Ultimi Video

Lulu Ruud



TEATRO DELL’OROLOGIO DALL'8 AL 20 NOVEMBRE 2011 "LULU, RUUD E LE ALTRE" Testo vincitore della V Edizione del Concorso Nazionale per Autori di Monologhi “Per Voce Sola” 2010. Drammaturgia e Regia: Emanuela Cocco, con Cristina Aubry. Scene e costumi Cinzia Iacono. Uno spettacolo a metà strada tra l’impegno civile e la commedia sofisticata, affollato di visi, parole e canzoni di donne che si pongono in maniera ostinata l’eterna domanda: donne si nasce o si diventa? In una cittadina della provincia romana un’educatrice del privato sociale lavora nel progetto Tappeto Volante, rivolto ai minori a rischio e alle donne vittime di violenza domestica. Poche risorse, molti tentativi di costruire una relazione e qualche fallimento. Alle soglie della festa della donna, in una rissa tra alcune ragazze inserite nel progetto, oltre agli schiaffi e agli insulti, fanno la loro comparsa i coltellini a scatto. Risultato: due denunce e tre ragazze all’ospedale. E’ arrivato il momento di parlare a queste ragazze e alle loro madri. La protagonista scomoda a questo scopo tutte le donne del suo immaginario, da Simone de Beauvoir a Pretty Woman, alla Maria Braun di Fassbinder …
8.2.13
 

Compagnia Aleph



Colosseo Nuovo Teatro 12/01/2013 Performances estratti
1 e 2 "Giasone e Medea" estratti dello spettacolo "Voci Medea" della compagnia Aleph coreografia Paola Scoppettuolo con Giacomo Galfo e Marta Scarsella.
3. "Faccia devastata" da una poesia di Sylvia Plath coreografia Paola Scoppettuolo con Marta Scarsella.
4. "Incomunicabilità" coreografia Paola Scoppettuolo con Giacomo Galfo
8.2.13
 

Nel bosco



Recensione dello spettacolo su TeatroeCritica

Teatro dell’Orologio dal 31-01-2013 al 03-02-2013 “NEL BOSCO” di Lucia Franchi e Luca Ricci, regia Luca Ricci, collaborazione alla scrittura scenica e azione Roberto Gudese e Alessia Pellegrino, scena Katia Titolo, luci Gianni Staropoli ambiente sonoro Fabrizio Spera, voce fuori campo Roberto Herlitzka, effetti video Andrea Giansanti, effetti sonori Antonello Lanteri, tecnico Nicola Mancini, organizzazione Laura Caruso, regia Luca Ricci. Lui scappa nel bosco inseguito da una minaccia concreta e mortale, lei vi entra in cerca di una propria indipendenza. Per entrambi il bosco è un invorticarsi nell’oscuro, è andare dietro il paesaggio, sotto il paesaggio, è nascondersi. Per guardare la vita all’altezza dei fili d’erba. Nella fiaba classica, entrare nella dimensione selvatica e misteriosa del bosco è fare un’esperienza della morte, per poi tornare alla vita. È l’attraversamento di una soglia, di solito segna un rito di passaggio. I protagonisti sono un ragazzo e una ragazza, giovanissimi. Nel bosco si incontrano, si avvicinano l’uno all’altro, oltrepassano la linea d’ombra che separa l’adolescenza dall’età adulta. Le parole che hanno ispirato questo spettacolo sono tratte da “Il Galateo in bosco” (1978), poema di Andrea Zanzotto, uno dei più grandi scrittori italiani del Novecento. Di quest’opera Eugenio Montale scrisse: “È tanta la sfiducia di Zanzotto nella parola che la sua poesia si risolve in un tuffo in quella pre-espressione che precede il discorso articolato. È un poema percussivo, questo, ma non rumoroso: il suo metronomo è forse il batticuore”.
Web site: www.capotrave.it
8.2.13
 

I colori maturano la notte



Teatro Tordinona 31 Gennaio 2013 “I COLORI MATURANO LA NOTTE” Concerto di voci, versi e note liberamente tratto dal DIARIO DI UNA DIVERSA, “L’altra verità” e “Terra Santa” di Alda Merini” con Marzia Ercolani - corpo e voce, Sonia Scialanca - sonorizzazioni, chitarra e voce, un progetto a cura di Marzia Ercolani ed Elena Tenga, Il brano “Demone” è scritto e composto da Sonia Scialanca. “Il diario di una diversa è una ricognizione, per epifanie, deliri, nenie, canzoni, disvelamenti, apparizioni, di uno spazio, un luogo in cui irrompe il naturale inferno dell’essere umano. Dentro il manicomio tutto è sacro, reca in sé una sconvolgente volontà di significato, è ustionato e consacrato un destino. Quello spazio è insieme chiuso e spalancato. Grazie alla “Parola” poetica, Alda non è mai stata esclusa dal colloquio con ciò che apparentemente è muto e sordo e cieco; la vocazione salvifica della parola fa sì che il deforme sia insieme se stesso e la più mite, indifesa e inattaccabile perfezione della forma. Solo angeli e demoni parlano lo stesso linguaggio.” (Giorgio Manganelli). Alda Merini ci accompagna, con la sua ironia e la sua schiettezza, tra note poetiche e diari, nei padiglioni psichiatrici che sono stati la sua casa per lunghi anni. Ci presenta reparti infernali, luoghi di tortura, allucinazioni, amori innocenti, ossessioni, dannati senza colpa, mancanza d’amore e visioni di morte, solitudini e lucide ribellioni, dolci amicizie e brutali distacchi. Ascolteremo il suo io di donna straziato e la sua dignità schiacciata e quella di molti degenti, con i suoi occhi vedremo l’altra verità di una diversa tra i diversi. L'attrice, narratrice e regista Marzia Ercolani e la chitarrista, cantautrice Sonia Scialanca intrecciano voci, corpo e note per restituire il pensiero e l’anima della grande poetessa, per attraversare, come degenti, come donne, come artiste, quella “Terra Santa” nella quale il sistema degli uomini sani ha appositamente confinato il libero pensiero, i poveri, le anime poetiche, l’intelligenza incorruttibile e le solitudini diverse, per annientare ogni traccia di una vita che rifiuta omologazione e controllo. Terra santa luogo di storie nascoste, di istituzionalizzazioni e ospedalizzazioni, luogo che ha rappresentato la didascalica truce applicazione del potere che struttura le gerarchie umane, luogo il cui sistema segreto e interno è velatamente applicato tutt’oggi ad ogni categoria sociale. “Anche la follia merita i suoi applausi…” A. Merini
8.2.13
 

Mattone dopo mattone



Teatro Tordinona 4 e 5 febbraio 2013 “MATTONE DOPO MATTONE” di e con Emiliano Valente. Un'incidente stradale sulla tangenziale di Roma. Un uomo solo alla guida di una panda. La ricerca della verità. Il traffico. Il silenzio dei suoi pensieri. Sono in macchina, ho appena preso la tangenziale, un incidente rende impossibile qualsiasi spostamento. Non mi muovo e non ho il minimo interesse ad ingannare il tempo con uno dei tanti giochini che mi porto dietro. Inizio così a costruirmi un mondo immaginario, fatto di personaggi stravaganti e idee di cambiamento. Ma neanche il mondo immaginario riesce a coprire il mio sguardo dalle costruzioni che si moltiplicano di fianco a me, volumi che invadono il mio spazio, il mio animo, la mia fisicità. Senza mai muovermi dal mio pandino, percorro le vie dei nuovi quartieri romani, osservo le piscine dei mondiali di nuoto mai terminate, le mille nuove costruzioni di una città che continua a espandersi, senza regole e limiti urbanistici. E così nasce il conflitto tra la mia immobilità e questo vagabondare immaginario alla ricerca di inutili verità. Ma a cosa serve conoscere la verità? Intorno al mio pandino solo volti e figure annoiate, provate da un'alienante esistenza, scandita dai soliti gesti, dalle solite abitudini. Gesti ripetuti ogni giorno, in quegli abitacoli che ormai sembrano sempre più somigliare a surrogati di abitazioni. A cosa pensano? Quali sono le loro preoccupazioni? Cosa gli sta davvero a cuore? Non ho risposte, non le possiedo, e sono anche stanco di continuare a domandarmelo. Solo una volta terminato il viaggio mi rendo conto della mia solitudine, del mio grido che non emette suono, dei miei occhi chiusi dal troppo vedere, e dell'impossibilità di poter trovare ciò che vorrei trovare realmente. Lo spettacolo nasce all'interno della macchina e muore lì, è costantemente costruito e distrutto, riorganizzato e denigrato. Forse non è mai esistito, forse deve essere ancora creato.
8.2.13
 
 
Support : MarXoB
Copyright © 2011. e-performance.tv - All Rights Reserved
Template Created by MarXoB | Published by e-performance.tv
powered by Blogger