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La prova del topo

Fringe Festival 23 Giugno 2015
LA PROVA DEL TOPO
messinscena e supervisione alla drammaturgia
Michele Galasso Antonio Careddu
con_ Gabrile Guerra Caterina Marino Riccardo Marotta
Maria Chiara Pellitteri Fabiano Roggio
musici in sala, composizione ed esecuzione dal vivo_
Samovar & Marcusai
il guardaroba_ Annalucia Cardillo
foto di scena_ Valentina Mameli
Compagnia Teatro delle Viti | INuovi
Lo spettacolo nasce interamente dal lavoro di scrittura scenica proposto agli attori: un gioco rocambolesco in cui personaggi dalla personalità sbilenca, esasperati oltre il pensabile, presentano sé stessi in un delirio di apparente non senso. Si deve ridere fino alle lacrime per poter sussurrare, in realtà, quanto soffriamo. Spesso è più facile restare schiavi che ammettere una propria mancanza, ma, intanto, ci divertiamo.
29.7.15
 

L'una dell'altra

Fringe Festival Roma 24 giugno 2015
L'UNA DELL'ALTRA
Autore: Valentina D’Andrea
Regia: Valentina D’Andrea
Attrici: Flavia Germana de Lipsis -Valentina D’Andrea
Compagnia La Ruelle
In una discoteca due donne trentenni ripercorrono oniricamente le loro vite. L’una ha trascritto al dettaglio le regole da seguire per campare; è un gabbiano che ha nidificato sul punto più alto della terra per non sentire i rumori degli uomini. L’altra è una gatta che si struscia al mondo, cercando di trattenere le persone. E se ogni tanto i gabbiani, attratti dall’ immondizia, scendono a terra, i gatti vorrebbero staccarsi e volare. Pur essendo opposte soffrono lo stesso male. Perché l’una vorrebbe essere l’altra?
Sono figlie del “vorrei ma non posso”, con la testa piena di aspettative, e una Storia che li tronca. Cresciute con sogni di gloria, si ritrovano alla periferia della speranza, a desiderare d’esser qualcos’altro, e a un soffio dall’ esplosione.
29.7.15
 

33

Fringe Festival Roma 23 giugno 2015
33
Regia: Gianni Licata
Autore: Fabio Filosofi del Ferro
Interpreti: Massimo De Filippis, Diego Deidda, Eleonora de Longis, Fabio Filosofi del Ferro, Francesca Frascà, Daniel Plat, Raffaella Zappalà
Compagnia Theatrica
Il messaggio cristiano in quattro quadri: le parole dell’ultima cena, i pensieri sulla guerra e sulla solidarietà in uno scenario distorto. I fedeli, spesso incapaci di comprendere fino in fondo le parole della loro guida, ne tradiscono il messaggio rivoluzionario. Il teatro e la danza si uniscono per creare un suggestivo scenario che fa riflettere sulle contraddizioni della società contemporanea.
Lo spettacolo mette in scena la forza del messaggio cristiano in quattro quadri: le parole dell’ultima cena, le riflessioni sulle piccole e grandi guerre quotidiane, sulla pace e sulla solidarietà.
Siamo di fronte ad un mondo distorto, il mondo dei fedeli e dei discepoli di ieri e di oggi, spesso incapaci di comprendere fino in fondo le parole di Cristo, pronti a tradire ogni giorno le sue parole troppo spesso inconsapevolmente.
Un mondo fatto di conflitti, di gerarchie delle minoranze, di spettacolarizzazione delle emozioni e di svendita della spiritualità.
Un’opera techno-pop in cui il teatro e la danza si uniscono per rivelare uno scenario, infernale e desolante, in cui emergono costantemente le contraddizioni tra il viver quotidiano e le tensioni spirituali dell’individuo.
29.7.15
 

Fine di un romanzo

Sala Assoli Napoli 26 Giugno 2015 Fringe Festival
FINE DI UN ROMANZO
PROGETTO DEMONI
di Alessandra Crocco e Alessandro Miele
con Alessandra Crocco, Giovanni De Monte, Rita Felicetti, Maria Rosaria Ponzetta.
Fine di un romanzo è quel che resta de I demoni di Dostoevskij. Il romanzo è andato in frantumi. Solo alcuni momenti continuano a risuonare. Sono universali perché umani, ci parlano perché ci riguardano. Rivelano gli eterni inciampi e i nodi irrisolti del vivere. Raccontano un mondo in cui i mediocri sguazzano nel fango e i puri soccombono. Guardatele arrampicarsi, queste agili scimmie! Si arrampicano una sull’altra e così una trascina l’altra nel fango e nell’abisso. Vogliono arrivare tutte al trono: è la loro follia. Come se sul trono fosse assisa la felicità! Spesso sul trono è assiso il fango. Anzi, spesso anche il trono sta sul fango. (Nietzsche)
29.7.15
 

Il dono

Castel Sant’Elmo Napoli 26 Giugno 2015 Fringe Festival
IL DONO
BluTeatro
Drammaturgia di Luca Bargagna, liberamente tratto da Brevi interviste con uomini schifosi di David Foster Wallace
Con Viviana Altieri, Vincenzo D’Amato, Elisabetta Mandalari, Luca Mascolo, Alessandro Meringolo, Massimo Odierna, Sara Putignano
Elementi di scena Edoardo Aruta
Musiche di repertorio ed elementi di scena Edoardo Aruta
Costumi Luna Peri Proto
Disegno luci Andrea Tocchio
Il dono propone una galleria di tipi intimamente odiosi, laidi, voci di un’umanità allucinata, che per non crepare si vomita addosso tutto il veleno possibile. Questi “uomini schifosi” – vittime o carnefici – divorano il proprio fianco lacerato in un fermo immagine dell’irrealtà o dell’iperrealtà che ci costringe in una morsa.
29.7.15
 

L'inquilino

Castel Sant’Elmo Napoli 23 Giugno 2015 Fringe Festival
L’INQUILINO
LAB121
tratto dal romanzo “L’inquilino del terzo piano” di Roland Topor
adattamento e regia di Claudio Autelli
con Alice Conti, Michele Di Giacomo, Vincenzo Giordano e Marcello Mocchi
scene di Maria Paola Di Francesco
luci Giuliano Bottacin
suono Fabio Cinicola
assistente alla regia Lorenzo Ponte
organizzazione Monica Giacchetto e Camilla Galloni
comunicazione e promozione Cristina Pileggi
produzione LAB121 in coproduzione con Fondazione Campania dei Festival
Il romanzo nasce nel seno del movimento “Panico” fondato da R. Topor, A. Jodorwskj e F. Arrabal. Il movimento indagava le energie più scure e destabilizzanti della realtà per liberare la fantasia dalle ipocrisie della quotidianità. Il suo protagonista, Trelkovsky, si sente stretto tra le maglie di misteriose macchinazioni ai suoi danni da parte della comunità dei vicini. Il condominio che fa da sfondo alla storia di Trelkovsky è metafora che abbraccia l’intera società. Il velo della vergogna filtra la realtà. Gli incontri con gli inquilini sono una battaglia interiore con le proprie paure, il modo che ha la nostra mente di stanare le nostre menzogne.
29.7.15
 

1915 Ortigara. La legge della sopravvivenza

Romexpo – Roma Fringe Festival 22 Giugno 2015
1915 ORTIGARA. LA LEGGE DELLA SOPRAVVIVENZA
Testo e regia: Demian Aprea
con: Demian Aprea, Carlotta Bruni, Lorenzo Adorni, Gabriele Gigante
Violino: Antonio D’andrea
Aiuto regia: Duccio Baldasseroni
Musiche: Coro degli Alpini
Compagnia Filoni D’Acciaio
Bluteatro
In occasione del centenario della prima guerra mondiale ricordo il sacrificio di migliaia di uomini con una storia di coraggio e paura in trincea e d’amore spezzato, nell’altopiano di Asiago, la montagna della mia adolescenza. Alternerò alla crudezza della battaglia momenti più leggeri e ilari. Userò tra l’altro effetti speciali e l’accompagnamento di un coro Alpino dal vivo per creare un’atmosfera lontana, densa e toccante.
“Consegnate questo foglio alla donna che amo. Io pregherò per voi. Anche dopo.”
Una Penelope a casa che vuole un figlio. Due giovani catapultati in una guerra assassina fatta di corpo a corpo e di brandelli, di fame e di speranza in un futuro. Migliore.
Un nemico quasi invisibile di cui si sente l’alito, il respiro, dentro. Istinti primordiali di paura e di coraggio negli occhi pieni di questi fanti e alpini, uomini e ragazzi come noi. Si perde tutto nella guerra? Qualsiasi valore, scopo, sogno?
“Ma come fanno a spararmi? A me.”
La stretta dell’amicizia. Il calore umano contro il gelo che stringe le ossa e percuote lo spirito. La speranza. Le crude illusioni. Che cosa resta alla fine, di fronte al gesto estremo…
Questa sarà l’ultima notte?
29.7.15
 

Barrique - Premiere chapitre

Romexpo – Roma Fringe Festival 24 Giugno 2015
BARRIQUE - PREMIER CHAPITRE
Con Veronique Vergari
Compagnia Abra – Associazione Abra, Mother of Many
Guendalina non può avere figli, è sterile, o almeno così pare. Comincia così la storia di una donna che, non riuscendo a concepire, si ritrova a interrogarsi e a dubitare della sua stessa identità. Cosa significa essere donna se non diventi madre? Cosa sono disposta a fare per essere riconosciuta in quella natura pro-genitrice? E quando non è possibile, chi sono? Quando non accade, per quanto devo provarci? A questi interrogativi se ne sommano mille altri condivisi con chi vive la stessa storia.
13.7.15
 

Per mettere una bandiera sul muro

Ridotto del Teatro Mercadante Napoli 20 Giugno 2015 Fringe Festival
PER METTERE UNA BANDIERA SUL MURO
Compagnia Francesca Caprioli
Drammaturgia e regia Francesca Caprioli
Con Gabriele Abis, Alberto Melone, Simone Borrelli, Flavio Francucci, Laurence Mazzoni, Eleonora Pace, Paola Senatore
Musiche Stefano Caprioli
Scenografie Bruno Buonincontri
Costumi Antonella De Iorio
K è come un’incomprensibile stella in un’incomprensibile oscurità, poiché nonostante sia disperato, K ride. Quel sorriso è la sua forza, la garanzia della sua lotta contro un muro di oscurità con cui la società lo sta circondando. Lo spettacolo mostra cosa significa lottare da soli per se stessi, contro qualcuno che non ci accetta, per raggiungere un premio che non esiste. Combattere per raggiungere un castello verso il quale non esiste una strada. A questa società governata da tribunali, a queste teste che guardano scivolando fuori dagli armadi, a tutto questo si deve solo sorridere.
2.7.15
 

L'albero storto. Una storia di trincea

Romexpo – Roma Fringe Festival 18 Giugno 2015
L'ALBERO STORTO. UNA STORIA DI TRINCEA
Regia: Mirko Artuso – Uno spettacolo scritto da Beppe Casales
Con Beppe Casales e Isaac de Martin – Musiche e chitarra: Isaac de Martin
Collaborazione alla drammaturgia: Irene Lamponi
Foto e video: Valeria e Tiziana Tomasulo – Locandina di Klaudia Kost
Prodotto in collaborazione con il Coro Valcavasia – Compagnia Beppe Casales
“L’albero storto” è il nome di una trincea della prima Guerra mondiale. In scena ci sono tre personaggi, raccontati da un’unica voce: un ufficiale, il Capitan, e due soldati semplici, Tonon e Romeo, tutti impegnati a prendere la trincea dell’albero storto. Tonon e Romeo sono l’anima contadina dell’Italia trasformata in fanteria. Il Capitan, il protagonista della storia, scoprirà assieme ai suoi soldati la sua vera natura. Ad accompagnare i protagonisti della storia c’è la musica che ha scandito i giorni della Grande Guerra sul fronte italiano. È il racconto delle vigliaccherie e delle fragilità della trincea, un luogo di ricordo, di canti, di attesa, di spasmo, di battaglia.
1.7.15
 

L'uomo dei finali

Romexpo – Roma Fringe Festival 18 Giugno 2015
L'UOMO DEI FINALI
Testo: Francesco Rizzo – Regia: Emilia Martinelli – Interprete: Sandro Calabrese
Disegni: Federica Fabrizi – Compagnia Teatrimprobabili
“Ogni volta che me so messo in testa de racconta’ sta storia, me so’ sempre chiesto: come se comincia?“ Un monologo ironico e allo stesso tempo drammatico che cerca di raccontare una storia difficile da cominciare ma soprattutto da finire. A raccontarcela sarà Frank che con ironia ci porterà prima nel suo piccolo mondo familiare e poi nelle pieghe più nascoste dello show business. Ci saranno due gemelli che condividono tutto (pure il nome), un padre che di lavoro fa lo ‘spettatore’ e una nonna appassionata di telenovele e sigarette senza filtro. Poi ci saranno record, produttori, storie incomplete, ma soprattutto ci saranno loro: i finali.
1.7.15
 

Indubitabili celesti segnali

Romexpo – Roma Fringe Festival 14 Giugno 2015
INDUBITABILI CELESTI SEGNALI
Regia: Francesco Petti – Interpreti: Cinzia Antifona, Valentina Greco, Francesca Pica
Scenografie e costumi: Domenico Latronico – Sarto di scena: Marco Serrau
Luci: Franco Pescetti – Compagnia PolisPapin – Associazione Culturale Melisma
Le foto di scena del nostro spettacolo sono di JACOPO NADDEO
In un tempo e in uno spazio ics che ha del vascio napoletano non la forma ma la condizione esistenziale, prigioniere tra oggetti imprigionati si muovono tre enigmatiche donne, emblemi di una femminilità a un tempo carnale e virginale. Un’indagine su un’assurda solitudine, sui rapporti asfittici fra tre sorelle che vivono una condizione ‘isterica’ della quale assumono su di sé le forme tipiche: mutismo, cecità e falsa gravidanza. Questa piccola tragedia quotidiana porta con sé aspetti grotteschi, ma anche un’antropologia, legata alla condizione della donna nella cultura magico-religiosa del popolo meridionale.
Lo spettatore viene proiettato in un territorio ibrido in cui coabitano vita, ricordo e sogno, passando dal noir, alla più pura commedia, all’astrazione fantastica.
1.7.15
 

Eureka, processo al soldato che uccise il genio

Romexpo – Roma Fringe Festival 19 Giugno 2015
EUREKA. PROCESSO AL SOLDATO CHE UCCISE IL GENIO
regia di Maria Grazia Maltese
con Nicolò Prestigiacomo
Marco Feo
Arianna D’Arpa
Luci e assistente alla drammaturgia: Faro Maltese
Musiche: Alessio Fabra
Costumi: Margherita Maltese
Aiuto costumista: Claudia Ruffino
Associazine A Strùmmula
212 a.C. Archimede muore nella sua città per mano di un soldato romano, dopo un assedio protrattosi a lungo, grazie alla difesa messa in atto dal celebre inventore e dalle sue armi micidiali.
È su questo fatto storico che si sviluppa uno spettacolo dove Archimede, simbolo e archetipo di quella costante storica che è l’uso del genio a scopi bellici, viene messo a confronto con il soldato suo assassino, che rivendica la paradossale umanità di una vendetta che disobbedisce all’ordine dei comandanti. Un’opera incentrata sulla parola, che narra un pezzo di storia antica della Sicilia, ma che potrebbe essere un racconto di quel novecento che ha visto menti eccellenti produrre armi devastanti, e di quella contemporaneità che è in guerra, oggi come ai tempi delle guerre puniche.
Un doppio processo in cui Archimede, simbolo di quella costante storica che è l’uso del genio a scopi bellici, viene messo a confronto con il soldato suo assassino, che rivendica la paradossale umanità della sua vendetta. Uno spettacolo che narra un pezzo di storia antica della Sicilia, per riflettere su un’umanità che non smette di essere in guerra, oggi come ai tempi delle guerre puniche
1.7.15
 
 
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