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Svogliateo



30 LUGLIO 2013

"SVOGLIATEO" di Duccio Raffaelli Prendete un ragazzo qualunque, toglietegli di dosso il battesimo e mettetegli il beneficio del dubbio. Risultato...
7.10.13
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Asintoti



Teatro Due 15 settembre 2013 “Asintoti”
Coreografia e regia: Salvatore Romania e Laura Odierna
Danzatori: Salvatore Romania, Claudia Bertuccelli, Valeria Ferrante
Compagnia: Petranura Danza
«Il termine asintoti è un aggettivo», questo l’incipit delle note di regia fornite a noi spettatori, come per introdurci in un linguaggio espressivo rarefatto e annunciarci danze dalle forme allusive, come è ogni aggettivo in un discorso. Dunque, il discorso di Salvatore Romania, Claudia Bertuccelli e Valeria Ferrante, i tre danzatori di Asintoti, inizia intervallando movimenti e parole, danza e recitazione. All’accendersi delle luci, i tre ballerini si muovono con gesti più mimici che danzati, in quell’eclettico connubio che la danza contemporanea e la sperimentazione dei singoli artisti sa offrire: la scissione tra musica e parola, tra recitazione e danza, diventa sempre più inconsistente. In Asintoti, abbiamo inizialmente a che fare, appunto, con dei mimi, poi con dei ballerini e, improvvisamente, con degli attori. Quando Salvatore Romania prende la parola, noi capiamo che gli artisti sul palco, oltre che ballare, intendono raccontarci una storia: quella di una coppia scoppiata. In realtà, sarà molto di più. Per ogni coppia che scoppia, ci sono degli asintoti. Aggettivi, arricchimenti di un discorso, che hanno il potere, però, di deciderne le sorti. Un discorso prende una direzione quando contiene aggettivi, perché essi lo caratterizzano. Senza, sarebbero solo punti fermi. Immaginiamo una coppia fatta di due esseri fermi: non può scoppiare, perché i due punti non tendono a raggiungersi e intersecarsi. Ogni coppia umana, di qualsiasi categoria e natura, è tale perché cerca di comunicare, di avvicinarsi, fino a fondersi. Cerca di farlo, ma l’intersezione tra sistemi aperti, che noi tutti siamo, tende a sforare, a raggiungersi e poi oltrepassarsi, senza mai fondersi stabilmente. È un horror vacui, è malattia degli affetti: ci si affanna per corrersi incontro ma non si sfocia che nel vuoto. Il terrore di quel vuoto ci fa continuare a correre, a cercare una soluzione che non esiste, ma alla quale non vogliamo rinunciare. Siamo asintoti, tendiamo verso un comune infinito, ma restiamo linee in movimento, che non raggiungono né l’infinito, né altre linee, né captano la bellezza del linguaggio rarefatto che esprimono: il non fondersi mai, il tendere all’infinito senza poterlo raggiungere e temendo anche la stessa possibilità di raggiungerlo, diventa il disequilibrio più rassicurante per l’umanità, perché ci permette di restare in movimento. Difatti, quando la musica finisce e le luci si spengono, i tre ballerini stanno ancora affannosamente danzando, sempre più svelti: tre linee che si rincorrono, vogliono intrecciarsi, asintoti senza destinazione, uomini in disequilibrio.
7.10.13
 

Sarah Jane Morris e Tony Remy



Radisson Blu Es Hotel di Roma 16 settembre 2013 “Sarah Jane Morris e Tony Remy” L'esibizione fa parte della manifestazione 'Jazz on Top' che ospita, nel noto albergo di via Turati, sedici concerti di jazz metropolitano. Sarah Jane Morris, che si ispira al suo idolo Billie Holiday, sara' accompagnata dalla chitarra e dalla voce di Tony Remy e dal violoncello di Enrico Melozzi, special guest della serata.
Sarah-Jane Morris, una delle più raffinate e meno formali cantanti degli ultimi anni, sempre in bilico tra ossequio alla tradizione e desiderio di esplorare nuovi territori musicali, celebra il concetto di libertà usando il linguaggio che le è più congeniale, quello della musica, accostando ritmi jazz, rock e africani. Un grande nome della musica mondiale che, fin dai tempi in cui era corista nei Communards di Jimmy Sommerville, ha saputo imporsi con uno stile sofisticato e con produzioni importanti che nel tempo hanno spaziato dal pop al blues, fino al jazz. Da sempre ispirata dal suo idolo Billie Holiday, i suoi lavori sono stati spesso frutto dell’amicizia e della collaborazione con Marc Ribot e della passione per alcuni grandi interpreti del passato come John Lennon, Leonard Cohen e Marvin Gaye.
Sarah Jane dice: "Tony ed io ci siamo incontrati quando durante la metà degli anni 80 ero solita cantare con Ian Shaw e lui suonava la chitarra nella band, Ci è voluto tutto questo tempo perchè entrambi fossimo liberi allo stesso momento per poter lavorare di nuovo insieme."
7.10.13
 
 
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