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Sedia sediola



Teatro Nino Manfredi dal 6 al 18 novembre 2012 “SEDIA SEDIOLA” regia Claudio BOCCACCINI, con: Nathalie CALDONAZZO, Felice DELLA CORTE, Teresa DI GENNARO, Ludovica BEI e per la prima volta in scena il piccolo Gabriele CAPPARUCCI. Due genitori ancora giovani che si sono separati ma che forse si amano ancora, forse. La nuova fiamma di lui, forse troppo giovane ed esuberante, forse. Una domestica tuttofare forse troppo invadente, forse. E poi c’è lui , il bambino forse troppo maturo per la sua età, forse. Una girandola irresistibile di situazioni divertenti e paradossali, una baraonda comica di equivoci verbali e sentimentali il cui epicentro è animato da un bambino che combatte con il suo essere troppo piccolo per esserne coinvolto e troppo grande per rimanerne fuori. “Sedia sediola” titolo che prende spunto da una vecchia filastrocca per bambini, scritta da Rosario Galli lo stesso autore della fortunata serie “ UOMINI SULL’ORLO DI UNA CRISI….”, è una commedia dolce tenera fresca e divertente sul tema molto attuale di come i bambini riescano a comprendere e penetrare i sentimenti umani forse meglio degli adulti, forse.
10.2.13
 

SoprailCielodiSanbasilio



FORTE FANFULLA 8 Febbraio 2013 20ChiaviTeatro in “SoprailCielodiSanbasilio” Storie di bambini che si fanno ragazzi, calciatori volanti, storie di immigrati di e con Ferdinando Vaselli regia Valentina Esposito. Soprailcielodisanbasilio è un luogo popolato di ragazzini con lingue mozze, paolorossi jugoslavi, professoresse nane e urlanti, parenti calabresi, zingari silenziosi, calciatori che volano sopra il cielo di S. Basilio che lanciano palloni che bucano reti, bambini razzisti, solitari autodistruttivi, geniali e diabolici. L’idea di questo spettacolo nasce da una serie di laboratori teatrali realizzati nelle scuole elementari e medie nell’ambito del progetto "La cultura degli altri". Lo spettacolo "Soprailcielodisanbasilio" è nato dallo stimolo ricevuto da questi incontri e si è espresso nel desiderio di raccontare la storia di una generazione (la cosiddetta “seconda generazione”) nata e cresciuta in Italia in bilico tra tradizione e perdita di identità, tra voglia di sentirsi accettati e consapevolezza di sentirsi diversi. Registrando bambini e maestri, il risultato è stato il racconto di un anno di scuola nella periferia romana, dal primo giorno alla promozione al passaggio alle scuole superiori, visto attraverso lo sguardo di un ragazzino figlio di migranti bosniaci. Insieme a lui un gruppo di bambini attraversano la città come se fosse un luogo di echi di storie della tradizione popolare fatto di personaggi caricaturali, comici e tragici allo stesso tempo, eccessivi come sono i bambini.
10.2.13
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