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EL

Teatro Tordinona 19 Novembre 2017
EL
Che Guevara, l'uomo dietro la leggenda
Testo di Edgardo De Habich
Traduzione di Naila Marganella
Adattamento e Regia di Luca Milesi
con Antonio Nobili nel ruolo del Che, Maria Concetta Liotta, Serena Renzi, Alberto Albertino, Francesco Sotgiu, Ilario Crudetti, Stefano Di Giulio ed Eleonora Zepponi.
Crediti Scene e Costumi: Compagnia Enter - Ufficio Stampa: Monica Brizzi in collaborazione con MF Press - Foto di Locandina: Massimo Lupo Turris

EL Che Guevara, l’uomo dietro la leggenda
A cinquant’anni dalla tragica scomparsa del più giovane Cavaliere della Rivoluzione, Luca Milesi e Antonio Nobili tornano insieme per far parlare l’uomo Che Guevara, l’essere umano nascosto dietro la leggenda.
Con la collaborazione artistica di TeatroSenzaTempo, la Compagnia Enter salpa di nuovo sul Gramna, l’imbarcazione che nel 1956 partì dal Messico per portare la Rivoluzione dei Barbudos nell’isola di Cuba. Torna dunque sulla scena lo spettacolo del peruviano Edgardo De Habich, già rappresentato con successo dagli stessi organizzatori nel 2012 e nel 2013.
Accade tutto in una notte di tempesta. Un piccolo sacerdote di montagna (Maria Concetta Liotta) ha dato rifugio ad un ranger dell’esercito regolare boliviano (Serena Renzi), colto di sorpresa dalla pioggia. Il giovane prete si dimostra un grande ammiratore del coraggio umano del Cristo di Vallegrande, come venne soprannominato il Che nei luoghi in cui trovò la morte. L’intervento del giovane nipote del prelato rompe l’equilibrio: senza indugi, riconosce in quello del ranger il volto dell’assassino di “EL”. Ha inizio così una straordinaria “confessione reciproca” fra il prete e il soldato, alle spalle dei quali irrompono con la stessa carica rivoluzionaria che avevano in vita gli uomini protagonisti della Rivoluzione più vicini ad “EL”, interpretato da uno straordinario Antonio Nobili. La storia di “EL” procede per flash in appassionanti azioni collettive che coinvolgono l’intero cast di interpreti. Il piccolo prete conduce la macchina da presa attraverso il reciproco specchiarsi delle vite di Cristo e del Che e il mutuo osservarsi fra due delle coppie più famose dell’immaginario ispanoamericano, Don Chisciotte-Sancho & Castro-Che Guevara.
Se la Rivoluzione è Dulcinea del Toboso chi degli ultimi due ha più diritto a giacere di nuovo nel suo letto?
26.11.17
 

Sophie del cabaret Dada

Teatro Tordinona 18 Novembre 2017
SOPHIE DEL CABARET DADA
(Versi e musica tra Dadaismo e tradizione pugliese)
di Enrico Bernard
con Virginia Barrett e Teodora Nadoleanu ( attrice, danzatrice, performer)
Coreografie ispirate alle creazioni di Sophie Taeuber Arp a cura di Teodora Nadoleanu
Costumi di Sofia Viehover
Realizzazione video: Kaspar Mann
I quadri delle proiezioni sono di Monia Romanelli
Regia di Enrico Bernard

Nota dell'Autore.
Il testo si ispira alla vita e all'avventura artistica di Sophie Taeuber Arp, compagna di Hans Arp tra i fondatori del movimento DADA, il cui Manifesto compie cento anni. Musa ispiratrice e animatrice dei giovani artisti che nel periodo a cavallo della Prima guerra mondiale realizzarono a Zurigo il sogno di una rivoluzione totale nel campo della creatività aprendo le porte alle moderne concezioni del surrealismo e del teatro dell'Assurdo fino a Andy Wahrol e alla concezione della "leggerezza" di Italo Calvino - la figura di Sophie è sempre passata in secondo piano perché offuscata dalle grandi personalità maschili che animavano il gruppo Dada. Oltretutto il suo carattere di donna portata all'attività artistica concreta (fu sarta, coreografa, costumista e pittrice) non hanno finora permesso una valutazione complessiva del suo apporto all'idea dadaista. La funzione determinante di Sophie fu infatti quella di spingere la ricerca dadaista sul campo della realizzazione pratica delle formulazioni teoriche stimulando così la creatività su un piano di concretezza non solo dello spirito, ma anche della produzione manuale di perfomance e oggetti artistici.
Nel testo vengono messe in luce le influenze che il modo rivoluzionario dada di concepire la realtà ebbe sia in chiave politica (le frequentazioni con Lenin a Zurigo) sia in chiave di pensiero scientifico: poco infatti si è finora indagato sulle correlazioni tra la "relatività" di Einstein (presente a Zurigo nel periodo in questione) e il relativismo antiformalistico dei dadaisti. Nel testo si azzarda anche l'ipotesi di un incontro dal vivo tra Einstein, i dadaisti e Lenin. Un incontro storicamente non dimostrato ma culturalmente possibile data la presenza contemporanea a Zurigo di questi personaggi intorno al mitico Cabaret Voltaire, luogo di riunione dei giovani dada.
In un momento culturale in cui imperversa il piatto realismo, il documentarismo, il testo intende distinguersi da una semplice forma documentaria e narrativa; per questo si è adottata una dimensione "poetica" in modo da riferirsi a fatti storici e eventi personali nella forma del pensiero interiore ed onirico che solo il ritmo del "rap" può tradurre in un esperimento di "scrittura immediata". Ciò al fine di realizzare quella "poetizzazione del mondo" che i dadaisti, prosecutori e critici del futurismo e anticipatori delle tecniche surrealiste, intesero realizzare anche con rime da filastrocca o onomatopeiche.
Il Dadaismo del Cabaret Voltaire di Zurigo riceve una spinta dal futurismo italiano del primo ‘900 e, attraverso Petrolini, torna come un boomerang ad influenzare, nella seconda metà del ‘900, l’avanguardia italiana ed, in particolare, il pugliese Carmelo Bene. Carmelo costruisce la marionetta umana sulla falsariga delle esperienze dadaiste in cui emerge il tema della marionetta vivente.
Il testo punta i riflettori sul tema della marionetta come rientro centrale dell’esperienza dell’avanguardia, dal manifesto dadaista ad oggi. In Puglia essa trova epigoni non solo in Carmelo Bene, ma nella struttura del cabaret che si sviluppa a Bari e provincia dalla fine degli anni ’60 e di cui Lino Banfi è un altro esempio. Se poi pensiamo che molti movimenti delle coreografie surrealiste vengono a ritrovarsi nella pizzica o viceversa la danza tradizionale pugliese influenza l’estetica dadaista, si viene così a mostrare un inatteso legame tra il circolo dadaista del 1916 e la tradizione pugliese.
23.11.17
 

Chi ha paura della solitudine

TEATRO TORDINONA 9 Novembre 2017
CHI HA PAURA DELLA SOLITUDINE?
di Orlando Placato
Regia di Anna Maria Loliva
Con Cristina Aubry e Oreste D’Ippolito.
Costumi di Piergiorgio Forgione
Assistente Benedetta Cassio
Non si è soli unicamente quando si è da soli. La solitudine si manifesta più marcatamente quando la gente ti circonda, ma tu parli a te stesso. Questi dieci personaggi sono ritratti grotteschi dell’isolamento di uomini e donne in una realtà fatta di emozioni e vissuti dopati dalla virtualità internettiana e falsi miti. Un sottile filo conduttore si dipana attraverso queste singole vicende semiserie con finale inaspettato. Uno spettacolo per sorridere e riflettere.
14.11.17
 

Pugni di Zolfo

Piccolo Eliseo 11 Novembre 2017
Pugni di Zolfo
scritto, diretto e interpretato da Maurizio Lombardi, coproduzione Zocotoco Srl
"Pugni di Zolfo" è la storia di due bambini che immaginano il mare e le acciughe, tirano i pugni, sognano l'amore che non hanno mai vissuto: una fiaba che porta dentro di sé la rabbia di un'infanzia negata.
Ispirato da una poesia di Ignazio Buttitta poeta di Bagheria,Pugni di zolfo scritto, diretto e recitato in un siciliano comprensibilissimo da Maurizio Lombardi, è la storia di Vincenzo Barrisi, un pugile che ha appena finito un match durissimo contro l’americano. Nel silenzio del suo spogliatoio fischietta una canzone, la ninna nanna di sua madre e ricorda, ritorna a quando era bambino nella sua Sicilia, un pugno di terra strappato al sole. La nonna, seduta sotto la veranda con lo sguardo lontano, fisso, verso le miniere di zolfo; la sua fuga da Picciriddu aiutato dalla mamma per sottrarsi alla discesa nell’inferno della zolfara dove i “carusi”, bambini di sette-otto anni, si spezzavano la schiena per portare in superficie lo zolfo, la nuova “ricchezza” della Sicilia di fine 800.
Pugni di Zolfo è semplicemente una storia che porta dentro di séla rabbia di un’infanzia negata e diventa una fiaba quando racconta di due bambini che immaginano il mare, le acciughe, tirano i pugni e sognano l’amore che non hanno mai vissuto. Nello spettacolo il corpo viene usato come come strumento narrativo e la parola si fa vera, sanguigna, viscerale. La scena, scarna, viene riempita dall’attore, il quale interpreta più personaggi che trascinano lo spettatore in un viaggio all’interno di un budello di terra fatto di sangue e fatica.
14.11.17
 

Infamiglia

TEATRO TORDINONA 3 NOVEMBRE 2017
INFAMIGLIA
Versione italiana de “La de Vicente Lopèz” di Julio Chávez
Traduzione e adattamento di Fabiana Pagani
Con: Fabiana Pagani, Vissia Catena, Roberto Oliveri, Pierluigi Gigante, Alessia Capua, Ignacio Paurici
Regia di Francesco Marchesi
Infamiglia è l’adattamento italiano dell’opera “La de Vicente Lòpez” di Julio Chávez. Argentino, drammaturgo, attore pluripremiato in ambito internazionale, artista eclettico, creatore di mondi poetici unici con un particolare sguardo critico sulla società contemporanea. La sua drammaturgia ha una costante poetica di base: il minimalismo realista con forte presenza di humor, come strumento di riflessione e autocoscienza individuale e sociale. Attraverso l’umorismo Chávez affronta i conflitti umani e traumi sociali, rendendoli più sopportabili. Quest’opera in particolare è una violenta parodia che esprime una visione cinica di rapporti famigliari disintegrati, metafora quanto mai attuale. L’opera è stata rappresentata per quattro anni consecutivi con uno straordinario successo di pubblico e critica.

L’azione si svolge nella casa di Beatrice, dove la ricca Alice e il suo toyboy rumeno sono stati invitati per passare la notte di Capodanno insieme alla sorella e ai suoi figli, a loro si unisce casualmente un imbianchino sardo. I personaggi hanno tutti origini differenti, poche affinità e anche i pochi legami affettivi ormai sono logori. All’interno del tipico contesto del Capodanno in famiglia le loro interazioni, rotte da incomunicabilità e intolleranza, passano da divertenti frecciate a feroci vendette e maltrattamenti. L’umorismo costante, dato dalle situazioni paradossali e dal linguaggio a tratti scurrile di alcuni personaggi, colloca lo spettatore in una posizione scomoda: non può smettere di ridere ma sta ridendo del cinismo, della brutalità e dell’animosità di personaggi politicamente scorretti.

Sinossi
La storia si svolge in un’unica notte e in un unico luogo: il salone della povera casa di Beatrice nei bassifondi di Roma tra la mezzanotte del 31 dicembre e le prime ore del 1° gennaio. La padrona di casa invita Alice, la ricca sorella, e il suo compagno Roman, un giovane rumeno, a passare con lei e i suoi due figli Alessandro e Elisabetta la notte di Capodanno. Al termine della cena la cortesia di circostanza viene sempre meno e i famigliari si spogliano di ogni falsa gentilezza confrontandosi in maniera sempre più accesa, mentre un imbianchino bloccato lì per caso diventa testimone involontario di questa farsa. La cordialità e la convivialità lasciano inesorabilmente spazio al rancore e alla rabbia mantenendo una suspence narrativa enorme, che tra il grottesco e il drammatico crea un clima opprimente, dando un senso di scoppio imminente.
11.11.17
 

Genitori perfetti

TEATRO TORDINONA 27 Ottobre 2017
il Collettivo Internazionale "gli Eredi” in
GENITORI PERFETTI
con Ettore Nicoletti e Mara Di Maio
regia di Henry Miller
Una produzione: gli Eredi e Theatro Cesena
GENITORI PERFETTI
UNA BLACK STORY FOLLE E TAGLIENTE
sulle conseguenze della collisione tra il mondo immaginario
e quello reale.
Una pièce intensa, tragicamente divertente, che indaga le dinamiche dell’eredità educativa famigliare.

Si può rimanere bambini per sempre? Ci si può creare un mondo illusorio e “perfetto” per difendersi dal vero mondo esterno?
Un mondo fatto di amore morboso, di relazioni costruite attraverso il gioco, con tutte le regole sottosopra quanto può durare?

Così vivono Giovanna e Lorenzo il loro rapporto di fratelli, amanti e futuri genitori. Ma quando la realtà si introdurrà, squarciando la tela idilliaca delle illusioni, le conseguenze non avranno pietà della loro innocenza e del loro amore.

Genitori perfetti narra con ironia e tagliente crudezza “le Fatali Conseguenze di genitori tutt’altro che perfetti” attraverso un'ora di vita di Giovanna e Lorenzo.

L’ironia, il gioco, la surreale follia, la crudezza e la fragilità emotiva di questa irresistibile e feroce black story, avvicinano il pubblico a tematiche forti ed attuali.

Si ringrazia per la collaborazione: L’Attoscuro Teatro e Mulino d’Amleto

GLI EREDI:
"Noi guardiamo senza sorrisi ne tristezza il passato.
Facciamo teatro per ospitare al meglio il futuro.
Noi giochiamo con il tempo perché crediamo che sia una cosa viva.
Abbiamo creato il collettivo internazionale in questo stato d'animo e con la voglia di condividere la nostra dolce follia. La follia di chi crede ancora che il teatro possa cambiare la vita.” - gli Eredi.
3.11.17
 

La voce umana

Teatro Tordinona 26 Ottobre 2017
LA VOCE UMANA
riadattamento dal testo di Jean Cocteau
di e con Lavinia Grizi

La voce umana di Jean Cocteau è un’opera del 1930 , un monologo di una donna molto innamorata che riceve l’ultima telefonata dal proprio amante che l’ha abbandonata .Lavinia Grizi recita il difficile monologo della donna avvalendosi di tecniche di immedesimazione , costruendo e dando vita ad un immaginario, drammatico dialogo telefonico, tra lei e l’uomo amante, personaggio inudito e invisibile dall’altro capo del filo. La ‘voce umana’ di un dramma comune , la fine di una storia d’amore .
Una scena composta da una poltrona , un tavolo , uno sgabello e un telefono , una scena basilare con pochi ma significativi elementi .
Lavinia Grizi attrice di cinema , teatro e tv, è sulla scena dagli anni 90, si è formata internazionalmente ed è anche stata selezionata con borsa di studio per un corso per attori professionisti tenuto da docenti dell’Actor Studio di New York .Ha lavorato anche a Parigi e Londra e con Roberto Benigni , Giorgio Albertazzi , Valeria Moriconi , Donald Pleasant , Damiano Damiani , Maurizio Avallone , Pippo Di Marca ecc.

Ha nel gennaio 2017 rappresentato con successo a Montecitorio un suo spettacolo “ Straordinarie donne “ , per un evento tenuto dalla Presidente Laura Boldrini , che rappresenterà di nuovo in data unica il 04/12/2017 al teatro Off / Off di Roma .
3.11.17
 
 
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