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La notte più lunga

Teatro Tordinona 26 ottobre 2014 Gino La Monica in
“La notte più lunga”
Drammaturgia e Regia di Emanuela Giovannini
Aiuto regia Roberto Saura
Musiche Antonio Di Pofi
Scene Fiammetta Mandich
Luci Giovanna Bellini
Un uomo, un’ossessione e un viaggio in treno attraverso Pirandello. Il protagonista di questa lunga notte confonde i suoi pensieri con quelli dei personaggi pirandelliani e racconta, ai suoi fantomatici compagni di vagone, la storia di un uomo sospeso tra realtà e immaginazione. Non si dà mai il caso di dirla la verità come quando la s’inventa.
Gino La Monica – storica voce di Jeremy Irons, Robert Redford, Michael Douglas, Jeff Bridges… - torna in teatro per attraversare le parole di Pirandello, in una straordinaria prova d’attore. Lo troviamo da solo, sul palco, protagonista di questa lunga notte, confuso nei suoi pensieri, incapace, nel raccontare la sua storia, di distinguere se stesso dai personaggi pirandelliani. La splendida voce dell’attore segna tutti i passaggi del testo e percorre registri diversi, dal lirico, al drammatico, all’umoristico, al colloquiale, legati dal filo rosso della passionalità che è sempre sottesa alle grandi riflessioni.
«È il testo che un attore aspetta per tutta la vita - dice Gino La Monica - un personaggio capace di farti essere ‘’tutti i Pirandello in uno solo”. Un testo intenso, un viaggio alla scoperta di se stessi, la cui meta finale è l’accettazione della propria fragilità, della propria caducità e, quindi, della realtà».
La notte più lunga – che torna in scena dopo il debutto dell’anno scorso – è infatti anche un’inconsueta e stupefacente prova autoriale per un testo originale scritto da Emanuela Giovannini - che ne cura anche la regia – le cui parole si fondono e confondono con quelle, più illustri, del drammaturgo siciliano. «La notte più lunga - spiega Emanuela Giovannini - racconta la storia di un attore che “ha perso il capo” nelle parole di Pirandello. Un uomo fragile, a disagio nelle relazioni con gli altri e troppo sensibile per poter “sopravvivere” alle sopraffazioni del vivere civile. Un uomo che nasconde la sua solitudine negli abiti dei personaggi che, in passato, ha amato interpretare, alla ricerca, “disperatamente ciarliera”, di spettatori ideali. La vita trabocca dalle sue parole e ne scaturiscono riflessioni sul destino, sull’amore, sulla paternità, sull’arte, in un luogo visionario, nel quale trova spazio l’allucinazione, il ricordo, il sogno e la verità».
“La Notte più lunga” è infine anche un’opportunità: prodotto dall’Associazione culturale Adynaton, lo spettacolo si avvale del supporto tecnico di tre ragazzi, Joana, Alessandro e Veronica, che fanno parte dell’Officina di Teatro Sociale, un progetto di recupero e re-integrazione di giovani coinvolti in procedimenti penali o in condizione di disagio sociale e familiare, che alla fine di un percorso formativo esperienziale, offre loro piccole opportunità lavorative in ambito teatrale.
28.10.14
 

Oscar W.

Recensione dello spettacolo su Gufetto.it 

Casa delle Culture 9 MAGGIO 2014 “Oscar W.”
 liberamente ispirato alla vita e all'opera di Oscar Wilde
regia di Andrea Onori con Mariagrazia Torbidoni Compagnia virgolatreperiodico - officina fondente
“Nelle mie opere ho messo solo il mio talento. Tutto il mio genio l'ho messo nella mia vita”. Questo è l'aforisma che meglio sintetizza l'idea che fa da sfondo allo spettacolo Oscar W. Attraverso l'intreccio e la sovrapposizione di storie, parole e personaggi appartenenti tanto alle opere quanto agli episodi più significativi della biografia di Oscar Wilde, la pièce accompagna lo spettatore all'interno della galleria di temi e figure presenti nella produzione artistica dell'autore, delineando al contempo la sua traiettoria esistenziale, dai momenti di esaltazione e di fama a quelli più tragici e bui.
Partire da Wilde per mettere in scena Wilde, il tutto nelle mani di una sola attrice che, in un susseguirsi di scambi tra persona e personaggio, dà vita ad una scena spesso fatta di ribaltamenti e trasformazioni, dove anche il tempo e lo spazio non seguono necessariamente le regole della logica, affidandosi piuttosto al fascino dell'immaginazione e del gioco teatrale.
28.10.14
 

The White Room

Recensione dello spettacolo su Gufetto.it

Teatro Tordinona 6 all’11 maggio 2014
“The White Room”
di e con Caterina Gramaglia
scenografia: Gaia Giugni
costumi: Gloriana Manfra
luci e fonica: Marzo Zara
si ringraziano: Rosa Morelli, Mario Toccafondi, Riccardo Bocci, Ilza Prestinari, Gualtiero Burzi, Sebastiano Covone, Bruno Cipriani, Filippo e Tito etc…
spettacolo vincitore delPremio Special off – Roma Fringe Festival 2013 e finalista al Premio Produzione e Miglior Spettacolo – Roma Fringe Festival 2013.
The White Room affronta in maniera insolita e inaspettata i temi della solitudine e della follia, accomunati dal gioco dell’impermanenza. Lo spettacolo infatti si evolve continuamente, cresce e si modifica con la sua stessa autrice ed interprete. Dunque è soggetto è a ciò che si può chiamare impermanente, cioè in continua mutazione. Una stanza bianca, chiusa in tutti i suoi lati, il soffitto rimane scoperto, il telo davanti come fosse un sipario è trasparente. Una donna seduta all’interno della stanza accende una luce led dentro una gabbietta, inizia un canto incomprensibile. La donna si mette una parrucca, continua il canto, accende alcune luci ai lati della stanza prende un ombrellino e… tanti sono i personaggi che prendono vita tra le mani di Caterina Gramaglia: una cantante lirica, la giapponese Suzuky, Bambulè un personaggio con delle bambole e dei led in testa, Nora Duselli un’attrice vecchio stampo, Gelsomina e molto altro ancora. Uno spettacolo unico, insolito, innovativo e sorprendente. Racconta Caterina Gramaglia:
Una stanza bianca, una scatola bianca, la scatola bianca della mia mente, dove albergano personaggi. Il tema dello spettacolo è la follia, la follia come creatività, come suono, come immagine. La mia traduzione del mondo, la percezione del mondo nella mia solitudine. In questa solitudine sono come accompagnata da questi personaggi che mi parlano che mi fanno compagnia. In questo contenitore ci sono oltre ai personaggi video, tra il demenziale e la poesia che si versa alla fine nel mondo della strada felliniana.
28.10.14
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