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P A S O L I N I O R G I A UNA LETTURA

SPIN TIME LABS  21 aprile 2024

Auditorium Spin Time Labs

P A S O L I N I

O R G I A

UNA LETTURA

Con Mariangela Granelli e Francesco Villano

Sound design Dario Felli

A seguire conversazione con Sergio Lo Gatto

Grafica Cristina Gardumi

In una delle tante case di questo quartiere, in una sera ferma, di festa, una coppia di coniugi decide di tentare un rituale orgiastico per liberarsi, seppur momentaneamente, del corollario di norme e ideali borghesi a cui la loro vita è votata. 

Cullati da sempre nel sonno della morale comune - ereditata da un passato fascista e da un presente diversamente fascista (conformista, tecnocratico, qualunquista) - decidono di svegliarsi, di bucare il velo e “toccare la realtà”. 

Questa orgia non riuscirà. La grazia dell’ordine saprà farli desistere. 

Il loro corpo è ormai segno vivente di quel mondo che fa dell’amore degli altri purezza e del loro colpa. 

Finché in una sera di primavera… nell’aria si muove l’aria. 

Finalmente. Senza rimorsi, senza decidere.

Trallalà.

Siamo nel 1966. Forse. 

Òrgia s. F. [dal lat. Orgia, neutro pl., gr. ργια (pl. Di ργιον), affine a ργον «opera»] (pl. -geo -gie). –

1. Cerimonia rituale, frequente nella tradizione di numerose religioni[...], consistente in una manifestazione di carattere tumultuoso, i cui partecipanti, sottraendosi temporaneamente alle norme che regolano il comportamento consueto della comunità, si abbandonano a un’esplosione senza freno della vita fisica e psichica [...]. Orge (o feste) dionisiache, nell’antica Grecia, le celebrazioni del culto di Dioniso, durante le quali le baccanti partecipavano al furore sacro indotto dal culto orgiastico proprio di quel dio con forme di eccitazione parossistica che si coronava addentando vivo o mangiando crudo (omofagia) un cerbiatto, incorporazione di Dioniso.

 

26.4.24
 

Maternità

Angelo Mai 13 aprile 2024

MATERNITÀ

UNO SPETTACOLO DI FANNY & ALEXANDER TRATTO DAL RACCONTO DI SHEILA HETI (TRADUZIONE MARTINA TESTA, SELLERIO EDITORE, 2019)

DRAMMATURGIA, COSTUMI CHIARA LAGANI| REGIA, LUCI, PROGETTO SONORO LUIGI DE ANGELIS|  CON CHIARA LAGANI| ARTWORK ELEANOR SHAKESPEARE| ARCHITETTURA SOFTWARE MULTISCELTA, CURA DEL SUONO, SUPERVISIONE TECNICA VINCENZO SCORZA| ORGANIZZAZIONE, PROMOZIONE MARIA DONNOLI, MARCO MOLDUZZI| PRODUZIONE E PRODUCTION/FANNY & ALEXANDER| GRAZIE A ATELIERSI, GIOVANNI CAVALCOLI, SILVIA VEROLI

In Maternità, tratto dal racconto di Sheila Heti, una donna si chiede, di fronte al pubblico seduto davanti a lei, cos’è che la trattiene dal mettere al mondo un figlio. Non si tratta di un monologo, ma di una strana specie di dialogo, sospeso tra dimensione assembleare e gioco con il caso. Di fronte alle domande più difficili Sheila si rivolge alle persone in sala a cui è stato dato un piccolo telecomando con cui rispondere ai suoi quesiti. Le risposte si proiettano a ritmo incalzante su uno schermo sospeso sulla scena in un oppressivo codice binario: tutto è sì, oppure no, tutto è bianco, oppure nero. Sì e no è il timbro di un accanimento, di un’ostinazione, di una strana slabbratura dell’anima della protagonista che, mentre si interroga con ironia e ferocia su una questione così nodale, tende il ragionamento fino all’eccesso infrangendo a tratti il velo del pudore e portandoci a riflettere sul valore della scelta.
Il dialogo col pubblico oscilla tra immedesimazione e giudizio proiettando sul testo una serie di interrogativi intimi e comuni su temi da sempre controversi.

23.4.24
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Description - Schrödinger had a cat named Milton

Teatro Vascello Aprile 2024

 

Description (of a description)                          

di Lucinda Childs e Hans Peter Kuhn

con Lucinda Childs 

testo Susan Sontag 

musica, set e light design Hans Peter Kuhn 

direttore tecnico Reinhard Bischsel 

direzione di progetto Marta Dellabona

direzione di produzione Martina Galbiati

produttore Franco Laera 

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Schrödinger had a cat named Milton

di Michele Pogliani e MP3 Dance Project

coreografia Michele Pogliani in collaborazione con i danzatori

con Agnese Trippa, Nicolo’ Troiano, Mattia Romano, Michele Pogliani

visual design Michele Innocente

sound design Maurizio Bergmann

voce recitante Lucinda Childs

light design Stefano Pirandello

costumi e scenografia Tiziana Barbaranelli

riprese video Daniele Lazzara

coordinatore di produzione Fabrizio De Angelis

 

Durata: 60’

LUCINDA CHILDS E LA COMPAGNIA MP3 DANCE PROJECT DI MICHELE POGLIANI DI NUOVO INSIEME A ROMA

Dopo il successo della tournée italiana e poi internazionale dello spettacolo Relative Calm, la grande coreografa statunitense Lucinda Childs torna a Roma assieme a Michele Pogliani e alla sua compagnia MP3 Dance Project per un evento al Teatro Vascello di Monteverde, dal 4 al 7 aprile 2024.

Lo spettacolo, composto da due parti vede nella prima, in esclusiva italiana, Description (of a description) di Lucinda Childs e Hans Peter Kuhn, narrazione nata da un inquietante testo di Susan Sontag. Che accade se un uomo collassa su un marciapiede? In scena la coreografa stessa con la sua magnetica presenza a recitare in un’ascesa di movimenti sempre più rarefatti e malcerti. Un’occasione per godere ancora di questa protagonista della scena minimalista USA, e in questi nostri tempi incerti per farci aiutare dall’arte a trovare chiavi per leggere la realtà.

Michele Pogliani – che con la compagnia di Childs ballò a lungo prima di questa rinnovata collaborazione – nella seconda parte presenta, in prima assoluta, Schrödinger had a cat named Milton (ispirato al celebre paradosso sulla probabilità della meccanica quantistica del gatto di Schrödinger, secondo cui finché non si apre la scatola è impossibile sapere se il gatto all’interno sia vivo o morto). Un pezzo che ci ricorda che tutto può accadere, ma può anche non accadere: per MP3 Dance Project, in scena con Pogliani anche Agnese Trippa, Nicolò Troiano e Mattia Romano con il sound design di Maurizio Bergmann. In uno spazio astratto si aprono porte [portali] che lasciano intravvedere un’altra realtà e altre dimensioni. Le video installazioni sono curate da Michele Innocente, i costumi e le scene da Tiziana Barbaranelli.
La compagnia MP3 Dance project e lo stesso Pogliani saranno impegnati anche il 27 e 28 marzo alla Nuvola dell’Eur con il progetto Dancing Glass uno spettacolo\evento con la direzione artistica di Lucinda Childs per la danza e Oscar Pizzo per la musica, in cui risuoneranno 12 Etudes per piano di Philp Glass in dialogo con altrettante creazioni originali commissionate a 14 tra coreografi, musicisti e video artisti internazionali.

 

22.4.24
 

Oh Scusa Dormivi

Teatro Tordinona 19 Aprile 2024

OH SCUSA DORMIVI

di Jane Birkin

traduzione di Alessandra Aricò (Edizioni Barbès, 2008)

con Alessandra Vanzi e Marco Solari

collaborazione Gustavo Frigerio | Produzione Florian Teatro – Centro Produzione Teatrale

Grazie a Artisti 7607 – Patrizia Bettini – Marcella Messina – Mario Romano – Paolo Modugno – Paola e Alessandro (Spazio di Mezzo, Baglio d’Arte di Marausa). Per le foto ad Andrea Cavicchioli, Piero Marsili, Marcello Mascara, Ionela Mimiteh  

Negli anni ’90 Jane Birkin scrive Oh pardon tu dormais, testo teatrale con l’andamento di un lungo racconto, un atto unico che si sviluppa in 17 quadri nell’arco di tempo di una notte in una camera da letto.

Una coppia che convive da anni, in cui la donna cerca conferma di amore dal suo compagno, ma lui non riesce a dimostrarglielo. In questa notte difficile i due si rimproverano, lottano, si lasciano, si riuniscono, si straziano ed inteneriscono in un gioco doppio, tra parole e azioni che a volte le contraddicono: come se un filo parallelo al dialogo materializzasse pensieri e desideri più o meno espliciti.

Alle volte la vita di una coppia può trasformarsi in un vero terreno di lotta. Un ring. Rivendicazioni, insicurezze, rimproveri, debolezze, gelosie. Tutti i colpi sono ammessi, anche i più bassi. Ma nel confronto c’è spazio anche per alcuni momenti di dolcezza, di tenerezza.

Per osservare da fuori questo agone niente di meglio di una scena vuota dove si disegnano i percorsi dei due protagonisti: incroci, faccia a faccia, schivate, rifiuti, accerchiamenti. 

Un atlante sentimentale dove ogni passo è un messaggio per l’altro, un segnale che può essere di minaccia o di coinvolgimento. C’è spazio anche per la seduzione naturalmente. Ma anche quella in un attimo può trasformarsi in vendetta o in un ricatto.

C’è spazio anche per la simulazione. I protagonisti ci sono o ci fanno? Ognuno mette in scena un teatrino per l’altro che è complice nella finzione. Quante volte l’hanno già fatto!

È un gioco che può sorprenderli, che può animare la noia data dall’abitudine. Sono disillusi, stanno invecchiando, forse non si amano più, ma hanno bisogno l’uno dell’altro. Il confronto è crudele e il testo di Jane Birkin è asciutto, battute brevi e secche, un ritmo implacabile che costringe i protagonisti a uno svelamento che ci rende voyeur, che ci fa tifare per l’uno o per l’altro, ci rimanda alla nostra vita, al nostro personale confronto con l’altro che amiamo.

Un allestimento volutamente essenziale, una scenografia fatta di luce, per un’ora circa di spettacolo.

Lo spettacolo ha avuto un’anteprima nazionale il 10 settembre 2023 nella rassegna  Tempora Contempora al Convitto Palmieri di Lecce e  in prima nazionale  il 14 e 15 ottobre al Florian Espace di Pescara.

22.4.24
 

Dosaggio Ormonale

Teatro Tordinona 6 Aprile 2024

Dosaggio ormonale

di e con Giuditta Cambieri, eclettica artista romana.

Parole e canzoni si intrecciano durante una tempesta ormonale in cui Giuditta si ritrova a navigare in un mare di sudarelle tra verità più o meno scomode venute a galla durante quella perturbazione. Pezzi di cuore tagliuzzato, ricordi di speranze naufragate, parole che era meglio non sentire e altre che sarebbe stato meglio dire, immagini uscite da scene di vita vissuta e di vita sopravvissuta. L’ormone, si sa, è come un coreografo impazzito; ti fa saltellare un po’ qua e un po’ là. Così in un percorso di riflessioni drammaticamente comiche e non solo, le due si ritrovano a fare il punto sull’ essere donne, sull’essere bisessuale, sull’essere madre in un mondo fatto a misura di maschio. Insomma un mondo fatto apposta per lui, fatto apposta come un dispetto. Ma non tutte le perturbazioni vengono per nuocere. Non è più tempo d’aspettare, di non dire, di non fare è tempo invece d’imboccare la gloriosa strada della tanto temuta ed agognata menopausa.

In sintesi, attempate da ora ma resistenti da sempre!

9.4.24
 
 
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