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Quì città di M.

Incontro con Arianna Scommegna



Teatro Biblioteca Quarticciolo 21 marzo 2014 Produzione compagnia ATIR “Quì città di M.”
di Piero Colaprico, regia di Serena Sinigaglia, con: Arianna Scommegna
scene Maria Spazzi
costumi Federica Ponissi
luci Alessandro Verazzi
QUI CITTA' DI M è un'inchiesta, è un giallo metropolitano, è un enigma da risolvere raccogliendo indizio dopo indizio, è un ritratto spietato, è una radiografia, ma soprattutto è uno spettacolo, un monologo per sette personaggi. Debolezze, insicurezze, ma anche desiderio di andare avanti, di sopravvivere nella giungla metropolitana che emerge crudelmente nei personaggi della storia. Una riflessione aperta su una città che nel giro di quindici anni ha cambiato radicalmente volto.
28.3.14
 

Primi passi sulla Luna

Teatro Tordinona 11 MARZO 2014 “PRIMI PASSI SULLA LUNA”
di e con Andrea Cosentino, indicazioni di regia Andrea Virgilio Franceschi
collaborazione artistica Valentina Giacchetti, disegno luci Dario Aggioli
Pierfrancesco Pisani con la collaborazione di Kilowatt Festival.
Al cuore dello spettacolo c’è uno squarcio di storia intima, una storia di paternità e fragilità dell’infanzia. Contro l’ossessione per le storie vere e i reality show, un viaggio esilarante e struggente, raccontato al tempo imperfetto, il tempo dei giochi e dei sogni. La notte dell’allunaggio in tutto il mondo non c’è stato un omicidio, una rapina, uno scappellotto. Eran tutti davanti alla tv! Se guardassimo di più la televisione sarebbe un mondo migliore?
27.3.14
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In principio fu D.M.

Teatro Studio Uno 18 Marzo Produzioni Nostrane presenta:
 “In principio fu D.M.” spettacolo teatrale in salsa ipocondriaca
testo e regia di Giovan Bartolo Botta
con:Krzysztof Bulzacki Bogucki, Isabella Carle, Giada Di Fonzo, Flavia Martino e Giovan Bartolo Botta Nel principio Dio creò i cieli e la terra. Ma questi sono affari suoi. In principio fu D.M. La dea del teatro osservò la situazione e vide che era cosa buona e giusta. Indi scisse D. da M. e fece dono loro di un copione teatrale. Osservò la situazione e vide che era cosa buona e giusta. Da una costola di D. creò Daniele, da una costola di M. creò Massaro. Osservò la situazione e capì di non essere onnisciente né onnipotente. Rimescolò il brodo primordiale e ricomparve D.M. La dea del teatro osservò e vide che era un grosso errore. Cominciò a recitare, non ci pensò più, ci dormì sopra, si trovò un'agenzia dello spettacolo, cominciò a frequentare party per attori dove si discute unicamente di provini per attori. Dopodiché ci pensarono gli altri. Gli attori.
Una messa in scena che tenta di trasudare climax da secondo anello curva Maratona. Gli attori brancolano nel loro ufficio simbolico smussando i lati tramite fissità. Fanno tutto loro. Il lavoro sporco come quello pulito. Il bello e il cattivo tempo. Comprese le mezze stagioni. Luci accese in sala, tanto per ammiccare a un Brecht mai domo. O forse meno ancora. Autosufficienza attorale pura e omeopatia tecnologica. Come ai tempi che furono.
27.3.14
 

Party Time

Teatro Sala Uno 14 Marzo 2014 “PARTY TIME” di Harold Pinter
 Con Silvia Brogi, Paolo Perinelli, Gaia Benassi, Maurizio Greco, Domenico De santi, Simone Crisari, Lina Milano, Francesca Grilli, Antonio Blasi, Malvina Ruggiano
Regia di Massimo Cardinali Aiuto regia Marzia Verdecchi
Party Time, scritto da Harold Pinter nel 1991, e’ ambientato in una casa elegante e alla moda della vecchia Londra. I dieci protagonisti di questa piece blaterano di esclusivi centri benessere, di rifugi su isole paradisiache e di relazioni sentimentali passate, mentre nelle strade si svolgono violenti disordini, che saranno selvaggiamente soppressi, testimoniando l’estinzione senza pieta’ del dissenso. Non penso che Pinter volesse fotografare una Gran Bretagna che stava scivolando lentamente verso una sorta di neo-fascismo, ma ritengo che intendesse offrire un’immagine di una societa’ borghese, narcisistica, legata alle apparenze, indifferente a tutto e fuori dalla realta’. Cio’ che Pinter vuole sottolineare è che le nostre vite sono governate sempre di piu’ da un materialismo apolitico nel quale è inaccettabile fare a meno dell’ingiustizia e della corruzione. Queste tematiche, cosi’ feroci nella loro attualita’, mi hanno spinto ad un’analisi della violenza, spiccatamente fisica o elegantemente verbale, presente nella drammaturgia di Pinter, portandomi alla stesura di un testo che si appoggia su Party Time, ma che e’ integrato da situazioni o dialoghi tratti da Anniversario, L’Amante, Ceneri alle ceneri, Chiaro di Luna, Vecchi Tempi, etc.
25.3.14
 

BOHEME!

Teatro Dell'Orologio 14 Marzo 2014 “BOHEME!”
 uno spettacolo di VicoQuartoMazzini, in coproduzione con Festival Internazionale Castel dei Mondi e Teatro dell’Orologio- Progetto Goldstein,con il sostegno di Straligut Teatro, Teatro Kismet Opera, La Luna nel Letto, Teatro Minimo. di Gabriele Paolocà regia Michele Altamura, Nicola Borghesi, Riccardo Lanzarone, Gabriele Paolocà con Michele Altamura, Nicola Borghesi, Gabriele Paolocà
assistenza alla regia Nicolò Giangaspero, scenotecnica Michelangelo Volpe.
Poiché qualunque cosa l’uomo semini, questa pure mieterà” (Galati:6:7)
“E allora, basta chiacchiere, giriamo pagina e mettiamoci davvero a cucinare!”(Benedetta Parodi)
Un Clown Obeso di nome Italia si aggira per i corridoi vuoti del Ministero della Cultura. Sono scappati tutti. Nessuno vuole più occuparsi di quella cosa stupida lì. Un redivivo Giacomo Puccini viene chiamato a risolvere la situazione: una gloria fra tanti, fosse venuto un Dante Alighieri o un Little Tony sarebbe stato lo stesso. Succede però che il maestro Puccini si lasci un po’ prendere dall’euforia dell’oggi, che si appassioni un po’ troppo alle tendenze del momento e che, a forza di tacchi a spillo e cocaina, perda un po’ il senso della missione culturale che avrebbe dovuto svolgere. Succede poi che Rodolfo, un giovane bohemien dell’ottocento, venga ad accusare Puccini di essere un venduto e che tenti di farlo sentire in colpa inscenando scadenti suicidi creativi. Succede che scontri generazionali di un secolo fa non siano poi tanto diversi dai nostri. Succede che una volta caduti nella valle del Presente, qualunque sia il Presente in questione, risalire in cima sia difficile per tutti. Succede che a pensare chi eravamo ci si dimentica chi siamo. Succede che Italia, nel frattempo, ci guardi da lontano e che, forse, stia meditando di ucciderci tutti.
25.3.14
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Sono nato per volare

Vedi risultati Nassa Teatrale  

Teatro Kopò 16 Marzo 2014 “SONO NATO PER VOLARE” di e con Giuseppe Arnone
 Disegno e Tecnico Luci Paolo Filipponi. Fonico Eugenia Cortese
“Da grande voglio fare il pilota…sono nato per volare”. La storia di Vincenzo Diodato, un bambino di 10 anni, siciliano che vive a Bologna e che racconta , con leggerezza, quei giorni di Natale vissuti in famiglia, abbandonandosi all’odore della arancine della nonna, alle favole raccontate dalla mamma, alla caponata.
E’ uno spettacolo pieno di ritmo e passione, dolce e carnale allo stesso tempo. Il dialetto siciliano è rapidamente comprensibile e familiare ed è probabilmente l’unico modo, così diretto, per farci sentire l’odore di quegli anni, attraverso le narici di un bambino che ha un sogno… volare… con lo stesso aereo che gli è stato regalato nel natale del 1979. .
25.3.14
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Bucho

Init Club dal 5 all'8 marzo 2014 rassegna "Periferica 0. Mandrione Vs Pigneto", organizzata con il Patrocinio di Roma Capitale Assessorato alle Politiche della Periferia.
 La rassegna "intende mostrare il volto bello e creativo delle zone non centrali della città. Vogliamo illuminare un aspetto di una Roma policentrica, in cui realtà periferiche esprimono magnificamente la creatività della bellezza con estro e fantasia". Sebbene il termine "periferica" possa suggerire un'importanza secondaria e quindi non strettamente essenziale, molte tipologie di periferiche sono di primaria importanza nell'economia di un sistema che possa dirsi totalmente efficiente.
In una dislocazione urbanistica che nell’immaginario comune vede il centro della città come il luogo per antonomasia della ricchezza e della bellezza, “Periferica” intende, invece, mostrare il volto bello e creativo delle zone non centrali della città. Vogliamo illuminare un aspetto di una Roma policentrica, in cui realtà periferiche esprimono magnificamente la creatività della bellezza con estro e fantasia. Il binomio ricchezza uguale bellezza non ci convince, il bello è un diritto di tutti e da tutti può essere riconosciuto, abbiamo allora scelto una “mission”: quella di creare una vetrina per la creatività e far conoscere il bello che ogni quartiere periferico racchiude in sé e da esso è prodotto. Metteremo a confronto territori creativi di Roma con altre città, invitando a partecipare artisti stranieri che provengono da zone periferiche di altre capitali europee e non. Crediamo, come scriveva Dostoevski, che “La bellezza salverà il mondo”. Partiamo con “Periferica 0” dalle zone del Mandrione e del Pigneto, ma è la prima tappa, sarà infatti un’avventura che proseguirà negli altri territori di Roma.

BUCHO in concerto
Lucio Leoni – voce e chitarra
Bernardo nardini (banjo/mandolino/slide guitar) Daniele borsato (chitarra)
24.3.14
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Periferia e cultura

Init Club dal 5 all'8 marzo 2014 rassegna "Periferica 0. Mandrione Vs Pigneto", organizzata con il Patrocinio di Roma Capitale Assessorato alle Politiche della Periferia.
 La rassegna "intende mostrare il volto bello e creativo delle zone non centrali della città. Vogliamo illuminare un aspetto di una Roma policentrica, in cui realtà periferiche esprimono magnificamente la creatività della bellezza con estro e fantasia". Sebbene il termine "periferica" possa suggerire un'importanza secondaria e quindi non strettamente essenziale, molte tipologie di periferiche sono di primaria importanza nell'economia di un sistema che possa dirsi totalmente efficiente.
In una dislocazione urbanistica che nell’immaginario comune vede il centro della città come il luogo per antonomasia della ricchezza e della bellezza, “Periferica” intende, invece, mostrare il volto bello e creativo delle zone non centrali della città. Vogliamo illuminare un aspetto di una Roma policentrica, in cui realtà periferiche esprimono magnificamente la creatività della bellezza con estro e fantasia.
Il binomio ricchezza uguale bellezza non ci convince, il bello è un diritto di tutti e da tutti può essere riconosciuto, abbiamo allora scelto una “mission”: quella di creare una vetrina per la creatività e far conoscere il bello che ogni quartiere periferico racchiude in sé e da esso è prodotto. Metteremo a confronto territori creativi di Roma con altre città, invitando a partecipare artisti stranieri che provengono da zone periferiche di altre capitali europee e non. Crediamo, come scriveva Dostoevski, che “La bellezza salverà il mondo”. Partiamo con “Periferica 0” dalle zone del Mandrione e del Pigneto, ma è la prima tappa, sarà infatti un’avventura che proseguirà negli altri territori di Roma.

“PERIFERIA E CULTURA” tavola rotonda
parteciperanno: Ciro De Caro (regista) Sara Tosti (attrice), Giampaolo Felici (cantante degli Ardecore), Alessandro Machia (regista di teatro), Ninni Cutaia (direttore Teatro di Roma), Alberto Bassetti (direttore teatro Lo Spazio), Fabio Meloni ( Direttore Cinema Aquila), Massimo Righetti (fotografo), Francesca Piggianelli (ufficio stampa settore cinema) ed altre personalità del mondo della cultura ed operatori culturali.
Interverranno inoltre:
- Paolo Masini (Assessore alle periferie del Comune di Roma)
- Gianmarco Palmieri (Presidente Municipio V)
- Susi Fantino (Presidente Municipio VII)
Rappresentanti del territorio e dei comitati di zona.
24.3.14
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E basta co’ ’sto Shakespeare!

Teatro Lo Spazio 12 MARZO 2014 “E basta co’ ’sto Shakespeare!” Scritto e diretto da Enzo Masci Con Deborah Fedrigucci, Federica Gumina, Annabella Calabrese, Simone Destrero, Mario Fazio, Enzo Masci, Federico Melis. Questa divertentissima piéce vede un gruppo di attori spiantati e a corto di pubblico, dediti solo all'avanguardia più spinta, confrontarsi con l'occasione della loro vita: mettere da parte i propri ideali di sperimentazione e innovazione per sbarcare nel più importante festival teatrale d'Europa, il World Shakespeare Festival. Riusciranno a rendere giustizia all'autore più discusso e problematico del teatro classico o rimarranno vittime del loro integralismo molto più che di nicchia? In un crescendo di risate, mescolate a celebri scene delle opere del Bardo, prende forma lo spettacolo più divertente, inatteso e dissacrante della stagione. venite a conoscere un William Shakespeare come non lo avete mai visto!
24.3.14
 

Patrizio

Teatro Spazio Uno 13 marzo 2014 theA’term presenta “PATRIZIO, Come quei divi di Hollywood che sono eterni” di Gianni Spezzano, regia di Marcello Cotugno. Lo spettacolo miscela - nella forma di un monologo intenso, ironico, a tratti tragico - un racconto biografico intimo e emotivo con un minimalismo da teatro di narrazione. Patrizio, rampollo emergente del Clan dei Corbese, racconta in prima persona la storia della sua vita, mentre si prepara a recarsi al funerale del suo amico Antonio Corbese. La sua storia è quella dell’iniziazione criminale di un “bravo” ragazzo sullo sfondo della Napoli degli anni ’80: una storia di mazzate e di rivalse, di paura e di adrenalina, ispirata dalla passione per gli eroi maledetti del cinema hollywoodiano e percorsa dal filo ininterrotto del rapporto con un padre amorevole ma troppo debole. All’ascesa di Patrizio corrisponde la decadenza di una società che ha perso le proprie certezze, e il fallimento degli ideali di una generazione, quella dei Padri, a cui il futuro è sfuggito di mano. “Per questa storia mi sono semplicemente rifatto ai miei ricordi, traendo spunto dalla mia infanzia, dal mio paese e dai suoi figli di, cercando di capire quanto della propria volontà ci sia nello scegliere il proprio destino. Patrizio ci racconta della sua infanzia, delle sue paure, delle mazzate subite dai prepotenti e di quell’episodio improvviso che cambiò per sempre la sua vita. Un racconto inconsapevole, non analitico, una confessione che sembra condurlo a una redenzione che invece non arriverà mai. In una lunga preparazione rituale, per recarsi al funerale dell’amico Antonio Corbese, Patrizio ripercorre tutte le tappe di una trasformazione caratteriale e sociale, per metà passiva e per metà attiva, attraverso un monologo crudo e minimalista. Raccontando di un mondo altro, quasi parallelo, ci mette di fronte alle differenze tra la vita di quartiere e quella della tv, del cinema, della cronaca presentandoci un vero esempio di cultura alternativa, ben radicata e tramandata di generazione in generazione”. (Gianni Spezzano) “L’epica malavitosa di film come Scarface o di C’era una volta in America ha lasciato un segno profondo nel nostro immaginario: l’eroe gangster, bello, perduto e affascinante da sempre riesce a sedurci molto più che il poliziotto, inadeguato, nella sua ragionevole ansia di giustizia, di fronte alla bruciante passione criminale e al potere mitopoietico del male. Rispetto a questi presupposti, Patrizio rivela una natura contraddittoria: se infatti da un lato l’operato di criminale del protagonista ha in sé la forza esaltante dell’invincibile supereroe à la Bruce Lee (uno degli dei del personale pantheon di Patrizio, appunto), dall’altro, Patrizio cela sottopelle una fragilità, un’inadeguatezza che la strada ha trasfigurato in violenza e voglia di potere, costringendolo a una professione non voluta. Non a caso, sono i continui richiami a esuberanti pellicole di genere viste e mandate a memoria a fare da contrappunto all’autonarrazione di Patrizio: un delinquente suo malgrado che, non avendo avuto altri modelli, cerca di aderire con la maggiore compiutezza possibile ai propri miti criminali. La forma monologante restituisce alla storia un’accezione surreale e anti-naturalistica, dandole i toni di un’epopea suburbana, malinconica e guascona, ma mai retorica. Le musiche - in parte mutuate da un contesto trash (Gianfranco Marziano canta Drago Spaziale, Radio Ibiza rielabora in versione house un classico brano di Renato Carosone ribattezzato Papa l’Americano), in parte citazioni ironicamente colte che richiamano i toni della sceneggiata (The Merola Matrix di Hugo Race), in parte provenienti da brevi incursioni nel contemporaneo (Miserere di Nyman e Mulholland Drive di Badalamenti) - nella loro funzione di contrasto meta-culturale, accompagnano Patrizio come arie impazzite di un’opera lirica devastante: la sua vita. Luoghi deputati scandiscono le scene, costruendo, nella povertà degli elementi, una metafora che prova a raccontare le possibilità negate di chi, come Patrizio, la sua altra chance non l’ha mai avuta”. (Marcello Cotugno)
24.3.14
 

Respiro

Teatro Argot 11 marzo ore 2014 rassegna Scena Sensibile “Respiro” testo, regia e scene di Maria Teresa de Carolis, con Tiziano Perrotta, Jessica Leti, Laura Daniela Tusa, Cristina Avenali, Lidio Maresca. Coriste: Laure Gilbert, Cristina Avenali,Maria Teresa de Carolis; Luci Andrea Maurizi e Orlando Rudnicki Allestimento e oggetti discena Roberto Guerci aiuto regia Jessica Leti
Elena è una giovane donna ebrea, vive in Polonia durante il periodo della Seconda Guerra Mondiale, dopo anni di fughe viene arrestata in casa propria. Suo marito e suo figlio vengono uccisi barbaramente e lei deportata a Ravensbruck. Elena è incinta e riesce miracolosamente a nascondere la sua gravidanza, riuscendo ad arrivare alla liberazione viva, ma con i nervi a pezzi; dà alla luce il piccolo Kolia che affida ad una famiglia di contadini. Perde la memoria e per trent’anni vaga per l’Europa. Siamo negli anni '70 e finalmente Elena torna in sé riacquistando ogni frammento del suo passato, insegue il sogno di ritrovare suo figlio, che vive a Leningrado. Cerca in ogni modo di contattarlo attraverso la moglie Mathilde, che diventa una sua alleata. Kolia ha un bambino ed è ricoverato in una clinica per malattie nervose e la moglie tenta disperatamente di riportarlo a casa. Ma il passato è troppo faticoso da affrontare e da risolvere.
21.3.14
 

L’Estetica dell’Oltre tra poesia e teatro

Teatro Argot 10 marzo 2014 rassegna Scena Sensibile “L’Estetica dell’Oltre tra poesia e teatro”, scritto da Michela Zanarella e diretto da Giuseppe Lorin. Lo spettacolo vedrà la partecipazione di Michela Zanarella, Giulio Eccher, Giuseppe Lorin, Filippo Di Lorenzo e la partecipazione straordinaria di Chiara Pavoni, Silvio Parrello, Salvatore Gioncardi. Durante la presentazione di una silloge, l’autrice, attesa con apprensione e ansia dagli organizzatori e dal pubblico in sala, si presenterà in ritardo, quasi a conclusione del prestigioso evento. Dalla sua biografia emerge la travagliata realtà dell’essere giovane donna in un sobborgo del nord Italia. Veniamo così a sapere che, a seguito di un incidente, si troverà poi nell’inconsapevole situazione che le spalancherà le porte della Poesia. “Se ti va di sognare”, colonna sonora della pièce è una poesia di Michela Zanarella, musicata e cantata da Nello Fiorillo.
20.3.14
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..da Colombina a Pulcinella

Teatro Villa Pamphilj- Scuderie Villino Corsini 25 febbraio 2014 “Giornata Mondiale della Commedia dell'Arte” in ricordo del 25 febbraio 1545, data in cui venne legalmente costituita la prima compagnia di comici di professione (la ricorrenza è stata proclamata nel 2010 dal Sat, Associazione riconosciuta dall'Unesco) si rende omaggio a questa ricorrenza con due giorni di incontri, dimostrazioni e workshop. La rassegna è curata da Elisabetta Centore e Gabriele Guarino, in collaborazione con il Dipartimento Cultura Servizio Spazi Culturali e Sistema della Casa dei Teatri e della Drammaturgia contemporanea.
Dalle ore 15.30 lezione teatrale dimostrativa: "...da Colombina a Pulcinella", cui partecipa Elisabetta Centore, attrice diplomata, che illustra la tecnica c.d. "Arte dell'Improvvisa", senza un copione scritto, attingendo esclusivamente dal proprio bagaglio cognitivo.
20.3.14
 

Giornata Mondiale della Commedia dell'Arte

Teatro Villa Pamphilj- Scuderie Villino Corsini 25 febbraio 2014 “Giornata Mondiale della Commedia dell'Arte” in ricordo del 25 febbraio 1545, data in cui venne legalmente costituita la prima compagnia di comici di professione (la ricorrenza è stata proclamata nel 2010 dal Sat, Associazione riconosciuta dall'Unesco) si rende omaggio a questa ricorrenza con due giorni di incontri, dimostrazioni e workshop. La rassegna è curata da Elisabetta Centore e Gabriele Guarino, in collaborazione con il Dipartimento Cultura Servizio Spazi Culturali e Sistema della Casa dei Teatri e della Drammaturgia contemporanea.
A partire dalle ore 10: "Ritrovo tra Comici" una Tavola rotonda sul "fare Commedia" oggi, con le testimonianze di chi l’ha fatta o la fa, ma anche attraverso il confronto con le esigenze di un potenziale pubblico. Un momento di incontro e riflessione con performance e dimostrazioni pratiche aperto a tutti coloro che amano la Commedia dell’Arte: studiosi, operatori, attori, insegnanti, registi, allievi, spettatori e cittadini.
 La Tavola rotonda è a cura di Gabriele Guarino e della Compagnia La Bottega dei Comici.
20.3.14
 

Le elefantesse

Teatro Tordinona 20 Febbraio 2014 TEATRO FORSENNATO/DARIO AGGIOLI presenta
“LE ELEFANTESSE” Una tragicommedia noir, improvvisazione su canovaccio. Ideato e diretto da Dario Aggioli Con: Elisa carucci, Alessandra Della Guardia, Pamela Sabatini
musiche del Trio Lescano rivoluzionate dal Trio Naga
assistente alla regia Diana Cagnizi
aiuto-regia Andrea Standardi
Tre donne unite dallo stesso marito. Un trigamo che per tutta la vita si è diviso tra loro. Tre tipologie di femminilità che hanno vissuto vite differenti con lo stesso uomo, che per ognuna è un uomo diverso.
Per Judith, donna in carriera, il marito è solo un feticcio.
Per Alessandra, casalinga timorata di Dio, è un importantissimo ingegnere.
Per Caterina, segretaria, è un medico di grande fama.
In scena lui non appare mai. A rappresentarlo un attaccapanni con i suoi vestiti sempre pronti ad essere staccati per andare via o ad essere appesi al suo ritorno.
Il racconto della vita passata con lui. La scoperta delle altre. E...
La messa in scena è basata sul principio spaziale della divisione del palco in tre parti: ogni angolo abitato dalle donne è la loro casa. Oggetto comune alle tre case è lʼattaccapanni. I racconti della vita delle tre insieme al marito, si mescolano e amalgamano. Si associano nella mente dello spettatore per assonanza e differenza.
All’inizio le donne parlano del proprio marito, uomo diverso per ognuna. Poi iniziano a svelarsi i piccoli particolari: stessi regali, stessi posti, stesse frasi. La vera storia si scopre, il pubblico ha ormai capito: inizia il conflitto del sospetto.
20.3.14
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L’Estetica dell’Oltre tra poesia e teatro

Teatro Argot 10 marzo 2014 rassegna Scena Sensibile “L’Estetica dell’Oltre tra poesia e teatro”, scritto da Michela Zanarella e diretto da Giuseppe Lorin. Lo spettacolo vedrà la partecipazione di Michela Zanarella, Giulio Eccher, Giuseppe Lorin, Filippo Di Lorenzo e la partecipazione straordinaria di Chiara Pavoni, Silvio Parrello, Salvatore Gioncardi. Durante la presentazione di una silloge, l’autrice, attesa con apprensione e ansia dagli organizzatori e dal pubblico in sala, si presenterà in ritardo, quasi a conclusione del prestigioso evento. Dalla sua biografia emerge la travagliata realtà dell’essere giovane donna in un sobborgo del nord Italia. Veniamo così a sapere che, a seguito di un incidente, si troverà poi nell’inconsapevole situazione che le spalancherà le porte della Poesia. “Se ti va di sognare”, colonna sonora della pièce è una poesia di Michela Zanarella, musicata e cantata da Nello Fiorillo.
20.3.14
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