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Carezze



Castello Pasquini, Castiglioncello 7 luglio 2013 “CAREZZE” di Roberto Abbiati e Maurizio Lupinelli, assistente alla regia Elisa Pol
produzione Nerval Teatro, Benvenuti s.r.l in coproduzione con Armunia/Festival Inequilibrio con il sostegno di Sistema regionale dello spettacolo dal vivo Regione Toscana.
Carezze è la storia di due bambini e della loro amicizia raccontata attraverso le azioni e gli sguardi di due stralunati custodi di un vecchio istituto pieno di ricordi. È un viaggio nella memoria di due adulti che fanno ancora i conti con l’infanzia da loro vissuta. In questo percorso a ritroso s’intrecciano frammenti di vita quotidiana e immaginazione, utili per superare difficoltà e malinconie. La narrazione avviene con il disegno, con l’uso di oggetti, con rumori e suoni propri del linguaggio infantile. I personaggi e gli oggetti compongono una drammaturgia visionaria e fantastica. Solo grazie all’immaginazione antica, di cui l’infanzia è portatrice, è possibile scoprire la chiave per ritrovarsi nel filo del racconto.
29.7.13
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Joseph kids



Castello Pasquini, 7 luglio 2013 “JOSEPH_KIDS” di Alessandro Sciarroni
con Michele Di Stefano e un performer online
produzione Corpoceleste_C.C.00#
in coproduzione con Armunia/Festival Inequilibrio
con il sostegno di Teatro Stabile delle Marche
in collaborazione con Teatro Pubblico Pugliese/La Scena dei Ragazzi
Alessandro Sciarroni torna a riflettere sui meccanismi della creazione scenica ripensando Joseph, il suo primo solo, per il pubblico dell’infanzia. Joseph_kids vede in scena la presenza di un unico interprete, un uomo solo, davanti a un computer portatile. Come nella versione per il pubblico adulto, l’interprete va alla ricerca della sua immagine, che di volta in volta viene proiettata, deformata, raddoppiata e scomposta attraverso una webcam e alcuni semplici effetti video. Joseph fa le sue scelte davanti a un pubblico/testimone che riesce a seguire l’evoluzione di questo monologo fisico attraverso una grande videoproiezione che riproduce fedelmente la schermata del computer. Dapprima serio e rigoroso, il viaggio di Joseph diventa via via ironico e inaspettato.
29.7.13
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Scene di Woyzeck



Castello Pasquini, Castiglioncello 7 Luglio 2013 “SCENE DI WOYZECK”
Büchner/Berg
regia Federico Tiezzi
regista assistente Giovanni Scandella
preparazione vocale Francesca Della Monica
arrangiamenti e preparazione del coro Ernani Maletta
drammaturgia Fabrizio Sinisi
luci Gianni Pollini
costumi Maria Antonietta Lucarelli
direzione organizzativa Regina Piperno
con Roberto Latini e gli allievi-attori Maria Blandolino, Marco Brinzi, Matias Endrek, Simone Faloppa, Liyu Jin, Mauro Racanati, Daniele Sala, Rosa Sarti, Nicolò Todeschini, Anahì Traversi con la partecipazione della Schola Cantorum di Rosignano
produzione Teatro Laboratorio della Toscana diretto da Federico Tiezzi,
Compagnia Lombardi/Tiezzi, Armunia/Festival Inequilibrio
in collaborazione con Regione Toscana
Opera incompiuta del giovanissimo drammaturgo tedesco Georg Büchner, poi ripresa agli inizi del Novecento in forma operistica dal compositore espressionista Alban Berg, Woyzeck è il racconto di una follia: un giovane soldato assassina sua moglie per gelosia. Ma la forma con cui viene incontro oggi ha la compostezza di un campo di grano: un canto popolare che esprime il tormento dei cuori e il dolore universale. Ma le scene del Woyzeck dicono anche molti altri racconti: quello della violenza e della sopraffazione che diventano le caratteristiche strutturali di una condizione storica, quello di una progressiva militarizzazione dell’individuo, ma soprattutto quello di una grazia pasoliniana rintracciabile solo nei luoghi più bassi dell’umano, in quell’assoluta povertà in cui - nonostante il delitto - è possibile rintracciare una nuova e più profonda forma d’innocenza.
29.7.13
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King



Torre medicea Castiglioncello (LI) 28 giugno 2013 Rosignano Solvay, Spiagge bianche “KING” [SPIAGGE BIANCHE]+[CAMMINO]+[ACCAMPAMENTO]
cura e guida del progetto Leonardo Delogu
con Emanuela De Cecco, Leonardo Delogu, Simone Evangelisti, Elena Cleonice Fecit, Helene Gautier, Francesco Michele Laterza, Sara Leghissa, Daria Menichetti, Luca Poncetta, Valerio Sirna, Davide Tidoni
suono Davide Tidoni
luce Luca Poncetta
cura dell’allestimento Strasse in collaborazione con Cesare Ronconi
partecipazione alla visione Emanuela De Cecco
video Francesca De Isabella
con l’aiuto di Nusha Viola Ghironi

produzione Strasse
in coproduzione con Armunia/Festival Inequilibrio, Santarcangelo •13, Sosta Palmizi
con il sostegno di Centre de Creació L’animal a l’esquena, Celrà, Girona, Teatro Valdoca, Spazio c-32, Centro di Palmetta, Indisciplinarte
progetto vincitore del bando Created in Umbria

Strasse ha condotto sotto la guida di Leonardo Delogu una ricerca durata due anni – tra incontri chiusi e workshop pubblici dal titolo Camminare nella frana – sul rapporto tra corpo e paesaggio. Perno di questo processo esperienziale e di questo percorso di conoscenza rabdomantici sono state tre parole chiave: spazio, corpo e relazione, da cui ne sono emerse altre, come abitare, ascolto, vuoto, camminare, perdersi, trasformazione, sacro. Ne è nata una configurazione instabile, una comunità nomade aperta a una visione della danza e della performance che sfonda il concetto di opera chiusa per dare valore alla qualità della relazione, dell’incontro, dell’esperienza.

Di questo percorso King è la parte finale, articolata in tre fasi.

Inequilibro / spiagge bianche
La prima fase si dispiega in un tempo di abitazione di circa cinque mesi, da febbraio a giugno, delle Spiagge bianche di Rosignano Solvay. Periodicamente abitiamo questo paesaggio ferito, simbolo del “progresso” e annunciatore di un destino già presente. Lavoriamo a stretto contatto con la comunità locale, portando i nostri segni e i nostri principi di studio dentro i luoghi di vita. Fare un’esperienza di conoscenza di questo territorio significa cimentarsi con il potere contraddittorio dei tempi, con la potenza del paradosso, con la distanza tra forma e sostanza. È il punto di partenza, il simbolo dell’oggi.
Cammino / echi
La seconda fase si articola in un cammino dal Tirreno all’Adriatico attraverso l’Appennino alla ricerca di luoghi di silenzio e di energia. Un viaggio-meditazione a piedi attraverso la terra che congiunge le due sponde dell’Italia, l’ovest con l’est. Portare un’acqua a un’altra acqua, tenere insieme due mari, due orizzonti. trecento kilometri circa in cui si attraversa il cuore dell’Italia, un cuore spirituale in ombra, assorto e in silenzio. È l’opportunità di alimentare il fuoco della ricerca attraverso un movimento lento e costante in una terra di forte valenza naturalistica, di piccoli paesi, piccole comunità. Questa fase è documentata giornalmente nell’installazione visitabile alla Torre Medicea di Castiglioncello.

Santarcangelo •13 / accampamento
Nella terza fase si realizza un esperimento di “colonizzazione gentile” in un parco abbandonato nella prima periferia di Santarcangelo. Qui sarà creato un accampamento con materiali di riciclo trovati sul posto. Il campo sarà un’esperienza di architettura leggera, di presenza poco invasiva e allo stesso tempo sarà congegnato come un luogo d’incontro, di riverbero di domande, di espansione del pensiero. L’accampamento sarà lo spazio in cui sperimentare una forma di relazione con il pubblico dentro un tempo inconsueto, arcaico. Dormire, mangiare, studiare, giocare: saranno queste le azioni da condividere.

per seguire il cammino di King www.casaking.org
29.7.13
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Tank Talk



Castiglioncello 6 Luglio 2013 “TANK TALK” progetto per un’azione urbana collettiva progetto Codice Ivan
produzione Codice Ivan
coproduzione Centrale Fies
con il supporto di Provincia Autonoma di Bolzano Alto Adige,
Fondazione Cassa di Risparmio di Bolzano, CRAT.ere (Bolzano)
Partiamo da qui: un performer, con camicia bianca, pantaloni neri, una busta in mano. Sembra il giovane cinese che, durante la protesta del 5 giugno 1989 in Piazza Tienanmen, ha fermato con la sua sola presenza la colonna di carri armati. Il performer imitando i passi del giovane, cercherà di fermare cose, auto, persone che procedono seguendo traiettorie proprie. Tenterà un rapporto. Con il suo solo stare. Lui esiste. Io esisto. Qualcosa può succedere. Tutto può succedere. Un atto di rivolta. Ma cos’è la rivolta? Forse la rivolta è ormai un atto individuale. Una questione personale. L’intimità di una presa di posizione, di un tentativo di dialogo o di scontro. Forse è “solo” la possibilità di uno shock visivo che renda più acuta la coscienza dello sguardo oltre se stessi: “Guardatevi intorno” scrive David Foster Wallace. Tank Talk si struttura in due momenti distinti: un’azione urbana in cui un performer esegue più volte, in luoghi diversi, in città diverse la coreografia estratta dall’azione di Piazza Tienanmen; una video installazione in cui viene mostrato il video nato dall’azione urbana.
29.7.13
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John



Castello Pasquini, Castiglioncello 4 Luglio 2013 “JOHN” progetto e coreografia Ambra Senatore in collaborazione con Matteo Ceccarelli, Elisa Ferrari, Marc Lacourt luci Fausto Bonvini, progetto sonoro e musicale originale Igor Sciavolino altri brani musicali Brian Bellot, Serge Gainsbourg, Yukari Ito, Igor Sciavolino, Antonio Vivaldi, produzione Aldes, coproduzione Réseau national des CDC [Le Cuvier d’Artigues-près-Bordeaux-CDC d’Aquitaine, CDC-Les, Hivernales d’Avignon, Art danse CDC Dijon Bourgogne, L’échangeur-CDC Picardie, Le Pacifique/CDCGrenoble, Danse à Lille/CDC Roubaix-Nord Pas de Calais, CDC Paris Réseau (Atelier de Paris-Carolyn, Carlson, L’étoile du nord, micadanses-ADDP, studio Le Regard du Cygne-AMD XXe), CDC Toulouse/Midi- Pyrénées, CDC du Val-de-Marne, Uzès danse CDC], L’Arc Scène Nationale Le Creusot, Scène National de Besançon, Château Rouge Annemasse, Torinodanza, Teatro Stabile di Torino, Armunia/Festival Inequilibrio, con il sostegno di Regione Toscana, Patto per il riassetto del sistema teatrale della Toscana, Centro il Grattacielo di Livorno. un ringraziamento a Caterina Basso, Tommaso Monza, Andrea Roncaglione. John è un nome talmente comune da essere in grado di identificare tutti e nessuno, uno qualsiasi, per questo motivo cambia e si evolve continuamente passando da un personaggio all’altro. Lo spettacolo è un gioco, un meccanismo nel quale il pubblico è chiamato a entrare.Un gioco che con il suo dispiegarsi propone allo spettatore una riflessione sulla natura umana e sul proprio modo di vivere. La presenza gioiosa e vitale degli interpreti è il crocevia tra la vita reale e la finzione. Al suo interno la costruzione puntuale e raffinata di un discorso concreto e al tempo stesso surreale sull’essere umano contraddistinto da un tocco di quell’umore tipico di Ambra Senatore.
29.7.13
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