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Viva l’Italia

Teatro Tordinona 28 Ottobre 2023

“Viva l’Italia”

scritto da Franca De Angelis

con Anna Cianca

regia di Rosa Masciopinto

Italia, di 60 anni che in realtà ne dimostra 7, non è un personaggio, ma una condizione che l’attrice deve cercare dentro di sé, nella storia del bambino che è stato.

L’azione dura il tempo di una mattina: oggi è la Festa della Repubblica, proprio oggi che la televisione ha deciso di non funzionare, proprio oggi che la mamma è oltre una porta chiusa e non risponde, proprio oggi che bisognava cominciare a essere autonomi.

Per la prima volta in 60 anni, Italia è sola con una televisione spenta che eppure le ha dato una storia: la fine degli anni settanta, metà degli ottanta, i novanta fino agli inizi del 2000… 

Sembra il racconto di un’Italia nata da mamma RAI e papà Mediaset, un Paese che invecchia rimanendo fermo, un eterno bambino innamorato dei balletti del sabato sera.


Una produzione di Scostumato Teatro in collaborazione con Eranos

30.10.23
 

dENIAL

Teatro Tordinona 15 Ottobre 2023

dENIAL

spettacolo scritto e diretto da Nicholas Gallo

interpretato da Caterina Boccardi nel ruolo di Maria, Demian Aprea nel ruolo di Don Benedict e Giada Garatti nel ruolo di Elisabeth (figlia di Maria)

 

Sentimenti, fede, religione, mistero e passioni. Tutto questo è “dENIAL”, lo spettacolo scritto e diretto da Nicholas Gallo. Un testo complesso, umano, realistico. La storia ruota intorno ad un uomo di chiesa, divenuto un vero e proprio peccatore a causa della relazione clandestina con una donna e di tutto ciò che ne deriva. L'immagine di un mondo senza speranza, volto al degrado più totale. La regia e il testo, quasi asfissiante, di Nicholas Gallo delineano i tratti di una passione che va oltre il peccato e il pregiudizio: un involucro di emozioni distorte e malate. Un viaggio diabolico nella conoscenza tra due amanti, dove la coscienza viene bruciata dal male.

 “È uno spettacolo -ha detto la Boccardi- molto forte e potente. dENIAL è uno spettacolo che merita di essere visto e vissuto. Racconta l'immagine di un mondo dove non c'è più speranza, una situazione molto attuale, visto che oggi siamo tutti speranzosi di un mondo migliore e, soprattutto, dalla Chiesa ci aspettiamo unione e fratellanza. Da cristiana e credente, alla domanda “a chi credi?”, rispondendo “ai miei genitori ea Gesù””.

Il regista Gallo ha spiegato: “Nel titolo (“rifiuto”, ndr) c'è già tutto lo spettacolo, che racconta ciò che viene scartato. In questo caso una figlia nata da una coppia clandestina e che non viene riconosciuta e abbandonata a sé stessa fin da piccola. Ruota tutto intorno alla dispersione dell'essere umano, che non ha più punti di riferimento. La fede non appare come ferma, quindi risulta vuota di credibilità. Si basa tutto sulla metafora del rifiuto, che al giorno d'oggi è piuttosto diffusa, purtroppo”.

18.10.23
 

VajontS 23

Teatro Furio Camillo 9 Ottobre 2023

VajontS 23

azione corale di teatro civile

interpreti: Emiliano Valente, Mario Migliacci, Alessandra Panciotto, Lina Sessa.

curata da Marco Paolini con la collaborazione di Marco Martinelli

un progetto di Marco Paolini per La Fabbrica del Mondo
realizzato da Jolefilm in collaborazione con Fondazione Vajont

Nel 60esimo anniversario della tragedia del Vajont che costò la vita a 2000 persone

La storia del Vajont ci serve perché insegna cos’è la sottovalutazione di un rischio affrontato confidando sul calcolo dell’ipotesi meno pericolosa tra tante. Tra tante scartate perché inconcepibili, non perché impossibili. Non essere capaci di concepire nasce dal non saper vedere un disegno, dal non riuscire a immaginare.

Noi, raccontando con il Teatro, costruiremo il disegno, l’immaginario e il sentimento che deve essere comune, deve diventare il senso comune, la base della vita sociale di un paese fragile e prezioso come il nostro.

Trent’anni fa Il racconto del Vajont era la voce e il corpo di Marco Paolini. La sera di lunedì 9 ottobre 2023, nel 60esimo anniversario della caduta della frana del Vajont che costò la vita a 2000 persone, diventerà un racconto corale che coinvolgerà in contemporanea oltre 100 teatri in Italia e in Europa: VajontS per una Orazione Civile Corale. Grandi attori e allievi delle scuole di teatro, teatri stabili e compagnie di teatro di ricerca, musicisti e danzatori, maestranze, personale dei teatri, e spettatori arruolati come lettori si riuniranno nei posti più diversi dallo Strehler di Milano ai piccoli teatri di provincia, ai luoghi non specificamente deputati al teatro come scuole e centrali dell’acqua, e ciascuno realizzerà un proprio allestimento di VajontS sulla base delle peculiarità del suo territorio. E poi, tutti si fermeranno alle 22.39, l’ora in cui la montagna è franata nella diga.

13.10.23
 

L'ultimo spettacolo di Werner Finck

Teatro Tordinona 5 Ottobre 2023

L'ultimo spettacolo di Werner Finck

 

diretto da Bianca Mastromonaco ed Emilia Agnesa interpretato da Simone Corbisiero

Di XhulianoDule
Con la partecipazione di
Simone Corbisiero.

Ispirato da una storia vera. Siamo in Germania nel 1936 e il comico WernerFinck riceve una chiamata da parte di un funzionario tedesco che gli ordina di fare uno spettacolo al cospetto di Hitler in persona. Le sue battute non fanno di certo piacere al regime: in svariate occasioni ha paragonato il “Fuhrer” ad un porco, ma la sua fama nel mondo sotterraneo del Kabaret berlinese lo ha protetto, almeno fino a quel momento. L’invito questa volta ha il suono di un ordine e Werner non può che accettare. Finck allora decide di mettere in scena il suo spettacolo più rivoluzionario e irriverente “La genesi di un baffo particolare” cioè una travagliata parodia della gioventù di Adolf Hitler, partendo da un goffo barbiere morto di infarto, passando per un cocchiere esoso e una tremendissima commissione di esame all’Accademia d’Arte di Monaco, da cui il giovane Adolf sarà rifiutato, per terminare con un losco figuro seduto nelle tenebrose e fatiscenti birrerie di Berlino circondato da bellissimi ragazzi biondi. Finck di fronte al potere decide di essere irriverente e canzonatorio, con lo scopo di sfidarlo e rivendicare la libertà dell’arte. Il suo spettacolo, o come lo chiama lui, il suo processo, confermerà le perplessità dei gerarchi nazisti e gli permetterà di vincere un soggiorno di qualche mese nel campo di concentramento di Dachau, ma, in compenso, lo libererà anche dalla paura, perché, come disse lui stesso: “dopo essere stato arrestato, avevo decisamente molta meno paura di essere arrestato”. Uno spettacolo che cerca di rispondere alla domanda: ma esattamente di che cosa ride un nazista?

 

13.10.23
 
 
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