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Animali



Recensione e approfondimenti dello spettacolo su TeatroeCritica.net

 Teatro Tordinona 16 Aprile 2013 “ANIMALI” uno spettacolo di Andreoli, Linari, Porcu e Vaccarella, con: Gabriele Linari, Enrica Nizi, Alessandro Porcu, Andrea Vaccarella, Cristiana Vaccaro. Voce narrante: Alvaro Vatri, aiuto regia: Matteo Quinzi, Lorenzo Collalti costumi: Ottavia Nigris, fonica e luci: Flavio Tamburrini, foto: Ciro Meggiolaro. Una pulce caffeinomane, una lumaca fedifraga, una mantide sotto accusa. Animali, immobili esistenze dall'istinto smarrito. Animali chiusi nelle gabbie, nelle case, nelle fessure dei muri. Un bestiario, senz'altro imprevedibile, per giocare un istante di più col teatro e con chi, di volta in volta, viene ad invaderlo. Un'etologia imprudente, una zoologia folleggiante, un comico salto nel vuoto di chi può finalmente barrire sbattendo le ali.
30.4.13
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Le Témoin



TEATRO VALLE OCCUPATO 23 Aprile 2013
Karina Bisch, “Le Témoin”

Nell’arco di tre mesi A Theatre Cycle riflette sulle reciproche influenze, somiglianze e differenze tra arti visive e teatro, attraverso il lavoro di una selezione di artisti la cui ricerca si focalizza sulla specificità del linguaggio teatrale nelle sue diverse sfumature. Drammaturgia, coreografia, composizione, rappresentazione, pantomima, dialogo, intermezzo, voce, corpo sono alcuni dei temi articolati dagli interventi degli artisti; ciascuno, nella sua specificità, sottolinea il rapporto con il palcoscenico come spazio espositivo, la relazione con il pubblico, e l’esperienza del lavoro dal vivo. A Theatre Cycle è un progetto sviluppato in collaborazione con Nomas Foundation, e rappresenta sia il luogo fisico in cui le performance hanno luogo, sia un contesto specifico come spazio culturale restituito alla cittadinanza attraverso l’occupazione e l’impegno di una comunità di lavoratori dello spettacolo. A Theatre Cycle vuole essere una riflessione sul dialogo tra vocabolari e linguaggi diversi, un’indagine sul rapporto e sulla condivisione tra campi e ricerche, e la testimonianza di uno scambio autentico tra figure, voci e professioni. Il progetto è stato interamente costruito come una piattaforma partecipata e nasce dalla collaborazione tra Nomas Foundation, gli artisti, e tutto il collettivo del Teatro Valle Occupato.

link: www.nomasfoundation.com
30.4.13
 

Umana cosa è l’aver compassione agli afflitti

Teatro Argentina dal 23 gennaio al 22 maggio 2013 “Giuseppe Gioachino Belli a 150 anni dalla morte” coordinamento e cura Marcello Teodonio Centro Studi Giuseppe Gioachino Belli. Nel centocinquantesimo della morte di Giuseppe Gioachino Belli (1791-1863), il Centro Studi Giuseppe Gioachino Belli propone un ciclo di letture/spettacolo. Il ciclo ripropone quella schema di evento (di cui il teatro Argentina è stato iniziatore) che tanto successo ha ottenuto nelle precedenti stagioni teatrali, e cioè la presentazione, affidata ai massimi studiosi e ai migliori interpreti, dei sonetti in dialetto, e in generale della produzione letteraria, di Belli. Gli incontri costituiscono l’occasione per una conoscenza corretta e non pedante, e al tempo stesso di sicuro impatto spettacolare, dei testi, delle opere e della personalità di un poeta affascinante e complesso come Belli, il quale doveva fare i conti con la modernità e i nuovi protagonisti della cultura e della storia.
 

24 aprile, ore 17.00 “Umana cosa è l’aver compassione agli afflitti”. Giovanni Boccaccio e Giuseppe Gioachino Belli a cura di Rino Caputo e Marcello Teodonio con Anna Lisa Di Nola e Stefano Messina
30.4.13
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Rumours



TEATRO VALLE OCCUPATO 23 Aprile 2013
Marcella Vanzo, “Rumours”

Nell’arco di tre mesi A Theatre Cycle riflette sulle reciproche influenze, somiglianze e differenze tra arti visive e teatro, attraverso il lavoro di una selezione di artisti la cui ricerca si focalizza sulla specificità del linguaggio teatrale nelle sue diverse sfumature. Drammaturgia, coreografia, composizione, rappresentazione, pantomima, dialogo, intermezzo, voce, corpo sono alcuni dei temi articolati dagli interventi degli artisti; ciascuno, nella sua specificità, sottolinea il rapporto con il palcoscenico come spazio espositivo, la relazione con il pubblico, e l’esperienza del lavoro dal vivo. A Theatre Cycle è un progetto sviluppato in collaborazione con Nomas Foundation, e rappresenta sia il luogo fisico in cui le performance hanno luogo, sia un contesto specifico come spazio culturale restituito alla cittadinanza attraverso l’occupazione e l’impegno di una comunità di lavoratori dello spettacolo. A Theatre Cycle vuole essere una riflessione sul dialogo tra vocabolari e linguaggi diversi, un’indagine sul rapporto e sulla condivisione tra campi e ricerche, e la testimonianza di uno scambio autentico tra figure, voci e professioni. Il progetto è stato interamente costruito come una piattaforma partecipata e nasce dalla collaborazione tra Nomas Foundation, gli artisti, e tutto il collettivo del Teatro Valle Occupato.

link: www.nomasfoundation.com
30.4.13
 

Sein



Teatri di vetro 24 Aprile 2013 “Sein” musica: K-Conjog, immagini: Francesco Lettieri. K-Conjog e Francesco Lettieri presentano il nuovo live Sein. Il centro di Sein è la storia, la memoria in suoni e immagini che si fondono continuamente senza una linea guida prestabilita. È un flusso di immagini televisive di diverse ere tecnologiche. Spezzoni di documentari, trasmissioni sportive, talk show si svincolano dalla loro banale mediaticità per trasformarsi piuttosto in un ricordo, all’interno del quale riuscire a percepire il sein in tutta la sua interezza, il cosmo.
30.4.13
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Alfabeto



Teatri di vetro 24 Aprile 2013 “Alfabeto” una performance di musica e poesia di: Christiane Hommelsheim e Irene Mattioli, dal poema omonimo di Inger Christensen, traduzione dal danese: Inge Lise Rasmussen Pin e Daniela Curti, adattamento: Irene Mattioli, performance: Christiane Hommelsheim, voce registrata: Daniele Fior. Il poema Alfabeto è una sorta di meravigliosa enciclopedia botanica in cui sono raccolte innumerevoli cose: alcune comuni, altre rare e misteriose. Per comporre Alfabeto l’autrice Inger Christensen usa come schema formale la sequenza di Fibonacci: 1, 1, 2, 3, 5, 8, 13 etc... seguendo la quale il numero di versi di ogni paragrafo si moltiplica progressivamente. L’infittirsi inarrestabile del poema simula la crescita di un organismo vivente ed evoca l’espandersi infinito dell’universo. L’uso dell’ordine alfabetico fa sì che le cose nominate appaiano le une accanto alle altre al di fuori di una logica associativa consueta. Ascoltando il poema ci si trova davanti all’esistenza di una moltitudine di cose, “cose che uno aveva del tutto dimenticato, cose che non conosce nemmeno. All’improvviso uno si sorprende di quante cose realmente esistono”.
30.4.13
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