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LENÒR

Teatro Tordinona 22 Febbraio 2017
LENÒR
di Enza Piccolo, Nunzia Antonino e Carlo Bruni
dedicato a Eleonora de Fonseca Pimentel
con NUNZIA ANTONINO
regia CARLO BRUNI
Compagnia DIAGHILEV
“Sono nata il 13 gennaio 1752. Sotto il segno del Capricorno. Credo nell’influsso delle stelle sul destino delle persone. Sono state le stelle a suggerirmi: continua, va’ avanti. E io, sin da piccola, sono stata curiosa, testarda, perseverante: pronta a prendere tempo, per poi esplodere all’improvviso. Da ragazza avevo due occhi di fuoco, ero sincera, fervida, non capivo il cinismo, volevo che le cose migliorassero, credevo che potessero migliorare, e non solo per pochi. Ero disposta a rinunciare ai miei privilegi. Forse ero ingenua. Ho combattuto.”
Introdotti da un racconto di Enza Piccolo e guidati dalle voci di tanti illustri ammiratori (da Enzo Striano a Dacia Maraini, da Susan Sontag a Maria Antonietta Macciocchi), abbiamo conosciuto Eleonora de Fonseca Pimentel. L’incontro è stato folgorante. Portoghese d’origine, napoletana d’adozione, Eleonora fu poetessa, scrittrice e una delle prime donne giornaliste in Europa. Una figura decisiva per la storia del nostro paese e in particolare del sud. Protagonista nei moti partenopei del 1799 e di quell’effimera repubblica meridionale, condusse un’esistenza esemplare, appassionata e faticosa, che ci parla ancora oggi, con grande forza, di libertà e giustizia, di amore e dignità. Gli straordinari sommovimenti che stanno mutando il profilo del mondo arabo, la crescente indignazione che anima i movimenti europei, il disagio che attraversa l’Italia, disegnano un panorama in cui la storia di questa donna, insieme a quella di molti suoi compagni di viaggio, sembra collocarsi perfettamente.
Eleonora combatté sino al patibolo la volgarità e l’inganno, l’ignoranza e la barbarie. Raccontarla significa non solo rendere omaggio a una grande antenata, ma invitarla a guidarci ancora sul sentiero  di questo tempo difficile.
24.2.17
 

Terra Promessa. Una Guerra infinita Terra Promessa.

Teatro Tordinona 19 febbraio 2017
Terra Promessa. Una Guerra infinita Terra Promessa.
(come dalla ricerca di un pascolo nacque il mito della Terra Promessa) 
di Gianluca Riggi 
con Roberta Castelluzzo e Gianluca Riggi
Terra Promessa. Un’inchiesta storica che attraversa i millenni e narra un viaggio: quello di Abramo e Sarah dalla città di Ur, nella Mesopotamia ricca e fiorente, al deserto del Mar Morto e infine a Gerusalemme. Un viaggio mitico, che è all’origine delle tre religioni rivelate e monoteistiche, del nostro vivere contemporaneo tra incomprensioni e abbandoni mistici. Un viaggio che è la rappresentazione di tremila anni di guerra in una terra martoriata dall’uomo e dalla sua stupidità, dove i combattenti hanno smarrito completamente, ormai da tempo, le ragioni del loro combattere, dove il combattere è routine.
È anche un viaggio in tre religioni nei loro segreti, nelle pieghe della rivelazione divina, nella ricerca di punti comuni, nella scoperta di mondi sotterranei che le uniscono sopra le nostre teste e le dividono davanti ai nostri occhi con gran numero di cadaveri. È un viaggio che sfiora il confine fra religione e mito, alcuni di quei miti sono falsi, alcuni di quei miti sono all’origine del dolore e delle ferite di una terra. Macro storia e micro storia si intrecceranno, l’una determinerà l’altra, perché alfine, all’origine del tutto c’è sempre l’uomo, colto nella sua solitudine, nelle sue passioni, nel suo affrontare l’assurdità delle vicende umane.
I due protagonisti, Sara e Abramo, ripercorrono la loro storia, la raccontano e la vivono, tra le micro azioni del loro piccolo mondo. Tutta l’azione scenica si svolge all’interno di un baule di legno. Il baule diviene  la loro dimora, dove si dorme, si cucina, si mangia, ci si lava, si stirano i vestiti, e quant’altro, ma può trasformarsi in una lapide o una tomba. Una Terra Promessa ma anche una Terra Maledetta, dove gli uomini, profeti, santi e divinità differenti, si sono incontrate.
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23.2.17
 

HamleTown

Teatro Tordinona 12 Febbraio 2017
HamletTown
Regia Gianluca Paolisso
Con
Simone Bobini
Cristian Pagliucchi
Michela Ronci
Eva Sabelli
Piero Grant
Marco Guglielmi
Dalila Aprile

HamleTown, la città di Amleto, è l'ultimo sguardo su un mondo, l'attimo che precede l'Apocalisse. HamleTown, la città di Amleto, si nutre di delitti, menzogne, soprusi, di emozioni e coscienze annullate: tutto al servizio di regole non scritte eppure incise a fuoco nella carne. HamleTown, la città di Amleto, è preservazione del potere e stupida reggenza, è la violenza senza scopo, i piani non riusciti, un luogo in cui i fantasmi influenzano i vivi, dove l'ombra cala inesorabile. HamleTown, la città di Amleto, riconosce tutti i suoi abitanti eccetto lo stesso Amleto e Ofelia, stelle in un universo estraneo: in loro l'amore, il dubbio, il desiderio di fuga oltre le cose, oltre la vita, li dove nessuno potrà mai trovarli. HamleTown è il mondo che affonda, un buco nero, il simbolo più crudo della fine e allo stesso tempo la speranza dei sentimenti, di una lontana dolcezza da afferrare al volo. HamleTown, la città di Amleto, è un poetico atto di denuncia, un inno al dubbio nel tempo del pensiero unico.  
15.2.17
 

Strategie fatali

Teatro India 27 gennaio 2017
Strategie Fatali
scritto e diretto da Lino Musella e Paolo Mazzarelli
assistente alla regia Dario Iubatti
con Marco Foschi, Annibale Pavone, Paolo Mazzarelli, Lino Musella, Laura Graziosi, Astrid Casali, Giulia Salvarani
costumi Stefania Cempini
sound design e musiche originali Luca Canciello
direttore di produzione Marta Morico
comunicazione e ufficio stampa Beatrice Giongo
amministrazione Katya Badaloni
assistente di produzione Claudia Meloncelli
direttore tecnico dell’allestimento Roberto Bivona
elettricista Cristiano Carìa
fonico Jacopo Pace
grafica Fabio Leone
foto di scena Marco Parollo

Alcuni dei grandi temi del contemporaneo, come il terrore, il porno, i nuovi media, e alcuni temi eterni dell'essere umano, come il maligno, l'illusione, il fantasma, e lo stesso teatro, si intrecciano tra loro in Strategie Fatali, ultimo lavoro della Compagnia Musella-Mazzarelli. Protagonista è il contemporaneo e tutto ciò che gli appartiene. Il teatro diventa il contenitore di temi quotidiani inseriti in tre storie che si incastrano fra loro, con sette attori e sedici personaggi, riuniti in un'unica multiforme indagine. L’essere umano viene indagato in relazione al presente, attraverso un linguaggio agile, sincero e privo di retorica.  Prendendo spunto dall’omonimo libro del filosofo Jean Baudrillard e dal Teatro di Shakespeare, Lino Musella e Paolo Mazzarelli danno vita ad un intreccio a metà tra la commedia e la tragedia, in cui il teatro, ultimo possibile luogo di indagine metafisica, si incontra con la vita e insieme prendono aria, fuoco, luce. Uno spettacolo in cui gli oggetti muovono la realtà e quindi il racconto, incentrandosi sui concetti di “scena” ed “illusione”, poiché come diceva lo stesso Baudrillard “Perché una scena abbia senso ci vuole l’illusione”. Il teatro così non è metafora, ma si fa ambiente e argomento, divenendo allo stesso tempo contenente e contenuto.
15.2.17
 

Il gesto di Pedro

Teatro Dell’Angelo 4 febbraio 2017
IL GESTO DI PEDRO (DIECIPARTITE, Atto Sesto - Roma-Sampdoria 1-1 del 14 dicembre 1975)

GIUSEPPE MANFRIDI PRESENTA NELLA DUPLICE VESTE DI AUTORE E INTERPRETE L’ATTO SESTO DI DIECIPARTITE “IL GESTO DI PEDRO”
(ROMA-SAMPDORIA 1-0 DEL 14 DICEMBRE 1975). Di Giuseppe Manfridi
Da un'idea di Daniele Lo Monaco
Con: Giuseppe Manfridi
Regia: Stefano Sparapano

Debutto nazionale per Giuseppe Manfridi autore, interprete e regista dell’atto sesto di DIECIPARTITE “Il gesto di Pedro”, le musiche originali sono di Antonio Di Pofi, le scene di Antonella Rebecchini, la regia tecnica (multimediale) e i video di Stefano Sparapano. Presenze in voce di Francesca Benedetti e Malvina Ruggiano. “Dopo quattro anni torna DIECIPARTITE con il suo nuovo ATTO VI – afferma Giuseppe Manfridi - dedicato all’odissea umana, spirituale e sportiva del calciatore Carlo Petrini, detto Pedro, scomparso nel 2012. Petrini è stato autore di vari libri tra cui “Nel fango del Dio pallone” (pubblicato nel 2000 dalle edizioni Kaos), una violenta rapsodia autobiografica capace di suscitare un vero e proprio terremoto nel mondo del calcio. In una partita giocata il 14 dicembre del ’75, Petrini, che vestiva allora la maglia giallorossa, si rese protagonista di un gesto tanto semplice quanto sconcertante al punto da essere rimasto inciso nella memoria di tutti coloro che erano presenti quel giorno allo stadio. Dopo essersi divorato nei primi minuti di gioco una serie di gol già fatti, Pedro, mortificato, conquistò il centro del campo, e alzando la mano destra come in segno di resa chiese scusa a tutto lo stadio. Pochi minuti dopo segnò il gol della vittoria. Questo ricordo, all’apparenza minimo, - prosegue Manfridi - è la chiave per addentrarsi nei chiaroscuri di una storia sconvolgente che, sia pure col ristoro di momenti segnati da grande leggerezza e divertimento, va al cuore di un sistema calcio feroce e cannibale. Senza fare sconti a nessuno, nel testo, nel pieno rispetto di quanto lo stesso Petrini ha voluto denunciare, vengono rivissuti e raccontati episodi che mettono a nudo la questione doping, col suo tragico elenco di vittime, e il giro del calcio scommesse che portò nell’80 a raffiche di arresti e di processi capaci di cambiare radicalmente la storia del calcio nel nostro Paese. Dietro al clamore di questa articolata e plurime vicenda di malaffare collettivo si muove la peripezia tragica di un uomo perseguitato dai farmaci, dalle procure, dalle banche, dagli usurai, e soprattutto da se stesso. Non diremo qui e adesso quale il punto estremo di questa vita spericolata oltre ogni limite. Di certo, la conversione morale e letteraria di Petrini, susseguente alla tragica morte di suo figlio diciannovenne, è un evento di tale portata esistenziale da suscitare domande di significato assoluto. Una vera redenzione, nel senso più forte del termine. Da anni attorno alla figura di Pedro si è formato un importante movimento di opinione che vede in quest’uomo contraddittorio, travagliato ed estremo un punto di riferimento per chiunque intenda lottare in nome dello sport e dei suoi valori”.
15.2.17
 

Odissea

Teatro Furio Camillo 21 gennaio 2017
ODISSEA
scritto e diretto da
Alex Cantarelli
con Gloria Carovana, Pavel Zelinskiy
Musica originale di Alex Cantarelli
L’ironico e cupo viaggio interiore di un Ulisse molto contemporaneo, alla prese con la consuetudine dei suoi incontri e con la significatività dei personaggi della sua vita, la madre, il figlio che non vede mai, la moglie infedele, una Circe barwoman, l’amico prete Polifemo, una Nausicaa da villaggio turistico e molti altri personaggi che compongono questa solitudine piena di persone ed incontri.
15.2.17
 

Mi rivolto!

Teatro Tordinona 22 Gennaio 2017
Mi rivolto!
monologo di e con Mario Umberto Carosi
occhio esterno: Alessandra Cappuccini
supporto alla drammaturgia: Marco Saverio Loperfido
Compagnia/Produzione: Circomare Teatro

Mi rivolto! racconta la vita di un uomo, Mario, accompagnato sin dalla nascita dall'idea della rivolta. L'infanzia, la scuola, l'amore, l'università, la famiglia e il mondo del lavoro. Mario è perseguitato da una serie di buffi personaggi che lo seguono dappertutto e rendono vani i suoi slanci rivoluzionari. Lo spettacolo è un’occasione per mostrare, attraverso le doti mimiche e comiche di Mario Umberto Carosi, le occasioni in cui nella vita di tutti i giorni sarebbe necessario ribellarsi.
14.2.17
 

Palmina

Teatro Tordinona 4 Febbraio 2017
PALMINA
Amara terra mia
Scritto e diretto da:
Giovanni Gentile
Con:
BARBARA GRILLI

Raccontare la verità, gridarla, senza fraintendimenti. Questo è lo scopo che Giovanni Gentile e Barbara Grilli, rispettivamente autore/regista e attrice, si prefiggono in questo spettacolo.
Sessanta minuti di un monologo complicato, forte, doloroso, recitato ad un ritmo intensissimo, da cui lo spettatore risulta rapito, catapultato in un’altra epoca, immobile sulle sedie.
Si ripercorrono le tappe della tragedia umana e giudiziaria di Palmina Martinelli, la 14enne fasanese uccisa nel 1981 e che sembra, ancora oggi, un peso per questa regione. Una storia che ancora si sussurra, che non si può ancora urlare e definire conclusa oggi, a 35 anni dai fatti. Si parlerà di un Pubblico Ministero instancabile, Nicola Magrone, oggi sindaco di Modugno e del Dott. Di Bari, oggi sindaco di Fasano, all’epoca giovane chiururgo al del Pronto Soccorso. Si parlerà di una silente criminalità organizzata, di giudici e sentenze incomprensibili e di un processo che sfocia nel paradosso. Perché, per dirla con le parole del pubblico ministero di allora “le aule di giustizia non sempre si meritano quell’encomio solenne, quell’adulazione continua, quell’ammirazione. Perché le aule di giustizia sono anche luoghi dove si commettono estremi atti di IN-giustizia”
Perché in questo monologo, dopo 35 anni, si faranno nomi e cognomi…

Lo spettacolo ha ricevuto per meriti sociali ed artistici il Patrocinio del Comune di Modugno, contribuendo in maniera sostanziale all’intitolazione a Palmina Martinelli di due piazze, una a Modugno stessa e una a Polignano a Mare e alla ricusazione da parte della Corte di Cassazione di Roma della richiesta di archiviazione delle indagini giunta dal Tribunale di Brindisi.
Ha partecipato al Roma Fringe Festival 2016 ricevendo la Nomination come Miglior Drammaturgia del Festival stesso.
14.2.17
 

Il gatto nel bidet

Teatro Tordinona 5 Febbraio 2017  
Il gatto nel bidet
Noir (il)legale a tinte pastello
di Gioacchino M. Spinozzi e Sara Calanna
Con
Tiziano Floreani
Alessandro Eramo
Armando Puccio
Sara Calanna
Regia di Sara Calanna
Tecnico audio/luci Daniele Toma
Vincitore nella sezione Miglior Spettacolo nell’ambito del Festival di Drammaturgia Italiana “Schegge d'autore 2015”, arriva al Teatro Tordinona di Roma, dal 31 Gennaio al 5 Febbraio, Il gatto nel bidet: noir (il)legale a tinte pastello. Uno spettacolo esilarante, tra colpi di scena e battute ricche di humor, condite da situazioni paradossali.
In scena una coppia di intraprendenti avvocati: Domenica che divide la sua giornata affollata tra impegni professionali e doveri di mamma…ansiosa e Piergiorgio, suo pentito marito, un avvocato in cerca di affermazione. Nell’ “astuto” tentativo di dare una svolta alla sua carriera, Piergiorgio accetta un caso che si rivelerà assai pericoloso, visto che avrà a che fare addirittura con il crimine organizzato! E a complicare tutto…un gatto nel bidet.
14.2.17
 
 
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