Lo stupro di Lucrezia - (11/06/13)


CANALE:


Teatro Sybaris, Castrovillari 28 Maggio 2013 “LO STUPRO DI LUCREZIA” compagnia TEATRO DI DIONISO. Testo di William Shakespeare versione italiana e adattamento teatrale di Valter Malosti dalla traduzione di Gilberto Sacerdoti uno spettacolo di Valter Malosti, suono G.u.p. Alcaro, costumi Federica Genovesi, cura del movimento Alessio Maria Romano, assistente alla regia Elena Serra, interpreti Valter Malosti, Alice Spisa, Jacopo Squizzato, foto di scena Giulia Caira, col sostegno del Sistema Teatro Torino. Il racconto dello stupro di Tarquinio ai danni di Lucrezia e di come il suicidio della vittima spinga il popolo romano a ribellarsi e a liberarsi dal giogo della tirannia monarchica. La storia succintamente narrata da Tito Livio e Ovidio e poi da Chaucer, in Shakespeare diventa uno dei più alti esempi di meditazione sulle conseguenze dello stupro visto dalla parte di una donna. La sua potentissima lingua e la capacità geniale di mescolare l’orrore all’anti-tragica parodia, crea una specie di equilibrio incantatore che ci inghiotte nella musica delle parole senza concederci nessuna sospensione liberatoria. A dare corpo e voce alla vicenda due giovani attori cui è richiesto un lavoro fisico e verbale violento ed estenuante, dentro una partitura sonora inquieta e multiforme. I corpi presentati nella loro crudezza ed evidenza appaiono come imprigionati in una sorta di ring/tribunale, un universo circondato da microfoni, spiati da un ambiguo narratore-voyeur. Un’illuminante analisi dei meccanismi che generano le violenze e le sopraffazioni nei confronti delle donne.

link: www.primaveradeiteatri.it


Teatro Sybaris, Castrovillari 28 Maggio 2013 “LO STUPRO DI LUCREZIA” compagnia TEATRO DI DIONISO. Testo di William Shakespeare versione italiana e adattamento teatrale di Valter Malosti dalla traduzione di Gilberto Sacerdoti uno spettacolo di Valter Malosti, suono G.u.p. Alcaro, costumi Federica Genovesi, cura del movimento Alessio Maria Romano, assistente alla regia Elena Serra, interpreti Valter Malosti, Alice Spisa, Jacopo Squizzato, foto di scena Giulia Caira, col sostegno del Sistema Teatro Torino. Il racconto dello stupro di Tarquinio ai danni di Lucrezia e di come il suicidio della vittima spinga il popolo romano a ribellarsi e a liberarsi dal giogo della tirannia monarchica. La storia succintamente narrata da Tito Livio e Ovidio e poi da Chaucer, in Shakespeare diventa uno dei più alti esempi di meditazione sulle conseguenze dello stupro visto dalla parte di una donna. La sua potentissima lingua e la capacità geniale di mescolare l’orrore all’anti-tragica parodia, crea una specie di equilibrio incantatore che ci inghiotte nella musica delle parole senza concederci nessuna sospensione liberatoria. A dare corpo e voce alla vicenda due giovani attori cui è richiesto un lavoro fisico e verbale violento ed estenuante, dentro una partitura sonora inquieta e multiforme. I corpi presentati nella loro crudezza ed evidenza appaiono come imprigionati in una sorta di ring/tribunale, un universo circondato da microfoni, spiati da un ambiguo narratore-voyeur. Un’illuminante analisi dei meccanismi che generano le violenze e le sopraffazioni nei confronti delle donne.

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