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TRILOGIA DELL'ATTESA - Hansel e Gretel. Il giorno dopo

Teatro Vascello 30 Gennaio 2015
 TRILOGIA DELL'ATTESA
regia: Fabiana Iacozzilli
con Elisa Bongiovanni, Giada Parlanti, Simone Barraco, Ramona Nardò, Marta Meneghetti, Francesco Zecca
disegno luci Davood Kheradmand
costume Valeria Bistoni, Cecilia Blixt, Gianmaria Sposito
trucco Erika Turella
effetti speciali Riccardo Morucci
Premio Le voci dell'anima 2007, Ermo Colle 2008, Teatri Abitati 2009, Undergroundzero Festival N.Y. 2010, PlayFestival 2013
Crescere attaccati a chi ci ha generato, stretti nei loro precetti, e ritrovarsi poi non pronti al distacco, incapaci di qualunque decisione.
Questa la condizione in cui vive oggi la nuova generazione dei giovani-adulti che, come gli otto personaggi della trilogia dell'attesa, si ritrova ad essere "orfana", "apolide", "disadattata", "dimenticata"...

"Hansel e Gretel. Il giorno dopo"
con il sostegno di: Goethe Institut, Forte Fanfulla, Casa della Pace e Kilowatt Festival
drammaturgia scenica a cura di Francisco Espejo
con: Elisa Bongiovanni, Marta Meneghetti e Giada Parlanti
scene: Matteo Zenardi
costumi: Gianmaria Sposito
effetti speciali: Riccardo Morucci
luci: Davood Kheradmand
assistente luci: Fabrizio Cicero
vocal coach: Valeria Benedetti Michelangeli
regista assistente: Ramona Nardò
assistente alla regia: Andrea Standardi
In scena un uomo e una donna adulti e talmente grassi da aver piegato sotto il loro peso le piccole sedie sulle quali siedono. Sono ingrassati a dismisura dentro i loro abiti di bambini.
A terra i resti di una casa di marzapane che hanno quasi del tutto divorato. Dal fondo della scena proviene il borbottio stanco di una vecchia strega che desidera solo che i due fratelli pongano fine ai suoi giorni. . Ma i nostri Hansel e Gretel continuano ad aspettare e non perdono la speranza che li ha inchiodati lì.
La certezza che li spinge ogni giorno a ricominciare la loro folle attesa è disarmante nella sua atrocità: "si deve attendere il tramonto perché solo allora papà tornerà a prenderci, a salvarci e solo allora questa nostra favola potrà avere fine".
9.2.15
 

TRILOGIA DELL'ATTESA - Aspettando Nil

Teatro Vascello 30 Gennaio 2015
TRILOGIA DELL'ATTESA
 regia: Fabiana Iacozzilli
con Elisa Bongiovanni, Giada Parlanti, Simone Barraco, Ramona Nardò, Marta Meneghetti, Francesco Zecca
disegno luci Davood Kheradmand
costume Valeria Bistoni, Cecilia Blixt, Gianmaria Sposito
trucco Erika Turella
effetti speciali Riccardo Morucci
Premio Le voci dell'anima 2007, Ermo Colle 2008, Teatri Abitati 2009, Undergroundzero Festival N.Y. 2010, PlayFestival 2013
Crescere attaccati a chi ci ha generato, stretti nei loro precetti, e ritrovarsi poi non pronti al distacco, incapaci di qualunque decisione.
Questa la condizione in cui vive oggi la nuova generazione dei giovani-adulti che, come gli otto personaggi della trilogia dell'attesa, si ritrova ad essere "orfana", "apolide", "disadattata", "dimenticata"...

"Aspettando Nil"
vincitore di PlayFestival 2013
vincitore di Undergroundzero Festival, N.Y., 2010
vincitore di Ermo Colle 2008
vincitore del festival "Le voci dell'anima" 2007 drammaturgia scenica di gruppo
con: Elisa Bongiovanni e Giada Parlanti
aiuto regia: Marco Canuto, Irene Veri
costumi: Valeria Bistoni
Due vecchie donne decrepite attendono l'arrivo di un uomo. L'uomo arriverà solo nel momento in cui le due donne saranno pronte. Le due donne saranno pronte solo nel momento in cui finiranno di prepararsi. Ma le due donne finiranno di prepararsi? E l'uomo finalmente arriverà?
Intelligente e divertito omaggio a Samuel Beckett, Aspettando Nil è la storia di una giornata come molte altre in cui si continua ad aspettare, in cui "non accade niente" e questo niente si fa rivelatore delle infinite contraddizioni che attanagliano le nostre esistenze.
9.2.15
 

TRILOGIA DELL'ATTESA - Quando saremo GRANDI!

Teatro Vascello 30 Gennaio 2015
 TRILOGIA DELL'ATTESA
regia: Fabiana Iacozzilli
con Elisa Bongiovanni, Giada Parlanti, Simone Barraco, Ramona Nardò, Marta Meneghetti, Francesco Zecca
disegno luci Davood Kheradmand
costume Valeria Bistoni, Cecilia Blixt, Gianmaria Sposito
trucco Erika Turella
effetti speciali Riccardo Morucci
Premio Le voci dell'anima 2007, Ermo Colle 2008, Teatri Abitati 2009, Undergroundzero Festival N.Y. 2010, PlayFestival 2013
Crescere attaccati a chi ci ha generato, stretti nei loro precetti, e ritrovarsi poi non pronti al distacco, incapaci di qualunque decisione.
Questa la condizione in cui vive oggi la nuova generazione dei giovani-adulti che, come gli otto personaggi della trilogia dell'attesa, si ritrova ad essere "orfana", "apolide", "disadattata", "dimenticata"...

"Quando saremo GRANDI!"
finalista al Festival Argot Off 2012
finalista al Premio Scenario 2009
vincitore "Teatri Abitati" 2009
da un'idea di Fabiana Iacozzilli e Linda Dalisi
con: Simone Barraco, Ramona Nardò e Francesco Zecca
regista assistente: Giada Parlanti
assistente: Emanuela Lumare
costumi: Cecilia Blixt
trucco: Erika Turella
La campanella è suonata. Tre piccole sedie al centro della scena. Tre linee che dalle sedute portano a tre attaccapanni. Sugli attaccapanni tre cartelle di scuola. Seduti sulle sedie troviamo tre bambini decrepiti che attendono che la mamma li venga a prendere. La attendono con tutta la loro forza, con la speranza e l'innocenza di bambini sicuri che non potranno mai essere abbandonati da colei che li ama sopra ogni cosa. Tre fratelli che attendono da una vita. È in ritardo? Li ha messi in punizione? O forse più semplicemente li ha dimenticati?
9.2.15
 

L'opera da tre soldi

SIDECAR – sale multimediali d’arti performative 28 Gennaio 2015
L’Opera da Tre Soldi
di Bertold Brecht
con Veronica Milaneschi, Gabriele Sisci, Francesca Romana Scartozzi, Michele Bevilacqua, Michele Brotugno, Claudia D’Amico, Mariangela Imbrenda, Max Caprara
musiche Carmine Ioanna Scene Chiara Paramatti
regia Massimiliano Caprara
Brecht è il meno assimilabile degli autori occidentali degli ultimi cento anni. il suo carattere anti borghese, anti militaresco il suo fraternizzare continuo con qualunque causa si ponesse contro l’idea di potere, ne fanno un personaggio evitato pur se teatralmente inevitabile ( ed anche non banalizabile, direi). Meglio quindi evitarlo: da qui le poche messe in scena , (spesso comunque riletture) di testi come, appunto, l’opera da tre soldi , rifacimento di un’opera di due secoli esatti anteriore e già a suo tempo decisamente polemica, the Beggar’s Opera di John Gay, che nelle mani di Brecht diventa un manifesto anti sistema ante litteram, in cui si afferma che il potere in quanto espressione del governo borghese e capitalista è sempre una espressione criminale e ha bisogno di strutturarsi attorno all’illegalità se non direttamente alla malavita. Con questo assunto e battute come “cos’è la rapina di una banca in confronto alla sua fondazione...?!” è ben superfluo sottolineare l’inscalfibile attualità di questo testo e l’ intatta prorompenza del suo autore._]
9.2.15
 
 
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