Ultimi Video

SHORT THEATRE 7 / WEST END - Utopia - II parte


"

SHORT THEATRE 7 / WEST END

Leo Bassi

Utopia

II parte   scritto e interpretato da Leo Bassi assistente creativa Laura Inclan musica Mauro Sabione, Rufus Wainwright, Eric Satie scene e costumi Liza Bassi video di Fred Tort (Uthologig)   www.leobassi.com   La PELANDA 11 settembre 2012 Roma"
2.5.14
 

SHORT THEATRE 2011- Kinkaleri "Ascesa&Caduta"


"Teatro India 8 Settembre 2011 ""Ascesa & caduta"" Progetto, realizzazione Kinkaleri Con Marco Mazzoni. Produzione Lunatica Festival - Provincia di Massa Carrara, Castello Malaspina di Fosdinovo, Kinkaleri. In collaborazione con Osservatorio per le Arti Contemporanee, Ente Cassa di Risparmio di Firenze. Con il supporto di Xing Kinkaleri riceve il sostegno di Mibac - Dipartimento spettacolo, SRS Regione Toscana. Un ringraziamento particolare a Maria Luisa Pacelli e al PAC Padiglione d'Arte Contemporanea di Ferrara. Aufstieg und Fall der Stadt Mahagonny rappresenta il capolavoro che legò l'autore teatrale Bertolt Brecht al musicista Kurt Weill alla fine degli anni Venti. La vera grandezza dell'opera non risiede solamente nella sua capacità  di anticipare i tempi, di descrivere l'anarchia della società  dei consumi, la falsità  e l'insita debolezza del sistema capitalista ma anche nella sua forma di rappresentazione, un'opera che mischia i linguaggi, le lingue la cultura alta e bassa, un'opera quasi musical che fonde musica e parole rendendo il lavoro territorio fertile per una serie di virtuosismi fuori dal comune. Kinkaleri prova ora a restituire parola e azione ad un Brecht che da rivoluzionario si è ben meritato il fatto di essere autore di repertorio. Ora, proprio ora che siamo nella caduta e non abbiamo visto ascesa, pensare di proferire certe parole sembra una sconcezza, per quanto si scoprono logore, moralistiche, imbarazzanti, fuori tempo. Insomma siamo pieni di superstizioso, democratico pudore. E' dunque una sfida quella di una messa in scena che si disorganizza, prova a rendersi piccola per ritrovare forza e vita. Una performance che si fa carico della propria condizione esistenziale, lo spettacolo, nella forma di un one-man-show che si sviluppa sulla superficie di un tavolo come un mondo intero, semplice e complesso nelle relazioni di forza. Gli elementi cardini dell'opera brechtiana sono assunti come elementi fondanti e sviluppati in un movimento circolare dove performer e storia narrata si fondono in un'unica cosa, forse l'unico modo per poter dire o mostrare Brecht senza la sensazione si consumare surgelati. http://www.shorttheatre.org"
2.5.14
 

Gruppo nanou - Motel - prima stanza


"Castello Pasquini, Castiglioncello, Tensostruttura 2, 7-10 Luglio 2011 ""gruppo nanou Motel [Faccende Personali]"" di Marco Valerio Amico, Rhuena Bracci, con Marco Valerio Amico, Rhuena Bracci, Marco Maretti, suono Roberto Rettura, light design Fabio Sajiz, scene Antonio Rinaldi, Giovanni Marocco, cura e organizzazione Elisa Paluan, concept feat. Robert Rebotti {jacklamotta}, foto Laura Arlotti giovedì 7 luglio, ore 22, Prima Stanza, durata 30' prodotta da nanou ass. cult e Fondo Fare Anticorpi venerdì 8 luglio, ore 20, Seconda Stanza, durata 40' prodotta da nanou ass. cult. e Fondazione Pontedera Teatro coprodotta da ZTL-Pro, in collaborazione con Palladium Università  Roma Tre-Romauropa sabato 9 luglio, ore 23, Anticamera, durata 40' prodotta da nanou ass. cult, coprodotta da Armunia, Schloss Bràllin prima nazionale. Realizzato con il sostegno di Centrale Fies, L'Arboreto - Teatro Dimora di Mondaino, Ravenna Teatro, Regione Emilia-Romagna - Assessorato alla Cultura, Comune di Ravenna - Assessorato alla Cultura, Teatro Fondamenta Nuove, Associazione Cantieri, Città  di Ebla La Trilogia di Motel è sostenuta da Fondazione Pontedera Teatro e Fondazione Fabbrica Europa Il progetto Motel è una trilogia composta di tre stanze. Motel è un'unità  di tempo, un luogo familiare, disabitato; è la stanza dei segreti, degli amanti, delle puttane, il rifugio degli assassini, la sosta dei viaggiatori. La drammaturgia, scandita in episodi, è l'interazione di un ristretto numero di personaggi immersi in un ambiente familiare e sostanzialmente ordinario, in cui elementi straordinari spostano l'andamento quotidiano dell'azione. Motel può solo offrire residui narrativi per riappropriarsi del 'Racconto' come maceria di un accaduto. Il 'Racconto' è sempre 'fuori dalla finestra'. Il dramma non è presente in scena. gruppo nanou nasce a Ravenna nel 2004 come spazio di confronto e valorizzazione delle competenze, degli interessi di indagine e delle attività  di un gruppo di artisti: Marco Valerio Amico, Rhuena Bracci e Roberto Rettura. Il gruppo affronta, attraverso la condivisione delle proprie peculiarità, una pratica di lavoro basata sulla 'relazione scenica' dei linguaggi, facendo riferimento al montaggio cinematografico come pratica di sintesi per una miscellanea di strumenti usati al di fuori da gerarchie."
2.5.14
 

Mommyland


Torbellamonaca 12/7/2003 “MOMMYLAND” di Luciana Grifi, regia Luciano Melchionna, con: Lina Bernardi, Annamaria Loliva. Aiuto regia Sandro Giordano, disegno luci Camilla Piccioni, scene Marzia Belei e Luciano Melchionna, costumi Milla Santi, musiche a cura di Riccardo Regoli, fonico Sara Pascale, direttore di scena Andrea Sorbera, organizzazione Barbara Gai Barbieri, ufficio stampa Marzia Spanu. La dualità intrinseca ad ogni essere umano consente, secondo gli psicologi, di scindere il Sé in due ruoli. L’esempio più vistoso di questa sci9ssione è riscontrabile nella donna-madre che ha la possibilità di scindersi in due entità pur conservando il senso profondo della sua unità. Nel momento del parto la madre si separa materialmente dal figlio ma in taluni casi continua a conservarlo psicologicamente dentro di sé. Potrebbe essere questo il meccanismo inconscio che è alla base delle storie raccontate in Mommyland, di cui sono protagoniste due madri. L’una – M.me Verlaine, madre del poeta Paul Verlaine – ha conservato per decenni dentro  boccali di vetro colmi di alcol i feti dei quattro figlioletti abortiti prima della nascita di Paul, trattenendoli presso di sé come per tutta la vita cercò di trattenere Paul. L’altra – una donna dei nostri tempi modesta ed incolta – vuole imporre ad ogni costo alla figlia ribelle la sua limitata visione della vita impedendole ogni tentativo di autonomia e di ricerca di sé. Ambedue le madri, prigioniere di una infelicità venata di toni grotteschi e surreali, null’altro possono insegnare ai figli se non a reiterare un destino infelice. Note di regia: da un salotto borghese del 1869 alla cucina di un appartamento di periferia dei giorni nostri, da una conversazione apparentemente leggera e superficiale ad un monologo straziante senza però alcuno sterile compiacimento, l’autrice, con una scrittura ironica e disperata, sintetica ed aderente alle emozioni, mi ha portato per mano in uno strano lunapark: un museo delle cere squarciato dall’impennata di violente montagne russe. Una terra gestita da mamme che hanno, per questo, rinunciato ad essere donne: mamme-vittime di se stesse, della propria educazione e della folle rivalsa di un figlio che non vuol essere inglobato nuovamente nel ventre materno o mamme-carnefici a fin di bene, sensibili ma ottuse per pura sopravvivenza, schiave di una vita “che non si può scegliere a fiori o a colori come quando vai a comprarti un vestito”. Una terra dove l’amore raggiunge il suo eccesso e scatena sofferenza profonda, si lascia soffocare e soffoca. Una terra dove lo spettatore sorridendo o trattenendo le lacrime è costretto comunque a pensare... “...credo che ognuno di noi, anche se lo ignora, possiede una luce “dentro”...una luce che deve essere accesa...e se riesce ad accenderla, se ci riesce...quella luce illumina tutte le cose intorno...se questo non accade, la realtà rimane grigia...un’ombra di quello che avrebbe potuto essere...e noi vediamo la vita come semiciechi...”.Riprese Ulisse Benedetti per l’archivio dell’Ass. Cult. Beat 72
2.5.14
 

SHORT THEATRE 7 /WEST END - Misterman - secondo studio


"

SHORT THEATRE 7 / WEST END

Compagnia CapoTrave / Alessandro Roja / Pierfrancesco Pisani

Misterman – secondo studio

di Enda Walsh traduzione di Lucia Franchi regia Luca Ricci scene Katia Titolo musiche originali ed effetti sonori Antonello Lanteri voci off di Daria Deflorian, Irene Splendorini e di Veronica Cruciani, Giordano De Plano, Andrea Di Casa, Federica Festa, Lucia Franchi, Francesco Montanari, Alessandro Riceci disegno luci Gianni Staropoli aiuto regia Elisa Marinoni organizzazione Laura Caruso produzione Capotrave e Pierfrancesco Pisani in collaborazione con Infinito srl con il sostegno della Regione Toscana www.capotrave.com La PELANDA 11 settembre 2012 Roma"
2.5.14
 

Incendi


"Teatro India 14 settembre 2011 Teatro di Dioniso ""Corsia degli incurabili"" di Patrizia Valduga, uno spettacolo di Valter Malosti, con Federica Fracassi, suono e programmazione luci, fonico G.u.p. Alcaro, costumi Federica Genovesi, scelte musicali, luci, spazio scenico Valter Malosti musiche voci e suoni G.U.P. Alcaro, Harold Arlen & E.Y. Harburg, Ludwig Van Beethoven, Carmelo Bene, Uri Caine, Enrico Caruso, CCCP, Leonardo Maria Cognetti, Gabriele D'Annunzio, Filippo Del Corno, Giovanni Lindo Ferretti, Judy Garland, Christoph Willibald Gluck, Hèlène Grimaud, Vincenzo La Scola, Franz Liszt, BJ Nilsen, Portsmouth Sinfonia, Akira Rabelais, Fausto Romitelli, Richard Strauss, Francesco Paolo Tosti, Richard Wagner, Tom Wallace, Chris Watson organizzazione Paolo Ambrosino, amministrazione Paola Falorni, una produzione Teatro di Dioniso / Residenza Multidisciplinare di Asti, in collaborazione con Teatro i / Festival delle Colline Torinesi. Corsia degli incurabili, pubblicato nel 1996, è un atto unico scritto in versi da Patrizia Valduga, una delle voci più significative della poesia contemporanea italiana. Il/la monologante si esprime in una lingua che si nutre del rapporto-divario tra linguaggio alto e linguaggio basso, 'qui spinto fino ad impastare in una sola ipotesi tonale gli estremi del sublime e della più trita umiliante attualità: oggetto questa di uno sdegno di matrice dantesca che la Valduga usa anche per ridare un senso e dignità  di vita a ciò che i nostri esausti tempi d'impostura tendono a non considerare vita. Una donna 'soldato del dolore', malata terminale, giace in una stanza d'ospedale, immobile, inchiodata su una sedia a rotelle, i capelli divenuti rampicanti; i muri scrostati e le poche luci si animano come esseri viventi, respirano, agonizzano, soffrono, amano con lei. Con determinazione la donna lancia le sue parole che si fanno, di volta in volta, invettiva, desiderio, scherno, preghiera, bisbiglio, confessione, provocazione, accompagnata da una partitura sonora tesa e multiforme, una sorta di suono interiore emotivo e disturbato, che passa dalla natura rivisitata da Chris Watson, tocca le ultime sonate per pianoforte di Beethoven, Wagner e Tosti, si incendia con Fausto Romitelli e urla con Giovanni Lindo Ferretti. http://www.shorttheatre.org"
2.5.14
 

IL GATTO IN TASCA 1° tempo


Colosseo Nuovo Teatro 30 Maggio 2011 "Il gatto in tasca" di George Feydeau, compagnia de 'I Senza Sipario' traduzione, adattamento e regia di Cecilia Calvi. Con Maurizio Cosimelli,Caterina D'Auria, Luca Tamburrano, Claudio Saccoccio, Fiorella Ruberti, Erika Mariniello, Valeria Florio, Lidia Arcipiani, Fabiola Gabrielli, Antonella Catanzariti, Patrizia Cremoncini. Aiuto regia: Serena Pallacordi. Costumi e calzature d'epoca, messi a disposizione gratuitamente da Tirelli Costumi e Pompei Calzature. La rappresentazione teatrale fa parte di una campagna che l'Ottimista sta organizzando per sostenere almeno una famiglia numerosa al mese. Il Gatto in tasca (Le Chat en Poche) è una commedia degli equivoci scritta da un Feydeau appena ventottenne, dai risvolti esilaranti e da una comicità  ad orologeria. Monsieur Pacarel è un 'parvenu' che si è arricchito spacciando zucchero per diabetici. Per conquistare anche lustro e fama, decide di comprarsi (per corrispondenza) un grande tenore, da rivendere poi al Teatro dell'Opera, in cambio dell'allestimento di un 'Don Giovanni' composto da sua figlia. Ma, per il solito 'Qui pro quo', al posto del tenore, si presenta un vero Don Giovanni, un libertino che si intrufola nella famiglia, insidiando moglie e figlia.
2.5.14
 

BRIC A BRAC


Teatro Elettra Marzo 2011 "BRIC A BRAC" di Lucilla Lupaioli, regia Alessandro Di Marco, con: Luca Basile, Flavia Pinti, Tiziano Scrocca. In un non-luogo, in un tempo imprecisato si consuma l'attesa forzata di Bric e Brac alias Bobo e Tancredi. L'ambiente è scuro e sporco, si respira un'aria fetida che sembra essergli entrata nelle ossa. Lui li verrà  a prendere e li porterà  via. E' solo questione di tempo. Ma ad interrompere questa logorante attesa sarà  Alma, la donna che rappresenta il mondo che loro hanno fuggito.Bric e Brac sono due nomi che non significano nulla. Due modi d'essere dietro ai quali si celano le infinite possibilità  dell'essere di fronte alla crudezza del mondo. Uno, Tancredi, duro, aggressivo, affamato di rabbia. L'altro, Bobo, morbido, possibilista che, con un sorriso a mezza bocca, sembra voler costantemente ricordare una leggerezza che sembra scomparsa. Un mondo fuori devastato da una guerra senza fine, un mondo in cui "le strade sono lastricate di sangue", ma nessuno sembra accorgersene. Stanno arrivando, forse li troveranno, ma tanto lui arriverà. In questo clima irrompe Alma, una donna leggera. Riprese video per l'archivio dell'Ass. Cult. Beat 72
2.5.14
 

15059 storie sbagliate15059 storie sbagliate


"di e con Tiziano Turci Meta-Teatro 16 dicembre 2010 Roma"
2.5.14
 

Primo Festival Internazionale dei Poeti - Castelporziano 1979


Primo Festival Internazionale dei poeti Castel Porziano 28-29-30 Giugno 1979"
2.5.14
 

IL GUAIO - Malteatro


"Malteatro presenta IL GUAIO testo: Pierpaolo Fiorini con: Roberta Caronia, Massimiliano Vado, Noemi Parroni, Sabrina Venezia regia: Marco Maltauro seconda versione (maggio 2010)"
2.5.14
 

Niente è per sempre


2.5.14
 

TRIO LATO - SCONCERTI2


TRIO LATO improvvisazioni collettive Fabrizio Spera batteria Cristiano De Fabritiis vibrafono Roberto Bellatalla contrabbasso Luca Tilli violoncello Luca Venitucci fisarmonica Michael Thieke ance colosseo nuovo teatro www.e-theatre.it
2.5.14
 

FONDAZIONE TEATRO VALLE BENE COMUNE 2° parte


Teatro Valle 'FONDAZIONE TEATRO VALLE BENE COMUNE' Venerdì 13 e Sabato 14 Gennaio 2012: un evento lungo quarantott'ore. Sabato 14 gennaio Serata GranFlusso, Tra gli interventi: SAVERIO RAIMONDO, AWA LY con MASSIMO GIANGRANDE, I FOOLS, BOBO RONDELLI, FRANCESCA REGGIANI, CHIARA CIVELLO, ROCCO PAPALEO, ALESSIO BONI, PAOLO ROSSI, con i suoni dei TETES DE BOIS saranno ospiti i lettori di favole Valentina Carnelutti, Francesco Di Giacomo, Sabina Guzzanti, Giovanna Marini, Danilo Nigrelli, Andrea Satta, Daniele Silvestri, ORCHESTRACCIA. Partecipano alla serata Maso Notarianni, Gianni Mura, Sandro Portelli. Tavole a china di Sergio Staino, disegni su sabbia di Licio Esposito.
2.5.14
 

BACCANTI PERDUTE


Teatro Colosseo 13/9/2001 "BACCANTI PERDUTE" scritto e diretto da Luca Archibugi con: Sarah Bogatti, Linda Di Pietro, Federica Lenzi, Alessandro Mallardo, Giorgia Massetti, Arianna Ninchi, Chiara Pavoni, Claudia Perni. Scene e costumi Alessia Sambrini. Qual'è la vera dimensione del mito di Dioniso, che, come divinità , vanta un' origine ancor più antica di Zeus? Se lo chiede Archibugi, rileggendone la "deità  " attraverso le opere di Euripide. Una grande striscia bianca, una lunga montagnetta di polvere, che le baccanti sniffano voluttuosamente. Un rumore assordate di pasticche che cadono su una superficie di vetro o di plastica, amplificato. Le Baccanti sono vestite ciascuna in maniera diversa: una ha un chiodo nero con le borchie; un'altra ha la gonnellina a pieghe e i mocassini da scuola privata; un'altra ancora è una modella appena uscita da una sfilata. L'identità  mancante di Dioniso è il risultato dello sfacelo compiuto dalla storia umana che è caduta nell'oblio dell'essere. Dimenticare di dimenticare. Questo il compito paradossale e voluttuoso del dionisismo. Le Baccanti, il coro, dovranno abbandonare il gruppo indistinto per diventare tutti i protagonisti e le figure della tragedia di Sofocle. Le Baccanti in chiave moderna saranno, dunque, Dioniso stesso come gli altri personaggi, Penteo, Agave, Tiresia, Cadmo, il pastore. La maschera di Dioniso si trasferirà  in tutti gli attori, lo spettacolo sarà  composto - in un certo senso - soltanto dal Coro delle Baccanti, che si apre e si chiude nelle coreografie di una danza originaria, arcaica ma non primitiva. Dioniso preesiste, come mito, all'Olimpo e agli dei, allo stesso Zeus. Il più antico degli dei: vorrà pur dire qualcosa. "Potrei credere solo in un dio che sapesse danzare", ha detto Nietzsche. Le vere Baccanti sono le tragedie perdute. A noi è pervenuta solo quella di Euripide, ma le vere Baccanti sono quelle che immaginiamo. Riprese video Ulisse Benedetti per l'archivio storico dell' Ass. Cult. Beat 72.
2.5.14
 

La casa invisibile


La casa invisibile
2.5.14
 

Teatroinscatola - Via dei Capocci


Teatro India Giovedì 7 Aprile LA MIA POETICA sulla drammaturgia Italiana Contemporanea 'TEATROINSCATOLA' venti mise en espace di nuovi autori. C'è l'amore nelle forme più estreme e marginali nei venti frammenti poetici e realistici di un discorso complessivamente amoroso in un'epoca anaffettiva. "Via dei Capocci" di Carlotta Corradi Arianna Gaudio e Enrica Costantini regia di Federico Vigorito
2.5.14
 

IPPOLITO


"Teatro Colosseo 7 -19 Novembre 2000 ""IPPOLITO"" di Luigi Ferraro, regia Ivano De Matteo, con Paola Bacchetti, Elio Germano, Tamara Bartolini, Julio Solinas. Intorno ad Ippolito, ultimogenito adolescente segnato dal tratto acerbo di una virilità  fiera ed appassionata, ruotano i sentimenti confessati e quelli inconfessabili, più ancora, della sua intera famiglia. Li farà  accendere, tutti insieme, una inaspettata scintilla e sarà  fuoco distruttore, bagno di sangue, follia. In questo dramma borghese, tragedia moderna a cinque personaggi suggestionata dai racconti mitici su Teseo, Fedra ed Ippolito, l'azione è mossa da conflitti arcaici insopprimibili che tornano ad irrompere nella quotidianità. Fino a devastarne le fragili regole, tanto più fragili là  dove pretendono di conciliare e governare l'inimicizia tra i sessi, vero motore della tragedia - cuore grondante e inquietante archetipo della stagione umana. E percorsa come tutte le guerre da ogni sorta di abominio, quell'inimicizia ripete il suo sacrilegio estremo nel sacrificio dell'innocenza e della bellezza.Riprese video Ulisse Benedetti per l'archivio storico dell'Ass. Cult. Beat 72"
2.5.14
 

ESCURIAL di Michel de Ghelderode


Regia di Nuccio Siano per un testo classico del Teatro d'Avanguardia, con Anna Maria Loliva, Maurizio Palladino, Nuccio Siano.
2.5.14
 

IL LAVORO DELL'ATTRICE SUL PRODUTTORE


Colosseo Nuovo Teatro dall'8 al 20 Novembre 2011 "IL LAVORO DELL'ATTRICE SUL PRODUTTORE" scritto e diretto da Riccardo Leonelli, con Francesco Branchetti e Veronica Gentili. Musiche originali Pino Cangialosi. Scamore T Company. Lo spettacolo che tutti gli attori dovrebbero vedere.
2.5.14
 

Luigi vs francesco - treno


luigi vs francesco - treno
2.5.14
 

Le guerre nel mondo


Laboratorio teatral-musicale per creare un dibattito sul tema della guerra/delle guerre
2.5.14
 

MEDITALIANO


"MEDITALIANO musiche dalla tradizione orale corsa, provenzale, siciliana - FRANCIA/ITALIA/SICILIA in collaborazione con Associazione per la musica antica Antonio Il Verso Associazione Musicale Parthenia Prima esecuzione in Italia. riprese Stefania Cicirello, Elisa Calunniato montaggio Stefania Cicirello"
2.5.14
 

Genesi - i ribelli


2005 'Genesi - i ribelli' di Ugo Chiti con: Giuliana Colzi, Andrea Costagli, Dimitri Frosali, Massimo Salvianti, Lucia Socci, Teresa Fallai, Maurizio Lombardi, Alessio Venturini.
2.5.14
 

Festa musicale per l'Italia unita 2° parte


Colosseo Nuovo Teatro 17 Marzo 2011 'Fondazione ARTS ACADEMY - FESTA MUSICALE PER L'ITALIA UNITA' Giovani Concertisti: Federico Fiore, Manuela Renzi, Noemi Reibaldi, Marika Tanoue, Monica Ferracuti, Gabriele Mantia, Boram Kim, Seo Jong An, Joo Han Kim, Nayoung Kim, Jiyoung Choe
2.5.14
 

L'isola che c'è


Teatro Tordinona 17/11/2010 "L'isola che c'è" (La Commedia dell'insulina parte 1) scritto e diretto da Renato Giordano, con: Roberto Posse (Banting), Vanni Materassi (Macleod), Fabriz io Marotta (Best), Goffredo Maria Bruno (Collip), Livia Cascarano (Edith), Simone Perinelli (Greenaway), Nunzia Plastino (Maynard), e con Renato Giordano (Narratore). Aiuto regia Teresa Cordaro e Livia Cascarano, luci Luca Barbati, costumi Anna Maria Pariante. 'L'Isola che c'è', titolo riferito alla interessante e coinvolgente tematica medico scientifica proposta da Renato Giordano, chiude il Festival della drammaturgia italiana. Lo stesso autore e regista, presente in scena, introduce lo spettacolo, racconta, presenta i vari personaggi, interpretati in modo esemplare. Lo spettacolo, pur essendo un work in progress, preannuncia già una sua strepitosa compiutezza di scrittura scenica. La tematica è di tipo scientifico, come è stato quest'anno per 'Copenaghen' di Fryer, o come accadeva per 'I fisici' di Durrenmatt, o lo stesso 'Galileo' di Brecht...Lo spazio della parola, che è narrata da Giordano e dialogata dagli attori in veste di clinici, fluidifica l'atmosfera del Tordinona, penetra nella forma dell'argomentazione scientifica, la seziona, la separa e la scandisce. Ma la rende anche fenomeno di un 'Teatro di documenti', scoprendone senso e ragione, in quanto somma di mutazioni d'ogni 'spostamento in avanti' della ricerca.Nel 1923 è decretato il premio Nobel per la medicina a Macleod e a Banting: il primo lo divide con Collip, il secondo con Best. E qui esplodono le polemiche e le rivendicazioni reciproche fra gli scopritori dell'insulina; soprattutto da parte di Banting scatenato contro Macleod, accusato di appropriazione dell'altrui fatica. Banting morirà il 20 febbraio 1941 a Gander, Terranova su di un bombardiere caduto per pessima visibilità. Questa l'ufficialità della notizia, mentre il regista ci suggerisce altre inquietanti ipotesi, come sembrano dimostrare i riscontri d'archivio, ove Renato Giordano - ne ha parlato a fine spettacolo, anche in ragione delle proprie competenze mediche - si è documentato per redigere con scrupolo e genialità la propria sequenza drammaturgica. Da Renato Giordano una novità assoluta, per merito e per metodo, che risponde alla domanda: come coniugare teatro e scienza?La risposta è stata efficacemente data in 'L'Isola che c'è'. Sono strabilianti le assonanze di ricerca tra le forme 'centrifugate' dell'arte e della letteratura futurista e la 'centrifugazione' degli estratti pancreatici che vengono centrifugati per creare l'insulina. Un bellissimo testo contemporaneo per esprimere un universo culturale, una visione della vita, nella forma 'spettacolo' inteso come accumulo e stratificazione delle esperienze e delle competenze. Riprese video Ulisse Benedetti per l'archivio storico dell'Ass.Cult. Beat 72.
2.5.14
 

STALKER - IO TI CERCO


Teatro Colosseo 4 - 23 novembre 2003 "STALKER - IO TI CERCO" di Rebecca Gilman, traduzione di Nuvola Bianca Tivoli. Con Benedicta Boccoli, Claudio Angelini, Giovanni Argante, Alessandro Mistichelli, Nuvola Bianca Tivoli, Renato Marchetti, Xhilda Lapardhaja. La regia di Marcello Cotugno, le scene di Veronica Rosafio, i costumi di Franco Litrico e Maria Grazia Santonocito, le luci di Raffaella Vitiello e Marco Catalucci. Musiche di Slapp Happy, Colder, Flesh Eaters, Mogwai, Killing Joke, Silver Mt. Zion Memorial Orchestra, Eels, Muse, Ultravox, Frank Sinatra and Celeste Holm, Thompson Twins, Crass, Clint Mansell & Kronos Quartet, Buck 65, Recoil, Viktor Lazlo, Nat King Cole, Yann Tiersen, Blue Bob, Ursula Rucker, Pulse Programming, Cramps, Modern Lovers, Billie Holiday, Missy Elliott, curate dal regista. Benedicta Boccoli è Theresa Bedell, una giornalista in carriera di gusti fini e delicati (adora lo scrittore William Dean Howells, precursore della psicanalisi e inventore del realismo americano), che da tempo non esce con uomini e si dedica solo al lavoro. Attirata in un appuntamento al buio da un'amica, non tarda a evadere le avance dell'uomo, Tony Ross, (Renato Marchetti), uno sgangherato informatico un po' sinistro che non accetta il rifiuto di Theresa e inizia a perseguitarla. I colleghi d'ufficio di Theresa, Howard (Giovanni Argante) e Mercer (Alessandro Mistichelli), dapprima scettici, cercano di aiutarla come possono, mentre Harriett, la sua segretaria (Xhilda Lapardhaja), un po' oca e svampita, aiuta il molestatore a realizzare i suoi piani. L'ispettore di polizia Beck (Nuvola Bianca Tivoli) poco o nulla può contro lo 'stalker2', a meno che la molestia non sia evidente. Tony, seppur maniaco, non esita a dichiarare alla Bedell una verità (parziale) su di lei: lo ha rifiutato (anche) perchè lei, Theresa, ha un problema con l'intimità, con la relazione con gli uomini. L'incontro della giornalista col regista di soft porno Les Kennkat per un'intervista (Claudio Angelini), è dapprima disastroso ma nel finale, con un colpo di scena, aiuterà Theresa a prendere la decisione che sconvolgerà la sua vita e le farà ritrovare una nuova se stessa e recuperare il suo passato misterioso. Riprese video Ulisse Benedetti per l'archivio dell'Ass. Cult. Beat 72.
2.5.14
 

Quod Supererat


Atelier Meta-Teatro dal 18 al 24 Maggio 2012 "Quod Supererat" tratto da "Le due Zittelle" di Tommaso Landolfi. Ideazione, drammaturgia e regia : Chiara Condrò, Elisa Turco Liveri, Con : Chiara Condrò, Elisa Turco Liveri, Manuel Cascone, Video : Salvatore Insana, Luci : Giovanna Bellini, Produzione Compagnia del Meta-Teatro. Tre figure chiuse dentro una gabbia si muovono evocando i personaggi del racconto di Landolfi. Lilla e Nena, le due "zittelle" prendono sembianze animalesche, sono loro a somigliare a delle scimmie, molto più del piccolo cercopiteco Tombo, che appare invece come il fanciullo di casa, elegantemente incatenato. In questa favola nera, Landolfi ci regala solide fondamenta su cui edificare un mondo malato, cupo, talvolta demenziale, in cui la pretesa di devozione estrema e l'ostentazione della putrida castità generano un linguaggio bestiale, ridicolo, che mescola presunti latinismi alle più grette volgarità gergali. Oltre la gabbia, l'esibizione del circo deforme continua: la santa messa sarà celebrata dal più abietto degli animali; le arringhe disturbate del prete dalla doppia coscienza, "gemello-siamese-di-se-stesso" saranno declamate, per giungere infine al sacrificio estremo.
2.5.14
 

SIGNOR P


Teatro Valle occupato 10 GENNAIO 2012 Lettura scenica: "IL SIGNOR P" STORIA DELLA DISCESA DI UN UOMO E DELL'ASCESA DI UN ALTRO UOMO di Maria Teresa Berardelli, con Gianluigi Fogacci. Maria Teresa Berardelli, vincitrice del Premio Tondelli per la drammaturgia 2009. Il SIGNOR P è il suo ultimo testo e ha come oggetto la malattia del Parkinson. introducono Nicola Modugno, neurologo; Imogen Kush, regista dello spettacolo; Maria Teresa Berardelli, autrice del testo.
2.5.14
 

Inganni


18 maggio 2011, al Nuovo Montevergini presentazione degli studi teatrali INGANNI, testo e regia di Roberto Salemi con Aglaia Mora e Roberto Salemi. Giovanni fa spesso uno strano sogno: da qualche mese, ogni volta che chiude gli occhi e si addormenta (la notte, ma anche durante un breve riposo pomeridiano), non fa altro che sognare ossessivamente le scene di uno spettacolo teatrale a cui aveva assistito tanti anni prima. riprese Laura Scavuzzo, Elisa Calunniato montaggio Stefania Cicirello
2.5.14
 

Il Traìno dei fessi


Il Traìno dei fessi (ovvero, dietro a ogni scemo c'è un villaggio); di e con: Giuseppe Ciciriello; disegno luci: Enrico Messina; consulenza alla messa in scena: Espedito Chjionna; Enrico Messina; Micaela Sapienza; una co-produzione: Archelia, Armamaxa Teatro, Teatri Abitat (Residenza teatrale di Ceglie Messapica e Ostuni); INFO:http://www.archelia.it/ - http://www.armamaxa.it/
2.5.14
 

UBU REX 2 - Can you eat me?


Una Performance di Elvira Frosini per UBU REX 2 al Teatro Arvalia, roma- 10 marzo 2011 http://www.kataklisma.i
2.5.14
 

CHIUSI


Teatro Colosseo 7 - 22 Ottobre 2000 "CHIUSI" di Giulia Ricciardi, regia di Patrizio Cigliano, scene e costumi Aurora Tomarchio, luci Marco Catalucci, con: Federica Cifola, Crescenza Guarnieri, Giulia Ricciardi, Elisa Santarossa. Commedia brillante che indaga con grande onestà e una giusta dose di cattiveria nel complicato mondo femminile di oggi. Ne mette in mostra gli aspetti più intimi ma nel contempo più quotidiani. Quattro trentenni sull'orlo di una crisi di nervi per colpa degli uomini, chiuse in loro stesse ma con un irrefrenabile impulso di uscirne quanto prima per correre da un Lui che forse c'è e forse no. Dubbi, crisi, schermaglie, rappresentazioni di umori palpitanti e di frenesie goliardiche. Riprese video Ulisse Benedetti per l'archivio storico dell'Ass. Cult. Beat 72
2.5.14
 

Corpo


Parco dei Daini - Villa Borghese 1983 "CORPO" compagnia Krypton regia Giancarlo Cauteruccio. La Compagnia Krypton fonda la sua poetica sull'esplorazione delle tecnologie e della loro applicazione sulla scena e nelle arti. Il suo lavoro ha un'attitudine interdisciplinare che si rivolge oal mondo del teatro come a quello dell'architettura e delle arti visive, e l'attenzione all'indagine digitale è una forma di necessità, una risposta dovuta alla sua stessa identità. Krypton ha sempre legato la propria ricerca a progetti nati sotto il segno della sperimentazione tecnologica con creazioni che sin dagli anni Ottanta, cogliendo l'impulso del postmoderno, sono state radicalmente innovative, sia sul piano del linguaggio teatrale sia su quello della applicazione degli strumenti elettronici all'azione del corpo. L'uso della modulazione laser e la sua capacità di creare architetture e modificare lo spazio si delinea di volta in volta come una possibilità nuova, in divenire, di intervento sul mondo sensibile. A questa ricerca Krypton affianca un profondo lavoro sulla drammaturgia, dai testi di maestri del Novecento, come Beckett, Pinter e Jarry, alla rivisitazione di testi classici, alla giovane creazione contemporanea. Da anni, inoltre, la Compagnia persegue, per prima in Italia, una importante sperimentazione sulla lingua calabrese, sfruttandone l'arcaicità e la carica espressiva e dirompente. In tutte le sue sperimentazioni Krypton mantiene vigile l'attenzione nei confronti delle pratiche artistiche più avanzate, continuando a esplorare un teatro che non è mai scontato. Il suo teatro è inteso come forma d'arte e di creazione conoscibile, un teatro che rappresenta in ogni caso il luogo del corpo, dove la carne è protagonista. La tecnologia, vista come estensione espressiva o strumento di duplicazione e deformazione, rappresenta la vibrazione della carne. Il lavoro di Krypton, dunque, approfondisce le relazioni tra il corpo teatrale e gli apparati tecnologici linguistici audio visuali, e attiva processi creativi che favoriscono la nascita di strumenti di misura delle sensibilità, dei sentimenti, delle tensioni che nella più antica forma di espressione dell'uomo restano ineludibili. La sede stabile della compagnia è il Teatro Studio di Scandicci (Firenze), e qui, da oltre quindici anni, Krypton ha fondato un concreto laboratorio permanente dedicato all'innesto delle tecnologie digitali all'interno della dimensione creativa, dalle arti sceniche alle sue contaminazioni con l'architettura e la visual art, la poesia, la musica. Riprese video Ulisse Benedetti per l'archivio storico dell'Ass. Cult. Beat 72.
2.5.14
 

LADY OSCAR


Ex Cinema Palazzo agosto 2012 "Ladyoscar" regia Ferdinando Vaselli, con Alessia Berardi e Riccardo Floris. Drammaturgia Ferdinando Vaselli. Musiche Sebastiano Forte. Un luogo fuori dalla città. Ai margini. Intorno erbacce e terra, terra ed erbacce. Sopra volano gli aerei. Atterrano e partono davanti a loro. Coso e Cosa stanno a guardare. Sono fidanzati i due. Sono tossici di coca. Sono evidentemente due loser, due perdenti. Tentano di muoversi, di scappare via ma sono bloccati. Stanno aspettando lo spacciatore. Stanno quasi aspettando di vivere. Ma non hanno nessuna voglia di decidere. O nessuna forza. Ragazzi ingabbiati che conoscono solo il consumo, come i manifestanti di Londra che rompono vetrine per prendere le Nike, l'Iphone, che gridano la loro rabbia sorda, ottusa, disperata per un oggetto. Un prodotto del mercato globale. Come la cocaina, collante della loro relazione, ma anche metafora del tempo presente. Una droga fatta apposta per una società dove prevale il singolo che urla, che scalcia, che si fa largo a forza di gomitate, una società regolata solo dal profitto o perlomeno dall'illusione del possedere.
2.5.14
 
 
Support : MarXoB
Copyright © 2011. e-performance.tv - All Rights Reserved
Template Created by MarXoB | Published by e-performance.tv
powered by Blogger