L'opera da tre soldi - (09/02/15)


CANALE:
SIDECAR – sale multimediali d’arti performative 28 Gennaio 2015
L’Opera da Tre Soldi
di Bertold Brecht
con Veronica Milaneschi, Gabriele Sisci, Francesca Romana Scartozzi, Michele Bevilacqua, Michele Brotugno, Claudia D’Amico, Mariangela Imbrenda, Max Caprara
musiche Carmine Ioanna Scene Chiara Paramatti
regia Massimiliano Caprara
Brecht è il meno assimilabile degli autori occidentali degli ultimi cento anni. il suo carattere anti borghese, anti militaresco il suo fraternizzare continuo con qualunque causa si ponesse contro l’idea di potere, ne fanno un personaggio evitato pur se teatralmente inevitabile ( ed anche non banalizabile, direi). Meglio quindi evitarlo: da qui le poche messe in scena , (spesso comunque riletture) di testi come, appunto, l’opera da tre soldi , rifacimento di un’opera di due secoli esatti anteriore e già a suo tempo decisamente polemica, the Beggar’s Opera di John Gay, che nelle mani di Brecht diventa un manifesto anti sistema ante litteram, in cui si afferma che il potere in quanto espressione del governo borghese e capitalista è sempre una espressione criminale e ha bisogno di strutturarsi attorno all’illegalità se non direttamente alla malavita. Con questo assunto e battute come “cos’è la rapina di una banca in confronto alla sua fondazione...?!” è ben superfluo sottolineare l’inscalfibile attualità di questo testo e l’ intatta prorompenza del suo autore._]
SIDECAR – sale multimediali d’arti performative 28 Gennaio 2015
L’Opera da Tre Soldi
di Bertold Brecht
con Veronica Milaneschi, Gabriele Sisci, Francesca Romana Scartozzi, Michele Bevilacqua, Michele Brotugno, Claudia D’Amico, Mariangela Imbrenda, Max Caprara
musiche Carmine Ioanna Scene Chiara Paramatti
regia Massimiliano Caprara
Brecht è il meno assimilabile degli autori occidentali degli ultimi cento anni. il suo carattere anti borghese, anti militaresco il suo fraternizzare continuo con qualunque causa si ponesse contro l’idea di potere, ne fanno un personaggio evitato pur se teatralmente inevitabile ( ed anche non banalizabile, direi). Meglio quindi evitarlo: da qui le poche messe in scena , (spesso comunque riletture) di testi come, appunto, l’opera da tre soldi , rifacimento di un’opera di due secoli esatti anteriore e già a suo tempo decisamente polemica, the Beggar’s Opera di John Gay, che nelle mani di Brecht diventa un manifesto anti sistema ante litteram, in cui si afferma che il potere in quanto espressione del governo borghese e capitalista è sempre una espressione criminale e ha bisogno di strutturarsi attorno all’illegalità se non direttamente alla malavita. Con questo assunto e battute come “cos’è la rapina di una banca in confronto alla sua fondazione...?!” è ben superfluo sottolineare l’inscalfibile attualità di questo testo e l’ intatta prorompenza del suo autore._]
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