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Gabbia, urlo del corpo parlante

Teatro Villa Torlonia dal 9 al 16 dicembre 2014 “Gabbia, urlo del corpo parlante” laboratorio a cura di Cathy Marchand. Il laboratorio, verterà intorno al concetto di “prigionia” intesa come impedimento fisico, ma anche come gabbia della nostra mente. L’indagine partirà dallo spettacolo totem del Living Theatre, The Brig, dove si rappresentava una prigione dei marines, in cui l’uomo veniva ridotto a numero gridato, a una macchina di obbedienza. Il lavoro in scena si baserà sulla visione del corpo biomeccanico, per poi passare ad un teatro di poesia dove un corpo sognante realizzerà quella forma, quella creazione di gabbia metafisica in cui l’attore si lascerà cadere, cedendo senza riserve. Il laboratorio, gratuito, aperto a massimo 25 partecipanti, è destinato ad attori, performer, studenti di scuole teatrali o universitari, ma anche a studenti delle scuole superiori, maggiori di 18 anni, a un pubblico indistinto che vuole sperimentare un lavoro sul corpo e la parola, coniugando un sentire creativo con un atto collettivo.
5.2.14
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Angelo e Beatrice

Teatro Sidecar 26 Gennaio 2014 ANGELO e BEATRICE
 di Francesco Apolloni Regia di Massimiliano Caprara con: Veronica Milaneschi e Michele Botrugno
Angelo e Beatrice sono due terroristi. Angelo e Beatrice sono due ragazzi nella Roma degli anni settanta. Provengono da opposte estrazioni sociali ma sono accomunati da quella rabbiosa passione politica che caratterizzò un epoca, gli anni di piombo, e che finirà con spingerli verso conseguenze estreme portando il loro rapporto e le loro illusioni alla catastrofe finale. Attraverso una scrittura informata e che ricostruisce un periodo così topico della nostra storia con assoluta attendibilità, si snoda uno spettacolo sempre dinamico grazie ad una recitazione aggressiva ed empatica, scandito da fonti audiovisuali originali di particolare importanza. Angelo e Beatrice è uno spettacolo che ci appartiene immediatamente. Un atto teatrale che si inoltra nel DNA della nostra democrazia, della nostra recentissima storia politica, nei ricordi di una generazione, nella vita delle idee e nei sentimenti che le idee sprigionano.
L'impianto della messa in scena ruota attorno al luogo fisico della rappresentazione, l'attuale Sidecar già circolo di partito ed ancor prima rifugio anti aereo, con le sue gallerie semi interrate e le finestrelle blindate. Luogo ideale per il tema del "covo". Ciò che appare allo spettatore in scena è credibile e concreto così come il robusto apporto documentario che gioca con le scene e la fisicità degli attori talvolta spezzandola altre volte integrandola. E poi le musiche , le voci originali , i rumori degli attentati, le telefonate...Una ricostruzione non più ( ormai) solo dell'Italia passata (passata attraverso lo stragismo, il terrorismo ...) ma anche di quanto potrebbe pur sempre tornare in un futuro misterioso cui ci consegna anni di mal governo ed una incessante incuria culturale a discapito delle nuove generazioni degli ultimi vent'anni. Ho pensato quindi di far incalzare tra loro una molteplicità di elementi costruendo una macchina del tempo (passato/futuro) dinamica ma semplice depurandola il più possibile dai filtri linguistici della teatralità , dai suoi codici standardizzati. È venuto fuori un lavoro di impatto per i giovani e di dolorose riflessioni per le persone più anziane. Grazie quindi alla versatilità e alla lucidità di Francesco Apolloni , alla sua pignoleria appassionata, Angelo e Beatrice si insinua nel solco ancora tutto da scoprire e far trionfare del teatro utile, del teatro necessario...Del teatro.
Massimiliano Caprara
“Ho scritto questo testo ispirandomi a due “coppie famose” che parteciparono alla lotta armata negli anni ’70. Giusva Fioravanti e Francesca Mambro, Adriana Faranda e Valerio Morucci. I primi capi storici dei NAR i secondi membri del consiglio direttivo delle BR. Volutamente ho mescolato elementi che appartenessero alla estrema destra come all’estrema sinistra, perchè convinto che quell’energia “primitiva” che spinge un ragazzo a “saltare il fosso” e a impugnare una pistola o mitra, anche se dettata da ideologie molto diverse, alla fine, fosse la stessa. Ho realizzato questo testo circa 15 anni fa, in due diverse edizioni prima con Claudia Gerini (al suo debutto) e poi con Stefania Rocca e ha portato molta fortuna alle due attrici. Ho visto questa nuova edizione realizzata da Massimiliano Caprara che mi ha fatto dimenticare completamente il mio lavoro precedente, e appassionare in un modo nuovo alla storia dei due protagonisti.”
Francesco Apolloni
5.2.14
 
 
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