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KREUZBERG

Teatro Tordinona 20 Aprile 2022

KREUZBERG


con Sofia Ferrero, Leonardo D'Attilio, Giovanni Cipolletta, Ruben Mulet Porena, Clarissa Curulli 


aiuto regia Daniele Di Martino coreografie Federica Bianconi vocal coach canto Beatrice Valentini foto Barbara Gravelli produzione Laboratorio di Arti Sceniche diretto da Massimiliano Bruno  

24.4.22
 

ENRICO IV

Teatro Tordinona 2 Aprile 2022

ENRICO IV

di Luigi Pirandello


Con Camilla Corsi

         Alessandro Lori


Regia di Tony Contartese

 

 Il tema dominante di Enrico IV è la scoperta del grigiore, dell’invecchiamento delle cose e di sé stessi. È questa la scoperta che convince Enrico, nel momento in cui rinsavisce, a non tornare più alla sua vita autentica. Il dramma “storico” diventa il dramma della storia, del tempo che non si può recuperare, neppure nello spazio della fantasia. La rottura non è più soltanto orizzontale, con la propria contemporaneità, ma anche verticale, col passato e col futuro. Non è un caso che il tema dominante sia la pazzia, e cioè il morbo senza tempo. Enrico IV è il personaggio più disperato, più tragico di Pirandello perché il processo di disgregazione dell’individualità e della socialità viene condotto fino al limite estremo.


24.4.22
 

Non domandarmi di me, Marta mia

Teatro Palladium 27 Marzo 2022

Non domandarmi di me, Marta mia
intorno al carteggio Luigi Pirandello – Marta Abba

nell’ambito della rassegna
Sei personaggi in cerca d’autore. Un viaggio lungo un secolo

di Katia Ippaso
con Elena Arvigo
regia Arturo Armone Caruso 
musiche originali MariaFausta,
scene Francesco Ghisu,
disegno luci Giuseppe Filipponio, image designer Elio Castellana,
produzione Nidodiragno/CMC
prima romana

Un notturno dedicato alla relazione tra Luigi Pirandello e Marta Abba, la sua Musa, attraverso una rilettura dell’appassionato carteggio che i due si scambiarono nell’arco di dieci anni.
Non domandarmi di me, Marta mia… è lo spettacolo scritto da Katia Ippaso, diretto da Arturo Armone Caruso e interpretato da Elena Arvigo, in scena in prima romana al Teatro Palladium il 26 e 27 marzo nell’ambito della collaborazione con l’Istituto di Studi Pirandelliani per il centenario della prima rappresentazione dell’opera di Pirandello Sei personaggi in cerca d’autore.

Non domandarmi di me, Marta mia… si sviluppa in un preciso momento nel tempo, 10 dicembre del 1936, data della morte di Luigi Pirandello, e in un preciso punto dello spazio, New York, dove Marta Abba stava recitando al Plymouth Theatre di Broadway. Quella sera, dopo aver annunciato al pubblico l’improvvisa scomparsa di Pirandello, alla fine dello spettacolo, Marta si trova da sola nella sua camera di Manhattan, non molto distante dalla Fifth Avenue, di fronte alla cattedrale di St.Patrick. Nella calma allucinata di quella notte, si trova a dover fare i conti con il suo passato.

Descritta come una donna dal forte temperamento (a soli 29 anni divenne capocomica), Marta Abba ripercorre la corrispondenza avuta con il Maestro scoprendosi all’improvviso vulnerabile, e sola. L’irruzione improvvisa della morte non può non influenzare l’interpretazione del passato facendo vacillare le certezze e portando la protagonista a farsi delle domande mai fatte prima. É una notte di veglia, in cui si fa vivo non solo il fantasma di Pirandello ma vengono chiamate a raccolta anche le immagini fantasmatiche di tutte le eroine pirandelliane (dalla Tuda di “Diana e la Tuda” alla Donata Genzi di “Trovarsi”, fino alla contessa Ilse de “I Giganti della montagna”) che il grande scrittore aveva inventato per lei, per la sua Marta.

 

9.4.22
 

ELETTRA, tanta famiglia e così poco simili

Teatro Vascello 31 Marzo 2022

ELETTRA, tanta famiglia e così poco simili

di Hugo Von Hofmannsthal
con Manuela Kustermann, Flaminia Cuzzoli, Carlotta Gamba, Alessandro Pezzali

adattamento e regia Andrea Baracco

scene Luca Brinchi e Daniele Spanò – costumi Marta Crisolini Malatesta 

disegno luci   Javier Delle Monache   musiche originali Giacomo Vezzani

datore luci Giuseppe Incurvati   macchinista Danilo Rosati    aiuto regia Sofia Balossino
con il patrocinio di Forum Austriaco di Cultura

produzione La Fabbrica dell’Attore – teatro Vascello

ph Manuela Giusto

Al teatro Vascello di Roma in prima nazionale il 25 marzo 2022 fino al 3 aprile va in scena Elettra. Il dramma mostra tre personaggi femminili spezzati, che vivono nel desiderio di essere altro da ciò che sono: chi madre ed è figlia (Crisotemi), chi figlia ed è orfana (Elettra), chi vittima ed è carnefice (Clitennestra). E non è affatto semplice riuscire a trovare le parole per narrare la zona di confine, l’ibrido, la soglia, il doppio, la complessità; spesso si entra nella balbuzie, nell’inciampo linguistico, nell’incapacità di far proseguire la frase: “Le parole astratte, a cui la lingua, secondo natura, deve pur ricorrere per esprimere un qualsiasi giudizio, mi si sfacevano nella bocca come funghi ammuffiti”.

“Servirsi dell’antichità come uno specchio magico in cui speriamo di ricevere il nostro proprio volto”. Parte da questo impulso intellettuale Hofmannsthal, accingendosi alla riscrittura del classico sofocleo. Spoglia l’immagine dei miti da ogni possibile dimensione storica, culturale e antropologica, restituendo corpi secchi, minimali, fuori da qualsiasi retorica e pathos. Rovescia sopra le pagine del mito una bottiglia di whisky e lascia vivere i personaggi in un’ebrezza feroce, senza tregua, in una sorta di spazio onirico in cui si è più ombra che figura. Elettra, così ci appare, come una grande messa in scena della psiche, con i protagonisti alla ricerca delle parole con cui raccontarsi; quelle parole, quella lingua, che non hanno accesso agli abissi della vita.

Lo spazio è un delirio di ombre/fantasmi che, ben in vista, si nascondono, rendendo il luogo lugubre e pieno di insidie. Le tre donne, immerse nella più assoluta solitudine, non sono, in verità, mai sole. Uomini, per lo più mezzi uomini, spiano da ogni angolo, e giudicano le azioni delle loro madri, figlie, sorelle, amanti. I legami sono spezzati, per sempre.

 “Tanta famiglia, e così poco simili” risponde Amleto allo zio Claudio che lo sollecita sul tema.  Mi piace pensare che Hofmannsthal, grande amante di Shakespeare e ossessionato dal Principe, sia partito proprio da qui, da questa battuta, per la sua Elettra. C’è molta, troppa famiglia, dentro le teste delle tre donne. C’è molta, troppa memoria del maschio/padre. Bisogna liberarsene, eliminarlo, se necessario ucciderlo e subito dopo abbandonarsi al silenzio. Andrea Baracco

 

9.4.22
 

INCENDIES

Teatro Tordinona 30 marzo 2022

INCENDIES

 regia di Massimiliano Vado.

Aiuto regia: Alessandra Lucidi

Assistente alla regia: Tommaso Caboni

con

Elisabetta Anella nei ruoli di Nazira e Sawda.

Niccolò Felici nei ruoli di Wahab, Simon Marwan e Nihad.

Ester Gugliotta nei ruoli di Antoinette Ducharme, Abdessamad Darazia e la guida di Kfar Rayat.

Asja Mascarini nel ruolo di Hermille Lebell (notaio)

Ugo Caprarella nei ruoli di Ralph, soldato, fotografo, medico dell’orfanotrofio.

Sofia Pasquali nei ruoli di Nawal Marwan e Jeanne Marwan

 

Canada, 2002. Una donna, Nawal Marwan, ex rivoluzionaria della guerra civile in Libano, è

appena deceduta lasciando ai suoi due figli gemelli, Jeanne e Simon, un testamento. Con il

testamento, però, la madre chiede ai due figli di ritrovare il loro padre e il loro fratello, due persone

delle quali i gemelli non avevano mai sentito parlare fino a quel momento. Solo così i figli

aiuteranno la madre a mantenere le sue promesse, promesse che le permetteranno di ricevere

una sepoltura dignitosa.

Si può negare il passato oppure pedinarne le tracce a prezzo di dolorose scoperte, ma non si può

crescere senza fare i conti con la memoria. Con l’aiuto del notaio Hermile Lebel, i due gemelli

inizieranno un viaggio alle radici della rabbia degli sconfitti attraverso il dispiegamento della vita di

una donna proveniente da una terra senza pace.

2.4.22
 
 
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