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HamleTown

Teatro Tordinona 12 Febbraio 2017
HamletTown
Regia Gianluca Paolisso
Con
Simone Bobini
Cristian Pagliucchi
Michela Ronci
Eva Sabelli
Piero Grant
Marco Guglielmi
Dalila Aprile

HamleTown, la città di Amleto, è l'ultimo sguardo su un mondo, l'attimo che precede l'Apocalisse. HamleTown, la città di Amleto, si nutre di delitti, menzogne, soprusi, di emozioni e coscienze annullate: tutto al servizio di regole non scritte eppure incise a fuoco nella carne. HamleTown, la città di Amleto, è preservazione del potere e stupida reggenza, è la violenza senza scopo, i piani non riusciti, un luogo in cui i fantasmi influenzano i vivi, dove l'ombra cala inesorabile. HamleTown, la città di Amleto, riconosce tutti i suoi abitanti eccetto lo stesso Amleto e Ofelia, stelle in un universo estraneo: in loro l'amore, il dubbio, il desiderio di fuga oltre le cose, oltre la vita, li dove nessuno potrà mai trovarli. HamleTown è il mondo che affonda, un buco nero, il simbolo più crudo della fine e allo stesso tempo la speranza dei sentimenti, di una lontana dolcezza da afferrare al volo. HamleTown, la città di Amleto, è un poetico atto di denuncia, un inno al dubbio nel tempo del pensiero unico.  
15.2.17
 

Strategie fatali

Teatro India 27 gennaio 2017
Strategie Fatali
scritto e diretto da Lino Musella e Paolo Mazzarelli
assistente alla regia Dario Iubatti
con Marco Foschi, Annibale Pavone, Paolo Mazzarelli, Lino Musella, Laura Graziosi, Astrid Casali, Giulia Salvarani
costumi Stefania Cempini
sound design e musiche originali Luca Canciello
direttore di produzione Marta Morico
comunicazione e ufficio stampa Beatrice Giongo
amministrazione Katya Badaloni
assistente di produzione Claudia Meloncelli
direttore tecnico dell’allestimento Roberto Bivona
elettricista Cristiano Carìa
fonico Jacopo Pace
grafica Fabio Leone
foto di scena Marco Parollo

Alcuni dei grandi temi del contemporaneo, come il terrore, il porno, i nuovi media, e alcuni temi eterni dell'essere umano, come il maligno, l'illusione, il fantasma, e lo stesso teatro, si intrecciano tra loro in Strategie Fatali, ultimo lavoro della Compagnia Musella-Mazzarelli. Protagonista è il contemporaneo e tutto ciò che gli appartiene. Il teatro diventa il contenitore di temi quotidiani inseriti in tre storie che si incastrano fra loro, con sette attori e sedici personaggi, riuniti in un'unica multiforme indagine. L’essere umano viene indagato in relazione al presente, attraverso un linguaggio agile, sincero e privo di retorica.  Prendendo spunto dall’omonimo libro del filosofo Jean Baudrillard e dal Teatro di Shakespeare, Lino Musella e Paolo Mazzarelli danno vita ad un intreccio a metà tra la commedia e la tragedia, in cui il teatro, ultimo possibile luogo di indagine metafisica, si incontra con la vita e insieme prendono aria, fuoco, luce. Uno spettacolo in cui gli oggetti muovono la realtà e quindi il racconto, incentrandosi sui concetti di “scena” ed “illusione”, poiché come diceva lo stesso Baudrillard “Perché una scena abbia senso ci vuole l’illusione”. Il teatro così non è metafora, ma si fa ambiente e argomento, divenendo allo stesso tempo contenente e contenuto.
15.2.17
 

Il gesto di Pedro

Teatro Dell’Angelo 4 febbraio 2017
IL GESTO DI PEDRO (DIECIPARTITE, Atto Sesto - Roma-Sampdoria 1-1 del 14 dicembre 1975)

GIUSEPPE MANFRIDI PRESENTA NELLA DUPLICE VESTE DI AUTORE E INTERPRETE L’ATTO SESTO DI DIECIPARTITE “IL GESTO DI PEDRO”
(ROMA-SAMPDORIA 1-0 DEL 14 DICEMBRE 1975). Di Giuseppe Manfridi
Da un'idea di Daniele Lo Monaco
Con: Giuseppe Manfridi
Regia: Stefano Sparapano

Debutto nazionale per Giuseppe Manfridi autore, interprete e regista dell’atto sesto di DIECIPARTITE “Il gesto di Pedro”, le musiche originali sono di Antonio Di Pofi, le scene di Antonella Rebecchini, la regia tecnica (multimediale) e i video di Stefano Sparapano. Presenze in voce di Francesca Benedetti e Malvina Ruggiano. “Dopo quattro anni torna DIECIPARTITE con il suo nuovo ATTO VI – afferma Giuseppe Manfridi - dedicato all’odissea umana, spirituale e sportiva del calciatore Carlo Petrini, detto Pedro, scomparso nel 2012. Petrini è stato autore di vari libri tra cui “Nel fango del Dio pallone” (pubblicato nel 2000 dalle edizioni Kaos), una violenta rapsodia autobiografica capace di suscitare un vero e proprio terremoto nel mondo del calcio. In una partita giocata il 14 dicembre del ’75, Petrini, che vestiva allora la maglia giallorossa, si rese protagonista di un gesto tanto semplice quanto sconcertante al punto da essere rimasto inciso nella memoria di tutti coloro che erano presenti quel giorno allo stadio. Dopo essersi divorato nei primi minuti di gioco una serie di gol già fatti, Pedro, mortificato, conquistò il centro del campo, e alzando la mano destra come in segno di resa chiese scusa a tutto lo stadio. Pochi minuti dopo segnò il gol della vittoria. Questo ricordo, all’apparenza minimo, - prosegue Manfridi - è la chiave per addentrarsi nei chiaroscuri di una storia sconvolgente che, sia pure col ristoro di momenti segnati da grande leggerezza e divertimento, va al cuore di un sistema calcio feroce e cannibale. Senza fare sconti a nessuno, nel testo, nel pieno rispetto di quanto lo stesso Petrini ha voluto denunciare, vengono rivissuti e raccontati episodi che mettono a nudo la questione doping, col suo tragico elenco di vittime, e il giro del calcio scommesse che portò nell’80 a raffiche di arresti e di processi capaci di cambiare radicalmente la storia del calcio nel nostro Paese. Dietro al clamore di questa articolata e plurime vicenda di malaffare collettivo si muove la peripezia tragica di un uomo perseguitato dai farmaci, dalle procure, dalle banche, dagli usurai, e soprattutto da se stesso. Non diremo qui e adesso quale il punto estremo di questa vita spericolata oltre ogni limite. Di certo, la conversione morale e letteraria di Petrini, susseguente alla tragica morte di suo figlio diciannovenne, è un evento di tale portata esistenziale da suscitare domande di significato assoluto. Una vera redenzione, nel senso più forte del termine. Da anni attorno alla figura di Pedro si è formato un importante movimento di opinione che vede in quest’uomo contraddittorio, travagliato ed estremo un punto di riferimento per chiunque intenda lottare in nome dello sport e dei suoi valori”.
15.2.17
 

Odissea

Teatro Furio Camillo 21 gennaio 2017
ODISSEA
scritto e diretto da
Alex Cantarelli
con Gloria Carovana, Pavel Zelinskiy
Musica originale di Alex Cantarelli
L’ironico e cupo viaggio interiore di un Ulisse molto contemporaneo, alla prese con la consuetudine dei suoi incontri e con la significatività dei personaggi della sua vita, la madre, il figlio che non vede mai, la moglie infedele, una Circe barwoman, l’amico prete Polifemo, una Nausicaa da villaggio turistico e molti altri personaggi che compongono questa solitudine piena di persone ed incontri.
15.2.17
 
 
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