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Sulla felicità

Teatro Vascello 12 dicembre 2014
Associazione Sosta Palmizi presenta
SULLA FELICITÀ
ideazione coreografica e direzione artistica: Giorgio Rossi
autori e danz/attori: Mariella Celia, Eleonora Chiocchini, Olimpia Fortuni, Gennaro Lauro, Silvia Mai, Francesco Manenti, Daria Menichetti, Fabio Pagano, Valerio Sirna, Cinzia Sità, Cecilia Ventriglia
luci: Andrea Margarolo produzione: Associazione Sosta Palmizi
Undici interpreti selezionati tra i giovani allievi di Giorgio Rossi e Raffaella Giordano nonché Artisti Associati di Sosta Palmizi, per uno spettacolo dedicato alla felicità.
Un lavoro di confronto aperto su questo tema ha generato un percorso tra visioni personali e collettive di cosa potrebbe essere la felicità oggi. Confidando nell'espressività della danza, della musica e della parola, lo spettacolo con poesia e ironia, restituisce il senso di una felicità minacciata dalle logiche del consumo e del possesso. La felicità, considerata dall'autore e dagli interpreti come uno stato d'animo, può scaturire dal sentire la vita istante per istante in una dimensione corporea consensuale da opporre a una dimensione virtuale e fittizia legata al materiale.
La nostra condizione di esseri umani ci porta alla spasmodica ricerca della felicità. Siamo colti continuamente dal desiderio di esserci, da una volontà di partecipare ad un ordine più ampio. L'aspirazione, la contraddittorietà dell'uomo e la sua volubilità lo distinguono dal regno animale, lo spingono a confrontarsi costantemente con i propri limiti.
Lo spettacolo è frutto di uno studio in più tappe in cui sono emerse due istanze essenziali: condividere e accettare i nostri limiti con ironia. Semplicemente danzare, creando la possibilità di dare a sé stessi e agli altri qualcosa che si avvicini alla felicità, pur non avendo la pretesa di darne una rappresentazione esaustiva.
30.12.14
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Un uomo è un uomo

TEATRO TRASTEVERE 19 Dicembre 2014
UN UOMO è UN UOMO
di Bertolt Brecht
traduzione Giulia Veronesi
regia Lorenzo De Liberato
con
Tiziano Caputo | Jesse Mahoney
Matteo Cirillo | Uria Shelley
Alessandro De Feo | Galy Gay
Agnese Fois | Moglie di Galy Gay
Lorenzo Garufo | Sergente Fairchild
Stefano Patti | Polly Baker
Arianna Pozzoli | Vedova Begbick
Mario Russo | Soldato
Tommaso Setaro | Jeraiah Jip
musiche eseguite dal vivo da Tiziano Caputo e Mario Russo
disegno luci Matteo Ziglio
trucco Soraya Artese
si ringrazia per la realizzazione delle scene Cesare Angelici, Sabino Caputo e Ilenia Sbarufatti
grafica Stefano Patti
India, 1925
L’esercito inglese è arrivato a Kilkoa con circa centomila soldati pronti a marciare verso le frontiere settentrionali per fare guerra contro il Tibet. Durante una serata di bagordi, Uria, Jesse e Polly sono costretti ad abbandonare il loro commilitone Jip, dopo aver distrutto una pagoda per rubare i soldi delle elemosine. Con il rischio di essere fucilati i tre si imbattono in Galy Gay, scaricatore del porto di Kilkoa, un uomo che non sa dire di no. Per i tre soldati la soluzione è pronta: sarà lui il nuovo Jip.
All’interno del famigerato vagone–birreria della vedova Begbick, Uria, Jesse e Polly, con l’aiuto della vedova, mettono in piedi una farsa grottesca ai danni del malcapitato Galy Gay allo scopo di trasformarlo in un soldato, così da creare un perfetto rimpiazzo per il loro camerata.
“Un uomo è un uomo” di Bertolt Brecht è una fredda e cinica fotografia dell’imperialismo coloniale: la potente e inarrestabile forza capitalistica che corrompe e strumentalizza il proletariato. A distanza di pochi anni dalla teoria della relatività di Einstein, il drammaturgo tedesco racconta una storia terribile e comica sul potere di trasformare un uomo in un altro uomo.
Compagnia Marabutti
30.12.14
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Al Pacino

Teatro della Dodicesima 12 Dicembre 2014
Racconti Teatrali Produzione spettacoli Presenta
Al Pacino
un racconto scritto e diretto da Pierpaolo Palladino
con Cristina Aubry
Può un mito restare tale anche se dallo schermo del cinema viene a sedere vicino a te? E’ possibile avere un rapporto ravvicinato, per quanto fortuito sia, con un divo che si è adorato fino a poco prima?
La vicenda comincia con Clara, una ragazza romana, che si presenta a Cinecittà a proporsi come comparsa per il set del famoso film “Padrino parte III°” diretto da Coppola e interpretato da Al Pacino. Lei è solo un volto nella folla, ma casualmente si imbatte proprio nel divo a cui fa una tale impressione da essere assunta alle sue dipendenze come segretaria particolare. Si troverà quindi per tutto il periodo delle riprese a vivere fianco a fianco con lui e con il suo cane Lucky Boy, a gestirne il camerino e ad essere il filtro tra lui e il resto del mondo. Una responsabilità semplice quanto angosciante per una ragazza non in carriera, che bada al proprio dovere come unica ancora di salvezza in un mondo a lei estraneo. L’orgoglio della ragazza e le ritrosie di Al fanno nascere tra i due di volta in volta slanci di tenerezza e senso di disagio, che aumentano col passare dei giorni, via via che la confidenza tra i due rischia di farsi più intima.
Il mito è tale se contemplato a distanza, da vicino resta solo l’uomo. E’ qui che nasce la storia di un rapporto singolare ma possibile, basato su una vicenda realmente accaduta.

www.raccontiteatrali.it
30.12.14
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Two woman, una storia qualunque

TWO WOMEN, UNA STORIA QUALUNQUE Di O.Lorenzano/G.Benatti Con G.Benatti /O.Lorenzano Regia di DueAllaPrima
17.12.14
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Supermarketfobia

SUPERMARKETFOBIA Regia: Domenico Casamassima Interpreti: Cristiana Mecozzi e Alessandro Giova
17.12.14
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Sognando Dante cose

SOGNANDO DANTE COSE Scritto e interpretato da Mirko Cannella, Nicolò Innocenzi, Michele Iovane, Jey Libertino Regia di Luigi Russo
17.12.14
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Se le lacrime fossero calcoli renali

SE LE LACRIME FOSSERO CALCOLI RENALI Di Luca Lòtano Regia di Alessia Oteri A cura di: la famiglia gabor Con Piero Di Marzia , Claudio Emiliani, Valerio Palone , Elisabetta Onnis, Lucia Ventura Semifinalista
17.12.14
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Narciso 2.0

NARCISO 2.0 Con Carlo Studer, Federica Gumina, Edoardo Busterna Regia di Carlo Studer
17.12.14
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Mise en place

MISE EN PLACE Di Daniele Amendola e Pietro Pace Con Pietro Pace Semifinalista
17.12.14
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Il contrabbasso all'altezza del mare

IL CONTRABBASSO ALL’ALTEZZA DEL MARE Con Andrea Murchio Regia di Filippo d’Alessio Di Eugenio Tassitano
17.12.14
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Figlio d'eroe

FIGLIO D’EROE Con Andrea Castronovo, Daniele Serboli, Ylenia Nicosia e Anna Lisa Vespa Sceneggiatura di Andrea Castronovo Regia di Andrea Castronovo
17.12.14
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E' stato così

E' STATO COSI Con Ambra Quaranta Regia di Ambra Quaranta Semifinalista
17.12.14
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Nowhere? Itinerary dell'agire umano

Teatro Vascello 4 dicembre 2014
Compagnia EgriBiancoDanza
Direzione artistica Susanna Egri - Raphael Bianco
NOWHERE? ITINERARI DELL'AGIRE UMANO
Wings/The master/Nowhere?
coreografie Raphael Bianco
assistente alle coreografie Elena Rolla
danzatori Elisa Bertoli, Maela Boltri, Vanessa Franke, Vincenzo Galano, Vincenzo Criniti, Cristian Magurano, Alessandro Romano con il sostegno di MIBAC, Regione Piemonte, Città di Torino, Fondazione CRT, Compagnia di San Paolo
main sponsor Studio Rolla srl
"Nowhere?" riflette sulle diverse forme di agire umano, un trittico in cui emerge prepotentemente la presa di coscienza progressiva della finitezza delle azioni e dei legami umani, lasciando però un punto di domanda, un'apertura alla speranza. Tre sono i titoli in programma: "Wings", "The Master", "Nowhere?".
"Wings" Seguendo rotte misteriose come il volo di uccelli migratori, gli orizzonti infiniti e ignoti rivelano eventi inaspettati che trasformano e mutano la vita.
"The Master" Un personaggio misterioso, The Master – il padrone, conduce una danza, un tango che si trasforma in un gioco di seduzione, che determina vincitori e perdenti, cambiando ogni momento le regole del gioco, da cui però solo lui uscirà vincitore. "Nowhere?" Un'azione danzata sull'illusione di una terra promessa, alla ricerca di nuovi orizzonti, dove ci si confronta, quasi sempre, a confini invalicabile con scelte problematiche.
14.12.14
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In capo al mondo

Teatro Tordinona 10 Dicembre 2014
 IN CAPO AL MONDO
di Luca Radealli e Federico Bario
con Luca Radealli
Maurizio Aliffi alla chitarra
immagini a cura di Paola Nassi
progetto luci e tecnica di Michele Napione e Marco Mantella
videoistallazione Daniele Lorenzo Fumagalli
si ringrazia Rossana Podestà
"Lo scopo dell'avvnetura è trovare l'uomo"
Così avrebbe detto Walter Bonatti, uno dei più grandi alpinisti di sempre, l'ultim grande esploratore.Ci ha lasciato da poco e noi vogliamo ricordarloraccontando la sua vita, ma soprattutto la filosofia di un ersonaggio unico e speciale, che ha cercato di superare i propri limiti, come non solo il campione, ma ogni uomo dovrebbe fare.
IN CAPO AL MONDO è uno spettacolo che regala il fascino dell'avventura e delle conquiste, le esplorazioni nella natura selvaggia. Ma è soprattutto un omaggio alla montagna, che noi, vissuti ai piedi del Resegone e della Grigna, non possiamo non amare. La narrazione si accompagna alla musica dal vivo, proiezioni ed immagini spettacolari, ci immergono nelle imprese di Bonatti. Un attore e un musicista ci guidano nella più coraggiosa delle spedizioni: la realizzazione dei sogni di un uomo libero.
14.12.14
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MUNNE o munno differente

Teatro Tordinona 3 Dicembre 2014 Atto Nomade presenta
 MUNNE o munno differente
drammaturgia e regia Marzia Ercolani
con Luigi Acunzo e Marzia Ercolani
costumi Flavia Migani
disegno luci Gianni Staropoli
collaborazione artistica Alessandra Cristiani
Uno spazio, un anfratto desolato, sospeso. Un fusto di petrolio pieno di spazzatura, accanto, una grande busta nera su esso accasciata. Più in là un piccolo cumulo di mattoni e macerie. Un grande fascio di luce ferisce lo spazio attraversandolo in diagonale. Un luogo profano eretto a sacro, un inferno che si ricicla Eden urbano, contemporaneo, munnezzaio di bisogni, nevrosi, possessività, feticismi, autodistruzioni. Un uomo e una donna. Due maschere giocano assieme come in un rito quotidiano. La donna Vergine de “o Munne”, protegge e figlia anime di vetro, umide viscere emotive, umano che butta via se stesso, che ricicla scarti di sé e aspira a costruire castelli dalle fondamenta di spazzatura. L’uomo giullare “delle differenze” nel suo regno di materia mescola, sacrifica e differenzia in una messa quotidiana pensieri incartati, corpo di plastica, vittima e carnefice di un mondo consumato, della sua parabola capitalistica sovra produttiva eccedente di scarti. Assieme ricercano tra la munnezza “de o munno”, la via per ritrovare una interezza originaria, una luce interiore e ricordare l’ancestrale sapienza dell’unicamente necessario.
14.12.14
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Cock

Teatro Biblioteca Quarticciolo 30 novembre 2014
 Cock
di Mike Bartlett
con Margot Sikabonyi, Fabrizio Falco, Jacopo Venturiero
e con la partecipazione di Enrico Di Troia
regia Silvio Peroni
traduzione Noemi Abe
Produzione Pierfrancesco Pisani e Nido di Ragno
in collaborazione con Mobilità delle Arti e Infinito SRL
John è in pausa di riflessione con il suo compagno, con cui convive da molti anni, quando incontra per caso la ragazza dei suoi sogni. Preso da un forte senso di colpa e da una profonda insicurezza, decide che l’unico modo di tornare alla normalità è di… La pièce di Mike Bartlett presenta uno sguardo candido e scanzonato sulla sessualità di un uomo e sulle difficoltà che emergono quando questi improvvisamente si rende conto di dover affrontare una scelta. Cock esamina la natura ambivalente delle emozioni, dei sentimenti, delle relazioni, e il conflitto fondamentale tra naturalità e possibilità di scelta.
14.12.14
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Tutto in ordine

Teatro Tordinona 27 novembre 2014
 TUTTO IN ORDINE
di Andrea Ronchetti con Dario Bovenzo, Andrea Ronchetti, Francesco Mazzei, Valeria Izzo e Damiano Lo Russo.
Teo ama morbosamente suo nipote Andrea, cresciuto e viziato fin da bambino. Andrea per la prima volta conosce l’amore, il vero amore, Johanna. Johanna è vittima di un uomo che sembra tenerla in pugno. Riccardo, compagno di Teo, è sempre più solo, trascurato e questo lo spinge tra le braccia di una donna.
Leon, l’amico perfetto, ama Riccardo, ma non è ricambiato. In un funambolico, frizzante, diabolico meccanismo di rapporti umani tutto deve essere rimesso in ordine… Fino alle estreme conseguenze.
7.12.14
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Un Otello altro

Teatro dell’Orologio 28 Novembre 2014
 UN OTELLO ALTRO
da Shakespeare di Oscar De Summa
Con Oscar De Summa, Stefano Cenci, Mauro Pescio, Antonio Perrone
una produzione La Corte Ospitale
distribuzione la corte ospitale
progetto luci Marco Stefanini
maschere Andrea Cavarra
Dalla notte di Venezia alla notte di Cipro, l'oscurità notturna avvolge Otello, incombe sui personaggi, fa di quel nero un manto che tutto copre: Otello è la notte! Così dice Victor Hugo in uno dei suoi saggi. Di tutte le opere di Shakespeare infatti questa è l'unica che si apre e si chiude su una scena notturna. Tra la notte guerresca e amorosa di Venezia e la notte di pace e di morte di Cipro si compie la vicenda dei personaggi, si delinea il singolarissimo percorso di una tragedia che non muove da un evento personale, individuale, per giungere a dimensioni progressivamente più vaste come nelle altre tragedie shakespeariane; ma passa da un evento pubblico, nazionale, verso una condizione di dramma personale, privato. Inoltre non vi è nel dramma un’autentica concatenazioni di fatti, non vi è un personaggio/causa che determina la tragedia, tranne che nell'avvio, ma al contrario essa si rivela proprio perché i fatti sfuggono al controllo, sfuggono al buon senso, alla nostra capacita di discernere con i sentimenti, al di là di ogni paradosso logico e deduttivo: è apparentemente assente una dimensione cosmica. Risulta così che questo è il testo shakespeariano in cui più nettamente si ripresenta una situazione del teatro medioevale: il diavolo (qui individuato in Jago) prende al laccio, al di là delle nostre forze, il corpo e l'anima. Ma contemporaneamente possiamo leggere in quest'opera l'opera più contemporanea di Shakespeare proprio perché il dramma è tutto personale e privato.
Dopo una scena iniziale privata affatto di tragicità ma esemplata da una situazione tipica della commedia dell'arte si passa alternativamente dal pubblico al privato e viceversa e ci obbliga a occuparci di fatti privati riguardanti il moro, il nero, così disprezzato, così diverso, per poter riavere a disposizione la funzione pubblica di Otello, cioè il generale, l’efficace guerriero, il necessario salvatore, in un momento di emergenza e necessità della repubblica. Non per questo però perdiamo il nostro pregiudizio di fronte al diverso, imputando per esempio l'amore di Desdemona a pratiche magiche e non al semplice incontro tra anime. Forse non c'è niente di più contemporaneo come questo pregiudizio. E se sostituiamo la parola invidia li dove dovremmo leggere incapacità o fallimento, nelle vite dei vari personaggi, in primis in quella di Jago, allora ci troviamo di fronte ad una miscela sociale esplosiva che si lascia nella cronaca testimonianze disarmanti. Ma è a teatro che ci troviamo, nel luogo dove, come una vecchia compagnia di commedia dell'arte, i nostri prenderanno le mosse per raccontare questa storia, per accorgersi di quanto il nostro piccolo quotidiano sia intriso di piccoli indistruttibili pregiudizi, dove le belle parole si frantumano di fronte alle reali necessità, proprio nelle piccole invidie tra colleghi… Ed è così che tra una risata e un ghigno giungiamo al momento in cui la bellezza, ai nostri occhi Desdemona, viene uccisa, realmente e metaforicamente, dall'uomo così incapace di accoglierla, di viverla, senza pregiudizi!
6.12.14
 

BENT


Teatro Colosseo 26/2-28/3 2004 “BENT� di Martin Sherman, traduzione Marco Mattolini, regia Giovanni Nardoni e Lino Belleggia, con: Giovanni Nardoni, Darko Morris, Marco Leva, Raffaele Passerini; e con Nicola Trambusti, Gabriele Minerva, Lorenzo Cannizzo, Emanuele Franzese. Sull’Olocausto degli omosessuali nei campi di concentramento sono circolate testimonianze controverse, e di certo i reclusi con la stella rosa appuntata sul petto subirono vessazioni talvolta paragonabili al più ampio genocidio degli ebrei con la stella gialla. A mostrarci da vicino il calvario dei cittadini gay messi sotto torchio dai nazisti è stato meritoriamente, a teatro, un testo del 1979 dell’americano Martin Sherman. Berlino 1934. Dopo la notte dei lunghi coltelli, Max ed il suo amante Rudi sono costretti a lasciare precipitosamente la città, avendo appreso che il Terzo Reich ha dato il via alla persecuzione di tutti gli omosessuali (chiamati appunto puff o bent dai nazisti), nel delirante progetto di dare vita ad un’unica razza perfetta. La fuga vana ed estenuante si concluderà sulla via di Dachau, dove Max, per salvarsi, è costretto a partecipare al brutale assassinio di Rudi e, successivamente a rendersi un detenuto modello per conquistare il diritto di indossare la stella gialla degli ebrei al posto dell’infamante triangolo rosa. «Partendo dal linguaggio originario dall’autore - dice Belleggia - abbiamo sdrammatizzato un po’ l’identità omosessuale, puntando più sul concetto di libertà in un luogo di costrizione». Bent fu rappresentato per la prima volta al Royal Court Theatre di Londra con un cast d’eccezione, fra cui Ian Mc Kellen - a cui Sherman aveva pensato per il ruolo di protagonista fin dalla stesura del testo - nel ruolo di Max, e Tom Bell. Approdato a Broadway nel 1980 con le interpretazioni di Richard Gere prima e poi di Michael York, nel 1997 Bent è stato portato sul grande schermo da Sean Mathias con lo stesso Ian Mckellen, questa volta nel ruolo di Zio Freddie, e con l’insolita partecipazione di Mick Jagger in quello di Greta. Ad oggi è stato rappresentato in oltre 35 paesi. Riprese video Ulisse Benedetti per l’archivio storico dell’ass. Cult. Beat 72.
5.12.14
 

Laboratorio Centro Teatro Danza


Padiglione Borghese 1983 "Laboratorio" del Centro di Danza Professionale - Teatro Danza contemporanea di Roma. Allievi e danzatori interpretano alcuni pezzi contemporanei. Riprese video Ulisse Benedetti per l'archivio storico dell'Ass. Cult. Beat 72
5.12.14
 

PROFANAZIONI


CENTRALE PRENESTE TEATRO 27 28 29 aprile 2012 "PROFANAZIONI - Trittico dello Spaesamento (1° quadro il minotauro)" Ideazione, drammaturgia e regia Roberta Nicolai, con Michele Baronio e Enea Tomei. Costumi e scene Andrea Grassi, Disegno sonoro Gianluca Stazi, Disegno luci Roberta Nicolai, Video a cura di Adriano Mestichella, In video Katia Caselli, Manuela Miscioscia, Scenotecnica Claudio Petrucci, Amoni Vacca, Sartoria Atelier Nove. Produzione: Chantier TEMPS D'IMAGES 2010/Romaeuropa, OFFicINa1011 triangolo scaleno teatro, in collaborazione con Residenza Teatro Misa_Comune di Arcevia Progetto Habitateatro AMAT e Teatro Furio Camillo_Roma. L'intimità con una zona di non-conoscenza è una pratica mistica quotidiana, in cui Io, in una sorta di speciale, gioioso esoterismo, assiste sorridendo al proprio sfacelo. (Agamben, Profanazioni). Lo spettacolo prende le mosse dall'omonimo libro di Giorgio Agamben. L'urgenza espressiva e la materia su cui lavora la Nicolai sono l'identità dell'individuo, la sua frantumazione, la percezione di sé all'interno dell'archivio fisico ed emotivo. Due in scena. Sono Uno e Lo stesso. Due corpi, duplicazione di un unico essere. Entrambi sono l'originale. Entrambi sono motore di azioni, gesti, coincidenze, gioco, regole e invenzioni. Entrambi sono la creatura che si sveglia in un presente inafferrabile. Ognuno vede sé nell'altro. In fondo ad un corridoio, nell'angolo di una porta, nel vuoto di una stanza. Si riconosce da sguardi incerti. La creatura cerca la sua identità attraverso la relazione con se stessa. Un universo maschile in cui il corpo è unico dato reale presente. La loro relazione è un movimento e il movimento costruisce la casa, un labirinto continuamente modificato. La potenza delle azioni obbligano il corpo ad esporsi, espandersi, arrivare al limite della forza. Materia scenica è il corpo vivo in relazione a corpi opachi, sette materassi. Tutto ciò che chiamiamo realtà è in video. Una torta di compleanno, un prato, una fanciulla addormentata e poi foto di famiglia, una madre, un bambino sono le immagini di un'esistenza che cerca di tirare i fili di se stessa. Galleggiano. Sono ricordi, desideri inesauditi. Sono il mondo. La realtà è un artificio tecnico che non si lascia usare del tutto. Per catturarla c'è bisogno della materia, di una superficie chiara che la scovi e la contenga. Una materia intima e privata, come la superficie di un materasso. È possibile rispondere alla domanda - chi sono? soltanto con la pratica. E questa pratica è la scena. Le azioni della scena sono la traccia materiale del rapporto di un uomo con se stesso. Il labirinto è la sua griglia di esperienza, il luogo dove incontra se stesso immaginando di relazionarsi con un altro se stesso. La percezione che ognuno ha di sé è parziale. Da una parte la piccola sponda del conosciuto. Al di là di quel limite, troppo vicino, l'abisso di ciò che non conosce, l'impersonale. Procedere oltre il limite è affascinante e pericoloso, si può incontrare la propria storia. Si può incontrare la figura che ci supera e ci eccede, il simbolo dell'unicità individuale, il Minotauro, mito in cui ogni uomo può vedere riflessa, nella figura ambigua e doppia, la propria arrogante presunzione di unicità e l'inafferrabilità dell'immagine che ha di se stesso. L'uomo contemporaneo è una soglia, tra conoscenza e ignoranza di sé. Di sé sa ormai troppo e niente. Sillaba la realtà, dà nome alle cose. E ogni più piccola esperienza è il primo movimento, la prima parola di un'indagine che si deve pensare in un remoto passato per poter muovere fragili passi in un futuro tutto da immaginare.
5.12.14
 

POST PARTUM


Teatro Lo Spazio 13 - 15 Gennaio 2012 "POST PARTUM" (tutto quello che gli uomini avrebbero dovuto sapere e che le donne non hanno mai detto).Testo/inchiesta di ELISABETTA CIANCHINI, Interviene Betta Cianchini, Con SONIA BARBADORO, Regia di LUCIANO MELCHIONNA. 'POST PARTUM' non è solo uno spettacolo. Vuole essere un tagliente viaggio a ritroso nei meandri della 'nascita'. Nei meandri di quell'universo femminile mai ascoltato, mai compreso, troppo spesso e forse volutamente rimosso. Lo spettacolo sarà  aperto da Per Grazia Ricevuta, il monologo vincitore della IV edizione del Festival di corti teatrali al femminile Donna Mostra Donna con la direzione artistica di Noemi Serracini. POST PARTUM nasce dopo un grande lavoro di ricerca e documentazione grazie al sostegno della Dottoressa Lisa Canitano, della Dottoressa Flavia Coffari e della sua Equipe, (psicologhe e sessuologhe di Roma), di Fabrizia Ferrazzoni del Gruppo Donne Che si Fanno Sentire, della Dottoressa Antonietta Donatelli e al sostegno del Maestro d'Immagine Pino Le Pera. Il progetto è sostenuto da Vita di Donna Onlus, Fonderia delle Arti e Radio Rock. E' una documentazione sul campo. Interviste rilasciate da donne. Interviste di una donna a tante donne. Al parco, all'asilo, al supermercato, al Consultorio. Ovunque. Ed ovunque la stessa identica reazione. Le stesse risposte; Le donne italiane HANNO PAURA DI DIMOSTRARE DI NON SENTIRSI ALL'ALTEZZA DEL RUOLO DI MADRE. Uno spettacolo per le donne e per le donne che vogliono parlare agli uomini. Gli uomini forse e per paradosso dovrebbero essere i primi spettatori; quella che conosceranno è una figura di DONNA fino ad allora SCONOSCIUTA. Cosa accade nel corpo e nella mente della donna 'post-partum' E' agibile in Italia fare un figlio con “nonni non agibiliâ€?? Le istituzioni cosa fanno? Un grido beffardo della mente che spesso ci fa anche sorridere e rabbrividire. Sì perché parlare di cacche e di tiralatte diventa un delirio tragicomico, di surreale ironia…
5.12.14
 

SEI SOTTO SETTE DUNQUE SEI - Final Cut


Colosseo Nuovo Teatro 24 Agosto2011 Video lettura recitata di "SEI SOTTO SETTE DUNQUE SEI" di Francesco Gambaro con Luigi Rigoni - attore, girato da Ulisse Benedetti a cura di Simone Carella. Final Cut
5.12.14
 

Il sogno di Clitemnestra


IL SOGNO DI CLITEMNESTRA (Clytemnestra's dream) Compagnia Anagoor Autori: Simone Derai, Marco Menegoni; da Coefore di EschiloRegia : Simone DeraiRiprese : Moreno Callegari, Marco Menegoni, Simone DeraiSuono
5.12.14
 

Dare al buio (la fine l'inizio)


Teatro i Milano, 2009 "Dare al buio (la fine l'inizio)" di Letizia Russo, regia di Renzo Martinelli con: Gabriele Benedetti, Paolo Cosenza, Federica Fracassi. Testo inedito della giovane drammaturga Letizia Russo trae chiaro spunto dalla nota vicenda di Natascha Kampusch la ragazza austriaca che nell'estate del 2006 è balzata agli onori della cronaca mondiale per essersi liberata dopo aver subito otto anni di prigionia. Wolfgang Prikopil, il suo rapitore, la aveva sequestrata quando lei era una bimba di soli dieci anni tenendola segregata nella sua casa nei sobborghi di Vienna. Il testo della Russo si allontana dalla cronaca della storia e la trasfigura in una lettura che indaga il confine tra la realtà  e l'immaginazione.
5.12.14
 

Teatroinscatola - Vita da comparsa


Teatro India Venerdì 8 Aprile LA MIA POETICA sulla drammaturgia Italiana Contemporanea "TEATROINSCATOLA" venti mise en espace di nuovi autori. C'è l'amore nelle forme più estreme e marginali nei venti frammenti poetici e realistici di un discorso complessivamente amoroso in un'epoca anaffettiva. "Vita da comparsa" di Laura Pacelli con Enrica Costantini e Arianna Gaudio regia di Federico Vigorito
5.12.14
 

Le follie del varietà


Anfiteatro Parco dei Daini villa Borghese 1980 " Le follie del Varietà" rassegna gli annali del Teatro riprese video Ulisse Benedetti per l'Archivio storico dell'Ass. Cult. Beat 72
5.12.14
 

Novo Critico - Kataklisma


Incontro/ Daniele Timpano-Nicola Viesti www.novocritico.blogspot.com
5.12.14
 

Viaggio in tempo reale 2


viaggio e altro
5.12.14
 

SCONCERTI2 - DEGLI INSETTI


"entomofonie immaginali di Marco Ariano Renato Ciunfrini - sax Filippo Giuffrè - guitar Marco Ariano - drums"
5.12.14
 

Di notte che non c'è nessuno


Teatro Lo Spazio 22 Maggio 2012 "Di notte che non c'è nessuno" testo e regia di Luca De Bei. Con David Sebasti, Azzurra Antonacci, Gabriele Granito. Aiuto Regia Fabio Maffei. Scenografia Francesco Ghisu. Costumi Sandra Cardini. Luci Marco Laudando. Produzione Gianluigi Polisena in collaborazione con Artisti Riuniti. In una notte d'estate lungo i binari in disuso di una ferrovia si ritrovano tre personaggi: una ragazza che vive di espedienti, un ragazzo che vende il suo corpo, un giovane avvocato che nelle fughe notturne in cerca di sesso si porta dietro il figlio di pochi mesi. In preda alle loro contraddizioni spesso tragicomiche, i personaggi sono uniti da un vuoto di valori e di ideali ma anche dal desiderio di un futuro diverso. Mentre le ore scorrono verso un'alba destinata a illuminare le loro vite mutate i tre ci riveleranno il loro bisogno dell'altro, un bisogno profondo di emozioni e sentimenti nel tentativo, disperato, di esistere. Di notte che non c'è nessuno è un'ideale prosecuzione di Le mattine dieci alle quattro (premio Le Maschere del Teatro 2011 - Migliore autore di novità italiana), o meglio è un suo completamento. È la faccia opposta della medaglia. Non è un caso che nel primo titolo ci fosse la parola "Mattina" e qui il suo opposto, la "Notte". Nel primo testo i tre personaggi si ergevano in qualche modo al di sopra del disagio sociale, erano anime "pure" che cercavano, e in qualche caso trovavano, il coraggio per andare avanti, per resistere, per credere nella forza dei sentimenti. Erano personaggi positivi, in cerca di valori. Infatti il tema portante, nonostante l'argomento "tematico" fosse quello delle morti sul lavoro, era una storia d'amore e anche di amicizia e solidarietà. Qui, in Di notte che non c'è nessuno i personaggi sono invece immersi nel disagio, ne fanno parte, addirittura ne sono i responsabili. Il ragazzo e la ragazza sono dei delinquenti, anche se di piccolo calibro (ma mettono in atto il rapimento di un neonato), il terzo uomo, un avvocato, viene dalla borghesia e "scende" nell'inferno di una notte fatta di violenza e se ne rivela, sorprendentemente attratto e complice. In tutti e tre è palese un vuoto di valori, di ideali. E' il "non esserci nessuno" del titolo. Le loro anime sono un pozzo vuoto, un gorgo che risucchia l'ambiente esterno, lo vuole possedere, fagocitare, digerire (come il serpente di cui parla il ragazzo, che si nutre solo di prede vive). Luca De Bei
5.12.14
 

INEQUILIBRIO - Bellas Mariposas


"Egumteatro Bellas mariposas ovvero Musica di parole per amore e per rabbia da Sergio Atzeni con Monica Demuru regia Annalisa Bianco scene Paolo Bruni luci e suono in coproduzione con Armunia in collaborazione con La città  del Teatro di Cascina con il sostegno di Regione Toscana-Sistema Regionale dello Spettacolo prima nazionale / durata 75' La protagonista/narratrice del racconto di Atzeni, è una farfallina di dodici anni che svolazza nel degrado della periferia di Cagliari. Tra microcriminalità, droga e sessualità spiccia, lei mira in alto, verso l'amore, l'amicizia e un futuro da rockstar. E intanto ci racconta come 'il giorno dell'ammazzamento di Gigi l'innamorato mio si è trasformato nel giorno che Gigi nessuno lo ha ammazzato e non è più neppure innamorato mio per nulla e non lo voglio e mai lo vorrà'. Lo racconta da una casa che un ""tornado"" ha devastato e la forza d'animo ha ricomposto. Come meglio si poteva. Nata nel 1994 a Milano, la compagnia Egumteatro si trasferisce nel 1998 nella Provincia di Siena, dove inizia un'intensa attività  sul territorio: crea un premio di drammaturgia, tiene seminari per attori professionisti, realizza spettacoli con compagnie amatoriali e con utenti dei servizi psichiatrici, e dà  vita alla pubblicazione Quaderni di Teatro. In collaborazione con i principali festival e teatri italiani, Egumteatro ha realizzato spettacoli da Molière, Rilke, Ostrovskij, De Ghelderode, Kafka, Wedekind, Muller, Copi, Koltès, Fassbinder, Bernhard, Euripide, Ceronetti, Pinter, Pessoa, Pirandello e Dostoevskij. Sergio Atzeni ha vissuto a Cagliari fin dalla prima infanzia. Durante gli anni giovanili, inizia a dedicarsi al giornalismo, collaborando con le principali testate sarde. Nel 1986 si trasferisce a Torino. Questi si rivelano gli anni più creativi nella sua carriera di romanziere (L'apologo del giudice bandito, Il figlio di Bakunèn, Passavamo sulla terra leggeri e Il quinto passo è l'addio). I suoi romanzi sono ambientati in Sardegna. I protagonisti delle sue storie appartengono alle più svariate classi sociali, ma in particolare Atzeni mette in scena il popolo degli gli umili, degli sconfitti, dei marginali. Bellas mariposas è stato pubblicato postumo. Castagneto Carducci (LI) mercoledì 6 luglio 2011 Teatro Roma"
5.12.14
 

Sembra ma non soffro


quotidiana .com (Rimini) SEMBRA MA NON SOFFRO (secondo episodio della trilogia dell'inesistente - esercizi di condizione umana) L'estraneità  e l'attesa raffigurano la degenerazione della sofferenza. La parola riveste una centralità  assoluta, parola intesa come corpo del pensiero, il solito pensiero indicibile o forse qualcosa di più. Come figure incasellate nella striscia di un fumetto, aspiriamo a un altrove e ci dibattiamo come sbavature di un disegno nel recinto angusto della vignetta. di e con Roberto Scappin e Paola Vannoni produzione: quotidiana. com Kilowatt Festival Sansepolcro Provincia di Rimini Fondata da Roberto Scappin e Paola Vannoni, opposti che riconoscono una forte motivazione politica al nucleo del loro teatro che esalta il potere epico della parola sottraendo l'azione scenica , non come negazione mapurificazione , nella direzione di una personale ricerca del nuovo. Per indagare in ciò che non è considerato corretto nemmeno pensare.
5.12.14
 

FIESTA


Teatro Colosseo 18/2/2001 "FIESTA" di Roberto Biondi-Fabio Canino-Paolo Lanfredini. Regia: Roberto Biondi, con: Fabio Canino, Diego Longobardi, Adriano Evangelisti, Emanuele Cerran, Antonio Matessich.Commedia colorata e divertente, conduce lo spettatore a misurarsi coi suoi stessi pregiudizi, con l'inesauribile serbatoio di idiozie e luoghi comuni propri di una società, la nostra, da sempre soffocata dall'etica bigotta ed eterosessista di mariti sedicenti che in dark room diventano velate impenitenti e papa-boys che incontri a messa la mattina per poi stanarli, avvinghiati e discinti, nei notturni privé del Muccassassina. Raffaella Carrà è il mito kitsch e un po' pacchiano della cultura popolare gay intorno a cui si organizza l'intero progetto drammaturgico, d'altronde i simpatici protagonisti della messinscena dedicano alla showgirl del tuca-tuca perfino un'edicola con tanto di altarino, struttura che, squisitamente in linea con le manifestazioni tipiche del camp, enfatizza ed esaspera con sagace autoironia la dimensione socio-antropologica di un'immagine dietro cui si cela una sensibilità  altrimenti difficilmente descrivibile, una sensibilità che, segnata ab origine da una condizione di precaria risolvibilità relazionale ed identitaria, gioca con la fenomenologia del divismo e con la sua stessa deliberata parodia. Gli interpreti, brillanti e disinvolti, abili nel reggere ritmi sostenuti d’interlocuzione, sono coraggiosi protagonisti, dunque, di una pièce teatrale dalle considerevoli potenzialità espressive. Avvolti dalla colonna sonora che include "Rumore", "Tuca Tuca", "Com' è bello far l' amore da Trieste in giù", la stessa "Fiesta"e "Io non vivo senza te", il cast si esibirà anche in una serie di coreografie dirette da Antonio Scarafino, che fu il vero coreografo della Carrà negli anni Settanta. Riprese e regia video Ulisse Benedetti.
5.12.14
 

Un incidente di percorso


Teatro Colosseo 24/9/1999 "UN INCIDENTE DI PERCORSO" di Franco Cardì, regia Marcello Cotugno, con Massimo De Lorenzo, Sabrina Dodaro, Alessia Giuliani, Francesco Meoni. Produzione Associazione Culturale Beat 72
5.12.14
 

MUSICA POP E FOLK DELL'IRAN


Colosseo Nuovo Teatro 22 Aprile 2012 "MUSICA POP E FOLK DELL'IRAN" Voce: Solmaz, Keyboard: Babak Taghikhani, Flauto: Hamid Mohsenipour, Oboe: Navid Mohsenipour, Percussione: Davide Roberto, Dohol: Paolo Modugno, Tàr: Reza Mohsenipour. Solmaz direttamente dall'Iran, Un viaggio tra i ricordi e nei sogni dei grandi temi di vita dell'uomo e della donna. Una voce preziosa come pietra incastonata nelle melodie del passato e colorata come i mille fiori di primavera ... Il Progetto musicale di recentissima creazione nasce da un'idea dei musicisti fratelli Mohsenipour. Lo scopo è divulgare la cultura musicale persiana attraverso l'arte dei suoni organizzati in scritture compositive nuove o rielaborazioni originali di forme musicali del passato. L'affascinante commistione di strumenti legati indissolubilmente alla tradizione musicale persiana, tar e tombak, o assolutamente lontani da essa, flauto e oboe, costituirà la struttura portante di un progetto in continuo divenire, a cui artisti sempre diversi saranno chiamati a collaborare.
5.12.14
 

Couples

Teatro Tordinona 30 Novembre 2014
 Associazione Culturale 21Grammi presenta
COUPLES
di Giuseppe Oppedisano
con Vincenzo Crivello, Maurizia Grossi, Giuseppe Oppedisano, Elena Vettori
regia Giuseppe Oppedisano
Due atti unici che ci portano a riflettere sulla vita e la morte; luci e ombre che si lasciano intravedere, ma che non si svelano mai. Il dubbio, l’enigma è d’obbligo. “Couples-Killers”; chi resta e chi va. Siamo Noi che scegliamo liberamente nella vita, o abbiamo sempre delegato ad “altri” o al “caso” le scelte?
4.12.14
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Dopo via Rasella

Dopo via Rasella
 Spettacolo scritto e diretto da Pierpaolo De Meglio
con Olivia Cordsen, Pierpaolo De Mejo, Antonio Pisu
Progetto sonoro Armando Valletta
"Un popolo che ignora il proprio passato non saprà mai nulla del proprio presente" diceva Indro Montanelli. Il passato, in DOPO VIA RASELLA, è vecchio di neanche un secolo.
È un trauma, quello della Seconda Guerra mondiale, che, seppure già abbondantemente narrato, rappresentato e rielaborato nella produzione culturale e artistica della seconda metà del '900, fa ancora discutere e resta ben ancorato alla nostra memoria collettiva, inciso sulla pelle dell'Italia come una ferita rimasta aperta. I padri, i nostri nonni, coloro che hanno vissuto gli eventi in prima persona ne ha conservato le immagini, i ricordi, e ce li hanno consegnati in tutta la loro inevitabile crudezza, preziosa testimonianza da tramandare alle generazioni future. Il problema si presenta dal momento in cui, assieme a quei ricordi, padri e nonni ci hanno trasmesso, con occhi talvolta umidi di pianto, il loro desiderio di cancellare, ci hanno fatto sentire il grosso vuoto interiore che sono costretti a portare con sé, quello causato da un'epoca che li ha investiti, messi a dura prova. Come dare un senso, una forma a questo vuoto? A quelle parole così intrise di significato? Insomma, come ritrasmettere quei ricordi senza che perdano la loro carica emotiva? Ancora una volta l'Arte ci viene in soccorso, ed ecco che il Teatro diviene un luogo in cui rappresentare gli eventi in tutta la loro intensità, drammaticità, in cui dare voce allo stupore di un'intera generazione travolta dagli eventi bellici.

Teatro Elettra

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3.12.14
 

"APOLOGIA" DI SOCRATE


TEATRO LO SPAZIO 8 Novembre 2012 Il drammaturgo e regista Mario Prosperi presenta: "APOLOGIA" DI SOCRATE riferita dal testimone PLATONE - nuova lettura italiana di MARIO PROSPERI con Mario Prosperi. Com'era Socrate? Dice Alcibiade nel Simposio che in apparenza era come quelle scatole in terracotta in forma di satiro che aperte mostrano l'immagine in oro di un dio. Aiuto Regista:Lavinia Mochi, Luci: Valerio Di Filippo.
3.12.14
 

DRILLO - Terrammare Teatro


"Replica del 7 Marzo 2011 presso il Teatro Comunale di Nardò - Lecce. Un progetto di Silvia Civilla con:Silvia Civilla e Michele Napoletano Lavagna luminosa: Daniela Cecere Regia: Gianluigi Gherzi Scrittura Drammaturgia: Silvia Civilla, Gianluigi Gherzi Assistenza tecnica: Marco Oliani INFO: http://www.terrammareteatro.com/"
3.12.14
 

Teatro Futuro - quarta parte


Teatro Spazio Uno dal 5 al 17 giugno 2012 "Teatro Futuro" rassegna dedicata agli autori teatrali viventi e alla drammaturgia, che, a partire dalle loro idee mobili, si libera verso l'avvenire. "Teatro Futuro" è un modo per far vibrare la drammaturgia contemporanea - spiegano gli ideatori Maltauro e Fiorini - per mostrare, dal di dentro, come le idee si formano, prendano letteralmente corpo, scivolino nella scena, diventino azione teatrale e al contempo un gioco, iperbolico e riflessivo, sugli orizzonti del teatro a venire. Rassegna di Teatro Futuro: Giuseppe Manfridi, Antonia Brancati, Massimo Sgorbani, Roberto Agostini, Patrizia La Fonte, Marcello Isidori, Pier Paolo Palladino, Maria Letizia Compatangelo, Angelo Longoni, Alessandro Trigona, Rosa Menduni, Roberto De Giorni, Enrico Di Fabio, Maria Inversi, Luca De Bei. Registrato il 10 Giugno 2012.
3.12.14
 

SHORT THEATRE 7 / WEST END - Autobiografie di ignoti - II parte


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SHORT THEATRE 7 / WEST END

Le belle bandiere

Autobiografie di ignoti

II parte   di e con Elena Bucci al pianoforte Dimitri Sillato suono, sensori, interventi elettronici dal vivo Raffaele Bassetti luci Alessandro Ricci produzione Le Belle bandiere   www.lebellebandiere.it   Teatro INDIA 7 settembre 2012 Roma"
3.12.14
 

Djeuner - performance con bandiera.


Déjeuner - performance con bandiera. Déjeuner. Un uomo e una donna. Déjeuner sulla bandiera-tovaglia. In un'atmosfera sospesa un uomo e una donna si installano sulla bandiera per un brindisi inquietante. progetto e regia Elvira Frosini, con Giada Oliva e Alessio Pala, Kataclisma
3.12.14
 

IL CASTELLO 2° parte


Teatro India dal 21 Settembre al 2 Ottobre 2011 "Il Castello" allestito da Giorgio Barberio Corsetti con Fattore K. e liberamente ispirato all'omonimo romanzo di Franz Kafka. Lo spettacolo è composto da un trittico: Frieda, Il segreto di Amalia, Progetti di Olga. Un cast di prestigio prende parte alla realizzazione della messa in scena: Ivan Franek (K.), Mary Di Tommaso (Frieda, Mizzi, Pepi, Amalia, Contadina), Julien Lambert (Locandiere, Barnabas, Cocchiere, Contadino), Fortunato Leccese (Schwarzer, Artur, Contadino), Fabrizio Lombardo (Contadino, Maestro, Sindaco, Momus, Burgel), Alessandro Riceci (Jeremias, Contadino, Locandiere, Erlanger), Patrizia Romeo (Locandiera, Olga, Maestra). Dopo aver presentato 'Il Castello' in Francia, al Theatre National de Bretagne, Corsetti ha ideato un adattamento tutto nuovo per questo spettacolo itinerante. Le diverse tappe, o stazioni, raccontano le peripezie di K.: l'arrivo al villaggio, la conquista e la perdita di una instabile posizione, gli incontri con gli abitanti del villaggio e gli ambigui emissari del Castello. Il romanzo di Kafka è frammentario, oscuro e a volte surreale. E' un'opera che parla dell'alienazione, della burocrazia e della frustrazione dell'uomo che tenta di opporsi al sistema e lo fa per mezzo di una costante comicità  terribile, che getta uno sguardo sull'umanità paradossale. La via di K. verso il Castello si svolge lungo un percorso che attraversa luoghi diversi, che possono mutare di città  in città, riadattandosi, ricomponendosi, come un organismo autonomo. Il pubblico segue K., lo accompagna nelle sue peripezie, dal suo arrivo nel villaggio, al primo incontro con gli abitanti nell'osteria. Qui nasce e termina l'amore per Frieda e hanno luogo le interminabili attese di K. all'albergo dei Signori, con gli illusori sprazzi di rivelazione sulla vera natura del Castello. Il romanzo è incompiuto, K. è condannato a restare per sempre in questo labirinto umano, fitto, inspiegabile e deludente come l'esistenza. 'Il cammino impossibile verso il Castello, il continuo spaesamento di K. e la sua testarda decisione ad andare avanti comunque, così come noi facciamo ogni giorno, la sua posizione nel mondo continuamente cancellata, la percezione del potere imprendibile, labile, ma opprimente e sempre presente, così come ce lo figuriamo, appostato nelle zone oscure della nostra parte sconosciuta, le aspirazioni impossibili, l’ostilità, la doppiezza, l’incredibile ingenuità degli abitanti del villaggio, il continuo paradosso, la paura e la risata sono tutte le esperienze e le emozioni che si vorrebbero passare al pubblico attraverso la scrittura di Kafka, il lavoro degli attori, le immagini, le invenzioni e la potenza degli spaziâ€? ha spiegato il regista, Giorgio Barberio Corsetti.
3.12.14
 

trailer gruppo nanou - Motel - prima stanza


"Castello Pasquini, Castiglioncello, Tensostruttura 2, 7-10 Luglio 2011 ""gruppo nanou Motel [Faccende Personali]"" di Marco Valerio Amico, Rhuena Bracci, con Marco Valerio Amico, Rhuena Bracci, Marco Maretti, suono Roberto Rettura, light design Fabio Sajiz, scene Antonio Rinaldi, Giovanni Marocco, cura e organizzazione Elisa Paluan, concept feat. Robert Rebotti {jacklamotta}, foto Laura Arlotti giovedì 7 luglio, ore 22, Prima Stanza, durata 30' prodotta da nanou ass. cult e Fondo Fare Anticorpi venerdì 8 luglio, ore 20, Seconda Stanza, durata 40' prodotta da nanou ass. cult. e Fondazione Pontedera Teatro coprodotta da ZTL-Pro, in collaborazione con Palladium Università  Roma Tre-Romauropa sabato 9 luglio, ore 23, Anticamera, durata 40' prodotta da nanou ass. cult, coprodotta da Armunia, Schloss Brallin prima nazionale. Realizzato con il sostegno di Centrale Fies, L'Arboreto -Teatro Dimora di Mondaino, Ravenna Teatro, Regione Emilia-Romagna - Assessorato alla Cultura, Comune di Ravenna - Assessorato alla Cultura, Teatro Fondamenta Nuove, Associazione Cantieri, Città  di Ebla La Trilogia di Motel è sostenuta da Fondazione Pontedera Teatro e Fondazione Fabbrica Europa Il progetto Motel è una trilogia composta di tre stanze. Motel è un'unità  di tempo, un luogo familiare, disabitato; è la stanza dei segreti, degli amanti, delle puttane, il rifugio degli assassini, la sosta dei viaggiatori. La drammaturgia, scandita in episodi, è l'interazione di un ristretto numero di personaggi immersi in un ambiente familiare e sostanzialmente ordinario, in cui elementi straordinari spostano l'andamento quotidiano dell'azione. Motel può solo offrire residui narrativi per riappropriarsi del ""Racconto"" come maceria di un accaduto. Il ""Racconto"" è sempre ""fuori dalla finestra"". Il dramma non è presente in scena. gruppo nanou nasce a Ravenna nel 2004 come spazio di confronto e valorizzazione delle competenze, degli interessi di indagine e delle attività  di un gruppo di artisti: Marco Valerio Amico, Rhuena Bracci e Roberto Rettura. Il gruppo affronta, attraverso la condivisione delle proprie peculiarità, una pratica di lavoro basata sulla ""relazione scenica"" dei linguaggi, facendo riferimento al montaggio cinematografico come pratica di sintesi per una miscellanea di strumenti usati al di fuori da gerarchie."
2.12.14
 

SCHEGGE D'AUTORE 2011: PIOGGERELLINA NELLA STANZA


Teatro Tordinona 20-21-22 Maggio 2011 SCHEGGE D’AUTORE - Festival della Drammaturgia Italiana “corti teatrali, atti unici e monologhi� dedicato a Mario Angelo Ponchia e a Mario Scaccia, Undicesima edizione. Festival competitivo di “corti teatrali e non solo�, al quale partecipano ventiquattro autori italiani, patrocinato dall’ENPALS (Ente Nazionale di Previdenza per i Lavoratori dello Spettacolo e dello Sport Professionistico Fondo PSMSAD) e organizzato dallo SNAD (Sindacato Nazionale Autori Drammatici) in collaborazione con l’Associazione Culturale Beat 72. Direttore Artistico Renato Giordano, organizzazione Silvia La Placa, Giulia Mininni, Raffaele Aufiero. “PIOGGERELLINA NELLA STANZA� scritto e diretto da Roberto Morpurgo con Diego Baldoin e Chiara Politanò.
2.12.14
 

Fanny&Maurice


Teatro Colosseo dal 9 al 29 gennaio 2006 "FANNY & MAURICE" di Lino Belleggia, Regia Giovanni Nardoni, con: Gianna Breil,Daniele De Martino, Valeriano Solfiti, Diego Bottiglieri, Giovanni Nardoni, Lorenza Damiani, Paola Scotto Di Tella, Paola Barbaro, Silvia Paoletti, Paolo Aquino, Antonio De Matteo. Ambientato nella Londra vittoriana degli anni Venti, il testo mette a confronto Fanny Parker, un' aristocratica realmente esistita legata al movimento femminista, e Maurice, il giovane omosessuale tratteggiato nell' omonimo romanzo dallo scrittore E. M. Forster. I due si incontrano nel momento più drammatico delle loro esistenze: Fanny è costretta ad abbandonare il calore protettivo del suo ceto sociale e ad affrontare le conseguenze della sua militanza; Maurice (innamorato di un guardiacaccia) deve dare una nuova direzione alla propria vita. Pur se differenti, le storie dei due protagonisti sono l' espressione di una stessa tensione verso la libera scelta. Riprese video Ulisse Benedetti per l'archivio dell'Ass. Cult. Beat 72.
2.12.14
 

Susi Pinetta e l'Allodoletta


Teatro in Trastevere 1990 "Susi Pinetta e l'Allodoletta" gruppo danza con Giuditta Cambieri. Riprese video Ulisse Benedetti per l'archivio dell'Ass. Cult. Beat 72
2.12.14
 

LA VISITA


Teatro Cometa off dal 13 al 31 Ottobre 2010 "LAVISITA" liberamente ispirato a 'La visita della vecchia Signora' di Friedrich Durrenmatt. Con: Silvia Brogi, Giuseppe Alagna, Paolo Perinelli, Roberta Formilli, Alioscia Viccaro, Ariele Vincenti, Monica Ramires, Silvia Faccini, Federica Perotta, Matteo Zenini, Alessandro Tanzi, Paola Raciti, Andrea Alesio, Laura Sellari. Uno spettacolo di Claudio Boccaccini. Musiche originali Marco Savatteri, costumi Sabrina Chiocchio, scene Simone Bertugno, aiuto regia Massimo Cardinali. L'azione si svolge nella cittadina di Gullen (letamaio in dialetto svizzero-tedesco) che, da centro culturale di primo piano, è decaduta in pochi decenni in una situazione di abbandono e di gravissima crisi socioeconomica. Unica speranza di risollevare le sorti è rappresentare dall'arrivo imminente di Claire Zachanassian, un tempo cittadina di Gullen e ora multimiliardaria che ha deciso di tornare a visitare il suo paese natio. Claire Zachanassian giunge nel paese con suo marito (durante lo spettacolo ne cambierà  parecchi) e accompagnata da un seguito a dir poco grottesco, una specie di compagnia circense-orrorifica con tanto di bara e pantera nera in gabbia. Ella dichiara alla cittadinanza di essere disposta ad aiutare sì il paese, donandogli un miliardo, ma in cambio chiede di uccidere Alfredo III, uno dei più stimati cittadini di Gullen. Il motivo della a dir poco bizzarra richiesta risiede in una grave ingiustizia subita in gioventù dalla Signora proprio ad opera di III. Gli abitanti di Gullen rifiutano energeticamente, ma nel contempo iniziano ad acquistare a credito beni sempre più costosi indebitandosi inesorabilmente, come se si aspettassero a breve l'arrivo di nuove risorse. III se ne rende conto e comincia ad allarmarsi, anche perché i suoi concittadini mutano progressivamente l’iniziale atteggiamento di sostegno verso di lui. Claire Zachanassian nel frattempo attende fiduciosa che gli abitanti prendano la loro decisione, scommettendo in cuor suo che la giustizia possa essere comprata. Lo spettacolo, intriso di nero umorismo, racconta con toni da musical come nella società capitalistica il potere corruttivo del denaro può riuscire con sconcertante efficacia e rapidità a trasformare un gruppo di onesti e tranquilli cittadini in una banda di feroci assassini.
2.12.14
 

IYME - International Young Master Exchange / SIMON


IYME - International Young Master Exchange / SIMON 06.07.08.09 (P) "ideato, diretto e interpretato da Joao Costa, da Fabrica de Movimentos, Festival da Fabrica - Porto . Un uomo mette in discussione il suo appartenere al genere umano. Vorrebbe essere qualcos'altro. Tutto, tranne che un essre umano. Simon è uno strano dialogo tra l'uomo e la sua idea di imperfezione, tra se stesso e la propria stranezza."
2.12.14
 
 
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