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Breve racconto domenicale

Teatro Rialto dal 8 maggio 2014 “Breve Racconto Domenicale”
di Matìas Feldman
traduzione e regia Manuela Cherubini
con Luisa Merloni, Marco Quaglia, Alessandro Riceci, Patrizia Romeo
Con questo primo studio, PsicopompoTeatro, riprende la ricerca sulla drammaturgia contemporanea argentina, esplorando l'opera di Matìas Feldman.
Il disamore è come un fuoco che si sbiadisce e piano piano si raffredda, un non-fuoco. A volte piccoli movimenti scatenano incontrollabili cascate di eventi. Tutto ciò che è incontrollabile di solito è pericoloso. In Breve racconto domenicale ci troviamo nel mezzo di una battaglia, impari, tra l'inevitabile e la forza di volontà. Una corda inizia a vibrare e ne fa vibrare altre, allora la bonaccia diventa tempesta, la consuetudine si trasforma in capriccio, la quotidianità assume aspetti sinistri. I quattro personaggi sono quattro corde, che a volte suonano insieme, come in un accordo, altre volte sviluppano da sole melodie e contrappunto. Una domenica mattina, qualsiasi.
22.5.14
 

Belle bandiere

Vi aspettiamo al Teatro Studio Uno, Via Carlo della Rocca 6 (Torpignattara) Sabato 10 maggio e domenica 11 maggio, ore 21.00
 BELLE BANDIERE
di
Lorenzo Misuraca
con
Emiliano Valente
regia
Lorenzo Misuraca - Emiliano Valente


“Stiamo sempre incazzati con qualcuno, sempre accerchiati, sempre chiusi dentro questa fortezza immaginaria, che a volte è il nostro centro sociale, a volte è il perimetro dei nostri miti: le facce degli eroi barbuti, il pugno chiuso, Bella ciao, fascio okkio al cranio, i presidi di solidarietà, Ken Loach, la Banda Bassotti, De André, le cene di autofinanziamento, i dibattiti con l'immancabile Vandana Shiva, lo zapatismo, la maledizione di Moretti sulla minoranza di persone, che ci portiamo addosso come fosse una benedizione, il ragazzino palestinese che lancia il sasso in un fermo immagine che però ci nasconde il dopo, i gruppi di acquisto solidale del cibo del contadino, i lunghi cortei da un milione di persone, le tute alla moda della Fiom, gli status sagaci di Facebook contro il Pd, la difficoltà a districarsi tra manette e mignotte, la rabbia contro i figli di papà e il tabù del merito, cicileu e l'mdma, la nostalgia per il sol dell'avvenire, i contadini e gli operai, le belle bandiere. Le belle bandiere”.
22.5.14
 

Love

Teatro dell’Orologio 10 Maggio 2014 “LOVE”
 L' amore ai tempi della ragione permanenete - Omaggio a Ingmar Bergman
DI: Leonardo Ferrari Carissimi e Fabio Morgan
REGIA: Leonardo Ferrari Carissimi
con Marco Cocci e Anna Favella
Gabriele Paolocà e Chiara Mancuso
Davide (Marco Cocci), psichiatra disilluso e caustico, decide di festeggiare i suoi quarant’anni faccia a faccia, come in un duello, con sua moglie Virginia (Anna Favella), avvocato di buona famiglia. I due scompongono ed analizzano il loro rapporto quasi avessero a che fare con un teorema la cui applicazione è impossibile. Il tutto fra portate cucinate e servite dai due domestici di famiglia, Fortunato (Gabriele Paolocà) ed Angela (Chiara Mancuso), che da anni si trovano a loro servizio. Fortunato ed Angela stanno per avere un bambino e, nonostante condividano lo stesso interno, il mondo a cui appartengono è profondamente diverso da quello dei loro padroni: per loro l’amore è una pratica naturale da vivere al di là del pensiero, senza illusioni né pretese. I due mondi però sono solo apparentemente slegati. Qualcosa inverte la rotta del teorema. Il testo di Leonardo Ferrari Carissimi e Fabio Morgan rilegge in chiave noir “Scene da un matrimonio” di Ingmar Bergman, riattualizzandolo nella nostra epoca, l’epoca della ragione permanente.
22.5.14
 

Good with people

Teatro Argot Studio 9 maggio 2014 “GOOD WITH PEOPLE”
di David Harrower
traduzione di Natalia di Giammarco
con Vanessa Scalera/nel ruolo di Helen e Tiziano Panici/ nel ruolo di Evan
regia Tiziano Panici
progetto visivo Andrea Giansanti
musiche originali Marco Scattolini
costumi ed elementi di scena Marta Genovese
disegno luci Giuseppe Filipponio
con il contributo artistico di Alice Spisa e Francesco Frangipane
Il giovane Evan Bold ritorna nella vita della signora Helen Huges come un colpo di pistola. La stessa locuzione che liberò lʼufficiale francese Dreyfus dalle accuse mosse a suo carico in uno dei più famosi casi giudiziari della storia europea, è usata dal nostro protagonista per ribaltare gli esiti di un avvenimento passato troppo scomodo, per assolversi dalla colpa di un torto inflitto al giovane Jack Huges, figlio della signora Huges. Helensbourgh è la piccola cittadina che ha custodito il segreto di Helen per quasi dieci anni; un fatto invisibile ed inquietante, nascosto nei suoi ricordi, che ha sconvolto la sua esistenza. A distanza di anni Evan riappare in città innescando un meccanismo di tensione destinato a deflagrare e che azzererà tutto improvvisamente, come una bomba.
Lʼautore del grande successo Blackbird, David Harrower torna ad occuparsi di un caso morale senza porre alcun giudizio sulla vicenda e lasciando il pubblico nella difficoltà di attribuire un valore etico sulla vicenda narrata, spostando continuamente lʼasse di empatia nei confronti dei due protagonisti.
22.5.14
 

O di uno O di nessuno

Teatro Tor Bella Monaca 9 Maggio 2014 “O di Uno O di Nessuno”
di Luigi Piandello
con Roberto Laureri, Simone Baldassari, Alessandra Puliafico, Gianluigi Fogacci, Veronica Loforese, Valentina Bartolo
scene Fabiana di Marco
costumi Maria Filippi
musiche David Barittoni
luci Giacomo Cursi
regia Gianluigi Fogacci
Fahrenait 451
“Datata 1930, questa poco frequentata commedia di Pirandello credo abbia gli ingredienti giusti per proseguire il lavoro iniziato la scorsa stagione, con Gl ’Innamorati di C.Goldoni, dallo stesso gruppo di attori che mi ha seguito partendo da un lavoro laboratoriale e che mi ha chiesto di continuare ad affrontare testi importanti in un cammino professionale e di formazione al tempo stesso .
Questa è una storia di una gravidanza indesiderata, una storia di provinciali trasferitisi nella capitale per motivi di lavoro, una storia di stanze affittate in comune per far fronte a condizioni economiche difficoltose, una storia di prostituzione, di perbenismo gretto e perciò crudele, di relazioni affettive difficili, rese ancor più difficili da convenzioni sociali che rendono praticamente impossibile esprimere un sentimento sincero di cui solo a tratti i personaggi (in particolar modo quelli maschili) sembrano capaci. Tante complesse implicazioni affondano le radici nella psicoanalisi e nel sistema delle relazioni, fino al sospetto di un malcelato e mal vissuto amore omosessuale da parte dei due protagonisti maschili, sullo sfondo di un’Italia immersa nel ventennio.
Un testo scomodo, cattivo degno del miglio Pirandello.” Gianluigi Fogacci
22.5.14
 
 
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