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ULISSE RACCONTA ULISSE


ven 12 lug 24 ore 21,00
Mausoleo Cecilia Metella - Chiesa di San Nicola (Castrum Caetani)

Compagnia Agricantus Teatro

ULISSE RACCONTA ULISSE
di Beatrice Monroy e Sergio Vespertino
musiche di Pierpaolo PETTA
con Sergio VESPERTINO

 

 Ulisse è arrivato alla corte dei Feaci, il grande viaggio, le grandi avventure alle spalle. Adesso nel mondo incantato di Alcino dove l’ha accolto Nausica, lui ha un solo obiettivo essere trasportato a casa da una delle navi magiche di quel popolo caro a Poseidone. Dunque, con la sua solita abilità e astuzia, inizia il racconto. Ma prima di tutto si presenta con il nome che lui pensa in quel momento sia l’unico a rappresentarlo: il mio nome è odio, dice per iniziare e cominciare a tessere le vicende di un guerriero ma soprattutto di un reduce costretto a compiere un lungo percorso per ritrovare Ulisse e non essere più Odisseo. Così, narra da reduce, tutte le guerre producono reduci, uomini che hanno vissuto l’inferno e che non sono più in grado di tornare indietro. A lui invece, ma non ai suoi compagni che moriranno tutti nel grande viaggio del ritorno durato dieci anni, è concessa questa opportunità. Lui può tornare a casa ma per tornare è necessario che si purifichi e prenda conoscenza del mondo, della madre terra, di tutti gli elementi di cui lui, guerriero, non solo non si è accorto ma verso i quali ha compiuto azioni violente. Così il passaggio essenziale è Circe, la maga. Lei, infatti, gli apre le porte dello sconosciuto e gli permette l’attraversamento tra profezie di Tiresia, Sirene, Ciclopi, venti di Eolo e così via. Alla fine del suo racconto, eccolo nel mondo dei Feaci a dire: il mio nome è Ulisse e va verso Itaca trasportato da una nave magica. Nell’ultima parte, Ulisse non ha più voce è solo un puntino all’orizzonte, una vela latina, mentre da Itaca, guardando il mare e il padre di nuovo fuggito, ci parla Telemaco che ha il compito di riportare il regno di Itaca alla normalità dopo la grande strage dei proci. Adesso Ulisse è un senza nome, lì sulla barchetta è un uomo in cerca di altri mondi, è l’avventura e la ricerca dell’intera umanità.

“ATTRAVERSAMENTI – La via Appia tra pietra e visione”
Dal 30 maggio al 12 luglio, un itinerario di spettacoli, approfondimenti e performance per incontrare la Regina Viarium
Dieci gli appuntamenti di teatro, musica, danza, botanica, scienze mediche e arte della cura che si terranno in due luoghi straordinari: la Chiesa di San Nicola e il Ninfeo Villa dei Quintili.
Progetto promosso dal Parco archeologico dell’Appia Antica con il sostegno del Ministero della Cultura - Direzione Generale dello Spettacolo e ideato in collaborazione con la Rete dei Teatri di Pietra

Ulisse racconta Ulisse

Venerdì 12 luglio ore 21:00 – Spettacolo di musica
Mausoleo di Cecilia Metella – Chiesa di San Nicola
Spettacolo musicale tratto dall’Odissea di Omero. Ulisse è arrivato alla corte dei Feaci, dove l’ha accolto Nausicaa. Ha l’obiettivo di farsi portare a casa da una delle navi magiche di quel popolo caro a Poseidone. Narra, come un reduce, di guerre che lasciano segni indelebili di inferno e orrore. Vuole tornare a casa purificato. Una volta a Itaca però la sua sete di sapere non si placa e da Itaca riparte. Adesso Ulisse è un senza nome, lì sulla barca è un uomo in cerca di altri mondi.
Ingresso: Via Appia Antica 161

17.7.24
  ,

I Menecmi



I Menecmi

Domenica 7 luglio ore 21:00 – Spettacolo teatrale
Mausoleo di Cecilia Metella – Chiesa di San Nicola
Spettacolo di teatro tratto da I Menecmi di Plauto. Due gemelli perdono le tracce l’uno dell’altro durante l’infanzia e crescono in posti diversi. Un gemello decide di dedicare la propria vita alla ricerca del fratello perduto e lo fa imbattendosi in equivoci e intrecci. Il caos che incontra permette di vedere l’alterità, di confrontarsi con essa, di riconoscere l’altro e presentarsi a lui come individuo diverso ma dialogante.


“ATTRAVERSAMENTI – La via Appia tra pietra e visione”

Dal 30 maggio al 12 luglio, un itinerario di spettacoli, approfondimenti e performance per incontrare la Regina Viarium
Dieci gli appuntamenti di teatro, musica, danza, botanica, scienze mediche e arte della cura che si terranno in due luoghi straordinari: la Chiesa di San Nicola e il Ninfeo Villa dei Quintili.
Progetto promosso dal Parco archeologico dell’Appia Antica con il sostegno del Ministero della Cultura - Direzione Generale dello Spettacolo e ideato in collaborazione con la Rete dei Teatri di Pietra


11.7.24
 

Tempesta


“ATTRAVERSAMENTI – La via Appia tra pietra e visione”
Dal 30 maggio al 12 luglio, un itinerario di spettacoli, approfondimenti e performance per incontrare la Regina Viarium
Dieci gli appuntamenti di teatro, musica, danza, botanica, scienze mediche e arte della cura che si terranno in due luoghi straordinari: la Chiesa di San Nicola e il Ninfeo Villa dei Quintili.
Progetto promosso dal Parco archeologico dell’Appia Antica con il sostegno del Ministero della Cultura - Direzione Generale dello Spettacolo e ideato in collaborazione con la Rete dei Teatri di Pietra

Tempesta

Domenica 30 giugno ore 21:00 – Performance di danza e teatro
Mausoleo di Cecilia Metella – Chiesa di San Nicola
Performance di teatro e danza ispirata all’Eneide di Virgilio. L’Eneide inizia con una tempesta: non una tempesta qualunque, ma un perfect storm che sconfina nel mito, i cui venti, scatenati da un dio, intervengono a recare la maggior devastazione possibile. Il mare non è vita, non è incontro o prospettiva ma pericolo e sgomento. C’è poi una terra, una spiaggia, l’Europa, che non è approdo sicuro e tranquillo ma approdo ostile, nel quale essere migrante è delitto.

11.7.24
 

Il sogno di Aiace


Il sogno di Aiace

Sabato 6 luglio ore 21:00 – Spettacolo teatrale
Mausoleo di Cecilia Metella – Chiesa di San Nicola
Spettacolo di teatro tratto dalla tragedia di Sofocle e dall’Aiace di Ghiannis Ritsos. La storia dell’eroe greco attraverso la voce di una donna. Pieno di dolore per non essersi aggiudicato le armi di Achille, accecato da Atena, Aiace fa strage di greggi, credendo di vendicarsi sugli Achei, ma, tornato in sé, non riesce a sopravvivere alla vergogna. Grandezza e impotenza sono in scena in questa rivisitazione del mito, tra scrittura antica e 
poesia del Novecento.

“ATTRAVERSAMENTI – La via Appia tra pietra e visione”
Dal 30 maggio al 12 luglio, un itinerario di spettacoli, approfondimenti e performance per incontrare la Regina Viarium
Dieci gli appuntamenti di teatro, musica, danza, botanica, scienze mediche e arte della cura che si terranno in due luoghi straordinari: la Chiesa di San Nicola e il Ninfeo Villa dei Quintili.
Progetto promosso dal Parco archeologico dell’Appia Antica con il sostegno del Ministero della Cultura - Direzione Generale dello Spettacolo e ideato in collaborazione con la Rete dei Teatri di Pietra


11.7.24
 

Autodifesa di Ismene



Mausoleo Cecilia Metella - Chiesa di San Nicola (Castrum Caetani) 29 giu 24
Compagnia Bottega del Pane teatro
AUTODIFESA DI ISMENE
elogio della sopravvivenza
di Flavia Gallo
regia Cinzia Maccagnano
con Luna MARONGIU, Raffaele GANGALE e Marta CIRELLO
coro Marco Bertes, Andrea Bezzi, Lorenzo Guidozzi,
Massimo Di Loreto, Paolo Oppedisano, Erica Rossini
paesaggi sonori Lucrezio de Seta

Elogio della sopravvivenza. Ismene è la sopravvissuta, colei che si ritrova a vivere a seguito della morte dei suoi cari; della morte può comprendere l’insostenibilità per chi resta. Ismene ci somiglia. Come lei, proviamo ogni giorno a sopravvivere e a partecipare a una nuova alba.ostumi Monica Mancini

“ATTRAVERSAMENTI – La via Appia tra pietra e visione”

Dal 30 maggio al 12 luglio, un itinerario di spettacoli, approfondimenti e performance per incontrare la Regina Viarium
Dieci gli appuntamenti di teatro, musica, danza, botanica, scienze mediche e arte della cura che si terranno in due luoghi straordinari: la Chiesa di San Nicola e il Ninfeo Villa dei Quintili.
Progetto promosso dal Parco archeologico dell’Appia Antica con il sostegno del Ministero della Cultura - Direzione Generale dello Spettacolo e ideato in collaborazione con la Rete dei Teatri di Pietra


11.7.24
 

E' andata così



19.6.24
 

SET



11.6.24
 

POETICA

Teatro Vascello 27 aprile 2024

POETICA

poesie di Franco Arminio

con Caterina Carpio, Federica Dominoni, Tindaro Granata, Emiliano Masala, Francesca Porrini
testi e regia Tindaro Granata
elaborazione drammaturgica Proxima Res
scene e costumi Margherita Baldoni
disegno luci Stefano Cane
assistente alla regia Federica Dominoni
produzione Proxima Res

Poetica è una mappa “umanografica” dei paesi italiani, un viaggio alla scoperta di luoghi che conservano la memoria della gente che li ha abitati.
Se guardiamo attentamente i paesi delle nostre provincie, vedremo che sono pezzi di vita lasciate lì a invecchiare come l’intonaco di una casa; sono storie di persone, come finestre si aprono e si chiudono al mondo; sono sacrifici e sono gioie, si incrociano come vicoli e strade.
Grazie alla potenza evocativa delle parole di Franco Arminio, poeta e paesologo, riusciamo a ritrovare l’anima di un paesaggio che sta lentamente scomparendo. Forse non sta parlando solo di un paese reale, ma di un luogo che è nell’anima di ognuno di noi.
Attraverso le poesie di Arminio, tornano a vivere personaggi mitologici e personaggi popolari, figure il cui ricordo affiora ancora oggi nei discorsi di chi è rimasto.

La scrittura di Tindaro Granata, vuole essere a servizio della poesia di Franco Arminio, sperimentando un modo originale di far dialogare poesia e drammaturgia teatrale, a volte includendo l’una all’altra, a volte rimanendo separate per unirsi solo attraverso lo spazio vuoto Tindaro ha scritto grazie al confronto continuo, con gli attori e le attrici in scena, della compagnia Proxima Res: Caterina Carpio, Emiliano Masala, Mariangela Granelli e Francesca Porrini. Grazie a loro è stato creato l’adattamento di Poetica e grazie ai loro ricordi sono nate le cinque brevi storie, che raccontano un momento cruciale nella vita di una persona, un abbandono.

L’intuizione della scenografa e costumista di Proxima Res, Margherita Baldoni, crea un paese immaginario, onirico e originale, con cinque stendini sui quali si appendono i sogni e si fanno sgocciolare le fatiche di una vita di mille e più emozioni.
Le storie e le poesie si muovono tra gli stendini, grazie agli attori e le attrici, come a muovere ogni persona in un quotidiano fare perso nel tempo. Poetica è un tentativo di dialogo con i propri paesi, fisici o interiori. C’è bisogno di poesia.

Non limitarti a galleggiare,
scendi verso il fondo
anche a rischio di annegare.
Sorridi di questa umanità
che si aggroviglia su sé stessa.
Cedi la strada agli alberi.

Franco Arminio

2.6.24
 

Serata Dylan Thomas

Casa Raffaella Battaglini 26 Maggio 2024

“Rinchiuso in una torre di parole”

Una serata con Dylan Thomas legge Tommaso Ragno

Poeta, scrittore e drammaturgo gallese.
Nel corso di una vita straordinariamente intensa, per quanto breve, Dylan Thomas ha scritto poesie, saggi, sceneggiature, racconti (molti a sfondo autobiografico) e un dramma teatrale dal titolo Sotto il bosco di latte la cui versione radiofonica ha vinto il Prix Italia nel 1954.
Figlio di un professore della grammar school di Swansea, Dylan Thomas mostra sin dall'infanzia i segni di una vocazione sicura. A soli vent'anni scuote l'ambiente letterario londinese con Diciotto poesie (Eighteen poems, 1934), nel quale afferma lo stile di una poesia naturale e istintiva, per quanto pervasa da un'inquietudine oscura.
Insieme a un gruppo di giovanissimi poeti e scrittori, s'impone come alfiere di un cosiddetto "nuovo romanticismo", sorto in reazione all'intellettualismo e al classicismo di cui erano accusati Auden, e i poeti del suo gruppo.

Al 1936 risalgono le Venticinque poesie (Twenty-five poems), cui seguono Il mondo che respiro (The world I breathe, 1939), e La mappa d'amore (The map of love, 1939) che comprende liriche e prose.
Il libro che raccoglie le sue più note (e forse più belle) poesie è Morti e ingressi (Deaths and entrances, 1946).

Le varie raccolte di poesie apparse tra il 1934 e il 1952 sono state poi ripubblicate nel volume di Poesie scelte 1934-1952 (Collected poems 1934-1952, 1952).
Poco prima della morte pubblica Il medico e i diavoli (The doctor and the devils, 1953).

Ricordiamo anche la sua produzione narrativa, il cui picco è forse il notissimo: Un ritratto dell'artista da cucciolo (A portrait of the artists as a young dog, 1940) e il radiodramma Sotto il bosco di latte (Under the milk wood) pubblicato postumo nel 1954.

Dopo la sua morte è stata data alle stampe una raccolta di Lettere scelte (Selected letters, 1966), e Lettere a Vernon Watkins (Letters to Vernon Watkins, 1957).
Fra le tante pubblicazioni postume: Quite early one morning (1954), Adventures in the skin trade (1955).

L'originalità di Thomas sta nell'inconfondibile mélange di reminiscenze celtiche con stilemi che attingono a tutto quanto il Novecento ha prodotto sino a quel momento, e al recupero di tradizioni letterarie passate: i movimenti e le avanguardie, i surrealisti francesi alla visionarietà di Blake, alle metafore ardite dei metafisici del XVII secolo.

2.6.24
 

Tape



29.5.24
 

Otello

Teatro Tordinona 26 Maggio 2024
Otello
di William Shakespeare, regia Nella Russo

“Per tutto questo, in piedi davanti ad una donna” Con queste parole si conclude lo spettacolo shakespeariano diretto da Nella Russo. Mai come in questo periodo c’è stato tanto bisogno delle parole di Shakespeare, e quale opera migliore dell’Otello per mandare un messaggio forte e chiaro contro la violenza di genere? Quale mezzo più adatto se non i testi classici per renderci conto che, sebbene siano trascorsi secoli, molte donne vivono tuttora una realtà simile a quella di Desdemona ed Emilia? Il nostro spettacolo vuole essere un punto d’incontro tra la contemporaneità fatta di tempi serrati, messaggi diretti, chiari e concisi e l’opera seicentesca, una delle più significative dell’autore inglese. Vorremmo dare uno spunto di riflessione per indagare con ancor più profondità il tema del femminicidio, tanto discusso al giorno d’oggi. Il testo è stato alleggerito, ridotto e modificato in modo da essere più fruibile, comprensibile e adatto a qualsiasi tipo di pubblico, senza però perdere il senso più profondo e importante dell’opera



29.5.24
 

Calung-Lénggér



29.5.24
 

ULTIMI CREPUSCOLI SULLA TERRA

Teatro Vascello 10 maggio 2024

ULTIMI CREPUSCOLI SULLA TERRA

Liberamente ispirato all’opera letteraria di Roberto Bolaño

Regia e drammaturgia Fabio Condemi
Scene, drammaturgia dell’immagine, costumi, Fabio Cherstich
con Anna Bisciari, Lorenzo Ciambrelli, Federico Fiochetti, Vincenzo Grassi, Sofia Panizzi, Eros Pascale

luci Paride Donatelli
disegno del suono Andrea Gianessi
assistente alla regia Andrea Lucchetta
assistente alla drammaturgia Vera Ortega
foto di scena Claudia Pajewski

si ringrazia Silvia Rigon per la consulenza teorica e drammaturgica 

produzione La Fabbrica dell’Attore – Teatro Vascello, Accademia Nazionale D’Arte Drammatica Silvio D’Amico

Quando è stato più felice?
Io sono stato felice quasi tutti i giorni della mia vita,
almeno per un piccolo momento, anche nelle
circostanze più avverse

(Roberto Bolano, intervista con Mónica Maristain)

Questo spettacolo tratto da vari testi di Roberto Bolaño (Consigli di un discepolo di Jim Morrison a un fanatico di Joyce; 2666; puttane assassine; chiamate telefoniche) nasce come saggio finale del biennio dell’accademia nazionale d’arte drammatica Silvio d’Amico. Attraverso il montaggio di vari testi di Bolaño abbiamo cercato di comporre un mosaico di temi, personaggi e  parole. Nella drammaturgia due storie viaggiano in parallelo: da una parte la storia di Angel Ross (personaggi principale di ‘consigli di un discepolo di Jim Morrison a un fanatico di Joyce’), scrittore fallito con l’ossessione per Stephen Dedalus che precipita in una spirale allucinata di delitti e violenza insieme quando incontra Ana. Dall’altra la storia delle vittime di femminicidio nel deserto di sonora in una città che prende il nome fittizio di Santa Teresa e che ricorda molto Ciudad Juarez, che è, secondo Bolaño ‘ la nostra maledizione e il nostro specchio, lo specchio inquieto delle nostre frustazioni e della nostra infame interpretazione della libertà e dei nostri desideri’. Il labirinto di Dedalo e il deserto (che secondo Borges è il labirinto più irrisolvibile) sono le coordinate all’interno delle quali si manifestano i fantasmi evocati da Bolaño e dalla sua scrittura. In questo territorio letterario si incontrano e si mescolano in modo stupefacente i ricordi del golpe di Pinochet del 73 in Cile, i film di Tarkovskji e di Godard, i versi di Leopardi, le canzoni dei Doors, e una miriade di storie e di vite che si intrecciano tra loro spesso guidate dal caso. 

”Leggendo i libri di Roberto Bolaño si ride, ci si infastidisce, ci si commuove, si ha paura, ci si annoia, si soffre, ci si sente persi, si prova ansia, si sogna, si crede che possano esistere ancora passioni estreme, ci si illude che la poesia abbia senso, si pensa che niente abbia senso, si crede che tutto sia vano, e ci si convince che vivere sia meravigliosamente insano: dove si trova qualcosa del genere nei romanzi degli ultimi trent’anni? in nessun altro scrittore di oggi la letteratura è così grandiosamente allegra e disperata. Ammaliati dalla stupefacente capacità affabulatoria di Bolaño, e dalla sua voce al tempo stesso amabile e ironica, ci addentriamo in un labirinto di luoghi, di segni, di incontri, di libri, di quadri, di sogni, di storie che generano altre storie: un labirinto dove ci aggiriamo frastornati e felici, senza tuttavia sentirci mai perduti.  Giuseppe Montesano

 Per i temi trattati si consiglia la visione dello spettacolo ad un pubblico adulto.

22.5.24
 

Pape Satan



19.5.24
 

Le interviste impossibili: Stalin e Josephine Beauharnais


1 marzo 2024

Franco Cardini incontra STALIN (Luigi Diberti)

Annamaria Barbato Ricci incontra JOSEPHINE BEAUHMAIS (Martine Brochard)

1.5.24
 

Ulisse, Macerata

Teatro Tordinona 28 Aprile 2024

ULISSE, MACERATA

Debutta a Roma lo spettacolo diretto e interpretato da Luigi Moretti

In scena per la prima volta a Roma Ulisse, Macerata, spettacolo diretto e interpretato da Luigi Moretti, scritto da Fiammetta Carena e prodotto dalla Compagnia del Sole in scena dal 25 al 30 aprile al Teatro Tordinona (repliche ogni sera alle ore 21 tranne domenica 28 aprile ore 18).

Lo spettacolo racconta di Ulisse, un comune uomo di provincia, incattivito dalla vita, dalle proprie sconfitte e dalla consapevolezza di essere disperatamente solo che pensa, dice e fa cose orribili. Quando la sua squadra di calcio perde la coppa di campionato contro il Troia, la rabbia per la sconfitta è tale che decide di andare a riprendersela. Inizia un viaggio tra il delirante e l’onirico in cui, questo Ulisse contemporaneo, volgare, ottuso e affatto astuto, incontra i personaggi e gli ostacoli del poema omerico.

«Ulisse, il celebre eroe omerico. Ulisse Macerata, un uomo di provincia, molto ignorante e con la grande convinzione di essere furbo. Macerata è forse un patronimico, una sensazione, un rimando sentimentale alle Marche? Sicuramente un luogo dove l’espressione dialettale raggiunge un’immediatezza estrema e a tratti grottesca.» Prosegue Moretti nelle note di regia dedicate allo spettacolo «L’omonimia del nome, dunque, e la similitudine del viaggio sono solo un meraviglioso espediente letterario perché qui non c’è che un paesaggio desolato, sporco dove la grandezza nemmeno si affaccia. Ma la complessità della costruzione del personaggio non lascia scampo: un uomo patetico e rabbioso, che vive di espedienti, razzista, misogino, omofobico, erotomane, si muove basso basso, spinto da un vento implacabile che non rigenera mai, sognando un approdo irraggiungibile, una grandezza impossibile. Tutto è giocato sull’illusione: durante tutto il viaggio si notano trasfigurazioni della realtà nell’immaginazione del personaggio: l’effetto è quello del sogno o dell’allucinazione, a volte pesantemente provocata.»

ULISSE, MACERATA

Di Fiammetta Carena

Diretto e interpretato da Luigi Moretti

Musiche Paolo Principi

Luci Francesco Mentonelli

Scena Guerrino Andreani

Costumi Stefania Cempini

Assistente alla regia Adriana Formato

Studio di registrazione Punctus

Foto di scena Rodolfo Marziali

Video Matteo Giacchella

Produzione Compagnia del Sole

Organizzazione Dario Giliberti

Comunicazione Marilù Ursi

Amministrazione Lucia di Mauro

 

1.5.24
 
 
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