decisivo. «Stringiamo le schede come biglietti d’amore. Nelle lunghe file davanti ai seggi, le conversazioni che nascono tra uomo e donna hanno un tono diverso, alla pari» racconta la giornalista Anna Garofalo. Su 556 deputati eletti, 21 furono donne. Cinque di loro entrarono a nella "Commissione dei 75" incaricata di scrivere la Carta Costituzionale: le Democristiane Maria Federici e Angela Gotelli, la socialista Lina Merlin e le comuniste Teresa Noce e Nilde Jotti. Le loro biografie, la loro passione politica, l’efficacia delle loro azioni in quel parlamento sono davvero entusiasmanti: alcune di loro hanno origini umilissime, quasi tutte hanno combattuto in prima persona durante la resistenza, alcune imprigionate, hanno fondato giornali, sono state protagoniste nei sindacati, nei partiti, hanno avuto figli, mariti, amori. Si sono battute per la parità̀ salariale, per la tutela della maternità̀, per la cancellazione della definizione "N.N." dai documenti anagrafici, per l’equiparazione dei figli adottivi a quelli legittimi, per la partecipazione all’amministrazione della giustizia, contro un’immagine della donna che la voleva remissiva moglie e madre. Un percorso emozionante raccontato dal punto di vista delle donne, un viaggio nella memoria, tra ricordi personali e collettivi, tratti da biografie, articoli di giornali e riviste dell’epoca, con foto, canzoni e video dell'epoca. Un ritratto vivo dell’Italia del ’46.
27.12.13
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Hand Play

CENTRALE PRENESTE TEATRO 14 Dicembre 2013 “HAND PLAY”
Inteatro Produzione – progetto Teatri del Tempo Presente
ideazione e coreografia: Davide Calvaresi
interpreti: Davide Calvaresi, Giulia Capriotti
osservazione: Valeria Colonnella
Hand Play è la tappa finale di un percorso visivo portato avanti dalla Compagnia 7-8 chili per riflettere sulla dimensione relazionale tra uomo e donna. 
Con stile ironico e dissacrante Hand Play mostra un dialogo tra due mondi, con visioni e prospettive diversissime, svelando, con un sapiente gioco di immagini, le crudeli dinamiche del rapporto di coppia.
Spettacolo promosso nell’ambito di Teatri del Tempo Presente progetto interregionale di promozione dello spettacolo dal vivo a cura del MIBAC – Direzione Generale per lo spettacolo dal vivo e delle Regioni: Calabria, Campania, Emilia Romagna, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Toscana, Umbria, Veneto – soggetto attuatore CMS – Consorzio Marche Spettacolo – produzione Inteatro, in collaborazione con AMAT
26.12.13
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CARMEN che non vede l’ora

Centrale Preneste Teatro 13 Dicembre 2013 “CARMEN che non vede l’ora” con Michele Baronio e Tamara Bartolini drammaturgia di Tamara Bartolini; regia di Tamara Bartolini e Michele Baronio. Facciamo che c’era una volta…un piccolo villaggio della ex Jugoslavia e che da lì inizia il viaggio, si passa per l’Africa, da cui partivano durante la guerra le navi della croce rossa, e poi si arriva a Napoli nei favolosi anni ’60, proseguendo dentro le leggi e i tabù della Basilicata, per scappare in una Roma infuocata dalle contestazioni degli anni ‘70, tra nonni slavi e ladri, mariti violenti, amanti, riunioni politiche, rivolte femministe e il sogno di una stanza tutta per sé e di un lavoro, e sbarcare infine in un piccolo paesino della provincia di Roma davanti al mare…Carmen è così, è una profonda e vertiginosa immersione dentro la storia del nostro paese ma è anche un viaggio alla ricerca di un corpo e del suo posto nel mondo. Carmen è il viaggio di questa donna qualunque che cerca la sua libertà ed è anche il viaggio artistico attraverso un caleidoscopio di formati e linguaggi, per ricostruire una vita che è anche tante vite. Carmen è il viaggio di questa donna qualunque che cerca la sua libertà. Una libertà cercata e ritrovata solo nel momento in cui la parola che non si può dire – stupro – viene finalmente nominata pubblicamente, viene detta. Stupro, inteso non solo come violenza fisica, ma anche, e soprattutto, morale e culturale, vero e proprio programma politico, scheletro del capitalismo, rappresentazione cruda e diretta dell’esercizio del potere. Atto sadico contro chi afferma la propria libertà di scelta, sfregio al piacere condiviso dell'amore, declassato a pura evacuazione/auto-soddisfazione, riduzione della donna a merce, preda, oggetto, essere che va punito perché fragile, inferiore, altro, diverso. Atto di vendetta politica contro chi si ribella al potere che la vuole sempre sottomessa o complice, e poi violenza, quotidiana, familiare, perché la donna accetti la sua subordinazione, storico e naturale destino stabilito. Stupro. Metafora perfetta della nostra società. Ma Carmen è anche il viaggio di un uomo che cerca il suo corpo e la sua libertà.
19.12.13
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Il peccato

Teatro Tor Di Nona 6 dicembre 2013 “IL PECCATO”
dall'omonimo romanzo di Zachar Prilepin
di Zachar Prilepin, regia di Fabrizio Parenti
drammaturgia di Sara Cavosi, Laura Grimaldi, Fabio Marson e Antea Moro
con:
Caccioppoli Roberto
Caccamo cristiano
Cardinale Francesca
Colombo Valeria
De Paola Gregorio
Lamanna Mauro
Leoni Matteo
Malinconico Renata
Masseroni Giorgia
Principi Valentina
Rubinelli Giulio
Vicario alice
Zacchia Federica
“È così che sto al mondo. Do fastidio a Dio, agli uomini, e a quelle bestie degli animali”. Venedikt Erofeev Non siamo mai una persona. Siamo sempre tanti, quelli che eravamo prima, da bambini, da giovani e siamo quelli che saremo da vecchi. Siamo quelli che sono stati umiliati e quelli che hanno trionfato, siamo miserabili e sublimi, vigliacchi ed eroici, malati e medici. Ed ognuno di questa folta schiera di nostri io scompare e riappare continuamente, come in continuo gioco di specchi, in cui l'immagine riflessa sembra la nostra ma a guardarla bene non lo è più. Dal romanzo di Zachar Prilepin, uno spettacolo in cui il gioco di stili e di forme narrative vuole raccontare l'impossibilità dell' unicità della vita, raggiungibile solo attraverso la nostra trasformazione in personaggi di una storia racconta a qualcun altro.
17.12.13
 

JAZZ ORCHESTRA - Monday Night

Casa del Jazz 9 dicembre 2013 "JAZZ ORCHESTRA - Monday Night" NEW TALENTS JAZZ ORCHESTRA diretta da Mario Corvini Ospite speciale STEFANO DI BATTISTA Diego Bettazzi, Vittorio Cuculo sax alto Luciano Ciaramella, Emiliano Mazenga sax tenore Riccardo Nebbiosi sax baritono Andrea Priola, Stefano Monastra, Tommaso Iacoviello, Elena Bianchi tromba Riccardo Tonello, Stefano Coccia, Mattia Collacchi trombone Gianluca Lanzi trombone basso Marco Silvi pianoforte Luca Berardi chitarra Nicolò Pagani contrabbasso Davide Sollazzi batteria Mario Corvini direttore

link: http://www.casajazz.it/pagine/dicembre-2013#sthash.AY9kvJpO.dpuf
17.12.13
 

Hatealy

Audio Intervista su Radio Boh
Recensione dello spettacolo su TeatroeCritica

Teatro Tordinona 29 novembre 2013 “HATEALY”
 di Fortunato Cerlino e Ester Tatangelo, regia di Fortunato Cerlino
con Elena Cucci – Irma Carolina Di Monte – Antonella Gullo – Edoardo Pesce
Massimo Zordan e con Marina Guadagno (voce Hatealy) Regia di Fortunato Cerlino
aiuto regia Ester Tatangelo - assistente alla regia Ottavia Nigris - disegno luci Gianluca Cappelletti - scene e costumi Francesco Esposito - creazioni video Francesca Corso - coreografie Lola Lustrini - progetto grafico Terzo Piano - tecnici luce Samuele Ravenna, Giuseppe Notaro - foto di scena Olimpia Nigris
una produzione Fattore K. - Fortunato Cerlino - Hermit Crab
Una direttrice, un rappresentante di prodotti da discount, una commessa dal passato misterioso, una cliente cleptomane e un affascinante e cinico cliente gold, architetto di giorno e drag di notte, si aggirano per Hatealy, supermercato di lusso e vetrina di prodotti eccellenti legati all’industria agro-alimentare italiana: una voce, quella di Hatealy, segue l’evoluzione delle loro vite, annunciando quello che per loro sarà.
“Cosa ti aspetti che succeda adesso?” recita la voce di Hatealy, se interrogata.
Intasati di desideri, accecati dalla paura e dalla solitudine, con la crisi che soffoca un Italia allo sbando e le loro vite, Carla, Benito, Tina, Vittoria, Eddy, si aggirano tra gli scaffali del supermercato, rifugiandosi, a turno, nell’ufficio provvisorio della direttrice, per sfuggire alla svendita delle loro esistenze, in attesa dell’arrivo del tartufo da 2013 grammi per un valore di duemilamiliardi di euro che li salverà.
Cosa ti aspetti che succeda adesso?
17.12.13
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Crack Machine

Teatro Valle Occupato 5 Dicembre 2013 “CRACK MACHINE” – Il denaro non esiste
Compagnia Musella Mazzarelli
di e con Paolo Mazzarelli e Lino Musella
scene di Elisabetta Salvatori | musiche Climnoizer – Co’sang
si ringrazia Torre dell’Acquedotto di Cusano
Crack Machine, terzo spettacolo della Compagnia Musella Mazzarelli, ripropone e sviluppa un metodo di creazione integrale a due, già sperimentato nei suoi precedenti lavori.
Un gioco teatrale, basato su quattro personaggi, due per ogni attore, che si ritrovano a condividere una storia in carcere. La vicenda che li tiene insieme, prende spunto da quella, realmente accaduta, di Jerome Kerviel, ex trader della più importante banca francese, la Société Générale, che si ritrova accusato come unico responsabile per il più grande buco della storia della finanza mondiale, e minacciato dal suo stesso mondo, quello delle grandi banche d’affari, cuore pulsante e malato dei grandi potentati politico-finanziari.
Gli altri personaggi che il protagonista avrà modo di incontrare in carcere, ci offrono un loro sguardo sul presente e sul senso o non-senso del Denaro, dando vita ad una storia ad orologeria, una Crack Machine, che non potrà che portare ad un liberatorio crollo finale.
Spettacolo dal forte impatto civile e magistralmente rappresentato dai due attori che sono insieme interpreti e coautori.
16.12.13
 

Donne senza censura

Teatro Studio Uno 3 dicembre 2013 “DONNE SENZA CENSURA”
Ispirato a tutto ciò che ha significato qualcosa, uno spettacolo di e con
Patrizia Schiavo, Silvia Grassi e Flavia Pinti
..."D'ora in poi racconto solo di pompini malriusciti, eiaculazioni precoci. Culi grossi, culi mosci e culattoni! Racconto di donne grasse con la cellulite, di donne sfatte e insoddisfatte, di viagra, di amanti ridicoli, improbabili... storie piccanti con personaggi imbarazzanti!..."
Questa la dichiarazione d'intenti di un'artista che si racconta in toni provocatori, radicali o malinconici, esponendo la propria identità multipla: dialoga ora con il pubblico, ora con un intervistatore più immaginario che reale, ora con le zone più oscure di sé.
Stupida, scandalistica o arrabbiata, espande il proprio bisogno d'amore attraverso la presenza di altre due attrici: due personaggi femminili che sembra aver creato affinché vivano le esperienze scabrose al posto suo.
Due donne in conflitto con la propria immagine e i propri chili di troppo che mentre si preparano per quello che sembrerebbe l'incontro della loro vita, passano in rassegna con leggerezza, ironia e un certo gusto per l'eccesso i fallimenti amorosi precedenti.
Ognuna fa da specchio e da contrappeso all'altra e in un vicendevole scambio di contenuti, al di fuori di ogni vittimismo o moralismo, si espongono senza censura.
14.12.13
 

Beckett tra noi le prigionie (in)visibili della società contemporanea

Casa dei Teatri dal 7 novembre 2013 “Beckett tra noi le prigionie (in)visibili della società contemporanea”
Partecipano:
Minako Okamuro, docente presso l'Università di Waseda a Tokyo
Dario Evola, docente di Estetica presso l'Accademia di Belle Arti a Roma
Yosuke Taki, curatore della mostra
Modera Paolo Ruffini
Prendendo spunto da una delle sezioni della mostra si parlerà delle ultime e più vicine interpretazioni delle opere di Beckett, in cui si abbandona il concetto di Teatro dell'assurdo per evidenziare situazioni e stati d'animo comuni a tutti noi e presenti nella dimensione della nostra quotidianità.
In particolare verrà analizzato l'allestimento di Finale di partita del regista giapponese Makoto Sato. In programma alla la mostra percorre i cambiamenti e gli elementi costanti nell’approccio alle opere di Samuel Beckett, invitando i visitatori a riflettere sulla capacità del teatro di osservare da un’angolazione straordinaria la realtà del proprio tempo dalla metà del Novecento al nuovo millennio.
Tutta l’opera di Samuel Beckett può essere considerata il racconto di “un’umanità inconsapevolmente imprigionata” e la dimensione di costrizione fisica e mentale caratterizza il lavoro del drammaturgo irlandese.
Sono passati 60 anni dalla prima mondiale di Aspettando Godot (Parigi, Théatre de Babylon, 5 gennaio 1953), e da allora, questa e altre opere di Beckett hanno rappresentato una feconda fonte ispiratrice per la creazione scenica, sia per l’orizzonte della tradizione teatrale che per i linguaggi della sperimentazione, sino a toccare l’immaginario popolare, anche televisivo.
Soprattutto dagli anni Novanta, dopo la morte del drammaturgo, le sue opere hanno oltrepassato i confini del teatro dell’assurdo e del metafisico, rivelandosi capaci di stimolare sensibilità che guardassero all’umano nella complessità del presente della Storia.
13.12.13
 

La cantatrice calva

Recensione dello spettacolo su TeatroeCritica
Recensione dello spettacolo su Gufetto.it

Casa delle Culture 30 Novembre 2013 “LA CANTATRICE CALVA” COMPAGNIA GINEPRO NANNELLI di Eugène Ionesco, con: signor Smith Marco Carlaccini, signora Smith Patrizia D’Orsi, signor Martin Claudio Capecelatro, signora Martin Sara Poledrelli, Mary la cameriera Xhilda Lapardhaja, Il Pompiere Ludovico Nolfi, interventi sonori Claudio Rovagna scena Antonio Belardi costumi Antonella D’Orsi Massimo, disegno luci Giuseppe Romanelli Interprete vicario in prova Paolo Parnasi, comunicazione Olga Carlaccini aiuto regia Valentina Casadei foto di scena Pino Le Pera, regia Marco Carlaccini.
La pièce - definita dall'autore anticommedia - è il primo esempio di un genere teatrale allora ai suoi albori, il teatro dell'assurdo, in cui la vicenda subisce uno straniamento tramite l'utilizzo esasperato di frasi fatte, dialoghi contrastanti, luoghi comuni.
Si rappresenta, bonariamente, nel chiuso di un salotto borghese, la parodia di una ipotetica società priva di contenuti e indaffarata quasi esclusivamente nell'esibizione di luoghi comuni. Fra amnesie, incongruità, contraddizioni, reticenze, due strampalate coppie, un pompiere e una cameriera si intrattengono scambiandosi aneddoti e frasi fatte- scivolando sempre più in un'aggressiva, ambigua e dissonante disarticolazione del linguaggio fino alla feroce e parossistica reciproca aggressione verbale.
Interno borghese inglese, con poltrone inglesi. Serata inglese. Il signor Smith, inglese, nella sua poltrona e nelle sue pantofole inglesi, fuma la sua pipa inglese e legge un giornale inglese accanto a un fuoco inglese.
13.12.13
 
 
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