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Giacominazza

Teatro Biblioteca Quarticciolo 27 settembre 2016

GIACOMINAZZA

di Luana Rondinelli
con Giovanna Mangiùe e Luana Rondinelli
regia Luana Rondinelli
musiche originali Silvia Bello
aiuto regia Adriano Dragotta
AccurA Teatro

Lo sguardo stolto della gente che ti guarda di traverso, lo sguardo “schifiato”, molesto, indagatore e punitivo nei confronti di “Giacominazza” di fronte all’omosessualità dichiarata, lo sguardo del “lontani da me” di chi come Mariannina ha tante cose da nascondere, ma le ha nascoste bene e alla gente piace cosi. Un dialogo fra due donne, due generazioni, due modi opposti di affrontare la vita, le lega la stessa passione lo stesso modo di voler esserci a tutti i costi contro i pregiudizi inutili della gente, contro il chiacchiericcio maligno che spesso ci perseguita senza nessun motivo preciso solo perché “la gente” ha voglia di s-parlare.
Vincitore al concorso “Teatri Riflessi Festival Nazionale di Corti Teatrali” di Catania,come miglior drammaturgia (LuanaRondinelli).
Selezionato nella rassegna “Ma che cos’è questa drammaturgia contemporanea?” presso il Teatro Tor Bella Monaca di Roma.
3.10.16
 

Che se mangiò la zia

Teatro Vascello 29 settembre 2016 – Le vie dei Festival

CHE SE MANGIÓ LA ZITA 

un progetto di
Ambrogio Sparagna e Carmelo Chiaramonte
realizzato per Le vie dei Festival
con Ambrogio Sparagna, Carmelo Chiaramonte
e con i Solisti dell’Orchestra Popolare Italiana:
Eleonora Bordonaro (voce)
Raffaello Simeoni (voce)
Arnaldo Vacca (tamburelli e percussioni)
Erasmo Treglia (violino, ghironda e ciaramella)
Cristiano Califano (chitarra)
produzione Finisterre in collaborazione con Le vie dei Festival
prima nazionale
durata 90’

La musica raffinata e popolare di Ambrogio Sparagna e della sua Orchestra Popolare Italiana “condisce” e conduce la rivisitazione della tradizione culinaria dell’Italia meridionale e siciliana del “cuciniere errante” Carmelo Chiaramonte, eclettico chef, tra i protagonisti di alcune delle più originali iniziative di cucina creativa che dimostrano il rinnovato interesse per la cultura e la ricerca della qualità del cibo.
In scena entrambi gli artisti offrono una parata di odori, suoni, canti e racconti dedicati all’antica tradizione dei rituali dei matrimoni contadini, caratterizzati dalla presenza di un repertorio musicale specifico dove spiccano canti numerativi dedicati al cibo speciale della sposa, filastrocche, indovinelli, serenate e danze tradizionali fra le quali l’immancabile quadriglia.
Insieme ad Ambrogio Sparagna e Carmelo Chiaromonte, cerimonieri di questa serata tutta da gustare, appositamente commissionata da Le vie dei Festival, ci saranno anche alcuni straordinari solisti dell’Orchestra Popolare Italiana. In particolare la cantante siciliana Eleonora Bordonaro, Raffaello Simeoni, voce, Arnaldo Vacca ai tamburelli e alle percussioni, Erasmo Treglia, al violino, ghironda e ciaramella, e Cristiano Califano alla chitarra.
3.10.16
 

L'amore nun'è amore


Teatro Vascello 23 settembre 2016 – Le Vie dei Festival

L’AMMORE NUN’E’ AMMORE

30 sonetti di Shakespeare
traditi e tradotti da Dario Jacobelli
con Lino Musella
e Marco Vidino (cordofoni e percussioni)
produzione Le vie dei Festival
in collaborazione con Festa di Teatro Eco Logico a Stromboli
durata 55’

www.festaditeatroecologico.com

Dario Jacobelli, poeta napoletano scomparso prematuramente nel 2013, si dedicò negli ultimi anni della sua vita alla traduzione in napoletano e al tradimento, come amava definirlo, di 30 Sonetti di Shakespeare. Non aveva scadenze, non doveva rispettare le indicazioni o correzioni di nessun editore. Per committenti aveva i suoi amici più cari ai quali dedicava ogni sua nuova traduzione. Un legame sottile, autentico e senza alcuna pretesa speculativa lo portava di volta in volta a reinterpretare un altro numero del Bardo. E così nascevano il 55, il 116, il 150… Lo faceva per sé, per riuscire ad ascoltare fino in fondo quello che Shakespeare aveva da dirgli. Come un esercizio spirituale, come un gioco puro. I sonetti sono battute senza personaggio e nella traduzione di Jacobelli il paradosso sta proprio nel restituire una teatralità ai versi del più grande drammaturgo al mondo. Il suo napoletano attinge da una parte a una lingua teatrale e letteraria dall’altra a contaminazioni contemporanee che vanno dallo slang al linguaggio di strada. I Sonetti in napoletano suonano bene. Battono di un proprio cuore. Indossano una maschera che li costringe a sollevarsi dal foglio per prendere il volo, tenendo i piedi per terra. Lino Musella
3.10.16
 

Ci scusiamo del disagio

Teatro Vascello 23 settembre 2016 - Le Vie dei Festival

CI SCUSIAMO PER IL DISAGIO

di e con Francesco Rotelli, Francesca Sarteanesi
Giulia Zacchini, Luca Zacchini
luci Emiliano Pona
uno spettacolo teatrale de Gli Omini
prodotto da Associazione Teatrale Pistoiese
Centro di Produzione Teatrale
nell’ambito del Progetto T
con il sostegno del Mibact Regione Toscana

www.teatridipistoia.it
www.gliomini.it

Torna a Le vie dei Festival, forte dei tanti riconoscimenti nel frattempo ottenuti, tra cui, nel 2015, il Premio Rete Critica, il “teatro antropologico” de Gli Omini, gruppo attivo dal 2006, con il primo obiettivo di avvicinare le persone al teatro e di far nascere il teatro dalle persone. Anche Ci scusiamo per il disagio – parte del progetto triennale T, realizzato dall’Associazione Teatrale Pistoiese – si basa su un’ indagine territoriale condotta a partire dalla stazione di Pistoia allo scopo di valorizzare, conoscere e spettacolarizzare la Porrettana, la strada ferrata costruita nell’Ottocento per collegare la città a Bologna, una delle linee ferroviarie più antiche e suggestive d’Italia.
Con la consueta ironia, Gli Omini ci portano la loro personale sintesi di un mese di incontri, conversazioni, osservazioni con la varia umanità che popola la stazione: pendolari, persone che aspettano un treno, persone che guardano i treni passare, persone che alla stazione ci vivono, anziani, giovani, bambini. Gente che si nasconde, gente da guardare con la coda dell’occhio e che deve stare lontano dalla linea gialla.
La stazione di una periferia non è solo un luogo di passaggio. Non è un momento di transito, non è solo un non luogo. La stazione di una città piccola ha una sua identità, i suoi abitanti, le sue voci, le sue regole.
Gli Omini sono stati un mese alla Stazione di Pistoia, sui binari, nel bar a consumazione obbligatoria ogni due passaggi, verso i bagni, sulle panchine. Hanno capito le regole e le hanno viste infrangere. Hanno incontrato la gente. Alcuni pendolari, molti ex carcerati, altrettanti in libertà vigilata, piccioni, studenti confusi, marchettari, gente che si sposta in treno perché non ha più la macchina, coppie di ogni tipo, amore in ogni forma, piccioni, tossici, barboni suonatori di mandolino, donne che alla stazione leggono e poi parlano come un libro stampato, piccioni.
Ci scusiamo per il disagio ha debuttato a luglio 2015 nel Deposito dei Rotabili Storici di Pistoia, un luogo carico di memoria, un angolo protetto e sconosciuto della città che è stato aperto al pubblico diventando la scenografia con i suoi binari morti e i suoi vagoni d’epoca.
3.10.16
 
 
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