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Groppi d'amore nella scuraglia



Forte Fanfulla 28 e 29 marzo 2013 Rassegna Parabole tra i Sanpietrini “GROPPI D'AMORE NELLA SCURAGLIA” di Tiziano Scarpa, con Silvio Barbiero, scene di Paolo Bandiera, costumi di Anna Cavaliere, musiche di Sergio Marchesini e Debora Petrina, regia di Marco Caldiron, produzione Carichi Sospesi. Il testo di Tiziano Scarpa è un racconto in versi che, attraverso una lingua inventata che richiama i dialetti del centro-sud, descrive un percorso di rinascita e, in qualche modo, di redenzione. Il linguaggio poetico di Scarpa deforma il nostro immaginario e i corpi dei protagonisti divengono archetipi grotteschi di un mondo in sfacelo; immagini che richiamano l'immaginario di Bosch raccontando la storia di Scatorchio e del suo amore per Sirocchia in un paese sommerso dai rifiuti. Pochi elementi in scena per rappresentare una storia ricca di elementi narrativi che non manca mai di sorprendere per l'originalità delle soluzioni messe in atto. Lo spettatore si trova così immerso in un mondo composto da suoni antichi ma pur sempre riconoscibili, da immagini, musiche che richiamano un mondo naif tracciato con pennellate severe e marcate.
5.4.13
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Diario insentimentale



Contesta Rock Hair al Pigneto 13 marzo 2013 Offrome e Contesta Rock Hair presentano PARABOLE FRA I SANPIETRINI Vs CONTESTAROCKHAIR “DIARIO INSENTIMENTALE” di Nolan Gender. Messa in voce a cura di Ambra Quaranta, regia Emil Caruso , sound Maria Mucci. Diario insentimentale è un romanzetto inedito di Klaus Mondrian. In questo testo: Il cinismo estetico/erotico si contrappone a pagine di una contraria e sfrenata passione sentimentalistica, una educazione al sentimento impossibile a realizzarsi se non nella scrittura. Le passioni, carnali sempre eccessive; è il troppo vivere, il troppo desiderare, il troppo morirsi. Un testo violento e struggente, ora porno post modernista ora epistolare ottocentesco. Elenchi, incontri, consumi sessuali di una società dove anche il corpo è merce scaduta. Ma anche un frasario amoroso pieno di poesia. Il protagonista vive in parallelo tra la sessualità senza pensiero, l'ingordigia per la carne, e la sensualità romantica dove il pensiero è tutto. Una vita sospesa continuamente tra sesso e amore, dove il vissuto si esprime attraverso la ricerca continua del desiderio. È la storia di una lenta trasformazione. E' un reading teatrale dove la parola fredda e distante diventa partecipata, sentita, per poi vomitare tutta l’emozione trattenuta.

blog: parabolefraisanpietrini.blogspot.it/
5.4.13
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Hansel e Gretel



Teatro Vascello 18-19-20 MARZO 2013 La fabbrica in collaborazione con TSI la Fabbrica dell’Attore e il patrocinio del Goethe Institut “HANSEL E GRETEL. Il giorno dopo 3°capitolo della Trilogia dell’attesa” drammaturgia scenica a cura di Francisco Espejo, regia: Fabiana Iacozzilli, con: Elisa Bongiovanni, Marta Meneghetti e Giada Parlanti, scene di: Matteo Zenardi, costumi: Gianmaria Sposito, effetti speciali: Riccardo Morucci, disegno luci: Davood Kheradmand, vocal coach: Valeria Benedetti Michelangeli, regista assistente: Ramona Nardò, assistente alla regia: Andrea Standardi, organizzazione: Flaminia Salvemini, ufficio stampa e promozione: 369 gradi, distribuzione: offrome. Il progetto parte dal desiderio di reinterpretare alcune delle più importanti favole di tutti i tempi mettendo al centro dell’analisi il mondo infantile come luogo di solitudine e di mancanza di risposte. In scena ci sono Hansel e Gretel adulti; sono talmente grassi da aver piegato sotto il loro peso le piccole sedie sulle quali siedono. Hanno mangiato quasi tutta la casa di marzapane e ignorano il grido di una strega che chiede aiuto senza ricevere alcuna risposta. I celebri fratelli protagonisti della storia sono adulti che non riescono ad emanciparsi, incapaci di sollevarsi dallo stallo dell’attesa, mangiano e aspettano, condizione che li accomuna ai personaggi di tutta la trilogia. Il lavoro che la compagnia porta avanti è un’indagine sugli inetti, gli incapaci, su chi non vive una volontà di crescita o un desiderio di evoluzione. L’attesa, condizione che permette di rimanere immobili è il leit motiv del percorso drammaturgico e di ricerca, è l’alibi che permette di non affrontare, è il rifugio sicuro di chi teme il cambiamento ma accetta la trasformazione, inesorabile ed in questo caso degenerante, che l’obesità causa. L’allestimento è essenziale, con pochi elementi scenici e estro nei costumi; la regia pone l’accento sulla drammaturgia scenica e dosa con sapienza il comico e il drammatico creando un’immagine grottesca dal forte impatto visivo da cui emergono irriconoscibili le tre attrici al pieno delle loro possibilità espressive.
5.4.13
 
 
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