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Sulla felicità

Teatro Vascello 12 dicembre 2014
Associazione Sosta Palmizi presenta
SULLA FELICITÀ
ideazione coreografica e direzione artistica: Giorgio Rossi
autori e danz/attori: Mariella Celia, Eleonora Chiocchini, Olimpia Fortuni, Gennaro Lauro, Silvia Mai, Francesco Manenti, Daria Menichetti, Fabio Pagano, Valerio Sirna, Cinzia Sità, Cecilia Ventriglia
luci: Andrea Margarolo produzione: Associazione Sosta Palmizi
Undici interpreti selezionati tra i giovani allievi di Giorgio Rossi e Raffaella Giordano nonché Artisti Associati di Sosta Palmizi, per uno spettacolo dedicato alla felicità.
Un lavoro di confronto aperto su questo tema ha generato un percorso tra visioni personali e collettive di cosa potrebbe essere la felicità oggi. Confidando nell'espressività della danza, della musica e della parola, lo spettacolo con poesia e ironia, restituisce il senso di una felicità minacciata dalle logiche del consumo e del possesso. La felicità, considerata dall'autore e dagli interpreti come uno stato d'animo, può scaturire dal sentire la vita istante per istante in una dimensione corporea consensuale da opporre a una dimensione virtuale e fittizia legata al materiale.
La nostra condizione di esseri umani ci porta alla spasmodica ricerca della felicità. Siamo colti continuamente dal desiderio di esserci, da una volontà di partecipare ad un ordine più ampio. L'aspirazione, la contraddittorietà dell'uomo e la sua volubilità lo distinguono dal regno animale, lo spingono a confrontarsi costantemente con i propri limiti.
Lo spettacolo è frutto di uno studio in più tappe in cui sono emerse due istanze essenziali: condividere e accettare i nostri limiti con ironia. Semplicemente danzare, creando la possibilità di dare a sé stessi e agli altri qualcosa che si avvicini alla felicità, pur non avendo la pretesa di darne una rappresentazione esaustiva.
30.12.14
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Un uomo è un uomo

TEATRO TRASTEVERE 19 Dicembre 2014
UN UOMO è UN UOMO
di Bertolt Brecht
traduzione Giulia Veronesi
regia Lorenzo De Liberato
con
Tiziano Caputo | Jesse Mahoney
Matteo Cirillo | Uria Shelley
Alessandro De Feo | Galy Gay
Agnese Fois | Moglie di Galy Gay
Lorenzo Garufo | Sergente Fairchild
Stefano Patti | Polly Baker
Arianna Pozzoli | Vedova Begbick
Mario Russo | Soldato
Tommaso Setaro | Jeraiah Jip
musiche eseguite dal vivo da Tiziano Caputo e Mario Russo
disegno luci Matteo Ziglio
trucco Soraya Artese
si ringrazia per la realizzazione delle scene Cesare Angelici, Sabino Caputo e Ilenia Sbarufatti
grafica Stefano Patti
India, 1925
L’esercito inglese è arrivato a Kilkoa con circa centomila soldati pronti a marciare verso le frontiere settentrionali per fare guerra contro il Tibet. Durante una serata di bagordi, Uria, Jesse e Polly sono costretti ad abbandonare il loro commilitone Jip, dopo aver distrutto una pagoda per rubare i soldi delle elemosine. Con il rischio di essere fucilati i tre si imbattono in Galy Gay, scaricatore del porto di Kilkoa, un uomo che non sa dire di no. Per i tre soldati la soluzione è pronta: sarà lui il nuovo Jip.
All’interno del famigerato vagone–birreria della vedova Begbick, Uria, Jesse e Polly, con l’aiuto della vedova, mettono in piedi una farsa grottesca ai danni del malcapitato Galy Gay allo scopo di trasformarlo in un soldato, così da creare un perfetto rimpiazzo per il loro camerata.
“Un uomo è un uomo” di Bertolt Brecht è una fredda e cinica fotografia dell’imperialismo coloniale: la potente e inarrestabile forza capitalistica che corrompe e strumentalizza il proletariato. A distanza di pochi anni dalla teoria della relatività di Einstein, il drammaturgo tedesco racconta una storia terribile e comica sul potere di trasformare un uomo in un altro uomo.
Compagnia Marabutti
30.12.14
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Al Pacino

Teatro della Dodicesima 12 Dicembre 2014
Racconti Teatrali Produzione spettacoli Presenta
Al Pacino
un racconto scritto e diretto da Pierpaolo Palladino
con Cristina Aubry
Può un mito restare tale anche se dallo schermo del cinema viene a sedere vicino a te? E’ possibile avere un rapporto ravvicinato, per quanto fortuito sia, con un divo che si è adorato fino a poco prima?
La vicenda comincia con Clara, una ragazza romana, che si presenta a Cinecittà a proporsi come comparsa per il set del famoso film “Padrino parte III°” diretto da Coppola e interpretato da Al Pacino. Lei è solo un volto nella folla, ma casualmente si imbatte proprio nel divo a cui fa una tale impressione da essere assunta alle sue dipendenze come segretaria particolare. Si troverà quindi per tutto il periodo delle riprese a vivere fianco a fianco con lui e con il suo cane Lucky Boy, a gestirne il camerino e ad essere il filtro tra lui e il resto del mondo. Una responsabilità semplice quanto angosciante per una ragazza non in carriera, che bada al proprio dovere come unica ancora di salvezza in un mondo a lei estraneo. L’orgoglio della ragazza e le ritrosie di Al fanno nascere tra i due di volta in volta slanci di tenerezza e senso di disagio, che aumentano col passare dei giorni, via via che la confidenza tra i due rischia di farsi più intima.
Il mito è tale se contemplato a distanza, da vicino resta solo l’uomo. E’ qui che nasce la storia di un rapporto singolare ma possibile, basato su una vicenda realmente accaduta.

www.raccontiteatrali.it
30.12.14
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