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AMOR PER ME


Teatro Tordinona 16 Febbraio 2020
AMOR PER ME
scritto e diretto da Luca Milesi, con Luca Milesi, Maria Concetta Liotta e Domizia D’Amico. Assistente alla regia Francesco Sotgiu Ufficio stampa Rocchina Ceglia
Chi non ha mai invocato l’amore su sé stesso almeno una volta nella vita? Chi non ha mai provato a leggerne il nome al contrario, colto dal fascino del risultato? Tanta dolcezza del resto non può che specchiarsi nella bellezza della città che chiamiamo Amor, evocandola da destra a sinistra. E chi non ha mai immaginato, in questa vita, quanto amore potrebbe domandare – magari senza essere ascoltato – al principio dell’altra? Chissà! Qualcuno invece si è chiesto a chi l’Eterno Padre potrebbe affidare il compito di consolare i tristi naviganti del mare del trapasso, accogliendoli in un porto sicuro al termine della traversata offerta da Caronte e la sua ditta. Ecco. Prendete un uomo, uno qualunque, che magari l’ultima notte della sua vita se l’è passata da solo dimenticato in un ospedale e che è appena arrivato di là. Poi prendete l’anima di un clown e immaginate che stia lì anche lui, intento a rinfrescare la memoria degli ultimi arrivati riproducendo ciò che hanno fatto agli altri fino a ieri. E infine aggiungete lei, “Amor” se letta da destra, nell’atto di consolare l’inconsolabile imbarazzo che tutti coglie nel comprendere – tardi! – gli effetti sul prossimo delle nostre cattive condotte. Questa è AMOR PER ME. Una storia ambientata sulla soglia del Mondo di Là. Tragicomica come lo è in fondo la Vita. Una storia che potrebbe tranquillamente finire a schiaffi – tutti però nella stessa direzione – con una bocciatura ed il rimpatrio forzato di Qua.
28.2.20
 

BACK TO BECKETT


Teatro Basilica 20 febbraio 2020
Francesca Benedetti in
BACK TO BECKETT
(Molloy - Malone muore - L'innominabile)
lettura-spettacolo
traduzione Aldo Tagliaferri
drammaturgia Francesco Tozzi
regia Marco Carniti
e con Dario Guidi
Progetto scenico di Marco Carniti
Musiche di David Barittoni
Aiuto regia Francesco Lonano
Samuel Beckett è noto in tutto il mondo per i suoi testi teatrali, ma pochi conoscono la sua carriera di romanziere. Tra il 1951 e il 1953 l'autore dette vita a tre romanzi, che vengono definiti (contro la volontà dello scrittore) una trilogia: Molloy, Malone muore e L'innominabile. Dai tre romanzi ho tratto un copione monologante, dove l'essere che parla, porta in scene le mille sfaccettature che si dipanano lungo la narrazione; un essere che a tratti è solo, a tratti è accompagnato da un'altra presenza, enigmatica, indefinibile, a fuoco nella propria indeterminatezza. La mia drammaturgia affida a un'unica voce la narrazione dei tre mondi creati dall'autore irlandese: chiuso in un mondo chiuso, un essere umano attende, parla, ricorda, si interroga. Un Autore degno di questo nome, del resto, non è altro che un uomo. E un uomo non è altro che un essere che cerca per tutta la vita la stessa cosa. Un omaggio non soltanto a un'opera ma allo spirito di Beckett, al suo lavoro e al suo mondo, un viaggio alla scoperta delle sue pagine meno note ma non per questo meno efficaci e meravigliose. Francesco Tozzi
Beckett è Storia. Beckett è rivoluzione. Beckett é pensiero sintetico, scrittura asciutta, riflessiva e disegna ancora oggi, profondi solchi nella sabbia del nostro 'capire', ridefinendo la posizione dell'uomo in rapporto allo spazio e al tempo. Sposta l'obbiettivo all'interno di noi. Nessuno escluso. Grazie all' incontro con il drammaturgo Francesco Tozzi abbiamo potuto creare un percorso che attraversa i tre ROMANZI (Malone Muore, Molloy, Innominabile) alternato a frammenti dal TEATRO. Un monologo che fa protagonista la voce stessa dell'autore nel suo percorso di scrittura. Uno studio che dimostra come la parola in Beckett romanziere mantiene sempre una forza e una vitalità teatrale.
L'incontro Beckett/Benedetti é un corto circuito, un binomio potente come Beckett esige. Come una Winnie dei 'GIORNI FELICI' fatta uomo, imprigionato nel suo destino, ripercorre con ironica allucinazione la linea poetica ed esistenziale della scrittura beckettiana. Un Beckett disperato e divertente che con un turbine di parole ci travolge per poi lanciarci nello spazio oltre il tempo dove tutto é possibile. Impone l 'azione contro l'inerzia dell'uomo che di fronte al destino, perduto, non coglie gli stimoli che la vita offre. Un testo spirituale e poetico che un'incandescente Beckett/Benedetti evoca come un urlo di urgenza alla vita. Una sfida per l'uomo di esistere ad ogni costo. Il supporto di Dario Guidi e delle atmosfere sonore di David Barittoni rinchiudono l'attore in un labirinto spaziale e sonoro da rituale dantesco. Marco Carniti
28.2.20
 
 
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