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Sette minuti

Teatro Tordinona 30 Settembre 2014 “Schegge D’Autore” Festival della Drammaturgia Italiana XIV Edizione
 SETTE MINUTI
 di Marco Piilucci con: Diletta Magnoni, Maximiliana Piotrowska, Valentina Cropanise, Luna Maiello, Maria Simoni, Federica Carlini, Giulia Masotti, Serenella Angelini, Simone Amato, regia Stefano Villani.
Sette minuti sono un tempo necessario per riflettere sulla propria vita i propri errori, le inutili vittorie. Sette minuti e tutto finisce. Sette minuti; nessuno avrebbe voluto tutto questo ma la vita va vissuta contromano per essere vissuta in pieno e senza rimpianti.
6.10.14
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L'ultimo atto

Teatro Tordinona 30 Settembre 2014 “Schegge D’Autore” Festival della Drammaturgia Italiana XIV Edizione
L’ULTIMO ATTO
di Daniele Scarpati interpretazione e regia di Luca Di Gennaro.
 Il protagonista è un giovane ragazzo senza nome che, nel tentativo disperato di reagire a un lutto inaspettato e devastante, cerca conforto e distrazione nel sesso virtuale e nelle tresche da chat. il web gli appare come una città incantata e piena di vita, che però, ai suoi margini, nasconde periferie degradate e piene di insidie. Un’inarrestabile spirale di violenza e squallore umano. Una caduta rapida e dolorosa verso il più nero e folle dei baratri.
6.10.14
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Tutto ciò che non è amore

Teatro Tordinona 30 Settembre 2014 “Schegge D’Autore” Festival della Drammaturgia Italiana XIV Edizione
 TUTTO CIÒ CHE NON È AMORE
di Sara Corelli con Pierfrancesco Perrucci
Matteo ha 22 anni, è un ragazzo apparentemente normale ma racchiude in se un profondo dramma che lo tormenta da quando era bambino. E’ in un carcere psichiatrico con l’accusa di violenza sessuale aggravata e continuata e a causa della visita a sorpresa della madre, che non vede da due anni, è costretto a rivivere tutti quegli episodi della sua vita che lo hanno portato al compimento di quel folle gesto. Un colpevole “innocente”, un eterno fanciullo diventato adulto troppo presto nonché vittima e carnefice di un amore sbagliato.
6.10.14
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Il giorno che cannibalizzato Eric Emmanuel Schmitt

Teatro Tordinona 30 Settembre 2014 “Schegge D’Autore” Festival della Drammaturgia Italiana XIV Edizione
IL GIORNO CHE HO CANNIBALIZZATO ERIC EMMANUEL SCHMITT di Anna Cantagallo con: Alberto Caccialupi, Massimo Mangia, Daniela Benvenuti, regia Nicola Caccavelli.
Con l’arte si mangia…perfino l’autore! Di questo si è auto accusata l’imputata. A sua discolpa solo banali scuse: era in numerosa compagnia mentre attendeva di incontrare il suo idolo alla fiera del libro, ed è stato lui stesso ad offrirsi in pasto alle sue lettrici. Infatti,come resistere all’invito di quel corpo corpulento dove, incredibilmente, è alloggiata l’anima delicata del grande scrittore Eric-Emmanuel Schmitt?
6.10.14
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Short Theatre 2011- Fortebraccio Teatro - Noosfera Titanic


"Teatro India 16.09.2011 Fortebraccio Teatro ""Noosfera Titanic"" di e con Roberto Latini, musiche e suoni Gianluca Misiti, luci Max Mugnai, aiuto tecnico Nino Del Principe, organizzazione e cura Federica Furlanis, promozione Nicole Arbelli, produzione Libero Fortebraccio Teatro San Martino. Se il carro diretto al Paese dei Balocchi nel Pinocchio di Collodi avesse avuto un nome probabilmente si sarebbe potuto chiamare come la nave-simbolo di tutto il Novecento. Un'intera generazione dell'era contemporanea, come Lucignolo, ha atteso la mezzanotte ed è salita nel 1912 sul transatlantico più famoso della storia. Mentre l'America declinava in tutte le sue speranze il sogno americano, un qualsiasi iceberg interrompeva improvvisamente la più grande festa della storia moderna spegnendo le luminarie che sui ponti scimmiottavano le stelle. Prima ancora delle guerre mondiali, col Titanic sono naufragati lo spirito e l'aspirazione di un'intera civiltà. Una specie di incosciente e incolpevole suicidio collettivo come l'inaspettato errore di sistema che sospende la serra delle nostre relazioni. Essere attori di questo Teatro è come essere saliti sul Titanic. Mentre la nave affonda, mentre tutto intorno cade giù, mentre non si capisce mai se quello che tocchiamo è ormai il fondo o se il fondo in fondo non c'è mai, noi, da anni, anni, anni, tutti i giorni, tutti, noi, noi tutti, suoniamo, suoniamo e continuiamo a suonare. Con la PERFORMANCE PARASSITARIA MK Grand Tour di e con Michele Di Stefano. http://www.shorttheatre.org."
6.10.14
 

Never Never Neverland - NNN


"Teatro DELLE MOIRE 2010 Milano ""Never Never Neverland - NNN"" Concept e regia: Alessandra De Santis, Attilio Nicoli Cristiani, Creazione e interpretazione: Alessandra De Santis, Giorgia Maretta, Attilio Nicoli Cristiani, Emanuele Sonzini, Dramaturg: Renato Gabrielli. Assistenza al progetto: Beatrice Sarosiek. Disegno luci: Antonio Zappalà Con il contributo: PROGETTO EŠTRE/Fondazione Cariplo, Comune di Milano - Cultura, NEXT Laboratorio delle idee per OLTRE IL PALCOSCENICO Abbiamo costruito un'isola, immaginaria e molto concreta. Il suo terreno è fatto di strati di abiti, accessori e suppellettili saltati fuori da cassetti, cantine, solai e vecchi bauli di teatranti. Non ha leggi, quest'isola: per chi viene a visitarla c'è una libertà  assoluta di trasformarsi, di riplasmare a ogni minuto la propria identità. è una libertà  che ricorda, certo, quella dei giochi tra bambini; ed è con il pensiero rivolto al 'bambino che non vuole crescere' per eccellenza, al Peter Pan di James B. Barrie, che abbiamo chiamato la nostra isola Never Never Neverland. Ma siamo consapevoli del sottofondo ambiguo e pericoloso di ogni tentativo di ritorno all'infanzia, come testimonia l'inquietante Neverland che è stata dimora di Michael Jackson, splendente e dolente icona pop cui pure rendiamo omaggio in questo spettacolo. Diamo sfogo al nostro desiderio di infinita metamorfosi, abbandonandoci a una sequenza di travestimenti giocosi; eppure questi stessi giochi fanno da specchio, critico e straniante, all'infantilismo della società  dei consumi. L'infantilismo contemporaneo è al centro di una rete di questioni su cui ci siamo confrontati preparando Never Never Neverland: l'identità  di genere, le relazioni, la rappresentazione del corpo, i miti/prodotti della cultura di massa."
6.10.14
 

ESSERE E NON ESSERE


ATELIER META-TEATRO dal 18 al 30 aprile 2012 "ESSERE E NON ESSERE" di Pippo Di Marca e Giancarlo Dotto, azione scenica di e con Pippo Di Marca, scena Luisa Taravella, disegno luci Riccardo Giubilei, suono e immagini Salvatore Insana, organizzazione Anna Paola Bonanni. Lo spettacolo "Essere e Non Essere" è dedicato da Pippo Di Marca e Giancarlo Dotto alla memoria di Carmelo Bene. Non si tratta di un "omaggio" (che lui certamente non avrebbe gradito), bensì di una messa in scena curata e assunta in prima persona da Pippo Di Marca come 'voce recitante' con cui si intende 'testimoniare', evocare, raccontare momenti salienti dell'opera e della vita di Carmelo Bene, fino agli ultimi anni di malattia e di isolamento. Carmelo Bene lo conobbi nel '66, nel camerino del Teatro delle Muse, al termine di un memorabile (e burrascoso, un Visconti molto contrariato, poco prima della fine, si alzò e abbandonò da primadonna la sala, e in certo senso gli 'rubò' la scena) "Il rosa e il nero". Neofita qual ero, pensai di dovermi sorbire le conseguenze di una serata indubbiamente piuttosto 'nervosa', sopra le righe, ma lo trovai incredibilmente calmo, come se non fosse successo nulla. Questo era Carmelo: un uomo che s'accendeva e si spegneva, 'appariva' e sapeva 'scomparire', l'uomo di teatro più o-sceno (fuori da qualsiasi schema o metodo teatrale precostituito) che abbia avuto l'Italia. Un artista debordante, che imponeva - in superficie - la sua Presenza, il suo Ipertrofico, straordinario, carnale, fisico Io scenico, il suo ESSERE e al tempo stesso - e per così dire in profondità - un artista radicale al negativo, che lavorava per sottrazione, per cancellazioni, per una sorta di rigore estremo, di dimensione interiore alta, né metafisica né spirituale, ma di assoluta tensione morale e poetica nella sua totale a-moralità, nella sua 'disperata' anti-poesia, tutto proteso verso un NON ESSERE. Un gigante del teatro italiano del Novecento, un Maestro inimitabile e irraggiungibile, un maestro 'negato': poiché il suo 'magistero', come quello dei veri grandi, è unico e 'intrasmissibile', la poesia (poi, quale poesia?), non si può insegnare; è un quid 'misterioso' che però ha dato ad artisti di intere generazioni la forza di cercare il proprio 'mistero', la propria energia poetica. Questa ricerca permanente, inesausta è quello che Carmelo nelle tante frequentazioni che abbiamo avuto dopo quel primo incontro mi ha lasciato - ci ha lasciato -, una predisposizione, se si vuole, alla 's-didattica' teatrale, a un 'arbitrio' erudito, consapevole, lucido. Un amico, un non-maestro, con cui e di cui sentiamo il bisogno di continuare a parlare, non tanto per omaggiarlo, ma appunto per parlarci, raccontarlo, farsi memoria, presenza viva, scenica, della sua poetica e della sua vita; senza tralasciare la sua 'umanità', la sua fiera 'fragilità', accentuate nei lunghi ultimi anni di malattie e volontario autoesilio. Tutto questo vorrebbe 'testimoniare' "Essere e Non Essere", lavoro che condivido con Giancarlo Dotto, senza dubbio il più caro amico e sodale di Carmelo per tutta la vita. (Pippo Di Marca)
6.10.14
 

La nave famtasma


Teatro della Cooperativa "LA NAVE FANTASMA" PREMIO GASSMAN / Città  di Lanciano 2005 - Miglior Testo Italiano di Giovanni Maria Bellu, Renato Sarti e Bebo Storti Regia Renato Sarti Con Bebo Storti, Renato Sarti Disegni Emanuele Luzzati Musiche Carlo Boccadoro. La nave fantasma è una sintesi drammatica della vasta problematica connessa al tema dell'immigrazione: la disperazione dei migranti, il silenzio delle autorità  e dei mass media, la ferocia dei trafficanti di esseri umani, la terribile indifferenza e paura della nostra società. Benchè basato su una rigorosa cronaca degli eventi - tradotta sulla scena attraverso i racconti dei protagonisti, ma anche con l'utilizzo di materiale video e la creazione di piantine e percorsi tramite videografica, su disegni di Emanuele Luzzati - l'intento registico è quello di fare ricorso a tutti gli elementi tipici del teatro comico e del cabaret quali l'improvvisazione e il rapporto continuo e diretto con il pubblico.
6.10.14
 

La mia poetica - 5 Aprile 2011 - Tino Caspanello


Teatro India Martedì 5 Aprile ore 10:00 - 13:30 LA MIA POETICA sulla drammaturgia Italiana Contemporanea 'lingue d'Italia' con: Franco Cordelli, Tino Caspanello, critico testimone Renato Palazzi. Drammaturgia: lingue, corpi, narrazioni. Tre giorni dedicati alla drammaturgia per indagare le strade attraverso le quali la scrittura - da segno grafico - si fa scrittura scenica - suono e azione - secondo processi di volta in volta diversi, in cui il punto di partenza non è necessariamente la pagina ma - rovesciando la logica che individua l'origine dell'atto performativo nell'atto letterario - corpi, voci, spazi. Per cercare di orientarsi in questo giardino dai sentieri biforcati, il convegno è suddiviso in sezioni che sottolineano la molteplicità  delle pratiche e dei percorsi tracciati dai ventisette artisti invitati, quasi a ricostruire una mappa che nella sua parzialità  delinea distanze geografiche, anagrafiche e stilistiche ma anche linee tematiche comuni. C'è chi parte dal corpo e chi da lingue antiche. C'è chi è spinto dall'impulso a narrare una storia e chi dalla narrazione si allontana come da una via non più praticabile. C'è chi rivendica la solitudine della scrittura e chi nella scrittura individua il punto di arrivo di un processo condiviso con fidati compagni di viaggio. Da tutte queste voci emerge una scena ricca, scandita da punti di tangenza e derive inconciliabili, una scena che declina il presente nella sua varia, e spesso dolente, umanità. Franco Cordelli/Debora Pietrobono. Http://www.atcllazio.it
6.10.14
 
 
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