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29.5.24
 

ULTIMI CREPUSCOLI SULLA TERRA

Teatro Vascello 10 maggio 2024

ULTIMI CREPUSCOLI SULLA TERRA

Liberamente ispirato all’opera letteraria di Roberto Bolaño

Regia e drammaturgia Fabio Condemi
Scene, drammaturgia dell’immagine, costumi, Fabio Cherstich
con Anna Bisciari, Lorenzo Ciambrelli, Federico Fiochetti, Vincenzo Grassi, Sofia Panizzi, Eros Pascale

luci Paride Donatelli
disegno del suono Andrea Gianessi
assistente alla regia Andrea Lucchetta
assistente alla drammaturgia Vera Ortega
foto di scena Claudia Pajewski

si ringrazia Silvia Rigon per la consulenza teorica e drammaturgica 

produzione La Fabbrica dell’Attore – Teatro Vascello, Accademia Nazionale D’Arte Drammatica Silvio D’Amico

Quando è stato più felice?
Io sono stato felice quasi tutti i giorni della mia vita,
almeno per un piccolo momento, anche nelle
circostanze più avverse

(Roberto Bolano, intervista con Mónica Maristain)

Questo spettacolo tratto da vari testi di Roberto Bolaño (Consigli di un discepolo di Jim Morrison a un fanatico di Joyce; 2666; puttane assassine; chiamate telefoniche) nasce come saggio finale del biennio dell’accademia nazionale d’arte drammatica Silvio d’Amico. Attraverso il montaggio di vari testi di Bolaño abbiamo cercato di comporre un mosaico di temi, personaggi e  parole. Nella drammaturgia due storie viaggiano in parallelo: da una parte la storia di Angel Ross (personaggi principale di ‘consigli di un discepolo di Jim Morrison a un fanatico di Joyce’), scrittore fallito con l’ossessione per Stephen Dedalus che precipita in una spirale allucinata di delitti e violenza insieme quando incontra Ana. Dall’altra la storia delle vittime di femminicidio nel deserto di sonora in una città che prende il nome fittizio di Santa Teresa e che ricorda molto Ciudad Juarez, che è, secondo Bolaño ‘ la nostra maledizione e il nostro specchio, lo specchio inquieto delle nostre frustazioni e della nostra infame interpretazione della libertà e dei nostri desideri’. Il labirinto di Dedalo e il deserto (che secondo Borges è il labirinto più irrisolvibile) sono le coordinate all’interno delle quali si manifestano i fantasmi evocati da Bolaño e dalla sua scrittura. In questo territorio letterario si incontrano e si mescolano in modo stupefacente i ricordi del golpe di Pinochet del 73 in Cile, i film di Tarkovskji e di Godard, i versi di Leopardi, le canzoni dei Doors, e una miriade di storie e di vite che si intrecciano tra loro spesso guidate dal caso. 

”Leggendo i libri di Roberto Bolaño si ride, ci si infastidisce, ci si commuove, si ha paura, ci si annoia, si soffre, ci si sente persi, si prova ansia, si sogna, si crede che possano esistere ancora passioni estreme, ci si illude che la poesia abbia senso, si pensa che niente abbia senso, si crede che tutto sia vano, e ci si convince che vivere sia meravigliosamente insano: dove si trova qualcosa del genere nei romanzi degli ultimi trent’anni? in nessun altro scrittore di oggi la letteratura è così grandiosamente allegra e disperata. Ammaliati dalla stupefacente capacità affabulatoria di Bolaño, e dalla sua voce al tempo stesso amabile e ironica, ci addentriamo in un labirinto di luoghi, di segni, di incontri, di libri, di quadri, di sogni, di storie che generano altre storie: un labirinto dove ci aggiriamo frastornati e felici, senza tuttavia sentirci mai perduti.  Giuseppe Montesano

 Per i temi trattati si consiglia la visione dello spettacolo ad un pubblico adulto.

22.5.24
 

Pape Satan



19.5.24
 

Le interviste impossibili: Stalin e Josephine Beauharnais


1 marzo 2024

Franco Cardini incontra STALIN (Luigi Diberti)

Annamaria Barbato Ricci incontra JOSEPHINE BEAUHMAIS (Martine Brochard)

1.5.24
 

Ulisse, Macerata

Teatro Tordinona 28 Aprile 2024

ULISSE, MACERATA

Debutta a Roma lo spettacolo diretto e interpretato da Luigi Moretti

In scena per la prima volta a Roma Ulisse, Macerata, spettacolo diretto e interpretato da Luigi Moretti, scritto da Fiammetta Carena e prodotto dalla Compagnia del Sole in scena dal 25 al 30 aprile al Teatro Tordinona (repliche ogni sera alle ore 21 tranne domenica 28 aprile ore 18).

Lo spettacolo racconta di Ulisse, un comune uomo di provincia, incattivito dalla vita, dalle proprie sconfitte e dalla consapevolezza di essere disperatamente solo che pensa, dice e fa cose orribili. Quando la sua squadra di calcio perde la coppa di campionato contro il Troia, la rabbia per la sconfitta è tale che decide di andare a riprendersela. Inizia un viaggio tra il delirante e l’onirico in cui, questo Ulisse contemporaneo, volgare, ottuso e affatto astuto, incontra i personaggi e gli ostacoli del poema omerico.

«Ulisse, il celebre eroe omerico. Ulisse Macerata, un uomo di provincia, molto ignorante e con la grande convinzione di essere furbo. Macerata è forse un patronimico, una sensazione, un rimando sentimentale alle Marche? Sicuramente un luogo dove l’espressione dialettale raggiunge un’immediatezza estrema e a tratti grottesca.» Prosegue Moretti nelle note di regia dedicate allo spettacolo «L’omonimia del nome, dunque, e la similitudine del viaggio sono solo un meraviglioso espediente letterario perché qui non c’è che un paesaggio desolato, sporco dove la grandezza nemmeno si affaccia. Ma la complessità della costruzione del personaggio non lascia scampo: un uomo patetico e rabbioso, che vive di espedienti, razzista, misogino, omofobico, erotomane, si muove basso basso, spinto da un vento implacabile che non rigenera mai, sognando un approdo irraggiungibile, una grandezza impossibile. Tutto è giocato sull’illusione: durante tutto il viaggio si notano trasfigurazioni della realtà nell’immaginazione del personaggio: l’effetto è quello del sogno o dell’allucinazione, a volte pesantemente provocata.»

ULISSE, MACERATA

Di Fiammetta Carena

Diretto e interpretato da Luigi Moretti

Musiche Paolo Principi

Luci Francesco Mentonelli

Scena Guerrino Andreani

Costumi Stefania Cempini

Assistente alla regia Adriana Formato

Studio di registrazione Punctus

Foto di scena Rodolfo Marziali

Video Matteo Giacchella

Produzione Compagnia del Sole

Organizzazione Dario Giliberti

Comunicazione Marilù Ursi

Amministrazione Lucia di Mauro

 

1.5.24
 

Le interviste impossibili: Dante e Virgilio

10 gennaio 2024

Ennio Cavalli incontra VIRGILIO (Mimmo Caprio)

Idalberto Fei incontra DANTE ( Edoardo Siravo)

Con la partecipazione di Paolo Minnielli  
30.4.24
 

P A S O L I N I O R G I A UNA LETTURA

SPIN TIME LABS  21 aprile 2024

Auditorium Spin Time Labs

P A S O L I N I

O R G I A

UNA LETTURA

Con Mariangela Granelli e Francesco Villano

Sound design Dario Felli

A seguire conversazione con Sergio Lo Gatto

Grafica Cristina Gardumi

In una delle tante case di questo quartiere, in una sera ferma, di festa, una coppia di coniugi decide di tentare un rituale orgiastico per liberarsi, seppur momentaneamente, del corollario di norme e ideali borghesi a cui la loro vita è votata. 

Cullati da sempre nel sonno della morale comune - ereditata da un passato fascista e da un presente diversamente fascista (conformista, tecnocratico, qualunquista) - decidono di svegliarsi, di bucare il velo e “toccare la realtà”. 

Questa orgia non riuscirà. La grazia dell’ordine saprà farli desistere. 

Il loro corpo è ormai segno vivente di quel mondo che fa dell’amore degli altri purezza e del loro colpa. 

Finché in una sera di primavera… nell’aria si muove l’aria. 

Finalmente. Senza rimorsi, senza decidere.

Trallalà.

Siamo nel 1966. Forse. 

Òrgia s. F. [dal lat. Orgia, neutro pl., gr. ργια (pl. Di ργιον), affine a ργον «opera»] (pl. -geo -gie). –

1. Cerimonia rituale, frequente nella tradizione di numerose religioni[...], consistente in una manifestazione di carattere tumultuoso, i cui partecipanti, sottraendosi temporaneamente alle norme che regolano il comportamento consueto della comunità, si abbandonano a un’esplosione senza freno della vita fisica e psichica [...]. Orge (o feste) dionisiache, nell’antica Grecia, le celebrazioni del culto di Dioniso, durante le quali le baccanti partecipavano al furore sacro indotto dal culto orgiastico proprio di quel dio con forme di eccitazione parossistica che si coronava addentando vivo o mangiando crudo (omofagia) un cerbiatto, incorporazione di Dioniso.

 

26.4.24
 

Maternità

Angelo Mai 13 aprile 2024

MATERNITÀ

UNO SPETTACOLO DI FANNY & ALEXANDER TRATTO DAL RACCONTO DI SHEILA HETI (TRADUZIONE MARTINA TESTA, SELLERIO EDITORE, 2019)

DRAMMATURGIA, COSTUMI CHIARA LAGANI| REGIA, LUCI, PROGETTO SONORO LUIGI DE ANGELIS|  CON CHIARA LAGANI| ARTWORK ELEANOR SHAKESPEARE| ARCHITETTURA SOFTWARE MULTISCELTA, CURA DEL SUONO, SUPERVISIONE TECNICA VINCENZO SCORZA| ORGANIZZAZIONE, PROMOZIONE MARIA DONNOLI, MARCO MOLDUZZI| PRODUZIONE E PRODUCTION/FANNY & ALEXANDER| GRAZIE A ATELIERSI, GIOVANNI CAVALCOLI, SILVIA VEROLI

In Maternità, tratto dal racconto di Sheila Heti, una donna si chiede, di fronte al pubblico seduto davanti a lei, cos’è che la trattiene dal mettere al mondo un figlio. Non si tratta di un monologo, ma di una strana specie di dialogo, sospeso tra dimensione assembleare e gioco con il caso. Di fronte alle domande più difficili Sheila si rivolge alle persone in sala a cui è stato dato un piccolo telecomando con cui rispondere ai suoi quesiti. Le risposte si proiettano a ritmo incalzante su uno schermo sospeso sulla scena in un oppressivo codice binario: tutto è sì, oppure no, tutto è bianco, oppure nero. Sì e no è il timbro di un accanimento, di un’ostinazione, di una strana slabbratura dell’anima della protagonista che, mentre si interroga con ironia e ferocia su una questione così nodale, tende il ragionamento fino all’eccesso infrangendo a tratti il velo del pudore e portandoci a riflettere sul valore della scelta.
Il dialogo col pubblico oscilla tra immedesimazione e giudizio proiettando sul testo una serie di interrogativi intimi e comuni su temi da sempre controversi.

23.4.24
  ,

Description - Schrödinger had a cat named Milton

Teatro Vascello Aprile 2024

 

Description (of a description)                          

di Lucinda Childs e Hans Peter Kuhn

con Lucinda Childs 

testo Susan Sontag 

musica, set e light design Hans Peter Kuhn 

direttore tecnico Reinhard Bischsel 

direzione di progetto Marta Dellabona

direzione di produzione Martina Galbiati

produttore Franco Laera 

 ……………………………

Schrödinger had a cat named Milton

di Michele Pogliani e MP3 Dance Project

coreografia Michele Pogliani in collaborazione con i danzatori

con Agnese Trippa, Nicolo’ Troiano, Mattia Romano, Michele Pogliani

visual design Michele Innocente

sound design Maurizio Bergmann

voce recitante Lucinda Childs

light design Stefano Pirandello

costumi e scenografia Tiziana Barbaranelli

riprese video Daniele Lazzara

coordinatore di produzione Fabrizio De Angelis

 

Durata: 60’

LUCINDA CHILDS E LA COMPAGNIA MP3 DANCE PROJECT DI MICHELE POGLIANI DI NUOVO INSIEME A ROMA

Dopo il successo della tournée italiana e poi internazionale dello spettacolo Relative Calm, la grande coreografa statunitense Lucinda Childs torna a Roma assieme a Michele Pogliani e alla sua compagnia MP3 Dance Project per un evento al Teatro Vascello di Monteverde, dal 4 al 7 aprile 2024.

Lo spettacolo, composto da due parti vede nella prima, in esclusiva italiana, Description (of a description) di Lucinda Childs e Hans Peter Kuhn, narrazione nata da un inquietante testo di Susan Sontag. Che accade se un uomo collassa su un marciapiede? In scena la coreografa stessa con la sua magnetica presenza a recitare in un’ascesa di movimenti sempre più rarefatti e malcerti. Un’occasione per godere ancora di questa protagonista della scena minimalista USA, e in questi nostri tempi incerti per farci aiutare dall’arte a trovare chiavi per leggere la realtà.

Michele Pogliani – che con la compagnia di Childs ballò a lungo prima di questa rinnovata collaborazione – nella seconda parte presenta, in prima assoluta, Schrödinger had a cat named Milton (ispirato al celebre paradosso sulla probabilità della meccanica quantistica del gatto di Schrödinger, secondo cui finché non si apre la scatola è impossibile sapere se il gatto all’interno sia vivo o morto). Un pezzo che ci ricorda che tutto può accadere, ma può anche non accadere: per MP3 Dance Project, in scena con Pogliani anche Agnese Trippa, Nicolò Troiano e Mattia Romano con il sound design di Maurizio Bergmann. In uno spazio astratto si aprono porte [portali] che lasciano intravvedere un’altra realtà e altre dimensioni. Le video installazioni sono curate da Michele Innocente, i costumi e le scene da Tiziana Barbaranelli.
La compagnia MP3 Dance project e lo stesso Pogliani saranno impegnati anche il 27 e 28 marzo alla Nuvola dell’Eur con il progetto Dancing Glass uno spettacolo\evento con la direzione artistica di Lucinda Childs per la danza e Oscar Pizzo per la musica, in cui risuoneranno 12 Etudes per piano di Philp Glass in dialogo con altrettante creazioni originali commissionate a 14 tra coreografi, musicisti e video artisti internazionali.

 

22.4.24
 

Oh Scusa Dormivi

Teatro Tordinona 19 Aprile 2024

OH SCUSA DORMIVI

di Jane Birkin

traduzione di Alessandra Aricò (Edizioni Barbès, 2008)

con Alessandra Vanzi e Marco Solari

collaborazione Gustavo Frigerio | Produzione Florian Teatro – Centro Produzione Teatrale

Grazie a Artisti 7607 – Patrizia Bettini – Marcella Messina – Mario Romano – Paolo Modugno – Paola e Alessandro (Spazio di Mezzo, Baglio d’Arte di Marausa). Per le foto ad Andrea Cavicchioli, Piero Marsili, Marcello Mascara, Ionela Mimiteh  

Negli anni ’90 Jane Birkin scrive Oh pardon tu dormais, testo teatrale con l’andamento di un lungo racconto, un atto unico che si sviluppa in 17 quadri nell’arco di tempo di una notte in una camera da letto.

Una coppia che convive da anni, in cui la donna cerca conferma di amore dal suo compagno, ma lui non riesce a dimostrarglielo. In questa notte difficile i due si rimproverano, lottano, si lasciano, si riuniscono, si straziano ed inteneriscono in un gioco doppio, tra parole e azioni che a volte le contraddicono: come se un filo parallelo al dialogo materializzasse pensieri e desideri più o meno espliciti.

Alle volte la vita di una coppia può trasformarsi in un vero terreno di lotta. Un ring. Rivendicazioni, insicurezze, rimproveri, debolezze, gelosie. Tutti i colpi sono ammessi, anche i più bassi. Ma nel confronto c’è spazio anche per alcuni momenti di dolcezza, di tenerezza.

Per osservare da fuori questo agone niente di meglio di una scena vuota dove si disegnano i percorsi dei due protagonisti: incroci, faccia a faccia, schivate, rifiuti, accerchiamenti. 

Un atlante sentimentale dove ogni passo è un messaggio per l’altro, un segnale che può essere di minaccia o di coinvolgimento. C’è spazio anche per la seduzione naturalmente. Ma anche quella in un attimo può trasformarsi in vendetta o in un ricatto.

C’è spazio anche per la simulazione. I protagonisti ci sono o ci fanno? Ognuno mette in scena un teatrino per l’altro che è complice nella finzione. Quante volte l’hanno già fatto!

È un gioco che può sorprenderli, che può animare la noia data dall’abitudine. Sono disillusi, stanno invecchiando, forse non si amano più, ma hanno bisogno l’uno dell’altro. Il confronto è crudele e il testo di Jane Birkin è asciutto, battute brevi e secche, un ritmo implacabile che costringe i protagonisti a uno svelamento che ci rende voyeur, che ci fa tifare per l’uno o per l’altro, ci rimanda alla nostra vita, al nostro personale confronto con l’altro che amiamo.

Un allestimento volutamente essenziale, una scenografia fatta di luce, per un’ora circa di spettacolo.

Lo spettacolo ha avuto un’anteprima nazionale il 10 settembre 2023 nella rassegna  Tempora Contempora al Convitto Palmieri di Lecce e  in prima nazionale  il 14 e 15 ottobre al Florian Espace di Pescara.

22.4.24
 

Dosaggio Ormonale

Teatro Tordinona 6 Aprile 2024

Dosaggio ormonale

di e con Giuditta Cambieri, eclettica artista romana.

Parole e canzoni si intrecciano durante una tempesta ormonale in cui Giuditta si ritrova a navigare in un mare di sudarelle tra verità più o meno scomode venute a galla durante quella perturbazione. Pezzi di cuore tagliuzzato, ricordi di speranze naufragate, parole che era meglio non sentire e altre che sarebbe stato meglio dire, immagini uscite da scene di vita vissuta e di vita sopravvissuta. L’ormone, si sa, è come un coreografo impazzito; ti fa saltellare un po’ qua e un po’ là. Così in un percorso di riflessioni drammaticamente comiche e non solo, le due si ritrovano a fare il punto sull’ essere donne, sull’essere bisessuale, sull’essere madre in un mondo fatto a misura di maschio. Insomma un mondo fatto apposta per lui, fatto apposta come un dispetto. Ma non tutte le perturbazioni vengono per nuocere. Non è più tempo d’aspettare, di non dire, di non fare è tempo invece d’imboccare la gloriosa strada della tanto temuta ed agognata menopausa.

In sintesi, attempate da ora ma resistenti da sempre!

9.4.24
 

Sarto per signora



31.3.24
 

Petrov


Il palcoscenico di un teatro è il luogo dove per antonomasia tutto è possibile. Può accadere che i figli di due naufraghi degli anni di piombo, cresciuti senza conoscere la verità sui loro genitori, tentino un viaggio a ritroso nel tempo alla ricerca di qualcosa che forse non è andato perduto per sempre e che potrebbe restituire loro un briciolo di consapevolezza e di serenità. Forse un gioco di ruolo che ha bisogno di un arbitro e lo trova, per quegli strani nodi che intrecciano i fili della memoria collettiva, proprio nell’uomo che in una notte di settembre del 1983 ebbe fra le mani il destino dell’umanità salvandola dall’olocausto della guerra nucleare. Erano ancora una bambina ed un bambino innocenti, Lei e Lui, quando all’apice della Guerra Fredda il tenente colonnello dell’esercito sovietico Stanislav Efgrafovic Petrov decise in solitudine che i sei missili intercontinentali apparsi sul suo monitor erano un’illusione e la vita di ogni essere umano una realtà che,al contrario, andava difesa ad ogni costo. Una storia che riguarda di nuovo da vicino ognuno di noi.


31.3.24
 

Decamerone



27.3.24
 

DAVIDSON

Angelo Mai 29 Febbraio 2024

DAVIDSON | MAURIZIO CAMILLI/BALLETTO CIVILE

liberamente tratto dalla sceneggiatura Il Padre Selvaggio di Pier Paolo Pasolini, concept e drammaturgia Maurizio Camilli | coreografia Michela Lucenti | con Maurizio Camilli e Confident Frank | disegno luci Vincenzo De Angelis | disegno sonoro Andrea Gianessi | datore luci Francesco Traverso | assistente alla regia Ambra Chiarello assistente alla coreografia Francesco Collavino | produzione Balletto Civile, in collaborazione con ERT Emilia Romagna Teatro / Teatro Nazionale / focus CARNE | con il sostegno di ATER (Modena) e ICK (Amsterdam) e del Ministero della Cultura Italiana MIC

– Che cos’è la poesia, signore?” chiede Davidson 

– Ma tu lo sai! – dice il professore.

– No, non lo so! – protesta il ragazzo scuotendo la testa ricciuta.

– Sì, lo sai!

– No, non lo so!

– Sei un africano, sei immerso nella poesia!

– No, la poesia è una cosa dei bianchi.

– Canta una canzone del tuo villaggio!

Davidson si mette a cantare uno dei canti del suo villaggio.

Ma il canto è nella sua testa strettamente unito alla danza. E allora cantando si mette a danzare.

Un lungo canto, una lunga danza.

– Ecco, questa è la poesia!

Il Padre Selvaggio è un abbozzo di sceneggiatura scritta nel ’63 e pubblicata postuma nel fatale 1975. Il regista non trovò finanziatori, spaventati dalla sua libertà di pensiero, e il film non si realizzò. È  la storia di Davidson, un ragazzo nero sensibile e acuto, proveniente da una tribù dell’Africa e del suo incontro con un insegnante progressista e tormentato – una figura di frontiera alter ego dello stesso Pasolini – che cerca di dare ai suoi ragazzi un’istruzione moderna e anticolonialista. Questa opera sospesa racconta soprattutto il conflitto tra l’insegnante e Davidson, diffidente alle novità di metodo e di cultura del nuovo insegnante proprio perché è il più intelligente. Il cuore di questo contrasto è il dilemma del rapporto tra bianchi e neri, il problema della libertà e della democrazia, della tensione verso l’altro da sé.

Uno scritto breve ed intenso, con una forte valenza politica e non solo poetica, una sorta di canovaccio che sfugge alle definizioni concepito da Pasolini soprattutto come una successione di immagini e di indicazioni di azioni. Una sceneggiatura ibrida che mischia codici e linguaggi differenti e proprio nell’assenza della sua realizzazione offre un grande potenziale espressivo. 

Una forma indefinita che presenta qualità visive che si prestano alla messa in scena danzata, in una vertigine tra opera letteraria e teatro fisico.

Balletto Civile ha incontrato nei suoi viaggi il suo scaltro Davidson a Modena.

Questo spettacolo sarà fatto con lui.

Il Padre Selvaggio è un abbozzo di sceneggiatura scritta nel ’63 da P.P. Pasolini. È  la storia di Davidson, un ragazzo nero sensibile e acuto, proveniente da una tribù dell’Africa e del suo incontro con un insegnante progressista, tormentato e anticolonialista. Uno scritto breve ed intenso, con una forte valenza politica e non solo poetica, che mischia codici e linguaggi differenti, canovaccio perfetto per una vertigine tra opera letteraria e teatro fisico.

Il Padre Selvaggio scritto nel ’63 da P.P. Pasolini è una sceneggiatura che mischia codici e linguaggi differenti, una vertigine tra opera letteraria e teatro fisico.

È  la storia di Davidson, ragazzo nero sensibile e acuto, proveniente da una tribù dell’Africa e del suo incontro con un insegnante progressista, tormentato e anticolonialista

Il cuore dello spettacolo è il dilemma del rapporto tra bianchi e neri, il problema della libertà e della democrazia, della tensione verso l’altro da sé.

 

10.3.24
 

Miss Mother


Teatro Tordinona 3 Marzo 2024

Monica è una madre single che spinge la figlia di 10 anni, Erika, a partecipare a estenuanti concorsi di bellezza per piccole miss. Durante l’ennesima gara, Erika ha un blocco: non vuole più competere e non riesce a spiegare il perché. La madre cerca di spronare la bambina a non mollare, ma questo non farà che peggiorare la situazione. 

Miss Mother affronta in toni crudi e grotteschi una delle competizioni più pesanti al mondo: quella tra madre e figlia. Tra battute che strizzano l'occhio alla stand up comedy ed echi di fatti di cronaca realmente accaduti, il primo studio dello spettacolo cerca di rispondere a diversi interrogativi: fino a che punto un rapporto tra due persone che si amano può essere compromesso dalla smania di vincere? A cosa si è disposte a rinunciare, in quanto donne, per avvicinarsi al sogno dorato del "jet set"? Chi vince davvero alla fine? 

 

Testo di Emilia Agnesa, regia di Francesca Orsini, con Bianca Mastromonaco

 

Per info e prenotazioni missmotherproduzione@gmail.com

 


10.3.24
 
 
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