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Cresci bene. Cresci forte

Teatro Tordinona 28 Settembre 2017

"Cresci bene. Cresci forte."

Di Francesca Romana Miceli Picardi
Con
Valentina Ghiglia
Francesca Romana Miceli Picardi
Alessandra Muccioli

Sinossi

Quattro famiglie.
Quattro coppie di sorelle.
Quattro madri.
Quattro contesti completamente diversi l'uno dall'altro.
Destini che sembrano non avere via di scampo. Storie sottili, piccole, ironiche e dolorose: come tutto cio' che accade nelle famiglie. 
Note sullo spettacolo
Fare il genitore è un po’ come essere trapezisti che soffrono di vertigini, scommettere al buio con la speranza che le carte in tavola siano buone. Gli errori sono certi, indubbiamente, ma in buona fede... O no? Non esiste ragione che giustifichi una donna a non essere una buona madre. Specialmente una madre nei confronti delle figlie.
Eppure capita.
Un dolore silenzioso, malerba nel giardino dell’infanzia, macchie sul telo bianco dei ricordi, lacrime che scorrono in profondità, dentro al solco della buona educazione o dell’inadempienza.
Un aspetto inconsueto della violenza sulle donne.
Quattro atti separati, un solo tema.
Cresci bene. Cresci forte raccoglie tre storie. Storie crudeli e commoventi, sul confronto tra madri e sorelle. Sopravvivere alle violenze psicologiche e fisiche che diventano abusi scegliendo strade opposte. La famiglia come bene comune da sostenere a discapito della libertà individuale. La catatonia di rapporti distratti, di chi si dà per scontato. La nostra è un’epoca codificata per immagini. Le foto che  postiamo sui social network, quelle che vediamo ovunque. Loghi che diventano icone.

Cresci bene. Cresci forte cerca di scalfiggere la pieta', restituendo un’immagine atipica della maternità. Non più marmo, ma carne viva.
29.9.17
 

Contrattazioni


Teatro India 15 Settembre 2017 - Short Theatre
ÉCOLE DES MAÎTRES / TRANSQUINQUENNAL | Contrattazioni

cssudine.it

Dimostrazione finale della XXVI edizione dell’Ecole Des Maîtres – Corso internazionale itinerante di perfezionamento teatrale maître 2017 Il collettivo Transquinquennal
con gli allievi attori : Angelo Campolo, Desy Gialuz, Elena Gigliotti, Francesco Napoli (Italia); Assiya El Mhaier, Emilie Marechal, Patrick Michel, Mathilde Rault(Belgio); Benjamin Tholozan, Lola Felouzis, Sophie Lebrun, Tom Politano (Francia); Oscar Silva, Catarina Campos Costa, Márcia Antónia Gomes (Portogallo)
partner di progetto e direzione artistica | CSS Teatro stabile di innovazione del Friuli Venezia Giulia (Italia), CREPA – Centre de Recherche et d’Expérimentation en Pédagogie Artistique (CFWB/Belgio), TAGV – Teatro Académico de Gil Vicente, Colectivo 84 (Portogallo), La Comédie de Reims, Centre Dramatique National, Comédie de Caen – Centre Dramatique National de Normandie (Francia) con il sostegno  di MiBACT – Direzione Generale Spettacolo dal vivo (Italia), Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia – Direzione centrale cultura, sport e solidarietà (Italia)
con la partecipazione di Comune di Udine, Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio d’Amico”, Short Theatre, Teatro di Roma (Italia); Théâtre de Liège – Centre européen de création théâtrale et chorégraphique, Centre des Arts scéniques, Ministère de la Communauté française – Service général des Arts de la scène, Wallonie Bruxelles International (CFWB/Belgio); Ministère de la Culture et de la Communication, Fonds d’Assurance Formation des Activités du Spectacle (Francia); Universidade de Coimbra, DGArtes – Governo de Portugal / Secretário de Estado da Cultura 
L’Ecole des Maîtres è un progetto di formazione teatrale avanzata ideato da Franco Quadri nel 1990 e che giunge quest’anno alla ventiseiesima edizione. Obiettivo formativo dell’Ecole des Maîtres è innescare una relazione fra giovani attori, formatisi nelle accademie d’arte drammatica e nelle scuole di teatro d’Europa già attivi come professionisti, e rinomati registi della scena internazionale. L’edizione 2017 dell’Ecole des Maîtres sarà diretta da Transquinquennal, collettivo teatrale fondato a Bruxelles nel 1989. Dal 2018 al 2022, il collettivo svilupperà il suo ultimo piano quinquennale, decidendo di programmare e fissare nel 2020 la sua fine. Per essere in sintonia con questa eutanasia volontaria, questi cinque anni s’ispireranno alle osservazioni di Elisabeth Kübler-Ross (1926-2004), psichiatra svizzero-americana, pioniera dell’approccio alle cure palliative. Secondo le sue teorie, dopo la diagnosi di un esito fatale, si osservano cinque fasi di lutto. Transquinquennal iscrive il lavoro dell’Ecole des Maîtres nella terza tappa del lutto: la Contrattazione. La riflessione e il lavoro prenderanno ispirazione dalla considerazione di come una pratica economica divida e al tempo stesso unisca la società. A guidare la pratica di creazione collettiva saranno due interrogativi: in che modo ognuno di noi è, nel contesto che lo circonda, un bene di consumo? E che valore si attribuisce agli altri consumandoli? 
29.9.17
 

Discorso Grigio 

La Pelanda 16 Settembre 2017 - Short Theatre
FANNY&ALEXANDER | Discorso Grigio 
ideazione | Luigi De Angelis e Chiara Lagani
drammaturgia | Chiara Lagani
progetto sonoro | The Mad Stork
regia | Luigi De Angelis
con | Marco Cavalcoli
annunciatrice | Chiara Lagani
registrazioni | Marco Parollo
abito di scena | Tagiuri Abbigliamento
oggetti di scena | Simonetta Venturini
maschera | Nicola Fagnani
organizazzione e comunicazione | Ilenia Carrone
amministrazione | Stefano Toma
produzione | E / Fanny & Alexander

fannyalexander.e-production.org

Secondo l’agenzia di stampa ufficiale il Presidente si rivolgerà alla Nazione. Non è certo la prima volta, nella Storia, che un Presidente parla a un Paese. Ecco. Il Presidente parlerà. Cosa c’è di strano? Che accadrà? Chi saprà riconoscere la sua voce capirà. Terza tappa, dopo il radiodramma “Alla Nazione” andato in onda su Rai Radio3, di un lungo progetto teatrale di Fanny&Alexander dedicato ai discorsi rivolti alle comunità, Discorso Grigio esplora le forme e le retoriche degli interventi politici ufficiali. Giocando con i luoghi comuni dell’oratoria politica ed esaltando le potenzialità di una parola calata in una drammaturgia sempre complessa, Marco Cavalcoli, già interprete del ventriloquo Mago di Oz, incarna qui in chiave concertistica un misterioso Presidente alle prese, tra i tanti riverberi passati e presenti di una memoria storica incancellabile, con un importante discorso inaugurale da pronunciare alla Nazione. A cinque anni dal debutto, Discorso Grigio viene presentato a Short Theatre, con piccole inedite irruzioni dell’oggi a gettar nuove luci (e ombre) nella partitura scenica originaria. 
29.9.17
 

Anarchy

La Pelanda 16 Settembre 2017 - Short Theatre
SOCIETAT DOCTOR ALONSO | Anarchy
regia | Sofia Asencio
drammaturgia | Tomàs Aragay
coreografia | Sofia Asencio
creazione e interpretazione | Semolina Tomic
luci e spazio scenico | CUBE
tecnico del suono | Marc Navarro
tecnica | Alfonso Ferri
produzione |  Imma Bové
comunicazione e distribuzione |  Tomàs Aragay 
coproduzione |  TNT - Terrassa Noves Tendències festival
in collaborazione con Ajuntament de Bàscara e Antic Theatre
con il sostegno dell’Instituto Cervantes Roma
doctoralonso.org 
Anarchy  di Societat Doctor Alonso è un esperimento tra caos e ordine, un esperimento da praticare con il pubblico: gli spettatori suonano chitarre elettriche, mentre la performer Semolina Tomic esplora il movimento, tutti coinvolti in un gioco e in una ricerca tra possibilità di controllo, libertà e confusione. “Se desideri il silenzio devi lavorare per averlo”, “fai ciò che vuoi”: con queste affermazioni la compagnia riassume le intenzioni possibili per chi partecipa alla performance. Fin dalla nascita ognuno di noi è legato a circostanze esterne e dipende da altri per ottenere cose essenziali, come cibo o calore. E così gli artisti dipendono dai teatri e dalle politiche governative per portare avanti o meno i loro progetti. Un’interdipendenza sociale, esistenziale, essenziale. Ma allora chi è il padrone dell’azione artistica, chi ne decide davvero il senso e le possibilità? Per la Societat Doctor Alonso l’arte è uno spazio organico per sperimentare e giocare con le condizioni e le contraddizioni del fare arte, e Anarchy pone una semplice domanda: “Chi possiede l’arte?”.  I diversi linguaggi si mescolano creando un esperimento vicino alla Live Art, in cui tutto è in movimento, tutto è uno slittamento di gesti e di temi. Il pubblico ha diritto e dovere di parola, di rumore e di silenzio. Ognuno è responsabile. Ognuno può scegliere di non fare.  Anarchy lancia uno slogan: ”Rumore e silenzio: il governo non ci possiede!”
29.9.17
 
 
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