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Facevo il morto...


FACEVO IL MORTO... testo e regia: ROBERTA SPAVENTA con: ANGELO ARGENTINA, SANTO MARINO installazioni multimediali: ALBERTO BONI contaminazioni musicali: ALESSIA NATILLO produzione: PESO SPECIFICO Lo spettacolo riflette sulla questione centrale e atemporale del Potere che crea ruoli e blocca gli uomini in strutture sociali prestabilite, sulle 'banali' modalità che usa per confermare sé stesso creando dubbi e sensi di colpa, astenendosi dal fornire quegli strumenti necessari all'emancipazione e alla capacità di azione consapevole. Una denuncia contro l'acquiescenza, l'abbandono e l'impossibilità di creare un futuro migliore in una società più vivibile. Ho voluto parlare di quella parte della popolazione che non ha strumenti culturali per crescere e riflettere e che quindi resta a guardare. Anche questa è un'azione: di non coinvolgimento! Una denuncia sociale ed esistenziale dunque: in un mondo che sembra negare qualunque possibile trasformazione i due personaggi, Duca e Fido, vittime nella loro giurisdizione di origine, cercano di oltrepassarne il confine nella speranza di cambiare la propria condizione. E' dunque necessario che si presentino puntuali al cospetto del Cavaliere Giallo in occasione delle nuove investiture.... Il loro peregrinare diventerà lo spunto per un percorso sia fisico che interiore, verso quell'inconscio che anela al cambiamento e alla trasformazione dell'ordine delle cose. Due viaggi infatti si intersecano nell'agire scenico: quello dei personaggi in carne ed ossa che giocano il proprio ruolo e quello della video-installazione, in cui i loro alter-ego vivranno una realtà parallela, apparente, illusoria dove tutto, persino le bombe, sono scie luminose lasciate dal battito d'ali di argentee farfalle. Ho scritto questo spettacolo per non soccombere a un quotidiano assopito e troppo spesso non consapevole, ma che potrebbe superare i 'confini prestabiliti' solo se non si rimane fermi, semplicemente a guardare! Agire, dunque, per non rimanere ad osservare immobili, per non fare il morto! Roberta Spaventa
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ALBERT HERA - CONCERTO IMPRUDENTE


Teatro Valle Occupato 30 Gennaio 2012 "ALBERT HERA" in UN CONCERTO IMPRUDENTE che vedrà  sul palco Rita Marcotulli (pianoforte), Albert Hera (voce), Luciano Biondini (fisarmonica), Paolo Innarella (flauto traverso), Marco Ariano (percussioni) ed un CORO strumento umano di 40 persone preparato e diretto da Albert Hera. Per un concerto dell'imprudenza dove gli artisti stessi si troveranno di fronte all'occasione dell'imprevisto. Per vivere un viaggio interamente immerso nel suono ancestrale libero da schemi e da parole. Oltrepassando i limiti di quanto si ritiene possibile produrre attraverso la voce umana, Albert Hera dedica la propria vita alla ricerca e alla sperimentazione canora. E' un Narratore di Suoni: intesse trame sonore imitando e riproducendo suoni e ritmi della natura, dei linguaggi e delle musiche di specifiche tradizioni popolari di tutto il mondo, al fine di evocare luoghi, profumi, sapori, danze e genti lontane. La sua carriera include collaborazioni con Bobby McFerrin nella prima della sua opera improvvisata Bobble e del suo ultimo album VOCAbuLarieS, che è stato nominato per tre grammy Awards. Albert ha prodotto due albums a proprio nome: Positive Consciousness (2005) e Aria (2011).
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X


di Manuela Schiano con Manuela Schiano e Sofia Cartuccia Meta-Teatro mercoledì 15 dicembre 2010 Roma
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SERATA PER NICO


serata per ricordare Nico Garrone , al Teatro India di Roma, l'8 nov. 2009 - Maria Bosio, Andrea Balzola
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UN PESCIOLINO


testo di Pier Paolo Pasolini, regia di Nuccio Siano, con Anna Maria Loliva, Davide Quatraro - Colosseo Nuovo Teatro, Roma - stagione 2008
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Sueña Quijano Ouverture - Carlo Quartucci e Carla Tatò


Sueña Quijano Ouverture Le Troiane. Cantata sulla barbarie da Le Troiane di Euripide regia di Carlo Quartucci versione poetica di Edoardo Sanguineti Carla Tatò la cantora Giovanna Famulari il violoncello gli spettatori: il coro silenzioso della polis contemporanea testimone della tragedia immagine scenica da Jannis Kounellis assistente Gianmarco Mecozzi in scena la classe di arti sceniche contemporanee: Fulvio Barigelli, Alexander Bracci, Giordano Cianfaglione. Rossella Fava, Elisa Strabioli, Simona Verrusio Interventi videoartistici: Guglielmo Emmolo, lino Strangis Riprese e social networking a cura del Centro Produzione Audiovisivi/Dipartimento Comunicazione e Spettacolo, Università degli Studi, Roma Tre - www.dicospe.uniroma3.it Teatro INDIA 28 giugno | 3 luglio 2012 ripresa effettuata il 2 luglio Roma
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Ridammi quella testa


"Con G.Paolocà  e R.Petrozzi Drammaturgia di Gabriele Paolocà. Regia G.Paolocà e R.Petrozzi Teatro Valle Occupato ""Ridammi quella testa"" è una storia che sbatte la testa (appunto) sull'esigenza di tornare ad una memoria. Si può pensare che si tratti dell'ennesimo spettacolo sulla memoria che, attraverso il ricordo dei tempi che furono, voglia onorare qualche morte egregia del nostro passato. Ma cosi non è. In ""Ridammi quella testa"" il morto c'è ed è nascosto dentro a un sacco della spazzatura e piuttosto sarà  lui che permetterà  ai due protagonisti di compiere un viaggio a ritroso, nella loro memoria appunto. Viaggio necessario perchè questa morte non è chiara. Non si capisce chi è che l'ha veramente ammazzato a questo qui e non si capisce neanche il motivo. Ma poi.. chi è? Un insensata storia per gettare un ironico sguardo verso quei vissuti che si preferisce dimenticare per dare spazio a un futuro che però, senza radici, non va da nessuna parte. Cos'ì che non ci permette di ricordare? Quand'è che abbiamo smesso di sentirci protagonisti del nostro passato? Tutti ci dicono che tutto oggi va a rotoli. Qualcuno si scusa, qualcuno dice che è solo colpa nostra. Cos'ì che siamo noi veramente: vittime o carnefici? In entrambi i casi cerchiamo di sbrigarci, perchè il morto puzza."
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Basic Polis


"da ""Donne in assemblea"" di Aristofane, realizzato per la regia di Donatella Cinà dagli allievi del Progetto Interregionale Teatro, Alta Formazione per Attori col sostegno del Fondo Sociale Europeo. Scena e costumi di Catherine Chanoux con la supervione di Lucio Diana Movimenti di scena di Marco Merlini Luci di Rocco Andreacchio Scelte musicali di Leonardo Dal Tio Produzione Nuovababette Teatro"
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UBU ROI - Roberto Latini - 2° parte


"UBU ROI (II parte) di Alfred Jarry regia Roberto Latini musiche e suoni Gianluca Misiti scena Luca Baldini costumi Marion D'Amburgo luci Max Mugnai con Roberto Latini e con Savino Paparella, padre Ubu Ciro Masella, madre Ubu Sebastian Barbalan, regina Rosmunda/ zar Alessio Marco Jackson Vergani, capitano Bordure/ Orso Lorenzo Berti, re Venceslao/ Spettro/ Nobili Fabiana Gabanini, palotini/ Orsa/ Messaggero Simone Perinelli, principe Bugrelao   direttore dell'allestimento Roberto Innocenti direttore di scena Marco Serafino Cecchi assistente alla regia Tiziano Panici assistente all'allestimento Giulia Giardi capo elettricista Max Mugnai elettricisti Gabriele Mazzara Bologna, Daniele Santi macchinisti Furio Barbani, Marco Mencacci collaborazione realizzazione costumi Serena Catorcini cura della produzione Francesca Bettalli, Federica Furlanis collaborazione alla produzione Nicole Arbelli, Nino Del Principe ufficio stampa Franca Mezzani foto di scena Simone Cecchetti progetto grafico e editing Francesco Marini produzione Teatro Metastasio Stabile della Toscana / Fortebraccio Teatro   TEATRO INDIA

21 | 25 marzo 2012

ripresa effettuata il 22 marzo 2012 ROMA"
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Elogio del disagio


TEATRO GUANELLA MILANO 2010 "ELOGIO DEL DISAGIO" Compagnia Effetto Larsen, progetto e regia Matteo Lanfranchi con Francesca Di Traglia, Matteo Lanfranchi, sound design Roberto Rettura, consulenza sonora Diego Schiavo, luci Toni Zappalà, produzione Danae Festival - Progetto Ares in collaborazione con La Corte Ospitale, Forever Young? - progetto residenziale. Elogio del disagio è un vaudeville scassato, un assurdo varietà  metaforico. Terza e ultima tappa del progetto Dukkha, percorso di ricerca che ha come oggetto la sofferenza e le sue origini. Dukkha è un termine sanscrito pressochè intraducibile che indica l'incapacità  di essere soddisfatto, la frustrazione. La sua struttura è la ruota, che gira alternando il desiderio per ciò che non si ha alla paura di perdere ciò che si è ottenuto. Questa tappa affronta l'ineluttabilità. Due figure si relazionano con uno spazio governato da un sistema di regole scandite da ordini impartiti da una voce fuori campo. Obbedendo, divengono artefici del loro stesso gioco, un assurdo percorso fatto di ripetizioni e didascalie, di gesti meccanici e di tempo che non scorre. Due corpi, molti oggetti e un meccanismo che si disfa nel suo ripetersi, rendendo assurdo e ridicolo il rapporto tra ordini e esecuzioni. Il tema viene affrontato con ironia e leggerezza: d'altronde, come insegna Beckett, principale fonte di ispirazione del lavoro, “niente è più comico dell'infelicitàâ€?. La fine è certa, inevitabile. Forse, in fondo, non così terribile.
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NELLA PIETRA


"NELLA PIETRA di Christa Wolf adattamento, progetto di scena e regia di Enrico Frattaroli con Anna Paola Vellaccio Mariateresa Pascale, Valentina Rosaroni, Ivan Marcantoni produzione Florian Teatro Stabile di Innovazione Debutta l'11 maggio al Teatro India lo spettacolo ""Nella Pietra"" di Christa Wolf , adattamento, scena e regia di Enrico Frattaroli Il racconto Nella pietra - scritto da Christa Wolf nel 1996 e apparso in Italia solo nel 2009, nella raccolta ""Con uno sguardo diverso"" (edizioni e/o) - è il resoconto fonologico dell'autrice che ripercorre, letterariamente, la sua operazione di protesi all'anca effettuata in anestesia epidurale. L'essere 'confissa nella pietra', come ci racconta il regista Enrico Frattaroli, è la metafora stessa della sua esperienza: 'Il punto nella mia testa che sa che mi stanno aprendo la carne è sveglio. Il punto nella mia testa che dovrebbe avvertire il dolore è congelato nella pietra'. L'attrice è distesa su un tavolo chirurgico orientato lungo l'asse centrale della scena, nella metà  compresa tra la linea di proscenio e il centro. Giace con la testa riversa verso il pubblico. Il suo busto è libero mentre il bacino e le gambe sono legate al tavolo: la sua immobilità  è reale. Un velatino nero, esteso quanto il piano frontale della scena, divide lo spazio in due metà  attraversando il corpo della donna esattamente lungo la linea della vita, come una membrana, un filtro, un diaframma tra il corpo anestetizzato e l'immaginazione acuita. Su questo velo-schermo, un flusso discontinuo di immagini (in foto e in video) tratteggia in contrappunto il flusso continuo del racconto. Un quadrato di luce verde si intaglia nel velatino come il telo di stoffa usato per nascondere la scena chirurgica allo sguardo del paziente. Nei momenti in cui l'intervento chirurgico irrompe con la sua realtà, un fondale illuminato in verde dissolve il flusso di immagini e fa apparire la sala operatoria che il velatino occultava. Alla fine del testo, l'operazione chirurgica e l'operazione teatrale si concludono di concerto: l'anestesia, la finzione, il raggiro dei sensi termina, la donna viene sciolta dal tavolo operatorio, il velatino scompare, si torna alla realtà, alle gambe, al mestiere, agli applausi..."
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Notte


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Clitennestra


TeatroArgot studio dal 24 Febbraio all'8 Marzo 2011 "Clitennestra" di Marguerite Yourcenar, traduzione Maria Luisa Spaziani, con Marina Biondi, regia Igor Mattei, scene Giacomo Tringali, costumi Cristina Da Rold, disegno luci Flavio Paragona. La Clitemnestra della Yourcenar è una donna a tutto tondo. Antica nella sua storia, ma assolutamente attuale nel vivere una ossessione d'amore fatta di passione e di infelicità, che la accomuna alle donne di ogni tempo e di ogni terra. Due sono le parole chiave di questa storia - spiega il regista - 'attesa e ritorno'. D'attesa si parla infatti in tutta la vicenda che riguarda i protagonisti di questa tragedia: attesa da parte di Clitennestra che la guerra cessi e riconduca a casa un re, un marito ormai lontano da anni. E di ritorno: ritorno di Agamennone alla sua casa e alla sua famiglia, e soprattutto in questa versione novecentesca del mito, ritorno dentro l'anima di una donna malata d'amore, di un pensiero fisso, di un'ossessione che soltanto con l'uccisione della creatura amata sembra possa avere fine, e che invece su tutto trionfa e che travolge, come un'immensa onda, qualsiasi barriera, anche quella della morte. Riprese video per l'archivio dell'Ass. Cult. Beat 72.
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Buon sangue


video istallazione mostra di Mario Ciaramella
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Chemin du coeur


Incontri al Museo Casa Scelsi Serata Musicale con Marco Rogliano violino Alessandro Stella pianoforte Chemin du coeur : Giacinto Scelsi La musica per violino e pianoforte Introduzione di Alessandra Carlotta Pellegrini programma della serata Scelsi, Chemin du coeur per violino e pianoforte (1929) Scelsi, Toccata per pianoforte - opera inedita, prima esecuzione moderna Scelsi, Divertimento .n.4 per violino solo (1955) Scelsi, sonata per violino e pianoforte (1934) Roma, 7 ottobre 2010 Fondazione Isabella Scelsi http://www.scelsi.it
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PORTA CHIUSA


Teatro Colosseo Dal 19 al 24 Febbraio 2002 "PORTA CHIUSA" di Jean-Paul Sartre, regia Pierluigi Boccardi con: Danila Bellino, Pierluigi Boccardi, Nicoletta Frioni. Danzatori: Deborah Agnello, Serena Lombardi, Veronica Citti. Due donne e un uomo si ritrovano all'Inferno in una stanza chiusa, vorrebbero tanto conoscere il loro destino, cosa è stato riservato loro per punizione, se verrà qualcuno ad aprire la porta e li accompagnerà verso i tormenti a cui sono destinati. Eppure niente, non viene nessuno, rimangono in uno stato d'attesa, di sospensione e a poco a poco in un intrecciarsi di visioni, ricordi, confessioni dipanano la loro vita cercando accuratamente di nascondere agli altri la verità, la colpa, finchè li tradisce la paura, la tensione e perderanno il controllo. 'Porta Chiusa' è un concerto a tre, in cui le voci dei protagonisti si esibiscono in assoli, si intrecciano in duetti e terzetti, mutano repentinamente volume e registro, si rincorrono senza accordarsi mai l'una all'altra. La tentazione era di farne una vera e propria 'cantata' ma ne sarebbe uscito sconfitto il logos, il discorso, che in questo dramma si intreccia fra i tre come in una rete, filo per filo; la musica è quel canto che passa attraverso i fili, certe volte in accordo con i significati, altre volte in completa opposizione, a togliere loro ironicamente il giusto potere di persuasione. Tre danzatrici animano la musica, fanno vivere il corpo al di là  delle parole, piccole entità  infernali semplicemente dispettose oppure assolutamente crudeli, che senza consistenza sembrano insinuarsi nella testa dei protagonisti, far vedere cose che non ci sono, agitare la loro memoria; se esiste Dio, certamente è lontano da quest'Inferno almeno quanto lo è dalla Terra, essendo tutto affidato a Garcin, Ines, Estella che sono bravissimi a crearsi l'Inferno da soli, qui e là  aiutati dalle tre entità. 'L'Inferno sono gli altri!' dice Sartre, che raccontò di aver tratto ispirazione per questo testo dalla permanenza forzata nello Stalag XII D, quando nel 1940 fu fatto prigioniero dai Tedeschi; infatti l'ambientazione potrebbe essere quella di un qualsiasi posto chiuso in cui come in un 'Grande Fratello' fossimo costretti a rimanere dentro senza avere però la consolazione dell'uscita nè tantomeno quella del successo. Per l'autore l'Esistenzialismo è un Umanismo e questo testo ne è una dimostrazione: gli uomini sono osservati impietosamente come insetti al microscopio, la loro paura, l'insicurezza, l'incapacità  di sopportare, le manie, i desideri, la violenza di cui sono capaci. Ognuno dei protagonisti ha un Canto del Cigno, il momento in cui si renderà  conto di essere morto veramente, ma questo non gli vieterà  di continuare a tormentare gli altri e a tormentarsi, stabilendo un gioco al massacro sottile e crudele. L'uomo, dice Sartre, è 'condannato ad essere libero' e , una volta nato, è responsabile di tutto ciò che fa: se fallisce è perchè ha scelto di fallire e cercare delle scuse significa essere in malafede, presentare ciò che si è voluto come una necessità  inevitabile. Perciò Ines, Estella, Garcin cercheranno proprio come degli attori di convincerci che ciò che hanno fatto è capitato, che quelle colpe non le hanno volute commettere; riusciranno a commuoverci e a persuaderci quasi, finchè non sarà  la loro stessa natura a tradirli e a fare crollare il castello delle giustificazioni. Riprese video Ulisse Benedetti per l'archivio storico dell'Ass. Cult. Beat 72
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L'agonia di Luisa, di Rodolfo Wilcock


"lettura recitata con Francesca Benedetti, Alberto Caramel, Massimo Fedele, Manuela Kustermann. Teatro Vascello, roma 10 maggio 2010 www.teatrovascello.it"
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POLVERE DI STELLE


Teatro in Portico dal 20 al 25 Marzo 2012 "POLVERE DI STELLE" con: NELLO CANTONE , VERONICA NEBBIA, ALESSANDRO GERARD, RITA GIRONE, MAURIZIO MONTAGNA, FRANCESCA TUFI, ILARIA CERVELLI, MONICA FARALLI, MARIAJOSE' DI LIBERTO. Musiche e Arrangiamenti - FLORIANO IACOVELLI, Tecnico Luci - JACOPO JARACH, Coreografie - MONICA FARALLI, Scene - NELCA, Trucco - ANELLA MITIDIERI, Costumi - L'ALTRA COMPAGNIA, Aiuto regia - CANDIDO PERELLO, Regia - CLAUDIO D'AMICO. "Polvere di Stelle" narra le divertenti vicende di una scalcinata compagnia d'avanspettacolo tra la fine degli anni '30 e l'arrivo degli americani nei primi anni '40 alle prese con la guerra, la fame, l'amore ed i capricci della Soubrette. Molto liberamente ispirato al film omonimo, tra risate, gags, macchiette e canzoni rigorosamente d'epoca cantate dal vivo.
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Teatroinscatola - La famiglia


Teatro India 13 Aprile LA MIA POETICA sulla drammaturgia Italiana Contemporanea "TEATROINSCATOLA" venti mise en espace di nuovi autori. C'è l'amore nelle forme più estreme e marginali nei venti frammenti poetici e realistici di un discorso complessivamente amoroso in un'epoca anaffettiva. "La famiglia" di Vincenzo Manna con Arianna Gaudio e Paolo Ricchi di Federico Vigorito
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Riverberi -international brass festival in south Italy - Georgi Sareski


"Riverberi", il nuovo festival a Benevento dal 20 maggio al 12 giugno 2010 sotto la direzione artistica di Luca Aquino.
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DOMENICA IN VERSI: Giuseppe Conte e Alba Donati


I poeti leggono le loro poesie alla Casina Valadier
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VENTIMILA LEGHE SOTTO I MARI


Teatro Potlach "VENTIMILA LEGHE SOTTO I MARI" Regia di: Pino Di Buduo, con: Daniela Regnoli, Nathalie Mentha, Paolo Summaria, Marcelo Guardiola, Gaudi Tione Fanelli, Ilaria Manocchio, Giorgia Marchiori. In collaborazione con: OPENLABCOMPANY , AESOPSTUDIO, MOPSTUDIO. Luci e Scenografia: Luca Ruzza, Costumi e Trucco: Laura Colombo, Assistenza Scenografia: Andrea Adriani , Assistenza alla Regia: Zsofia Gulyas. Scenografia Virtuale: AESOPSTUDIO Stefano Di Buduo, Momchil Alexiev , MOPSTUDIO Mahnaz Esmaeili, Salvatore Passaro. Dal famosissimo testo di Jules Verne uno spettacolo dal forte impatto visivo che si farà apprezzare sia da un pubblico di bambini che da un pubblico adulto. L'ultima produzione del Potlach nasce dall'idea di far convivere la trentennale esperienza del Teatro nell'affrontare il lavoro sull'attore e la sua presenza in scena, con le più moderne e sofisticate tecnologie digitali e di illuminotecnica. Gli attori sono letteralmente "immersi" in uno scenario magico, quasi onirico, di proiezioni digitali e luci LED di ultima generazione, e porteranno lo spettatore con sé alla scoperta delle profondità marine e del misterioso Nautilus del Capitano Nemo.
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Edith Schloss - A GUIDE TOUR OF EDITH'S APARTMENT - by Jacob Burckhardt


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Edith Schloss

A GUIDE TOUR OF EDITH'S APARTMENT

  with Edith Schloss Burckhardt   camera and editing Jacob Burckhardt music from Apollon Musag√®te by Igor Stravinski   Roma, via del Corallo april 2012"
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Edith Schloss e Alvin Curran: The Painted Song - Il canto dipinto


Edith Schloss e Alvin Curran The Painted Song - Il canto dipinto a cura di Maria Ida Gaeta intervento sonoro di Alvin Curran Casa delle Letterature 31 gennaio 2012 Roma
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L'origine del mondo 4 - L'assenza dell'analista


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L'origine del mondo.

L'assenza dell'analista

IV parte

spettacolo in quattro episodi scritto e diretto da Lucia Calamaro con Daria Deflorian, Federica Santoro, Lucia Calamaro disegno luci Gianni Staropoli realizzazione scenica Marina Haas aiuto regia Francesca Blancato produzione e comunicazione 369gradi, PAV prodotto da ZTL_pro con il contributo di Provincia di Roma, Assessorato alle Politiche Culturali in coproduzione con Armunia e Santarcangelo 41 Festival internazionale del teatro in piazza in collaborazione con Fondazione Romaeuropa, Palladium Università Roma Tre, Teatro di Roma                                                                                   TEATRO INDIA

16 | 26 febbraio 2012

riprese effettuate il19 febbraio 2012 Roma"
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Un deux trois - Pam Ham!


Teatro Belli dal 1° al 12 febbraio 2012 "Un deux trois - Pam Ham!" di: Danilo Pennone, Alfredo Angelici, Marcello Cotugno. Con Alfredo Angelici, Guglielmo Guidi, Bianca Nappi, Veronica Baleani, gli allievi della Link Academy: Dimitri D'Urbano, Alessandro Lui, Alexandra Mogos, Sara Pantaleo, Giuseppe Santochirico. Regia: Marcello Cotugno. Scene: Veronica Rosafio. Costumi: Adelia Apostolico. Coreografie: Annarita Pasculli. Produzione: Alfredo Angelici. E' una pièce ambientata nella Francia dei primi anni del '900, quando da poco era stato nuovamente concesso il diritto di parola ai clown dopo un periodo in cui questo era stato loro negato. Lo spettacolo inizia con Pam, un ex trapezista che in seguito a un brutto incidente si ricicla clown diventando l'artista principale del suo circo; man mano che passano gli anni, però, la stella di Pam viene offuscata da battute e sketch sempre uguali e il clown è costretto a rubare i numeri da circo dei colleghi avversari al fine di rimanere sulla pista. Durante le prove di un suo numero Pam scopre di essere spiato da un venditore di lupini, Ham, che di lì a poco verrà  assunto dalla compagnia con il compito di spalare i rifiuti prodotti dai cavalli della bella Saga l. Ingenuo e sprovveduto, Ham riesce ad integrarsi con tutti i membri del circo e pian piano ottiene una parte durante lo spettacolo di Pam come sua spalla comica. Ben presto, però, l’allievo supererà il maestro e la complicità iniziale si trasformerà in accesa competizione, provocando attriti e situazioni spiacevoli. Un deux trois … Pam Ham! analizza le differenze tra due categorie di clown, l’autoritario clown bianco Pam e il pagliaccio per caso Ham, mettendo in risalto il controverso mondo del circo nei suoi anni d’oro, tra l’apparente solarità dei protagonisti sulla scena e la conflittualità delle loro anime vuote e solitarie.
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linea35 - lealidelmattino


Sala Uno 23 - 27 - 28 - 29 - 30 Dicembre 2011 LINEA35 Festival presenta "PASSAGGI VISIONARI" TEATRO- MUSICA-DANZA-ARTIVISIVE. La prima edizione di Linea35 Festival si è svolta nel luglio 2011 presso il comprensorio del Santa Maria della Pietà. Il tema era quello del disagio, vissuto nel rapporto tra arte e follia, capace di coinvolgere pubblico artisti e organizzatori. Il gruppo nato da questa prima esperienza ha avvertito l'esigenza di portare avanti questo progetto sviluppandolo in nuovi ambiti e nuovi spazi. Linea35 Festival giunge al Teatro SalaUno di Porta San Giovanni ed amplia lo stesso tema del disagio che si fa fisico, relazionale, sociale, economico. E che diviene anche la messa in discussione dei margini dove esso viene solitamente relegato, ribadendo la necessità  vitale di un confronto e di una elaborazione collettiva. Il Teatro SalaUno diverrà  un luogo dove il processo creativo possa continuare a prendere forma, un luogo di studio e di elaborazione, scandito da appuntamenti ricorrenti, fornendo sia a giovani compagnie emergenti che ad artisti affermati un cantiere aperto dove approfondire, ricercare, confrontarsi e proporsi in una progettualità  continua. Un intento che accoglie l'intenzione creativa messa in luce dalla nuova realtà  del Valle Occupato e che Linea35 condivide. Ogni sera il pubblico sarà  accolto e accompagnato attraverso un susseguirsi di passaggi visionari, fatti di video art, racconti, work in progress, improvvisazioni teatrali, suggestioni poetiche e sonore. Il tutto su un palcoscenico che pur mantenendo la sua unità  sostanziale si farà  territorio ideale di molteplici percorsi emotivi. Moltissimi i protagonisti di questo festival delle arti che acquisisce una nuova identità  in ogni sua tappa, accogliendo in sè la creatività  e l'urgenza di numerosi artisti. Direzione Artistica: Hossein Taheri. Coordinamento artistico: Caterina Bertone, Antonella Britti, Francesca Campli, Marianna Di Mauro, Matteo Febo, Fabiana Iacozzilli, Carolina Levi, Federica Marchettini, Mario Schittzer Coordinamento per l'arte contemporanea: Francesca Campli e Carolina Levi Coordinamento Tecnico: Davood Kheradmand, Mario Schittzer, Emanuele Silvestri, Hossein Taheri Ufficio Stampa: Alessandra Comotto Pubbliche relazioni: Valentina Olivato Social network: Eva Milella Grafica: Marianna Di Mauro. Venerdi 30 Dicembre ore 19:30 La voce, omaggio a Jean Cocteau progetto di e con Simona Senzacqua, suono dal vivo di Antonia Gozzi. Ore 20:15 Le ali del mattino, performance intorno ad una scala di e con Valerio Malorni. Ore 21:00 Lafabbrica presenta Quando saremo grandi! da un'idea di Fabiana Iacozzilli e Linda Dalisi con Simone Barraco, Matteo Latino, Ramona Nardò regia Fabiana Iacozzilli. A seguire DJ set Forni "The Cowboy". Si ringrazia Tommaso Garavini, Tommaso Guerra, Flavia Di Nardo per il contributo artistico durante le serate.
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IN QUESTO STATO - Paster Reloaded


IN QUESTO STATO condivisione drammaturgie possibili Kataklisma 2 dicembre 2011 ROMA PASTER RELOADED Studio su due amici differenti di e con Alessio Pala Una produzione Alessio Pala / Reverse www.kataklisma.it
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Thirst - Balloons physics and people


Company Blu "Thirst", "Balloons physics and people" http://www.companyblu.it
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SHOW trailer


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SHOW

trailer

di e con

Silvia Garbuggino

Gaetano Ventriglia

al trombone

Tony Cattano

  Castello di Lari Collinarea 2012 26 luglio 2012
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SHURHA'Q - IRENE SCARDIA TRIO


Rassegna: SHURHA'Q (Mescolanze, intrugli, orditi e misture), realizzata dal 29 aprile al 29 maggio 2011 al Teatro Garibaldi di Gallipoli. A cura dell'Associazione Culturale SIROCO - Vo(g)liamo a Sudest, in collaborazione col Comune di Gallipoli. 13 Maggio 2011: Irene Scardia Trio, composto da Emanuele Coluccia ai sax, Luca Alemanno al contrabbasso ed Irene Scardia, pianista e compositrice
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SHORT THEATRE - Eleonora Danco - Squartierati


"Macro Testaccio Eleonora Danco 6 settembre ore 22.30 - padiglione B lettura 25' SQUARTIERATI racconto di Eleonora Danco musiche scelte da Marco Tecce ""Squartierati"" mi è stato commissionato da Maria Ida Gaeta per il Festival Internazionale delle Letterature di Massenzio, per la serata dedicata ad Elsa Morante. Mi sono ispirata ai luoghi romani narrati dalla scrittrice nei suoi romanzi. Il quartiere San Lorenzo, citato ne 'La storia'. Ho lavorato sulla realtà, rimanendo in superficie. Sono andata nel quartiere per giorni, in diversi orari. Ho intervistato molti abitanti storici di San Lorenzo, queste voci sono entrate nel racconto dando vita a flash, frammenti mischiati a quelli della protagonista che torna a San Lorenzo in cerca di una casa in affitto, vagando nelle strade dove anni prima aveva vissuto. Un flusso tra immagini, ricordi e realtà. Mi sono mantenuta sulla vitalità  del luogo, senza troppo rimpianto per il passato e lontana da rimandi politici o sociali, un pezzo di storia che se ne va, con noi sopra. ELEONORA DANCO è autrice, regista e attrice teatrale. I suoi testi scritti diretti, sono rappresentati nei maggiori teatri della scena nazionale: Nessuno Ci Guarda, Me Vojo Sarvà, Ero Purissima, Sabbia, Intrattenimento Violento, Scroscio, Ragazze al muro.E' stato recentemente pubblicato per minimumfax, 'Ero purissima' raccolta di una parte dei suoi testi per il teatro. Scrive su commissione per lo Stabile di Parma, lo Stabile di Napoli, lo Stabile di Roma, il Festival Internazionale delle Letterature di Massenzio. Realizza su commissione di RadioRai3 il documentario radiofonico, Il vuoto, e l'atto unico Non parlo di me per i Teatri alla radio di Mario Martone. Ha collaborato come editorialista settimanale per il quotidiano 'Il Messaggero' nell'anno 2006-07 e per diverse riviste di Letteratura Contemporanea, tra cui Reset e Accattone. È stata docente di scrittura scenica presso il centro di scrittura teatrale diretta da Rodolfo Di Giammarco. (dal 2007-08). Dal 2006 dirige seminari di teatro per la Regione Lazio, la Provincia di Roma, sia per attori che per adolescenti ed anziani. In cinema come attrice ha lavorato tra gli altri con Nanni Moretti, Michele Placido, Ettore Scola, Marco Bellocchio, Pupi Avati, Gabriele Muccino. Sta scrivendo su commissione della Triennale di Milano sul tema; “La Nutrizione del Pianetaâ€? per il Teatro della Triennale stagione 2011-2012 www.shortthratre.it www.eleonoradanco.wordpress.com"
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SHORT THEATRE - Eleonora Danco - Squartierati


"Macro Testaccio Eleonora Danco 6 settembre ore 22.30 - padiglione B lettura 25' SQUARTIERATI racconto di Eleonora Danco musiche scelte da Marco Tecce ""Squartierati"" mi è stato commissionato da Maria Ida Gaeta per il Festival Internazionale delle Letterature di Massenzio, per la serata dedicata ad Elsa Morante. Mi sono ispirata ai luoghi romani narrati dalla scrittrice nei suoi romanzi. Il quartiere San Lorenzo, citato ne 'La storia'. Ho lavorato sulla realtà, rimanendo in superficie. Sono andata nel quartiere per giorni, in diversi orari. Ho intervistato molti abitanti storici di San Lorenzo, queste voci sono entrate nel racconto dando vita a flash, frammenti mischiati a quelli della protagonista che torna a San Lorenzo in cerca di una casa in affitto, vagando nelle strade dove anni prima aveva vissuto. Un flusso tra immagini, ricordi e realtà. Mi sono mantenuta sulla vitalità  del luogo, senza troppo rimpianto per il passato e lontana da rimandi politici o sociali, un pezzo di storia che se ne va, con noi sopra. ELEONORA DANCO è autrice, regista e attrice teatrale. I suoi testi scritti diretti, sono rappresentati nei maggiori teatri della scena nazionale: Nessuno Ci Guarda, Me Vojo Sarvà, Ero Purissima, Sabbia, Intrattenimento Violento, Scroscio, Ragazze al muro.E' stato recentemente pubblicato per minimumfax, 'Ero purissima' raccolta di una parte dei suoi testi per il teatro. Scrive su commissione per lo Stabile di Parma, lo Stabile di Napoli, lo Stabile di Roma, il Festival Internazionale delle Letterature di Massenzio. Realizza su commissione di RadioRai3 il documentario radiofonico, Il vuoto, e l'atto unico Non parlo di me per i Teatri alla radio di Mario Martone. Ha collaborato come editorialista settimanale per il quotidiano 'Il Messaggero' nell'anno 2006-07 e per diverse riviste di Letteratura Contemporanea, tra cui Reset e Accattone. È stata docente di scrittura scenica presso il centro di scrittura teatrale diretta da Rodolfo Di Giammarco. (dal 2007-08). Dal 2006 dirige seminari di teatro per la Regione Lazio, la Provincia di Roma, sia per attori che per adolescenti ed anziani. In cinema come attrice ha lavorato tra gli altri con Nanni Moretti, Michele Placido, Ettore Scola, Marco Bellocchio, Pupi Avati, Gabriele Muccino. Sta scrivendo su commissione della Triennale di Milano sul tema; “La Nutrizione del Pianetaâ€? per il Teatro della Triennale stagione 2011-2012 www.shortthratre.it www.eleonoradanco.wordpress.com"
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I SOLDI NON SERVONO A NIENTE 2° parte


Teatro Nino Manfredi dal 20/03 al 1/04/ 2012 "I SOLDI NON SERVONO A NIENTE" di Nino Marino, con FRANCESCO PANNOFINO, EMANUELA ROSSI, Paolo Perinelli , Andrea Lolli, Felice Della Corte, regia Claudio Boccaccini. Perché un barbone con tanto di abiti stracciati e barba lunga insiste tanto per entrare nel lussuoso appartamento di una ricca e bella signora, sostenendo addirittura di essere il marito appena uscito di galera della signora medesima? Qual è il vero ruolo dell'affascinante politico rampante, inquisito, maneggione... e soprattutto perché vive nella stessa lussuosa casa della ricca signora? Qual è il " terribile " segreto che tiene imprevedibilmente legati i destini dei tre e di tutto questo? Cosa ne sa l'ineffabile maggiordomo plurilaureato ? Un caleidoscopio esilarante zeppo di equivoci e colpi di scena creato dallo stesso autore di "Gente di facili costumi". Una commedia italiana che, tra risate e divertimento, riesce nello stesso tempo a raccontarci anche una tenera e commovente storia d'amore.
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ERA UNA NOTTE DI LUNA...


Teatro 2003 "ERA UNA NOTTE DI LUNA" un percorso nel Teatro di Sandro Gindro, Gennaro Cannavacciuolo, Franco Castellano, Alberto Di Stasio, Maurizio Micheli, Gloria Pomardi, drammaturgia e regia di Marco Mattolini. Pianoforte Francesco Pezzella, sassofono Massimo Quattrini, visual elettronici Guido Laudani e Andrea Zingoni. Rassegna Stampa: Nico Garrone: 'sandro Gindro, chi era costui? Pochi, soprattutto delle ultime generazioni, lo sapranno. Eppure è stato un personaggio importante nella vita culturale di Roma'. Daniele Scalise: 'un padre nobile, che parlava di una sessualità  libera, consapevole e fulgida riuscendo a stupire, scandalizzare, affascinare, irritare e far discutere, capace di far parlare molti che, se non l'avessero incontrato, sarebbero soffocati nell'afasia'. Renato Nicolini: 'Un intellettuale che una grande città  come Roma è capace di alimentare ed insieme nascondere al suo interno'. E Roma, attraverso questa rassegna intitolata L'odore dell'inconscio vuole ricordare o far conoscere un torinese poliedrico che l'ha profondamente amata. Era una notte di luna, forse una calda e tenerissima notte di luna romana, ideale per un percorso nel teatro di Gindro. Una notte per calarsi in storie che raccontano del maschio e della femmina di oggi, resi da un attore che ne ha indagato a fondo l'animo come psicoanalista e drammaturgo. Sandro Gindro: 'Roma riesce ad essere bella sempre, come lo è stata nel passato e sarà  certamente anche nel futuro, perchè nella città  si annida qualcosa che è il sogno di qualcuno, la fantasia di molti: Roma è la capitale del mondo; ma Roma è anche un paesino sperduto che racchiude dentro di sè un mistero'.
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Pene d'amor Perduto in 3D!


"Pene d'Amor Perduto di Shakespeare è una farsa romantica, una commedia dal finale agrodolce, tanto divertente e leggera da sembrare impossibile che ancora qualcuno leggendola abbia voglia di farne uno spettacolo. Certi valori, un certo modo di amare, una certa poesia, una precisa parte del genere umano è scomparsa nei secoli, sostituita, dimenticata, consumata. In un immaginario Circo senza memoria, animato da una famiglia di esseri perfettamente idioti, vuoti, senza esperienza, senza ricordi, senza consapevolezza, drammaticamente divertenti ecco che riaffiorano i resti, i brandelli, del relitto storico, le parole di Shakespeare. L'atmosfera è surreale, tesa e le risate diventano singhiozzo, strozzano uscendo. Tutto è sospeso sul filo del trapezio vuoto e molle di questo circo nel quale gli artisti non sanno fare più nulla, non sanno giocolare, non sanno far ridere, non hanno animali feroci da mostrare e dove per vedere le cose in profondità (non solo in altezza e in lunghezza) ecco che veniamo invitati ad indossare occhialini in 3D. ""C'è qualcosa che non va. Tira una brutta aria. C'è da avere paura... La follia è padrona della scena, così come il nonsense e la degenerazione dei generi. Ogni tanto appare l'opera di Shakespeare che però viene velocemente fagocitata da una coreografia di cowboy. Il coniglio è molto più razionale del mago, ha preso il sopravvento su di lui e lo tiene chiuso in gabbia. Quando lo libera è tutta un'esplosione di incontenibile idiozia. Torna Shakespeare (lui in persona) per fare a gara con uno del pubblico a chi è più romantico. Poi ci sono i sogni che sgretolano al sole cocente della quotidianità. E gli amori che appassiscono. La giovane equilibrista che soffre di vertigini anche a stare in piedi, la soubrette col secchio in un piede (o viceversa), il sogno di volare, Philippe Petit... lui c'è riuscito! Barbie e Ken acrobati mozzafiato, tutti i clown cattivi sfidano il pubblico a pallonate, James il pistolero, la donna barbuta (Bin Laden?), la professoressa dagli occhiali stretti, la Rumba dei Rimba (numero internazionale) che tutti ballano male, molto male... torna Shakespeare, le coppie si corteggiano, si balla, eros (non Ramazzotti), riso amaro (non Ramazzotti), gran finale di separazioni, amori impossibili, lacrime e popcorn... tutto questo in 3D!"""
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SPORT. Una piece di Elfriede Jelinek - secondo studio


progetto in pi√π studi in prima nazionale traduzione e performance Roberta Cortese coproduzione Satyrikon / Festival delle Colline Torinesi / Associazione 15febbraio / Fondazione TPE / Centro RAT SECONDO STUDIO: video Roberta Cortese e Lorenzo Fontana; disegno Luci Luigi Chiarella; regia Lorenzo Fontana
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MANGIAMI L'ANIMA


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