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Senza grazia. Azzardo e vita quotidiana

Angelo Mai Altrove Occupato 19 Novembre 2013 Marco Dotti in “Senza grazia. Azzardo e vita quotidiana” Momento di approfondimento sul contemporaneo
26.11.13
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I x I No, non distruggeremo l'Angelo Mai

Angelo Mai Altrove Occupato 19 Novembre 2013 CollettivO CineticO in “I x I No, non distruggeremo l'Angelo Mai” Spiega la regista Francesca Pennini: “I x I è un dispositivo coreografico interattivo per determinare i movimenti dei performer. Gli spettatori hanno a disposizione una particolare tastiera per guidare tre ragazzi bendati alla mappatura del luogo tramite mazze da baseball. Compositivo o distruttivo, timido o goliardico, passivo o ludico questo meccanismo performativo lascia emergere il carattere e le scelte di ogni assortimento di pubblico”
26.11.13
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Ornitologia - Deflorian

Angelo Mai Altrove Occupato 20 Novembre 2013 Daria Deflorian in “Ornitologia”
26.11.13
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Ornitologia - Fulgi

Angelo Mai Altrove Occupato 20 Novembre 2013 Iacopo Fulgi in “Ornitologia”
26.11.13
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Ornitologia - Pilozzi

Angelo Mai Altrove Occupato 20 Novembre 2013 Giorgina Pilozzi in “Ornitologia”
26.11.13
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Tropicantesimo

Angelo Mai Altrove Occupato 19 Novembre 2013 Hugo Sanchez, Anna Clementi, Lola Kola in “Tropicantesimo” è un caleidoscopio sonoro che moltiplica e confonde i riferimenti sonori. Con un intreccio di fonti sonore multiple e incoerenti, gli esotismi dei mondi musicali diventano illusioni. Un carillon bello e malefico, di magia bianca e piume di gallina, tutto muta forma e dimensione, tutto è torrido e agghiacciante. L'imprevedibile, l'accidentale, il meraviglioso, l'imminente e l'immobile. Tropicantesimo gira su sé stesso, non è successo nulla, era solo un suono di rumori e filastrocche. Cosa era, da dove veniva, perché.
26.11.13
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BANGALORE Air Show

Angelo Mai Altrove Occupato 19 Novembre 2013 Biagio Caravano Luca Brinchi in “BANGALORE Air Show” La solitudine in questo lavoro è una condizione attraverso la quale si crea una situazione di scambio. Si crea una forza concreta di comunicazione attraverso un dialogo sonoro nel quale si definisce un ordine attraverso una tattica. Un continuo rinnovamento sulla possibilità reale di spostamento e cambiamento attraverso l'uso dei macchinari sonori per creare un ingranaggio e definire una griglia ritmica attraverso il susseguirsi di eventi, di incastri, di agganci e di spaesamenti. Si creano eventi in controtendenza x affermare una propria direzione che arrivando fulminei spiazzano il performer stesso. La responsabilità dell'atto del singolo performer, solitaria ed autoritaria, costruisce uno spazio sonoro attraverso un dialogo che riesce ad adeguarsi ma al tempo stesso a creare una condizione di cambiamento. E' il processo in tempo reale che imposta la tattica mettendo la musica in secondo piano che privata della sua certezza deve reinventarsi continuamente.
26.11.13
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Relazione sulla verità retrograda della voce

Angelo Mai Altrove Occupato 20 Novembre 2013 Chiara Guidi Socìetas Raffaello Sanzio in “Relazione sulla verità retrograda della voce” di e con Chiara Guidi fondatrice con Romeo e Claudia Castellucci della Socìetas Raffaello Sanzio, la compagnia di teatro sperimentale italiana che con le sue creazioni e la sua poetica ha rivoluzionato il modo di fare e vedere il teatro contemporaneo, sia in Italia che all’estero Relazione sulla verità retrograda della voce è una conferenza/laboratorio, una preziosa occasione di formazione e di confronto con un maestro che l’associazione eUROPA tEATRI è fiera di poter offrire al pubblico del territorio. La serata ha in parte le caratteristiche di un laboratorio, in parte una struttura drammaturgica vicina a uno spettacolo: un monologo che va all’origine della personale ricerca vocale e attoriale di Chiara Guidi.
Ecco nelle parole dell’autrice che cosa avverrà durante la conferenza/laboratorio: Sto raffinando una tecnica vocale basata sull’imitazione di tutto quello che è possibile udire con orecchio umano‚ senza distinzioni. La vastità enciclopedica di tutti i fenomeni sonori della terra la percepisco e la tratto come un insieme di note e di intervalli di una sinfonia che quotidianamente mi sforzo di ascoltare‚ imitare e trascrivere su una personale partitura musicale‚ con notazioni di nuovo conio‚ utili a fare ordine nella memoria e a essere riprodotte.
La tecnica l’ho chiamata “molecolare”‚ perché soltanto un approccio microscopico consente di delimitare il profilo sonoro degli elementi presi in esame. La piallatura culturale ed emotiva operata su tutte le inflessioni e i significati della voce umana‚ colloca quest’ultima accanto a tutte le frequenze del suono. Tutte le emissioni sonore dell’universo‚ attive o passive‚ si trovano così sullo stesso piano‚ come materie grezze da osservare freddamente. Il vocabolario si arricchisce di nuove parole e la scala melodica oratoria riproduce voci tratte dalle più piccole particelle sonore della terra. Qui ha inizio il cammino a ritroso verso la verità della voce umana‚ e verso la potenza classica della parola. Nell’arco di tre ore‚ leggerò un racconto sulla pratica vocale di tipo molecolare; mostrerò le connessioni di tipo sinfonico con alcuni brani musicali; infine proporrò esercizi collettivi per chi voglia provare immediatamente l’orientamento della tecnica che sto raffinando.
26.11.13
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Il Grigio

TEATRO VIGANO' 16 novembre 2013 L'Associazione Culturale Terre Vivaci “IL GRIGIO”
 di Giorgio Gaber e Sandro Luporini
in scena LUISA MARZOTTO
regia Roberto Leggio
Una donna perseguitata dalle proprie indecisioni decide di isolarsi trasferendosi in campagna e cercando con la solitudine di ritrovare se stessa. C'è però un ospite inatteso ed indesiderato che le ruba quella serenità interiore che tanto sta cercando: è il Grigio, un topo. Inizia la battaglia. Bellerofonte e Chimera, Achab e Moby Dick, ma anche Tom e Jerry.
La donna ed il Grigio si rincorrono in una esilarante caccia al topo.
In una gran prova d'attrice, Luisa Marzotto elabora per la prima volta al femminile il teatro-canzone di Gaber mettendo a nudo un personaggio nevrotico e spaesato.
26.11.13
 

Poeti a braccio

Angelo Mai Altrove 13 Novembre 2013 “I poeti a braccio” i cantori dell'ottava rima e l'osteria di Pina incontro a cura di Pino Marino L’ottava rima è un metro usato già nei cantari trecenteschi, arrivato fino a noi grazie all’attività orale dei nostri Poeti a Braccio, che nei secoli hanno reiterato questa pratica attribuendole per sempre una connotazione popolare, legata in linea di massima alle regioni centrali del nostro Paese: Toscana, Lazio e Abruzzo.
L’Osteria dell’Angelo Mai, a partire dal primo incontro di lunedì 26 novembre 2012, è diventata la sede romana che mensilmente ospita gli incontri dei poeti provenienti da queste regioni.
Eccovi qualche indicazione per approfondire la conoscenza di uno spettacolo con una forza popolare già godibile di suo, dove il coinvolgimento del pubblico cammina pari passo con la sfida dei contendenti:
L’ottava rima è composta da stanze di otto versi endecasillabi. Lo schema delle rime di ogni stanza è A B A B A B C C: ciò significa che rimano tra loro i versi I, III e V i versi II, IV e VI e i versi VII e VIII. I poeti durante l’improvvisazione si avvalgono di una melodia molto antica che da loro la misura del verso e la misura della stanza. Dallo scorrere della melodia è infatti possibile conoscere in ogni momento a quale verso dell’ottava il poeta si trovi e quante sillabe manchino ancora alla chiusura del verso.
Poiché è difficile stabilire dei canoni qualitativi comuni per quanto riguarda la poesia estemporanea possiamo soltanto stabilire dei parametri formali che possano essere utilizzati dall’ascoltatore nel valutare delle ottave improvvisate:
1) Ripresa della rima lasciata dal poeta precedente
2) Esatta successione delle rime nello svolgimento dell’ottava (ABABABCC)
3) Corretta lunghezza dei versi che devono essere sempre endecasillabi
Non è tuttavia sufficiente improvvisare un’ottava formalmente corretta perché questa la si possa considerare soddisfacente; occorre sempre valutare il contenuto dell’ottava stessa; la qualità delle rime scelte dal poeta, l’attinenza al tema qualora vi sia un tema assegnato, la presenza di figure retoriche più o meno articolate e, non ultima per importanza, l’originalità della chiusa finale e del concetto espresso. La bravura del poeta va valutata in oltre nel modo in cui “ricama” l’ottava, nelle similitudini che riesce a creare, la suggestione che in quel momento riesce a suscitare negli ascoltatori, la sveltezza a trovare il giusto verso.
26.11.13
 

Il metodo Romeo

Casa delle Culture 11 Novembre 2913 “Il metodo Romeo” di Trina Davies (CANADA)
 traduzione di Pino Tierno
regia di Marcello Cotugno
con Lino Musella, Gaia Insenga, Xhilda Lapardhaja
L'uomo perfetto. La storia d'amore perfetta. Karin Maynard è in vacanza, quando incontra il dolce e affettuoso Markus Richter. Ma nella Germania della guerra fredda, le cose non sono così semplici. Se il sentimento può essere ricostruito nei laboratori della guerra psicologica, come si fa a sapere se sei amato veramente?
Basato su un progetto vero inventato dai servizi segreti della Germania dell’Est, per il quale il personale politico e amministrativo femminile della Germania dell'Ovest veniva catalogato e testato psicologicamente per individuare per ognuna "l'uomo perfetto", il testo racconta come la Stasi riusciva a identificare l'uomo giusto, quello che poteva colpire il bersaglio e stabilire una relazione di lungo periodo con la donna individuata come obiettivo interessante.
Metà commedia romantica e metà spy-story, il "Metodo Romeo" è un viaggio nel mondo dei sentimenti che lascia il pubblico senza fiato.
26.11.13
 
 
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