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Narrenschiff


Teatro Tor di Nona 27 marzo 2013 “NARRENSCHIFF” Una serata d'improvvisazione musicale, primo appuntamento di DIAFONICA - Rassegna-laboratorio di musica-arte contemporanea. Composizioni estemporanee di una nave di folli (Narrenschiff) che tracciano rotte della deriva, eventi sonori non segnati in nessuna mappa. Con: Alvin Curran tastiere, elettronica, Alípio C. Neto sassofono tenore e soprano ricurvo, Roberto Bellatalla contrabbasso, Marco Ariano batteria, percussioni.
31.3.13
 

Gli spazi del teatro



Aula Magna, La Sapienza Università di Roma - Piazzale Aldo Moro 5, 6 marzo 2013 “Gli spazi del teatro” Incontro con Julia Varley, Sofia Monsalve e Eugenio Barba a cura di Valentina Valentini e Luca Ruzza. Dialogo di Eugenio Barba e Julia Varley con gli studenti con dimostrazioni e filmati sulla relazione testo-regista-attore e attore-spettatore.

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31.3.13
 

Presentazione degli OTA



Università di Roma 3 - Sala Columbus 7 marzo 2013 Presentazione degli OTA - Odin Teatret Archives. Le tracce e la memoria di un teatro. In contro con i responsabili degli archivi dell'Odin Teatret.

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31.3.13
 

Testo, azione, relazioni



Teatro Vascello 15 marzo 2013 “Testo, azione, relazioni”dimostrazione spettacolo con Tage Larsen e Julia Varley sull'interpretazione di testi di Shakespeare. Usando una scena dall'Otello di Shakespeare, Tage Larsen e Julia Varley costruiscono un dialogo fra Otello e Iago di fronte al pubblico presentando un processo basato sulla creazione ed elaborazione di azioni fisiche e vocali. La capacità di creare partiture fisiche e vocali è il risultato degli anni di training e spettacoli con l'Odin Teatret. Il testo di Shakespeare è detto in inglese, mentre le spiegazioni sono in Italiano. Fotocopie in italiano del testo della scena sono distribuite agli spettatori. La passione per Shakespeare di Tage e il bisogno di trovare un ponte fra il vocabolario fisico dell'Odin Teatret e testo scritto, sono l'impulso per questa dimostrazione di lavoro. I due attori, attraverso improvvisazione e composizione, sviluppano una partitura dinamica fisica che diventa la base per il loro incontro quando incorporano il testo. Riducono ed elaborano il materiale fisico in modo che la partitura di azioni non interferisca con il senso della scena, ma contribuisca alla lettura, alla poesia e al fluire del testo.

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31.3.13
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Storia dell'Odin Teatret in cinque immagini


28 febbraio 2013 Università di Roma 3 - Sala Columbus , via delle Sette Chiese 101 Roma  incontro con Eugenio Barba, Franco Ruffini, Nicola Savarese, Mirella Schino. Università di Roma 3, aula B2, Dams,via Ostiense,159 Roma  “Il teatro della reciprocità” conferenza di Kai Bredholt a cura di Valentina Valentini e Luca Ruzza. Tecniche e finalità dei baratti e delle "transformances" urbane con mucche, contadini, paglia, anziani, giovani e cavalli.
29.3.13
 

Stranieri Familiari


Teatro Argot Studio 21-23 Marzo 2013 rassegna La scena sensibile: “STRANIERI FAMILIARI” di Domenico Bravo con Viviana Lombardo. scritto e diretto da Domenico Bravo con Viviana Lombardo, produzione Cassiope in collaborazione con Musica e Cultura, si ringrazia Caterina Marcianò per la gentile collaborazione, luci Pietro Sperduti, allestimento scenico Andrea Duilio Sorbera, assistente alla regia Stefania Zappalà, musica Domenico Bravo, soprano Jennifer Schittino, The Child of Elle (antica ballata scozzese). Stranieri Familiari è uno spettacolo su quel fenomeno insensato, eppure drasticamente inesorabile, che è il femminicidio. La violenza di genere non è imputabile allo straniero cattivo, perché il mostro sta dentro il nucleo base della comunità, la famiglia, e proprio per il suo essere familiare spesso passa inosservata. È il canto sofferto, a tratti ironico, di vite spezzate, di donne spregiate e sfregiate, un canto prodotto dalla cacofonia di pugni sferrati e calci assestati, di lame, forbici e… foulard. E' con estrema grazia e profondo coinvolgimento che Viviana Lombardo ci racconta storie difficili di donne segnate e toccate dalla violenza e stupidità di un maschile a dir poco incauto e incompetente! Storie che sfociano poi nella violenza! Il tutto, come evocato da un dopo che ricorda e ripercorre l'accaduto ... con una soluzione scenografica e registica veramente sorprendente ed efficace!

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28.3.13
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Ave Maria



Teatro Vascello14 marzo 2013 prova aperta: AVE MARIA spettacolo di Julia Varley con la regia di Eugenio Barba. La Morte si sente sola. Cerimonia per l'attrice cilena María Cánepa. Trecento scalini in pochi istanti. Pelle di pietra sopra la mia testa. I morti e le mosche trasparenti che sono? Ed io che conto? Forse la morte non porta via tutto. Questi versi del poeta italiano Antonio Verri riassumono lo spettacolo. L'attrice inglese Julia Varley evoca l'incontro e l'amicizia con l'attrice cilena María Cánepa. È la Morte a celebrare la fantasia creativa e la dedizione di María che seppe lasciare una traccia dopo la sua partenza.

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27.3.13
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Il cammino di Nora



Teatro Vascello 14 marzo 2013 “Il cammino di Nora” dimostrazione spettacolo con Roberta Carreri sull'improvvisazione e la creazione del personaggio. Per molti anni nella storia dell'Odin Teatret le improvvisazioni degli attori sono state alla base della creazione degli spettacoli. In "Il cammino di Nora", Roberta Carreri spiega e dimostra la logica che si cela dietro i diversi tipi di improvvisazione e il loro uso nel processo creativo. Si confronta poi con un testo classico, "Casa di bambola" di Ibsen, esplorando in scena il principio che la guida a creare sequenze di azioni specifiche e metterle in relazione al testo. Alternando il lavoro creativo alla spiegazione, l'attrice presenta il suo personale processo di lavoro e indica le motivazioni che si nascondono dietro le sue scelte.

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27.3.13
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Bianca come il gelsomino



Sala Columbus - Università di Roma 3, 13 marzo 2013 “BIANCA COME IL GELSOMNINO” concerto d'attore con Iben Nagel Rasmussen. L'attrice Iben Nagel Rasmussen percorre con la sua voce gli spettacoli dell'Odin Teatret dal 1966 ad'oggi. Ricorda e sperimenta ancora i cambiamenti della voce, da quella della "sala chiusa" (che permette all'attore di esprimere il suo mondo interiore), a quella degli spettacoli di strada (l'incontro col mondo esteriore), fino allo spazio che creano le parole attraverso i loro significati e sonorità.

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27.3.13
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Il teatro della reciprocità



Sala Columbus - Università di Roma 3, 27 febbraio 2013 “Il teatro della reciprocità” Conferenza di Kai Bredholt con filmati e con la partecipazione di Orchestra Mondiale di Holstebro. Tecniche e finalità dei baratti e delle "transformances" urbane con mucche, contadini, paglia, anziani, giovani e cavalli.

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27.3.13
 

Le incredibili avventure di Mister Fogg

Colosseo Nuovo Teatro 23 Marzo 2013 “LE INCREDIBILI AVVENTURE DI MISTER FOGG”, testo e Musica originale: Marco Marzi. Direttore: Fernando De Santis Narratore: Pierfrancesco Ambrogio. Fogg Orchestra: Flauto - Luca Lombardi, Oboe - Milena Marra, Clarinetto - Silvio Aloisio, Clarinetto Basso - Carmine Scura, Corno - Remo Izzi, Tromba - Francesco Catania, Trombone - Luigino Leonardi, Tuba - Pierluigi Ausili, Direttore D'Orchestra: Fernando De Santis. "FESTIVE WIND ENSEMBLE"azione scenica per attore e ensemble strumentale liberamente tratta dal celebre romanzo di Jules Verne, “Il giro del mondo in 80 giorni”, di cui si celebrano nel 2013 i 140 anni dalla composizione. Rivisitato per le scene dall’abile mano di Marco Marzi, compositore, clarinettista e direttore di coro ed orchestra, che ne ha adattato il testo e creato le musiche, lo spettacolo, della durata di 50 minuti circa, non manca di sorprendere gli adulti pur essendo perfettamente adatto ad un pubblico di bambini. A calcare le scene è Pierfrancesco Ambrogio alias Mr. Phileas Fogg, gentiluomo londinese di epoca vittoriana che per scommessa si cimenta nella fantastica avventura della circumnavigazione della Terra accompagnato dal suo fido cameriere francese Passepartout. Ma i nostri eroi non sono “soli” nel loro viaggio: ad accompagnarli c’è la musica, pensata per otto fiati ed un percussionista, che segue il rocambolesco viaggio evocando le caratteristiche atmosfere di culture e paesi diversi. Melodie orientali, antichi suoni arabi, marce tradizionali americane, portano lo spettatore a viaggiare per il mondo insieme al nostro eroe. La composizione si innesta su quel ramo della musica classica di ispirazione drammaturgica nota come teatro da camera. Un genere che nel ‘900 ha destato l’interesse di diversi compositori: emblematico è l’”Histoire du soldat” di Igor' Stravinskij.
26.3.13
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Antologia: La parole oltre il silenzio



Teatro Argot studio 19 marzo 2013 “Antologia: LE PAROLE OLTRE IL SILENZIO” progetto di scrittura nato all’interno di Assolei sportello donna Onlus, voci, sentimenti e declinazioni del femminile del nostro tempo (AA. VV. a cura di Luigi la Rosa). Racconti di Alice Calabresi, Graziella Diano, Maria Pia Di Fenizio, Sylvie Freddi, Laura Gubbiotti, Laura Levi, Maria Isa Lomasto, Leyla Khalil, Carla Pellegrini. Presenta Matteo Chiavarone di Edizioni Ensemble, legge Ketty Di Porto. Con questo progetto di racconti, dagli sguardi interni e vibranti, le donne danno voce ad altre donne, ai loro sentimenti, si raccolgono le loro storie – storie di passione, di grande grandissima forza, ma molto spesso anche vicende di altrettanto tenace dolore.

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24.3.13
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Quarto movimento

Teatro Tordinona dal 19 al 21 marzo 2013 “QUARTO MOVIMENTO - Storia erotica di Nahui Olin” di Andrea Pergolari con Gioia Montanari. Città del Messico, inizio Novecento: sono gli anni di Pancho Villa e Fernando Madero, del generale Huerta e di Emiliano Zapata, gli anni della rivoluzione e della restaurazione, la nascita dell’evo moderno per il Messico. Sono anche anni di grande temperie culturale ed artistica: di pittori, fotografi, modelle, di Tina Modotti, Diego Rivera ed Edward Weston. Si dice che in quel tempo, a Città del Messico, ci fossero le donne più belle del mondo. Tra queste Carmen Mondragon, la figlia del generale Mondragon, nota al mondo come Nahui Olin, in azteco “quarto movimento”: ovverossia il moto perpetuo, l’energia che dà la vita. Pittrice, modella, poetessa: una forza della natura dagli occhi verdi e dal corpo flessuoso. Una donna divorata dalla passione, raccontata da Gioia Montanari attraverso un monologo diviso in quattro movimenti, come in un componimento musicale: ad ogni movimento corrisponde un amore. Ad ogni amore, una storia di distruzione e di follia. Perché Nahui Olin infiamma d’amore assoluto e non lascia spazio attorno a sé.
24.3.13
 

Pepe



Forte Fanfulla 15 e 16 marzo 2013 “Pepe” di e con Laura Riccioli, supervisione alla messa in scena Alberto Bellandi. Questo spettacolo nasce dai sei anni di insegnamento di teatro e pittura che l’attrice ha svolto al carcere di Civitavecchia. E’ lì che le due donne, che questo monologo racconta, si incontrano. Una è una detenuta. L’altra è un’insegnante di pittura e teatro. Il pretesto di questo incontro è l’arte. Il mezzo è il dialogo. Dialogo col carcere, con sé stesse, con il fuori, l’una con l’altra, partendo da dentro. Questo dialogo qui, in teatro, si farà monologo: il monologo di Espedita Pepe, la detenuta, durante una delle sue lezioni di pittura. La detenuta e la professoressa, al di là del gioco dei ruoli e nonostante la grande e forse insormontabile differenza della loro storia di vita, scopriranno di avere molte cose in comune e soprattutto di potersi insegnare molto. “Pepe” è il frutto dell’urgenza di condividere con il “fuori” le domande, le riflessioni, i rapporti e gli episodi che ho vissuto “dentro”, quasi di nascosto, clandestinamente. Non si può frequentare a lungo un carcere senza interrogarsi sui meccanismi di inclusione ed esclusione sui quali si fonda la nostra collettività, il nostro ruolo di artisti e la nostra funzione nei confronti della società. In mancanza di risposte definitive portare a teatro Espedita mi sembra il modo migliore per farla dialogare con questo “fuori”, lei che chiede, famelica, di fare un corso di teatro come se equivalesse a evadere, come fosse una soluzione, una mamma che non ti viene a trovare, la libertà, appunto. Il carcere è presente nel testo nelle risposte che non dà, nelle contraddizioni che crea alle due donne, nella straordinarietà delle condizioni che le fanno incontrare. Ma, al di là di una riflessione sul carcere o sulle cause che hanno portato Espedita in carcere, quel che più preme a questo racconto è lo spessore umano del confronto tra queste due persone e degli interrogativi che si pongono reciprocamente. Interrogativi che sono l’unico strumento che rimane alla loro insopprimibile esigenza di felicità che, sia nel caso della professoressa che in quello della detenuta, coincide con un’ esigenza profonda di capire che cosa sia per noi la libertà. Il senso del carcere, il senso dell’arte in carcere, i dubbi sulla sua funzione liberatoria e umanizzante, la responsabilità individuale e collettiva nei confronti di interi strati della società che soffrono di un impoverimento culturale che ne nega ed impedisce qualsiasi aspirazione ad una vita completa e degna. Chiedersi che alternativa proporre al carcere. Basta essere fuori da una cella? L’inconfessabile sensazione di essere imprigionati “non si sa bene da cosa” diceva Vincent Van Gogh, per poi arrivare alla conclusione che, come sempre, sono le relazioni che ti aprono la gabbia e che non sia possibile liberarsi se non liberando, ma di una libertà liberata, che comprenda tutti. Espedita contiene tutto questo perché come disse lei stessa: “è come un autobus dove c’è sempre posto”. Forse è per questo che quando parla con lei, la professoressa, spesso, si sente libera. Se Espedita lo sapesse probabilmente si sentirebbe tradita.

Off Rome: info@offrome.com
24.3.13
 

RedReading #5



Teatro Argot Lunedì 18 marzo 2013 “RedReading #5”di e con Tamara Bartolini e Michele Baronio. Bartolini/Baronio, Sycamore T Company, Teatro Argot Studio in collaborazione con Terranullius Narrazioni popolari. Il quinto RedReading è dedicato ai percorsi ribelli di alcune donne che hanno segnato la storia. Raccontiamo storie di donne ripercorrendo la storia dei loro corpi. “Una donna è la storia delle sue azioni e dei suoi pensieri, di cellule e neuroni, di ferite e di entusiasmi, di amori e disamori. Una donna è inevitabilmente la storia del suo ventre, dei semi che vi si fecondarono, o che non furono fecondati, o che smisero di esserlo, e del momento, irripetibile, in cui si trasforma in una dea. Una donna è la storia del suo paese e della sua gente, delle sue radici e della sua origine. Ma è anche la storia di una coscienza e delle sue lotte interiori, la storia di un’utopia, di una nostalgia, di una passione.” Una donna è il ritratto di molte donne che hanno segnato la nostra storia personale e collettiva. Nello spazio dei RedReading ritroviamo alcune di queste donne, ne facciamo un ritratto-concerto di corpi e voci che insieme si raccontano, perché “il tempo che abbiamo non è infinito ma la storia che abbiamo scritto quella sì.” Partiamo dal libro “La Miliziana”, della scrittrice Elsa Osorio, sulla storia di Mika, comandante partigiana combattente in Spagna, contro la dittatura di Franco.

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24.3.13
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Le minne di Santagata



Teatro Argot studio 20 marzo 2013 “LE MINNE DI SANTAGATA” di e con Valentina Bischi. Liberamente tratto dal romanzo di Giuseppina Torregorossa, Il conto delle minne. In scena la vita di tre donne, presente passato e futuro. Le Minne di Santagata dà voce e corpo a un monologo a tre voci, l’incontro di generazioni, tradizioni, folklore e religione. Ogni anno il 5 febbraio nonna Agata racconta alla piccola Agatina la storia della santa martire catanese, alla quale entrambe devono il proprio nome. In Agatina la storia di Sant’Agata. Intorno a un tavolo di marmo, seguendo un’antica ricetta, Agata racconta ad Agatina la storia della Santa. La cucina diventa il teatro di una tragedia e la tragedia prende i colori del cibo. Sincera. Ingenua. Appassionata.

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24.3.13
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