Maternità - (23/04/24)


CANALE:
Angelo Mai 13 aprile 2024

MATERNITÀ

UNO SPETTACOLO DI FANNY & ALEXANDER TRATTO DAL RACCONTO DI SHEILA HETI (TRADUZIONE MARTINA TESTA, SELLERIO EDITORE, 2019)

DRAMMATURGIA, COSTUMI CHIARA LAGANI| REGIA, LUCI, PROGETTO SONORO LUIGI DE ANGELIS|  CON CHIARA LAGANI| ARTWORK ELEANOR SHAKESPEARE| ARCHITETTURA SOFTWARE MULTISCELTA, CURA DEL SUONO, SUPERVISIONE TECNICA VINCENZO SCORZA| ORGANIZZAZIONE, PROMOZIONE MARIA DONNOLI, MARCO MOLDUZZI| PRODUZIONE E PRODUCTION/FANNY & ALEXANDER| GRAZIE A ATELIERSI, GIOVANNI CAVALCOLI, SILVIA VEROLI

In Maternità, tratto dal racconto di Sheila Heti, una donna si chiede, di fronte al pubblico seduto davanti a lei, cos’è che la trattiene dal mettere al mondo un figlio. Non si tratta di un monologo, ma di una strana specie di dialogo, sospeso tra dimensione assembleare e gioco con il caso. Di fronte alle domande più difficili Sheila si rivolge alle persone in sala a cui è stato dato un piccolo telecomando con cui rispondere ai suoi quesiti. Le risposte si proiettano a ritmo incalzante su uno schermo sospeso sulla scena in un oppressivo codice binario: tutto è sì, oppure no, tutto è bianco, oppure nero. Sì e no è il timbro di un accanimento, di un’ostinazione, di una strana slabbratura dell’anima della protagonista che, mentre si interroga con ironia e ferocia su una questione così nodale, tende il ragionamento fino all’eccesso infrangendo a tratti il velo del pudore e portandoci a riflettere sul valore della scelta.
Il dialogo col pubblico oscilla tra immedesimazione e giudizio proiettando sul testo una serie di interrogativi intimi e comuni su temi da sempre controversi.

Angelo Mai 13 aprile 2024

MATERNITÀ

UNO SPETTACOLO DI FANNY & ALEXANDER TRATTO DAL RACCONTO DI SHEILA HETI (TRADUZIONE MARTINA TESTA, SELLERIO EDITORE, 2019)

DRAMMATURGIA, COSTUMI CHIARA LAGANI| REGIA, LUCI, PROGETTO SONORO LUIGI DE ANGELIS|  CON CHIARA LAGANI| ARTWORK ELEANOR SHAKESPEARE| ARCHITETTURA SOFTWARE MULTISCELTA, CURA DEL SUONO, SUPERVISIONE TECNICA VINCENZO SCORZA| ORGANIZZAZIONE, PROMOZIONE MARIA DONNOLI, MARCO MOLDUZZI| PRODUZIONE E PRODUCTION/FANNY & ALEXANDER| GRAZIE A ATELIERSI, GIOVANNI CAVALCOLI, SILVIA VEROLI

In Maternità, tratto dal racconto di Sheila Heti, una donna si chiede, di fronte al pubblico seduto davanti a lei, cos’è che la trattiene dal mettere al mondo un figlio. Non si tratta di un monologo, ma di una strana specie di dialogo, sospeso tra dimensione assembleare e gioco con il caso. Di fronte alle domande più difficili Sheila si rivolge alle persone in sala a cui è stato dato un piccolo telecomando con cui rispondere ai suoi quesiti. Le risposte si proiettano a ritmo incalzante su uno schermo sospeso sulla scena in un oppressivo codice binario: tutto è sì, oppure no, tutto è bianco, oppure nero. Sì e no è il timbro di un accanimento, di un’ostinazione, di una strana slabbratura dell’anima della protagonista che, mentre si interroga con ironia e ferocia su una questione così nodale, tende il ragionamento fino all’eccesso infrangendo a tratti il velo del pudore e portandoci a riflettere sul valore della scelta.
Il dialogo col pubblico oscilla tra immedesimazione e giudizio proiettando sul testo una serie di interrogativi intimi e comuni su temi da sempre controversi.

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