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Tong men-g 铜门同梦

Teatro Brancaccio 22 settembre 2014 SHI YANG SHI
Tong men-g 铜门同梦
Porta di bronzo: stesso sogno
di CRISTINA PEZZOLI
e SHI YANG SHI
Clown Coach ROSA MASCIOPINTO
Coreografie KE ZHOUJUN
scene e costumi ROSANNA MONTI
aiuto regia LUCA ORSINI
assistente scene e costumi ANNA MUGNAI
press Office SILVIA BACCI
comunicazione cinese HU YING per CYGOOD, ANGELO HU, ALESSIA PAN, MALIA ZHENG, ZHANG XIAO MIN, CARLO REGGIORI
regia CRISTINA PEZZOLI
TONG MEN‐G racconta la storia di Yang.
Yang è nato a Jinan, nel Nord della Cina, nel 1979.
A 11 anni è arrivato in Italia insieme alla madre: è stato lavapiatti, venditore ambulante di erbe e unguenti cinesi sulle spiagge, studente bocconiano, traduttore simultaneo per ministri, imprenditori e registi internazionali di cinema; attore di teatro, tv e cinema, e recentemente, inviato speciale de “Le Iene”.
Yang è un cinese alto: 189 cm. Yang è un cinese bello. Yang non sa chi è.
Come molti ragazzi di seconda generazione conosce poco sia la storia della sua ' vecchia patria' che della nuova; è abitato da brandelli e macerie di identità e culture, ma obbligato a trovare nuovi equilibri e sintesi tra la cultura del luogo in cui è nato e quella di dove è cresciuto.
Sono cinese perché sono nato in Cina o italiano perché sono cresciuto in Italia?
Attraverso le vite dei suoi antenati, Yang ha fatto un viaggio alla ricerca delle sue origini e ha avuto modo di conoscere da vicino alcuni momenti della grande storia del suo paese d'origine,
Grazie alle memorie raccolte direttamente dai parenti che vivono ancora in Cina, registrate e tradotte, ha preso corpo il 'Libro degli Antenati': la trisavola materna, i bisnonni paterni, il nonno materno e il padre, ne sono i protagonisti.
Le loro vite attraversano la guerra civile in Cina tra nazionalisti e comunisti, l’invasione giapponese, la rivoluzione culturale di Mao. fino ad arrivare agli anni Ottanta con la morte di Zhang Cheng – ‘Sincerità’ – lo zio materno down che chiude la prima parte della storia. Nella seconda parte, lo spettacolo racconta la “riprogrammazione culturale” di Yang avvenuta a partire dal 1990, quando a 11 anni arriva in Italia, insieme alla madre, mostrando le contraddizioni, le possibilità, il precario equilibrio della condizione di uomo orientale/occidentale che vive in Italia da oltre 20 anni e che dal 2006 è cittadino italiano.
L'ultimo capitolo di Tong Men-g prende inizio da un video e da una data: 1 dicembre 2013, giorno in cui a Prato scoppia un incendio in una fabbrica cinese e 7 operai che ci dormivano dentro, muoiono carbonizzati.
Da anni Yang insieme ad altri artisti del Compost, realtà di produzione indipendente che ha sede a Prato, crea azioni di arte sociale che hanno l'obbiettivo di favorire il dialogo tra la comunitá cinese e quella italiana; da dicembre ad oggi, il Compost é stato coinvolto in una difficile opera di mediazione culturale tra le due comunitá e Yang spesso si è trovato e si trova a fare da interprete in situazioni reali dove il conflitto e la tensione tra italiani e cinesi sono altissimi: la trasfigurazione teatrale mette in scena una di queste situazioni con un registro tragicomico. Italia vs Cina: Yang -Arlecchino traduttore e traditore di due padroni, a chi dà ragione? Da che parte sta? E come si esce da un conflitto che sembra non poter essere conciliato, come in ogni tragedia degna di questo nome?
Produzione Compost Prato.
Si ringraziano gli amici imprenditori cinesi di Prato, Roberto Muzzetta, Gianni Zhang, Li Dan e TECNOMOVIE e la Provincia di Prato.
30.9.14
 

M A C A B R A D O L O R O S A

Avigliana, Piazzale Ex Pretura, 17 settembre 2014
 PRIMAVERA D’EUROPA /02
Spettacoli da Finlandia Belgio Italia Polonia Spagna
Teater Nowy (Polonia)
M A C A B R A D O L O R O S A
Ovvero una rivista Dada in 14 canzoni con monologhi
“In passato, l'arte doveva portare alla purificazione, alla catarsi. Oggi, troviamo poche opere teatrali che soddisfino tale requisito. "Macabra Dolorosa" è un’ eccezione…” ("Ballando su una tomba" Marzena Rogozik, Kulturatka)
Regia: Pawel Szarek / scritto da Katarzyna Chlebny / piano: Paweł Haranczyk / batterie: Lukasz Marek, con: Paweł Szarek, Paweł Harańczyk, Łukasz Marek, Karolina Pięch, Mikołaj Mikołajczyk / costumi: Karolina Pięch /coreografia: Mikolaj Mikolajczyk
Una produzione: Teatr Nowi - Associazione di Cracovia; progetto “Fear management – 2nd Involving Art Festival” supportato dal Centro Nazionale della Cultura / “Culture – Interventions” Operational Programme, Città di Cracovia.
Un'opera musicale che attraversa e racchiude storie di figure femminili, da Medea alle lettere di Magda Goebbels, utilizzando testimonianze e materiali tratte dai più famosi casi di matricidio.
Nella sua forma surrealistica lo spettacolo si ispira alle riviste DADA della prima metà del XX secolo: il cabaret noir tedesco e il suo spirito espressionista raccontano una storia di violenza, follia. E’ una discesa nella sua sfera più intima e organica di una persona – la maternità; una donna/madre – in un contesto di regime, ideologia totalitaria, malattia e depressione.
Durante lo spettacolo ascolteremo le canzoni di Nick Cave, The Tiger Lillies, Marylin Manson, Einsturzende
Neubauten, Cinema Strange, The Dresden Dolls, Grinderman così come altre tracce originali composte
appositamente per l'opera teatrale.
Paweł Szarek: regista, sceneggiatore e compositore. Oltre a spettacoli di teatro si dedica anche alla produzione di opere musicali e video. In passato ha lavorato con Grotesque Theater, Ludowy Theater and Nowy Theater, Solski Theater a Tarnow etc. Ha formato e diretto la creazione di concerti rock con la band Daredevil (GP cont) producendo il progetto musicale “Melancolie: PROJECT Miciński” interpretando testi del giovane poeta polacco Tadeusz Miciński. Esperto del Weimar cabaret, del movimento dadaista, e dell'industrial music.
Katarzyna Chlebny: attrice, diplomata alla National Theatre School L. Solskiego di Cracovia. Si è esibita nei maggiori teatri di Cracovia: New Theatre, Teatr stu, Grotesque, Kielce-Zeromski'sTheatre. Dal 2008 lavora con il Gruppo Raphael Kmita - cabaret letterario.
29.9.14
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Enciclopedia



Pineta Marradi, Castiglioncello 5 Luglio 2013 “ENCICLOPEDIA” un progetto di inQuanto teatro con Floor Robert, Giacomo Bogani, Andrea Falcone, Giulia Broggi
edizione dei testi Andrea Falcone
consulenza stilistica Maria Sole Vannetti
organizzazione e comunicazione Julia Lomuto
Con domande chiare e circostanziate, con risposte raccolte ovunque e come viene, Enciclopedia disegna il nostro tempo mentre questo sta passando. Ognuno può contribuire alla stesura in modo anonimo, come si conviene a chi offre un aiuto tanto immediato quanto immeditato. Parte di un progetto produttivo più articolato, che mira a ricostruire un’idea di futuro in una prospettiva personale e collettiva insieme, Enciclopedia si sviluppa con moto accumulatorio attraverso un metodo d’indagine elaborato in occasione di Firenze 2440, evento realizzato per disegnare una città ideale a partire dalle parole dei suoi abitanti. Con l’ausilio di questionari, inQuanto teatro si muove di città in città per estendere la sua raccolta di lemmi e spiegazioni, chiedendo a un numero possibilmente infinito di persone la propria definizione per ciò che ha intorno.
29.9.14
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Conversazione silenziose

Teatro di Villa Torlonia 19 settembre 2014 Casa dei Teatri Danza Musica
CONVERSAZIONI SILENZIOSE
PROGETTO MIGRANTI | SOLO LE MONTAGNE NON SI INCONTRANO MAI
di e con Oscar Bonelli e Benedetta Capanna
direzione artistica Barbara Troiano
“Non preoccuparti di dove ti porterà la strada. Concentrati sul primo passo. Non seguire la corrente, sii tu la corrente” E. Shafak Uno spettacolo a cura di Oscar Bonelli e Paola Stella, in cui la musica porta il corpo in una catarsi, la voce riecheggia feste e preghiere incontrando la danza della tradizione del Medioriente e del Centro Asia rielaborata attraverso un libero linguaggio sincretico e contemporaneo. Conversazioni silenziose tra la musica e la danza attraverso l’esplorazione e la ricerca. Un lungo cammino tra l’interpretazione del passato e l’illusione del futuro, oltre ogni valore di giudizio, che mira a valorizzare la bellezza e la poesia di un incontro.
Un incontro tra suono corpo e anima, dove l’uno muove e sostiene l’altro per renderlo in grado di superare i limiti della mente affinché possa intraprendere un viaggio senza tempo né spazio.
29.9.14
 

Feroce come il cuore

Teatro di Villa Torlonia 21 settembre 2014
 Feroce come il cuore
IN CERCA D’AUTORE -Sono meglio di te
drammaturgia internazionale contemporanea a cura di Sergio Fantoni e Fioravante Cozzaglio
all’interno delle iniziative dell’Estate Romana
di Denise Bonal
regia Veronica Cruciani
con Anna Bonaiuto, Maurizio Donadoni, Fabrizio Falco, Lorenzo La Posta, Monica Nappo, Paola Senatore
La Contemporanea
A rendere incisivo questo testo è lo sguardo divertito e crudele dell’autrice su una famiglia e sui piccoli fatti della loro vita quotidiana. Sembra che l’ispirazione nasca da fatti di cronaca o da un’attenta osservazione del reale perché sotto l’umorismo c’è una dimensione fortemente realistica e a tratti crudele. Un’umanità fatta di persone sincere e deboli che diventano vittime di potenti e ipocriti. Veronica Cruciani
29.9.14
 

Rifka

Teatro di Villa Torlonia 19 Settembre 2014 Casa dei Teatri Prosa
RIFKA
PROGETTO MIGRANTI | SOLO LE MONTAGNE NON SI INCONTRANO MAI
da Rifka di Anita Luksenburg
regia Elena Zuasti
con Veronica Caissiols Torcello
Teatro Reon
con il patrocinio dell’Ambasciata dell’Uruguay
Rifka, nome Polacco che vuol dire Rebecca, è il racconto di una storia vera scritta e pubblicata in Uruguay alcuni anni fa. L’autrice, tuttora vivente, non è una scrittrice ma una donna semplice che ha voluto dare una ulteriore testimonianza del tragico destino degli ebrei nel secolo scorso raccontando la storia della madre. Quello che colpisce è la semplicità e l’umanità di questa donna che, parlando, assume il dolore e le speranze della madre in modo cristallino e innocente: la sofferenza per la perdita del padre, la voglia di ricostruire una vita, portando la memoria della sua eredità con un calore latino vitale e delicato.
E’ un punto di vista sull’Europa del secolo scorso e sulle sue tragedie, vissuto da una generazione a cui spesso sfugge il perché della propria identità ancora oggi piena di conflitti e di timori.
Nel 1935 Boruk un signore ebreo di Montevideo, nella Repubblica Orientale dell’Uruguay, mette un annuncio sui giornali tedeschi per cercare un’ebrea polacca e sposarla per salvarla dalle persecuzioni naziste e dalla guerra imminente. Rifka, che allora aveva appena compiuto 18 anni, legge l’annuncio sul giornale e riesce a mettersi in contatto con l’uomo per iniziare la sua nuova vita. Riesce a partire e a raggiungere Montevideo. L’Uruguay è accogliente, tollerante, vitale e non si parla di guerra. Rifka, correndo contro il tempo, si organizza con il marito e riesce a raccogliere i soldi per far venire tutta la sua famiglia a Montevideo. In pochi anni arrivano quasi tutti, tranne il padre che non rivedrà più. Ormai è il 1939 la Polonia è invasa da Hitler, durante la guerra le nasce una figlia, quella che legge il racconto della madre che lei stessa ha trovato e che tiene tra le mani,. La figlia testimonia gli incubi e le sue visioni della madre perché non si ripetano più simili tragedie. A lei che si è salvata spetta ora il compito di raccontare e testimoniare la storia della madre.
29.9.14
 

Tutto è bene quel che finisce

Teatro Vascello 17 settembre 2014
 TUTTO È BENE QUEL CHE FINISCE
Compagnia Quotidiana.com
(tre capitoli per una buona morte) Capitolo uno - L’anarchico non è fotogenico
Il principio di buona morte, legato al concetto di fine o accelerazione di una fine certa, si intreccia con le eutanasie negate, riferite non solo al campo medico-scientifico ma anche a quello della politica, della biopolitica e della cultura.
Dove si colloca oggi il teatro contemporaneo, in quale organo del corpo sociale? Nella mente o nello stomaco, in attesa di essere digerito?
Due cow-boy, poi improbabili danzatori, si pongono sui margini di queste incrinature in una partitura dialettico-gestuale dall’efficacia penetrante, incisiva, politica, sollecitando un in- telletto disobbediente e operativo, complice un testo che passo dopo passo si oppone all’opinione comune e alle mistificazioni del buon senso.
di e con Roberto Scappin e Paola Vannoni
produzione quotidiana.com con il sostegno di Provincia di Rimini, Regione Emilia Romagna in collaborazione con La Corte Ospitale/progetto residenziale, Armunia/Festival Inequilibrio
Una sofisticata clownerie intellettuale, un gioco verbale alle soglie dell'assurdo
29.9.14
 

L'uomo della sabbia

Teatro Vascello 15 Settembre 2014 L'UOMO DELLA SABBIA Capriccio alla maniera di Hoffmann Compagnia Menoventi Questo Capriccio è, prima di tutto, un labirinto. È un gioco di scatole cinesi, una narrazione senza fine in cui perdersi. È il tableau vivant di una natura morta. Nel racconto di Hoffmann i personaggi sfumano nel grigio panneggio della quotidianità, come riflessi di uno stesso individuo. L'inquietudine generata dal Fantastico, dal Perturbante, dal Bizzarro spinge lo studente Nataniele verso una incauta consapevolezza di questo ingranaggio opacizzante. La sfida formale consiste nell'accensione di una lanterna magica capace di apparizioni e dissolvenze, portatrice di paradossali sovrapposizioni di contesti per mettere così in discussione, alla maniera di Hoffmann, ciò che i nostri occhi vedono: la cornice artefatta che chiamiamo realtà. di Consuelo Battiston, Gianni Farina, Alessandro Miele regia Gianni Farina musiche Stefano De Ponti luci e direzione tecnica Robert John Resteghini con Tamara Balducci, Consuelo Battiston, Tolja Djokovic, Francesco Ferri, Alessandro Miele, Mauro Milone assistente alla regia Chiara Fallavollita costumi Elisa Alberghi tecnico di compagnia Sergio Taddei scene realizzate nel laboratorio di Emilia Romagna Teatro Fondazione produzione Emilia Romagna Teatro Fondazione, Festival delle Colline Torinesi, Programma Cultura dell’Unione Euro- pea nell’ambito del Progetto Prospero
29.9.14
 

#6 Come fratelli e sorelle

Villa Torlonia, Casina delle Civette, 16 Luglio 2014
 RedReading #6 COME FRATELLI E SORELLE
vite profughe, esistenze partigiane
Dai libri: “Timira romanzo meticcio” di Wu Ming 2 e Antar Mohamed (ed.Einaudi)
e “Razza partigiana” di Lorenzo Teodonio e Carlo Costa (ed.Iacobelli)
di e con Tamara Bartolini/Michele Baronio
e con Sebastiano Forte
racconti, ricordi, riflessioni di
Ass. Cittadini del Mondo, Igiaba Scego, Lorenzo Teodonio
una produzione BARTOLINI/BARONIO in collaborazione con Sycamore T Company e 369 gradi
Sfogliando i ricordi di Isabella e Giorgio Marincola,
sbirciando dentro quelle vecchie foto ingiallite di “bambini italiani dalla pelle scura”,
ritroviamo anche le nostre foto, ci guardiamo e ci riconosciamo,
come fossimo fratelli e sorelle sul filo di una frontiera sbarcati per cantare una memoria oltre i confini.
“Siamo tutti profughi, senza fissa dimora nell’intrico del mondo.
Respinti alla frontiera da un esercito di parole, cerchiamo una storia dove avere rifugio.”
29.9.14
 

SHORT THEATRE 7 / WEST END - L'effet de Serge


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SHORT THEATRE 7 / WEST END

Philippe Quesne/Vivarium Studio(FR)

L'EFFET DE SERGE

Ideazione, direzione e scene Philippe Quesne con Ga√´tan Vourc'h, Isabelle Angotti, Rodolphe Aut√©, Cyril Gomez-Mathieu, e ospiti del luogo musica di Andr√© Pr√©vin, Gillian Hills, Howe Gelb, Sophia Loren, Wagner, John Cage,The Patriotic Sunday, Sparklehorse, Colleen, Antoine Duhamel, Willy Deville, Arnold Goland, Abbc, Vic Chesnutt, Led Zeppelin, Jos√© Feliciano produzione Vivarium Studio con il supporto di Forum sc√®ne conventionn√©e de Blanc-Mesnil, festival actOral mont√©vid√©o - Marsiglia Debutto novembre 2007 presso la M√©nagerie de Verre - Parigi Vivarium Studio √® finanziato dal DRAC √éle-de-France (Ministero della Cultura Francese) e Conseil R√©gional √éle-de-France. La compagnia √® sostenuta da Institut fran√ßais - Minist√®res des Affaires √©trang√®res et europ√©ennes per la tourn√©e internazionale   www.vivariumstudio.net Teatro India 5 settembre 2012 Roma Nell'ambito di TransARTE"
28.9.14
 

Autori nel cassetto, attori sul comò - SOTTO ASSEDIO


Teatro Lo Spazio, Roma, 31 Luglio 2012 Autori nel cassetto, attori sul comò - SOTTO ASSEDIO Di Salvatore Toscano. Regia di Angela La Pietra. Con Ciro Carlo Fico.
28.9.14
 

Tavola rotonda sulla drammaturgia contemporanea Europea

La Pelanda. Centro di produzione culturale 11 SETTEMBRE 2014
 tavola rotonda sulla drammaturgia contemporanea Europea
modera Antonio Calbi, Direttore del Teatro di Roma
con gli autori: Katja Brunner, Anne Habermehl, Kathrin Röggla, (autori, Germania), Remi De Vos, Frédéric Sonntag (autori, Francia), Alina Nelega (coorganizzatore del progetto e autore, Romania)
e con: Donatella Ferrante (Mibact), Oliviero Ponte di Pino (ateatro), i partner italiani di Fabulamundi: Federica Fracassi (Teatro i), Isabella Lagattolla e Sergio Ariotti (Festival delle Colline Torinesi), e i partner europei (teatri e festival di Francia, Germania, Romania e Spagna).
25.9.14
 

SHORT THEATRE 2011- teatro sotterraneo 1 parte


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  1. Teatro India 8 settembre 2011 Teatro Sotterraneo “Dittico sulla specie (parte 1): Dies Irae_5 episodi intorno alla fine della specie�creazione collettiva Teatro Sotterraneo in scena Sara Bonaventura, Iacopo Braca, Matteo Ceccarelli, Claudio Cirri, scrittura Daniele Villa luci Roberto Cafaggini, costumi Lydia Sonderegger, Claudio Paganini, sartoria Laura Dondoli collaborazione tecnica Emiliano Curà, Loris Giancola, disegno e grafica cartolina Marco Smacchia produzione Teatro Sotterraneo, coproduzione Centrale Fies, AREA06, OperaEstate Festival Veneto in collaborazione con Inteatro/Scenari Danza 2.0 AMAT Regione Marche, col sostegno di TEATRI DEL TEMPO PRESENTE - l’ETI Ente Teatrale Italiano, Regione Toscana, Comune di Firenze. Teatro Sotterraneo fa parte del progetto Fies Factory curato da Centrale Fies. Non potrai mai camminare a fianco di un neandertaliano. Non potrai mai nemmeno parlare con un mesopotamico oppure osservare il cielo con un maya. Non vedrai l’arrivo di una delegazione aliena sul maxischermo e non vedrai il sole diventare supernova. In realtà non ti sei visto nascere e non ti vedrai nemmeno morire. Il presente è un tempo storico. Il presente è una convenzione. Il presente è soprattutto un perimetro d’azione. Per colonizzare passato e futuro possiamo immaginare due archeologie opposte: una che dissotterri il passato e una che sotterri il presente in attesa di un dissotterramento futuro. Abbiamo sempre seguito delle tracce e non potremo non lasciarne di nuove. Ognuno viva e canti il suo tempo e poi torni alla polvere. Alleluia. http://www.shorttheatre.org
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24.9.14
 

Rito della Luce Primo Giorno


La Fondazione Fiumara d'Arte ha scelto il momento fortemente simbolico del solstizio d'estate per un rito di condivisione che si svolgerà  dal 17 al 21 giugno 2011, nel momento in cui il sole allo zenit sarà al culmine della sua inesauribile energia. Al tramonto, insieme ai grandi poeti, condivideranno il rito artisti, musicisti, performer, danzatori.
24.9.14
 

INEQUILIBRIO - un altro Amleto


"Compagnia Sandro Mabellini UN ALTRO AMLETO di Magdalena Barile uno spettacolo di Sandro Mabellini con Mirko Ciotta (Amleto) Valeria Almerighi (Ofelia) Sara Corso (Gertrude) Antonio Grimaldi (Claudio) found footage sound Giuseppe D'Amato in coproduzione con Armunia in collaborazione con Corte Ospitale di Rubiera produzione esecutiva Beat 72 prima nazionale / durata 70' Si entra nel mondo di Amleto attraverso una sorta di ""grande fratello"". Ne è protagonista una famiglia dei nostri giorni, proprietaria di una fabbrica d'armi, alle prese con un figlio che non vuole prendere in mano l'azienda ereditata dal padre. Che se la prende con lo zio e la madre, e ogni tanto pensa di ucciderli. Il linguaggio è quello che una famiglia del genere parlerebbe oggi, quotidiano a tutti i livelli. Il parlato nasconde più che rivelare; le tensioni esplodono in modo del tutto irrazionale. Una saga familiare frammentata, non troppo narrativa. Con le telecamere puntate solo al momento giusto. Sandro Mabellini si è diplomato nel 1992 alla Scuola di Teatro di Bologna, specializzandosi nel 2004 con Luca Ronconi come regista, nel 2007 con la Socìetas Raffaello Sanzio come performer, nel 2009 con Ariane Mnouchkine come attore e nel 2011 con Fanny & Alexander e Jan Fabre sempre come performer. Fra le sue regie, Tu (non) sei il tuo lavoro di Rosella Postorino, Gli straccioni e Il Dottor Gadda e l'Ingegner Manganelli di Tiziano Scarpa, Il gabbiano di Martin Crimp, Qualcuno arriverà di Jon Fosse. Magdalena Barile ha 29 anni. Diplomata nel 2002 all'Accademia d'Arte Drammatica Paolo Grassi. Allieva di Renata Molinari. Vive a Milano dove lavora come autrice televisiva (L'albero Azzurro, Camera Cafè, Affari di famiglia) e teatrale (Amazzonia, Manuel e Miranda, La Maga Olga, In Tumulto, Piombo, Lait, Fine Famiglia, Piccoli Pezzi). Nel 2011 ha pubblicato con Titivillus il volume One Day, finalmente vivere servirà  a qualcosa, in collaborazione con Accademia degli Artefatti). lunedì 4 luglio Castello Pasquini Castiglioncello (LI)"
24.9.14
 

Virgilio Sieni/Damasco Corner - Atlante del Bianco


"Castello Pasquini Tensostruttura 2, Castiglioncello 2 luglio 2011 - Virgilio Sieni / Damasco Corner Atlante del Bianco - progetto di Virgilio Sieni interpretazione e collaborazione Giuseppe Comuniello, musica Francesco Giomi, assistente Irene Stracciati, produzione Regione Toscana, Comune di Firenze, CANGO-Cantieri Goldonetta Firenze, Accademia sull'Arte del Gesto, Compagnia Virgilio Sieni / con il contributo di Regione Toscana /Stamperia Braille in collaborazione con Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti Onlus-Sezione Provinciale di Firenze Interpretato da Giuseppe Comuniello, giovane non vedente, Atlante del Bianco ha trovato la sua forma definitiva al termine di un lungo e articolato percorso iniziato nel 2008 da un'idea del coreografo Virgilio Sieni. Il danzatore non vedente trascrive con il corpo un viaggio immaginario verso la conoscenza dei colori. Si tratta di fantasticherie che si originano da semplici esercizi di orientamento per poi svilupparsi in un arcipelago sospeso di gesti e ascolti. Damasco Corner è un gruppo formato da ragazzi non vedenti. Nato su progetto di Virgilio Sieni all'interno dell'Accademia sull'arte del gesto di Firenze, Damasco Corner dà  vita a un'esperienza unica di ricerca fondata sulla percezione reciproca del corpo e sulla natura del gesto, la sua trasmissione, visione e creazione in contesti dedicati alla formazione e alla produzione artistica."
24.9.14
 

A Single Man


Teatro Belli 20 e 21 Giugno 2011 "A SINGLE MAN" spettacolo inserito nella rassegna 'Garofano verde - scenari di teatro omosessuale'. TRATTO DAL ROMANZO DI CHRISTOPHER ISHERWOOD. A cura di Valentino Villa, dal romanzo di Christopher Isherwood, con: Marco Angelilli, Pasquale Di Filippo, Anna Gualdo, Giuseppe Sartori. Lo scrittore pubblica il suo romanzo nel 1964: il modo in cui affronta la complessità  di un rapporto amoroso, affettivo, sessuale, fra due uomini, è nuovo, nella sua limpidezza priva di coperture, sensi di colpa, vergogna, nei quali la letteratura che si occupava di relazioni omosessuali si dibatteva sino ad allora.
24.9.14
 

luigi rigoni legge francesco gambaro


"Lettura integrale del testo di Francesco Gambaro ' la rintracciate questa lettera a luigi rigoni ' secondo episodio: 'scovata akaba' Luigi Rigoni attore le immagini sul desktop sono tratte da 'Die Klage der Kaiserin' di Pina Bausch messinscena smn crl"
24.9.14
 

M. CARNE DELLA MIA CARNE


"M. CARNE DELLA MIA CARNE di Loris Petrillo, testi di Massimiliano Burini. E' un viaggio nella mente femminile allo scopo di comprenderla ed ironizzarla e Medea ne è la protagonista indiscussa. In scena Massimiliano Burini, Rosanna Cannito, Nicola Cisternino, Rosa Merlino, Giuseppe Muscarello. riprese Elisa Calunniato, Stefania Cicirello montaggio Elisa Calunniato"
24.9.14
 

Chi me lo ha fatto fare?!


"Centro Preneste 10 Maggio 2011 ""Chi me lo ha fatto fare?"" collezione di brani musicali diretti da Fabio Frizzi: Eleanor Rigby - Beatles Ibo Lelè (Mombasa) - Da Amore Libero Free Love (Fabio Frizzi) Il Ferroviere - Carlo Rustichelli San Frediano - Fiction tv - Regia Vittorio Sindoni (Fabio Frizzi) Adagio Conc per tromba - G.P.Telemann/La canzone dell'amore perduto - Fabrizio de Andrè Lugano Addio - Ivan Graziani Butta la luna - Tema Alyssa- Fiction tv - Regia Vittorio Sindoni (Fabio Frizzi)"
24.9.14
 

Ero e Leandro


Teatro Spazio Uno dal 5 al 17 giugno 2012 "Ero e Leandro" di Ennio Speranza regia di Marco Maltauro con Caterina Gramaglia, Gabriele Granito e Gabriele Sabatini, aiuto regia Federico Malafronte. Lo spettacolo fa parte della Rassegna "Malteatro" che permetterà allo spettatore di entrare dentro la macchina teatrale e di assistere, in diretta, alla nascita e allo sviluppo di un'opera teatrale. In Ero e Leandro con leggerezza, malinconia e una fantasia scatenata, l'autore si ispira al mito greco dei due sfortunati amanti per raccontare una cruda storia d'amore contemporanea, tra un uomo solo e un'ingenua donna di strada. Il giovane Leandro amava la sacerdotessa Ero - che viveva sulla costa opposta - e attraversava ogni sera lo stretto a nuoto per incontrarla. Ero accendeva una lucerna per aiutarlo a orientarsi, ma una notte una tempesta ne spense il fuoco e Leandro, disorientato, morì tra i flutti. Il testo dello spettacolo, costituto da monologhi, prende però solo spunto dall'antico mito. Agli attori il compito vestire i panni di due nuovi personaggi: Caterina Gramaglia - già nelle vesti di una prostituta moldava - si ricorda di quando "era Ero" e incarna, così, l'archetipo del personaggio femminile: tragico, ucciso, stuprato, spogliato e rapito. Al contrario, Gabriele Sabatini si spoglia letteralmente in scena, rimanendo in mutande, e presentandosi come Leandro. Racconta di essere morto, e si chiede come possa ancora parlare. Così, distanziatisi entrambi dai personaggi del mito, i due attori interpretano i protagonisti di una storia minima. Una ragazza moldava resa prostituta dai connazionali che l'hanno fatta giungere in Italia con l'inganno e un ragazzo timido, che presto si innamora di lei.
24.9.14
 

Teatro Futuro - nona parte


Teatro Spazio Uno dal 5 al 17 giugno 2012 "Teatro Futuro" rassegna dedicata agli autori teatrali viventi e alla drammaturgia, che, a partire dalle loro idee mobili, si libera verso l'avvenire. "Teatro Futuro" è un modo per far vibrare la drammaturgia contemporanea - spiegano gli ideatori Maltauro e Fiorini - per mostrare, dal di dentro, come le idee si formano, prendano letteralmente corpo, scivolino nella scena, diventino azione teatrale e al contempo un gioco, iperbolico e riflessivo, sugli orizzonti del teatro a venire. Rassegna di Teatro Futuro: Giuseppe Manfridi, Antonia Brancati, Massimo Sgorbani, Roberto Agostini, Patrizia La Fonte, Marcello Isidori, Pier Paolo Palladino, Maria Letizia Compatangelo, Angelo Longoni, Alessandro Trigona, Rosa Menduni, Roberto De Giorni, Enrico Di Fabio, Maria Inversi, Luca De Bei. Registrato il 15 Giugno 2012.
24.9.14
 

George Kaplan

LA PELANDA. CENTRO DI PRODUZIONE CULTURALE 13 SETTEMBRE 2014
 mise en espace nell’ambito di Fabulamundi. Playwriting Europe
VERONICA CRUCIANI
George Kaplan
di Frédéric Sonntag (FR) | traduzione di Camilla Brison | con il sostegno del Comitato di Lettura del Teatro Valle Occupato | mise en espace di Veronica Cruciani | cast in via di definizione
WWW.VERONICACRUCIANI.IT
WWW.FABULAMUNDIEUROPE.EU
Cosa lega un gruppo di attivisti clandestini sull’orlo dell’abisso, un team di sceneggiatori in cerca di un nuovo format per una serie TV e il governo ombra di una potente nazione alle prese con un pericolo che minaccia la sicurezza del paese? Un nome: George Kaplan. George Kaplan è un’opera divisa in tre parti, un testo sulle intese politiche nei miti e nella storia, sull’influenza di Hollywood sulla nostra rappresentazione geopolitica del mondo, sulla guerra dell’informazione e la manipolazione della massa, su una gallina che potrebbe salvare l’umanità, su un nome che potrebbe cambiare l’aspetto del mondo.
Nato nel 1978, Frédéric Sonntag è autore e regista. Ha scritto una dozzina di opere per le quali è stato sostenuto dal Centre National du Théâtre. Le sue opere sono state pubblicate in Tapuscrit-Théâtre Ouvert, dall’Avant-Scène Théâtre e dall’Editions Théâtrales. I suoi testi sono stati rappresentati nei teatri e nei festival quasi di tutta la Francia. Dal 2009, ha partecipato a molti eventi internazionali dedicati a testi moderni.
Le sue opere sono state tradotte in molte lingue: inglese, tedesco, spagnolo, bulgaro, catalano, portoghese, greco, serbo e sono rappresentate in molti paesi. I lavori di Frederic Sonntag sperimentano varie strutture narrative e prediligono tematiche quali: il rapporto tra la finzione e la realtà, l’estetica della scomparsa, i miti contemporanei, le questioni politiche tra storia e mito, le forme della paura e della paranoia, la guerra dell’informazione e la manipolazione della massa, il processo della memoria, il posto della letteratura nella civiltà delle immagini.
24.9.14
 

Every-Body Una domanda d'amore

LA PELANDA. CENTRO DI PRODUZIONE CULTURALE 13 SETTEMBRE 2014
danza/performance
ANTONIO TAGLIARINI
EVERY-BODY Una domanda d'amore
un progetto di Antonio Tagliarini | collaborazione artistica e drammaturgica Jaime Conde Salazar | organizzazione e comunicazione Filipe Viegas | produzionePlanet 3 | coproduzione Culturgest (Lisbona), Short Theatre (Roma) | residenze Teatro di Villa Torlonia | promosso dall'Assessorato alla cultura e creatività di Roma Capitale con Zètema e la Casa dei Teatri e della Drammaturgia Contemporanea, Roma Marzo 2014 / Short Theatre, Roma settembre 2014 /Attraversamenti Multipli, ottobre 2014 // MAC Birmingham, febbraio 2015 / Forum Dança, aprile 2015 Lisbona
WWW.ANTONIOTAGLIARINI.NET
WWW.EVERY-BODYDANCE.TUMBRL.COM
EVERY-BODY è un progetto in continua mutazione, per scelta si adatta al contesto specifico di ogni occasione.
“Una domanda d’amore” si concentra su alcune domande che Peggy Phelan (studiosa della performing art) ha posto alla base del teatro e della performance: Mi ami? Mi vedi? Mi senti? Moriresti per me? Domande insolubili. Domande che riguardano ogni tipo di relazione, io e l’altro. Osservo due corpi ballare: avvicinarsi, sfiorarsi, mostrarsi, cercarsi, abbracciarsi, allontanarsi e inesorabilmente queste domande riaffiorano nella mia testa. Ascolto molte canzoni: le parole ripetono all’infinito queste domande, proprio perché la risposta é insolubile.
24.9.14
 

Come zanzare nella luce

LA PELANDA. CENTRO DI PRODUZIONE CULTURALE 10 SETTEMBRE 2014
 Come zanzare nella luce
di Anne Habermehl (DE) | traduzione di Alessandra Griffoni | lettura a cura di Roberto Latini
WWW.FORTEBRACCIOTEATRO.COM
WWW.FABULAMUNDIEUROPE.EU
Maggio 1918, Vienna: ultime settimane dell’Impero austro-ungarico. Un giovane comunista scrive con il carbone sul muro della sua cella. Luglio 1989, Bratislava: alla vigilia della "Rivoluzione di velluto" un uomo scrive delle lettere a sua moglie fuggita verso ovest. Utilizza lo stile del bollettino meteorologico per descrivere il crollo del suo paese - fino a quando arriva il momento in cui non può sopportare più di sentire i passi della sorveglianza, volutamente palesi. Vienna oggi, nessuna rivoluzione: un adolescente prepara la colazione per i suoi fratelli, ruba al supermercato, vaga senza meta per la città. È facile ricostruire il suo percorso grazie alle tracce elettroniche, ma perché finisce per picchiare una ragazza rimane un mistero.
24.9.14
 

All Ways

CSC Garage Nardini Bassano del Grappa 29 Agosto 2014
 ALL WAYS
da un’idea di Beatrice Baruffini
regia e drammaturgia Beatrice Baruffini, Ilaria Mancia
partitura fisica Agnese Scotti, Elisa Cuppini
luci Emiliano Curà
foto Agnese Scotti
video Jacopo Niccoli
con Simone Arganini, Virginia Canali, Gaia De Luca, Laura Guglielmo, Anxhela Malo, Jacopo Melegari
ringraziamenti Cinzia Di Gerlando, Giusy Di Gerlando, Martina Pagani
produzione Teatro delle Briciole
Uno spettacolo nato all’interno del progetto AntWork,
promosso dai Comuni di Parma, Reggio Emilia, Modena.Uno spettacolo interpretato da ragazzi tra i 16 e i 25 anni. La città, gli spazi, le forme del mondo e l’intervento dell’uomo trasferiti sulla scena con un linguaggio performativo e non testuale. Una possibile risposta teatrale alla frase illuminante dello scrittore francese Georges Perec: «Il mondo è la percezione di una scrittura terrestre, di una geografia di cui ci siamo dimenticati di essere gli autori».
Uno spettacolo interpretato da ragazzi under 25 al termine di un percorso di lavoro di gruppo nato nell’ambito di «Antwork – giovani produzioni Modena, Reggio Emilia e Parma», piattaforma condivisa da tre città confinanti e dedicata alla creatività giovanile. La città, gli spazi, le forme del mondo e l’intervento dell’uomo trasferiti sulla scena con un linguaggio performativo e non testuale. «Il mondo è la percezione di una scrittura terrestre, di una geografia di cui ci siamo dimenticati di essere gli autori». Questa frase è di Georges Perec, lo scrittore francese tra i massimi artefici dell’arte della scrittura come sperimentazione e ingegnosa combinazione di parole. Il progetto nasce proprio dal desiderio di dare una possibile risposta teatrale all’illuminante indicazione di Perec. “All ways” significa letteralmente “tutti i modi”, tutte le possibilità che l’uomo può utilizzare per intervenire sul mondo. Significa analizzare tutto ciò che è scrittura umana del mondo, i segni e le tracce che l’uomo lascia ed esprimerlo, ricrearlo attraverso un linguaggio performativo e non testuale, attraverso un meccanismo di gioco e di scrittura scenica.
“Siamo partite dall’analisi degli spazi urbani di una città e siamo arrivate
a identificare quali potevano essere segni e simboli universali, condivisibili da tutti. Abbiamo usato gli spazi quasi semplificandoli dal punto di vista narrativo, in una sorta di trasposizione degli spazi in simboli. Abbiamo fatto uscire questi simboli da un contesto spaziale, temporale e storico creando delle immagini, che nel loro accostamento e nel loro montaggio teatrale, nella loro successione, raccontano il nostro stare sulla terra, quello che noi abbiamo costruito, cioè la costruzione che l’uomo ha fatto del mondo in cui vive”.
Beatrice Baruffini e Agnese Scotti
da un’idea di Beatrice Baruffini
regia e drammaturgia Beatrice Baruffini, Ilaria Mancia
partitura fisica Agnese Scotti, Elisa Cuppini
luci Emiliano Curà
foto Agnese Scotti
video Jacopo Niccoli
con Simone Arganini, Virginia Canali, Gaia De Luca, Laura Guglielmo, Anxhela Malo, Jacopo Melegari
ringraziamenti Cinzia Di Gerlando, Giusy Di Gerlando, Martina Pagani
produzione Teatro delle Briciole
Uno spettacolo nato all’interno del progetto AntWork,
promosso dai Comuni di Parma, Reggio Emilia, Modena.
24.9.14
 

Ce ne andiamo per non darvi troppe preoccupazioni

Teatro Remondini Bassano del Grappa 29 Agosto 2014
CE NE ANDIAMO per non darvi troppe preoccupazioni
Daria Deflorian e Antonio Tagliarini
ispirato a un’immagine del romanzo L’esattore di Petros Markaris
un progetto di Daria Deflorian e Antonio Tagliarini
con Daria Deflorian, Monica Piseddu, Antonio Tagliarini e Valentino Villa
collaborazione al progetto Monica Piseddu e Valentino Villa
luci Gianni Staropoli
consulenza per le scene Marina Haas
Un’indagine esistenziale sulla crisi, intima e politica. E’ questa la nuova tappa del lavoro di due tra gli artisti più interessanti della scena contemporanea, capaci di ridefinire il ruolo dell’attore comen autore e interprete. I suicidi della crisi, nati come provocatoria finzione nel romanzo “L’esattore” del greco Petros Markaris, trovano un’inquietante eco nelle cronache italiane di questi tempi.
“Punto di partenza e sfondo del lavoro è un’immagine forte, tratta dalle pagine iniziali del romanzo ‘L’esattore’ del greco Petros Markaris scritto nel 2011. Siamo nel pieno della crisi economica greca quando vengono trovate le salme di quattro donne, pensionate, che si sono tolte volontariamente la vita. «…Abbiamo capito che siamo di peso allo Stato, ai medici, ai farmacisti e a tutta la società – spiegano in un biglietto – Quindi ce ne andiamo per non darvi altre preoccupazioni. Risparmierete sulle nostre pensioni e vivrete meglio». Come hanno ordito queste quattro donne anziane questo singolare complotto contro la loro società in crisi? Abbiamo circoscritto il nostro immaginario tra il momento in cui prendono i sonniferi e quello in cui una ad una lasciano la vita nell’immacolato piccolo appartamento di periferia. «Ma chi ce l’ha fatto fare?» dice una delle nostre figure alle sue amiche e complici e scoppia in una fragorosa risata mentre è già distesa sul letto aspettando l’effetto delle pasticche ingoiate con della vodka, «uno dei modi più sicuri di fare una morte tranquilla nel sonno». La scena raccontata da Markaris ci ha anche fatto riflettere sul suicidio non come gesto esistenziale ma come atto politico estremo. Non un racconto, né un resoconto, ma un percorso dentro e fuori queste quattro figure di cui non si sa nulla se non la tragica fine. Un percorso fatto di domande e questioni che sono le loro, ma sono soprattutto le nostre. Usiamo lo spazio di libertà della scena per scatenare la nostra collera, sanare l’eccesso di positività che ci circonda, i comportamenti rigidamente politicaly correct, la commozione facile, il sorriso stereotipato delle relazioni sociali, le ricette per vivere con serenità le ingiustizie che ci toccano. Ci presentiamo al pubblico con una dichiarazione di forte impotenza, che in questo caso è una cruciale impotenza a rappresentare”.
una produzione Planet3 & dreamachine in coproduzione con Teatro di Roma / Romaeuropa Festival 2013/ 369 gradi in collaborazione con Festival Castel dei Mondi organizzazione e promozione Filipe Viegas e Francesca Corona per PAV | Diagonale Artistica comunicazione e ufficio stampa Filipe Viegas ed Emanuela Rea per PAV residenze artistiche Centrale Fies / Olinda / Angelo Mai Altrove Occupato / Percorsi Rialto Romaeuropa.Teatro Palladium / Teatro Furio Camillo / Carrozzerie n.o.t un ringraziamento ad Attilio Scarpellini e a Francesco La Mantia, Francesca Cuttica, Valerio Sirna, Ilaria Carlucci, Alessandra Ventrella
24.9.14
 

Holiday on stage

Teatro Remondini Bassano del Grappa 28 Agosto 2014
 HOLIDAY ON STAGE
ideazione e performance Martin Schick e Damir Todorovic
con la partecipazione di Moonsuk Choi
consulenza artistica Cuqui Jerez
musica Yujiro Akihiro
troubleshooter Anna K. Becker
costumi Dragana Kunjadic per Costume National
consulente per lo stile Toshiko Kobatake
consulente per il business Roland Monney
personal trainer Vojin Vujovic
english coach Rosalind Wynn
british Accent Coach Tim Harrison
assistenza tencnica Michi Egger
assistente di produzione e sponsor Arnaud Gariépy, Rosalind Wynn
A production of the Festival Belluard Bollwerk International made possible thanks to the contribution of the Canton of Fribourg to culture. In coproduction with Gessnerallee Zürich, Dampfzentrale Bern, Beursschouwburg Brussels, Vooruit Gent, Brut Vienna, The Basement Brighton and Snaporazverein in the frame Reso-Réseau Danse Suisse.
Una farsa sovversiva e provocatoria sulla società occidentale. Una riflessione su quanto l’eccesso di lusso e bellezza condizioni le nostre vite. In un mondo dove apparire è il bene più ambito, tutti vogliono entrare nello star system. Mischiando intrattenimento con altre forme artistiche in un tourbillon di trovate, i due performer ironizzano sulle loro misere esistenze e sul vuoto che circonda la gente che conta.
Parafrasando gli acrobatici spettacoli sul ghiaccio di “Holiday on ice” ed enfatizzandone gli aspetti più kitch di un‘estetica da music hall, Martin Schick e Damir Todorovic mettono in scena una farsa travolgente e provocatoria sulla società occidentale. Una riflessione su quanto l’eccesso di lusso e bellezza condizioni le nostre vite. In un mondo dove apparire è il bene più ambito, tutti vogliono entrare nello star system. Mentre arte e industria stanno diventando sempre più intrecciate tra loro, avvicinando progressivamente lo storico divario tra capitale economico e culturale, gli artisti praticano una nuova forma di servitù all’interno di un’inedita società cyber-feudale. In tale contesto resta aperta la domanda su quale sia il futuro possibile per l’arte in senso stretto. Per gli artisti e per la loro necessaria autonomia creativa. Giocando in modo umoristico con i clichés, tra citazioni che si sovrappongono all’estetica della vita quotidiana, Martin Schick e Damir Todorovic mischiano sapientemente la danza e il teatro con altre forme artistiche, in un tourbillon di trovate. I due performer ironizzano così sulle loro misere esistenze messe a confronto con il vuoto spinto che circonda la gente che conta. “Holiday on ice” è uno spettacolo che provoca discussioni controverse sul futuro economico e politico dell’umanità. E lo fa riuscendo a divertire grazie ad una serie di cortocircuiti che coinvolgono il pubblico e convincono la critica unanime nel giudicarlo: “uno spettacolo senza tempo, un perfetto esempio di intrattenimento culturale sorprendente, accessibile e spettacolare” oppure “una miscela inquietante di intrattenimento sovversivo, nozioni umoristiche e scenari (in)credibili sul futuro umano”.
24.9.14
 

Holiday on stage

LA PELANDA. CENTRO DI PRODUZIONE CULTURALE 10 SETTEMBRE 2014 danza/performance
 nell'ambito di SWISS TIME in collaborazione con il network Finestate Festival
SCHICK/TODOROVIC (CH/RS)
Holiday on stage
ideazione, realizzazione e performance di Martin Schick & DamirTodorovic | con la partecipazione di un giovane ballerino di talento, un'artista donna disoccupata, un immigrato illegale | consulente artistico Cuqui Jerez | musica YujiroAkihiro, Wendelin Schmidt-Ott | organizzazione Anna K. Becker | costumiDragana Kunjadic per Costume National | consulente di moda Toshiko Kobatake | supporto tecnico Wendelin Schmidt-Ott, Michi Egger | assistente di produzione e ricerca sponsor Arnaud Gariépy, Rosalind Wynn | organizzazione Michaël Monney e Sally de Kunst | una produzione del Festival Belluard Bollwerk International con il contributo del Canton Friburgo per la cultura | in co-produzione con Gessnerallee Zürich, Dampfzentrale Bern, Beursschouwburg Brussels, Vooruit Gent, Brut Vienna, The Basement Brightone e Snaporazverein nell'ambito di Reso-RéseauDanseSuisse | con il supporto di WpZimmer Antwerp, Migros Kulturprozent, Pro Helvetia, Edith MaryonStiftung, Ernst Göhner Stiftung, Schweizerische Interpretenstiftung | sponsorizzato da Costume National, Red Bull, Fanadir Holiday Resort, Talking Image, Nendaz Ski Resort and Stimorol
WWW.MARTINSCHICK.COM
L'epoca del lusso non è finita - appartiene solo a un ristretto numero di persone. Il concetto sociale di welfare in Occidente è in dubbio, la concorrenza globale è in aumento e stanno nascendo nuove regole di protezionismo. Sempre più spesso viviamo come piccole identità competitive e in cima, meno che mai, c'è posto. Esiste una formula per il successo? Beh, si: Niente è più di successo che il successo stesso!
Si chiama effetto di amplificazione ed è un principio decisivo non solo nella società, ma anche nell'arte contemporanea. Gli artisti sono i pionieri di un certo fenomeno sociale conosciuto come “casting-society”. Il controllo è diventato un valore di per sé. La democratizzazione per lo più corrisponde alla dichiarazione di Joseph Beuys: tutti sono artisti. Oggi, però, dobbiamo dire: tutti vogliono essere artisti!
Holiday on Stage è un’indagine di Martin Schick e Damir Todorovic sulla forza seduttiva e le strategie della nostra società occidentale sempre in ritardo, adattate all'ambiente artistico. I performer si mettono nella posizione di una superiore classe sociale artistisca, che non mette in discussione la legittimità del chiamarsi artista.
Mentre l'industria e l'arte sono sempre più intrecciate, colmando il divario tra il capitale economico e il capitale culturale, l'artista diventa una classe sociale al servizio di una nuova società cyber-feudale. Con le sponsorizzazioni, il collocamento sociale dell’artista e l'industrializzazione dell'arte, la questione rimane: cosa accadrà alla stessa arte? Giocando ironicamente con i luoghi comuni, le citazioni e l'estetica della vita quotidiana, HOLIDAY ON STAGE è uno spettacolo,che mira a provocare una discussione sulla politica futura e l’economia. Si potrebbe chiamare un vero e proprio 'western'.
24.9.14
 

Il Convegno

TEATRI DI VETRO 8 Festival delle arti sceniche contemporanee - specie protetta
Teatro Scuderie Villino Corsini, Villa Pamphilj, Roma 16 settembre 2014
IL CONVEGNO
azione teatrale
Comp. PUNTA CORSARA / 369gradi
PREMIO IN-BOX 2013
con Giuseppina Cervizzi, Christian Giroso, Valeria Pollice, Vincenzo Salzano, Michele Vitolini, Gianni Vastarella, Emanuele Valenti
collaborazione artistica Antonio Calone, Marina Dammacco
regia Emanuele Valenti
I fatti incresciosi delle ultime settimane ci spingono a convocare un convegno d'urgenza per capire come, dove e se dobbiamo ascoltare le periferie.
Abbiamo invitato i massimi esperti, ci aspettiamo idee illuminanti e ottime soluzioni. Lo facciamo per tutti quelli che nella loro vita, non hanno ancora mai dato segni di perifericità.
Riprende da Roma, ospiti di Teatri di Vetro 8,
la tournée de Il Convegno, vincitore del premio IN-BOX 2013.
Teatri di Vetro / Triangolo Scaleno aderisce alla rete di operatori italiani che si sta sviluppando grazie al Premio INBOX , ideato da Straligut Teatro.
Il Convegno è uno spettacolo conferenza, in cui lo spirito e le parole di autori come Karl Valentin, Achille Campanile, Rem Koolhaas e Kurt Vonnegut, si mischiano e confondono con l’esperienza quotidiana di lavoro nella periferia di Napoli, essendo i fatti che realmente accadono inscindibili dal modo in cui vengono raccontati.
23.9.14
 

Kinkaleri

La Pelanda. Centro di produzione culturale 6 settembre 2014
 Kinkaleri
Everyone gets lighter | All!
progetto, realizzazione Kinkaleri /Massimo Conti, Marco Mazzoni, Gina Monaco | con Marco Mazzoni | a cura di Massimo Conti | produzione Kinkaleri Kinkaleri riceve il sostegno di Mibact - dipartimento spettacolo, Regione Toscana
www.kinkaleri.it
Kinkaleri negli ultimi anni ha sviluppato un progetto sul linguaggio dal titolo All! strutturando percorsi fisici, verbali, visivi, sonori, mirati allo sviluppo di un pensiero nella totale libertà espressiva. Punto di riferimento culturale di questa ricerca è stata la figura di William S. Burroughs che del linguaggio ha sempre fatto un luogo di frontiera, atto politico e creativo; non si tratta di un progetto su W.S.B. ma con W.S.B. e con tutti gli artisti che in quegli anni hanno indagato la parola nella possibilità di essere altro. L'invenzione di un linguaggio, la sua condivisione e diffusione è assimilabile ad un gesto potenzialmente rivoluzionario come potrebbe esserlo quello di una epidemia mondiale di un virus.
La perfomance Everyone Gets Lighter dal progetto All! è un dispositivo di trasmissione del codice corporeo inventato da Kinkaleri per condurre il corpo dentro un linguaggio che amplifichi le possibilità comunicative e politiche. Che questo sia da considerare l'essenza di un fare coreografico è solo una banale e sorprendente verità.
In una durata definita di 30 minuti saranno presentati e sviluppati da un perfomer tutti gli elementi costitutivi di un alfabeto che partendo dall'associazione di un gesto semplice ad ogni lettera dell'alfabeto, fornisca tutti gli strumenti e le possibili applicazioni comunicative che coinvolgono il corpo nelle sue potenzialità coreografiche: dinamica, intensità, velocità e potenza. La performance si propone di essere allo stesso tempo soggetto di contemplazione e di pratica. Chi entra in quella stanza ha due opzioni contemplare l'esecuzione delle varie fasi o partecipare all'apprendimento del codice e sperimentare come da esso si possano aprire tutta una serie di possibilità fisiche e dinamiche semplicemente “riscrivendo” una parola che mentre si srotola nel pensiero si traduce, nell'istante, in movimento. Liberare la coreografia dalla formalità per restituirla alla forma di un divenire che usa strategie per essere alternativo alla comunicazione del linguaggio dominante. Un corpo educato a diseducarsi, a lasciarsi andare, perchè impegnato solo ad esserci in una comunicazione diretta tra pensiero, corpo e visione. E tutto questo poi te lo porti a casa, lo provi per strada lo condividi con altri e magari da sponda a sponda di un fiume, danzi.
Dance is a virus!
23.9.14
 

Valentino Villa

La Pelanda. Centro di produzione culturale 9 settembre 2014
 nell’ambito di Fabulamundi. Playwriting Europe
Valentino Villa
L'inferno è solo una sauna
di Katja Brunner (CH/DE) | traduzione di Alessandra Griffoni | studio di Valentino Villa | con Valeria Almerighi, Roberta Azzarone, Barbara Chichiarelli, Vittoria Faro, Marco Palvetti, Francesco Petruzzelli, Stefano Vona Bianchini | spazio scenico Francesco Mari | a cura dell'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica "Silvio d'Amico"
www.fabulamundieurope.eu
L’inferno è solo una sauna, ispirato alla vicenda di Elisabeth Fritzl, segregata per 24 anni dal padre in una cantina e madre di 7 figli incestuosi, non è mai stato rappresentato. Katja Brunner isola, di questa atroce vicenda, solo gli snodi più ambigui per rielaborarli in un’epopea allucinata, ironica e dolorosa. Protagonista di questo “inferno” non è il dolore della vittima ma quello del mondo. Un dolore che genera lo scontro abominevole fra i sessi, che si identifica nell’esercizio cieco del potere. E lo fa con una tale forza vitale da riuscire a prospettare una possibile filosofica soluzione. La libertà che si respira nel testo, negli accostamenti tematici e visivi, nella fusione di manga, mito e riflessione filosofica, nella sua lingua saudente e stonata, non possono trovare ragione solo nei 23 anni dell’autrice. C’è dell’altro.
7 attori, potrebbero essere anche 100, o un universo. 1 lingua dirompente e sgrammaticata: rimasticazione dissacrante dei luoghi più sacri e solitamente inviolabili della conversazione umana. 1 invito al combattimento ironico, anche frivolo, contro la dittatura della normalizzazione. 1 ginnastica del pensiero e della morale; per chi parla e per chi ascolta. 1 prova di esistenza per un testo non ancora nato.
23.9.14
 

Civiltà metropolitana

Di Leonardo Lastrina Con Leonardo Lastrina, Paola Campagna, Michele Maresca , Giovanni Petralia Regia di Leonardo Lastrina
23.9.14
  ,

Di Giandomenico

Sansepolcro (AR) Palazzo delle Laudi 19 luglio 2014 Kilowatt Festival GIOVANNI DI GIANDOMENICO IN CONCERTO Nelle sue composizioni, il ventunenne Di Giandomenico affronta con disarmante naturalezza il rapporto con le tradizioni musicali (da Perotinus ai Pink Floyd, transitando per Maderna e i Sex Pistols) armato di una visionarietà da romanziere novecentesco, di un rigore da fine contrappuntista rinascimentale e di purissima energia punk. Giovanni Di Giandomenico ha studiato e studia tra il Conservatorio V. Bellini di Palermo (Pianoforte, Composizione, Direzione d’orchestra) la Guildhall School of Music and Drama di Londra (Piano jazz e rock) e l’Accademia di Santa Cecilia di Roma (Composizione). Ha collaborato con vari musicisti dell’area hip-hop e della World music e ha composto brani originali eseguiti dalle più importanti orchestre, cori ed ensemble, sia in Italia che all’estero. https://www.facebook.com/GiovanninoDelPianoforte?fref=ts
19.9.14
 

Alessandro Raina - Sei pezzi facili

Sansepolcro (AR) Palazzo delle Laudi 20 Luglio 2014 Kilowatt Festival
ALESSANDRO RAINA
 “SEI PEZZI FACILI”
con / with Alessandro Raina
co-produzione / co-production Effetto K, Kilowatt Festival, Libera Università dell’Autobiografia, Teatro di Anghiari, Woodworm È possibile raccontare sé stessi attraverso una lista di canzoni e pensieri? È questa la sfida che il progetto 6 pezzi facili pone a differenti artisti musicali. Canzoni che generano racconti autobiografici e colonne sonore della vita.
Alessandro Raina è un cantautore di 36 anni. Ha esordito nel 2003 come voce dei Giardini di Mirò con cui ha inciso Punk not diet, inserito da Rolling Stones fra i 100 dischi italiani più belli di sempre. Nel 2007 fonda gli Amor Fou, tre album e una finale al Premio Tenco per il disco dell’anno. Nel 2012 esordisce come autore con la hit Tre cose per Malika Ayane, disco di platino, e firma un contratto con la Universal. Nel 2013 è sul palco come chitarrista nel tour di Colapesce. Quasi mille concerti fra Italia e Europa, nel frattempo scrive, fa shopping on-line e ama gli animali, ricambiato.
www.facebook.com/alessandro.raina.3
19.9.14
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Edith Schloss - In the Bay of Lerici and Versilia


Edith Schloss "In the Bay of Lerici and Versilia" Still-life and Myth-life The Keats-Shelley House, Rome an interview with Edith Schloss at her retrospective show camera and voice Susan Levenstein with Catherine Payling and Sophy Downes Rome February 2006 video by Susan Levenstein
17.9.14
 

QUADERNI DEL TEATRO DI ROMA - n 3 Gennaio/febbraio 2012


QUADERNI DEL TEATRO DI ROMA - n 3 Gennaio 2012 n 3 Dicembre 2011 direttore artistico Attilio Scarpellini
17.9.14
 

ARMUNIA - Claudio Morganti - LECTURA DANTIS


ARMUNIA LECTURA DANTIS Claudio Morganti Armunia Castello Pasquini domenica 5 giugno 2011 Castiglioncello (LI) www.armunia.eu www.claudiomorganti.it
17.9.14
 

Teatroinscatola - Noi che non...


Teatro India Venerdì 8 Aprile LA MIA POETICA sulla drammaturgia Italiana Contemporanea "TEATROINSCATOLA" venti mise en espace di nuovi autori. C'è l'amore nelle forme più estreme e marginali nei venti frammenti poetici e realistici di un discorso complessivamente amoroso in un'epoca anaffettiva. "Noi che non..." di Stella Novari con Valerio Camelin e Gianluca Enria regia di Federico Vigorito
17.9.14
 

Panharmonicon concerto - casetta mattei


Panharmonicon concerto-casetta mattei
17.9.14
 

LA CATENA


Teatro Colosseo dal 9 al 25 Febbraio 2001 "LA CATENA" di Alessandro Vannucci, collaborazione Stefano Grossi, regia Alessandro Vannucci e Giorgio Colangeli, con: Giorgio Colangeli, Melanine Gerren, Alessia Barela, Emanuele Cerman, Monica Cervini, Giordano De Plano, Alessandro Prete, costumi Alberto Moretti. Una scuola serale, un contesto apparentemente simile a tanti altri, simbolico di un mondo formato da persone eterogenee, diverse tra loro per età  ed estrazione sociale, legate insieme da una catena di piccoli favori ai quali non si può dire di no. Si assiste inermi ad una catena di piccoli crimini che uno dietro l'altro raggiungono la tragedia. Riprese video Ulisse Benedetti per l'archivio storico dell'Ass. Cult. Beat 72.
17.9.14
 

ACHILLEIDE


Spettacolo-performance di Emanuele Giglio, ai Giardini di Castel S.Angelo, Roma, 21 luglio 2009
17.9.14
 

La madre


"Teatro Vascello 19-29 GENNAIO 2012 Produzione Teatroinaria Stanze Luminose ""LA MADRE"" di Paolo Fallai liberamente tratto da 'Il malinteso' di Albert Camus con Paola Rinaldi e Vittoria Faro. Scene e costumi di Lorenzo Ciccarelli. Disegno luci di Danilo Facco, regia Alessandro Berdini. Il 'Malinteso' di Albert Camus è la storia di due assassine: madre e figlia, prigioniere del loro albergo in una regione fredda e sperduta di un'Europa senza speranza, che nutrono i loro sogni uccidendo e rapinando i viaggiatori di passaggio. La tragedia diventa epica quando uno di queste vittime si rivela - ormai a cose fatte - essere il figlio dell'una e il fratello dell'altra, tornato dopo un'assenza di vent'anni, e senza farsi riconoscere dalle due donne, a cercare le proprie radici. Si è detto spesso che 'Il malinteso' è il dramma della castrazione, della negazione maschile spinta alle estreme conseguenze tanto da infrangere uno dei tabù originari della natura: l'impossibilità  per una madre (e per una sorella) di riconoscere il proprio sangue. E' una tragedia assoluta, ma non tanto per l'efferatezza degli omicidi fino al mostruoso epilogo, quanto per l'apparente levità  con cui vengono commessi: non c'è un futuro per le due donne, che non sia la favola di un 'altrove' pieno di sole a cui non mostrano mai di credere fino in fondo. Esiste invece la routine di una ribellione sorda che si ripete meccanica, come fosse solo un aspetto delle faccende domestiche di un vecchio albergo sull'orlo della chiusura: l'accoglienza del malcapitato, il tè drogato, la spoliazione dei beni, il corpo fatto scivolare nel fiume che si incarica della sepoltura, almeno fino alla prossima chiusa, dove andrà  ad impigliarsi con quello dei suicidi. L'odio delle due donne non è mai rivolto alle vittime, è costantemente rivolto alla vita, alla negazione stessa della propria femminilità  fonte di vita: per la madre che arriva a sopprimere l'uomo che ha generato, per la figlia che dalla carezza vitale dell'amore non è mai stata sfiorata. Nella riduzione drammaturgica proposta, 'La madre', la vicenda viene riproposta cercando di attualizzare non la storia - riproposta in modo fedele - ma il cinismo nel quale è immersa. Al posto dei suicidi che chiudono il dramma di Camus, troviamo una figlia conduttrice televisiva di un programma dedicato alle 'Menti criminali' e la madre, arrestata e condannata per i suoi omicidi, chiamata come ospite d'eccezione. Al male come obbligazione senza futuro, viene aggiunta la sua rappresentazione mediatica. Nell'intervista tra madre e figlia la vicenda viene lentamente e progressivamente fino allo svelamento finale, come in un gioco maledetto in cui emerge sia la potenza della tragedia, sia l'irrimediabile indifferenza di noi spettatori. La negazione della vita, la soppressione del ruolo maschile, la rinuncia al futuro non si accontentano di essere vissute in una implosione di furore sordo. Appaiono, e come per un ulteriore grado di maledizione, di fronte ad una telecamera, si permettono finalmente di esistere."
17.9.14
 

LETTERE D'AMORE IN MUSICA


Palazzo Santa Chiara 18 Ottobre 2011 "LETTERE D'AMORE IN MUSICA" Uno sguardo tra i carteggi e i lieder di Clara e Robert Shumann. Con: Bruna Tredicine (soprano), Francesco Giannelli (tenore), Alessandra Lattanzi (pianoforte), Pierfrancesco Ambrogio (attore).
17.9.14
 

ALDO MORTO. TRAGEDIA - Daniele Timpano - Teatro Palladium


"

Daniele Timapno

ALDO MORTO. TRAGEDIA

drammaturgia, regia, interpretazione Daniele Timpano

oggetti di scena Francesco Givone

disegno luci Dario Aggioli registrazioni audio Marco Fumarola editing audio Marzio Venuti collaborazione artistica Elvira Frosini aiuto regia Alessandra Di Lernia elaborazioni fotografiche Stefano Cenci progetto grafico Antonello Santarelli foto di scena Andrea Chesi, Claudia Papini, Futura Tittaferrante, Michele Tomaoiuoli si ringrazia Cantinelle Festival di Biella Produzione AmnesiA vivacE / con il sostegno di Area 06 in collaborazione con Cit√© International des Arts, Comune di Parigi   Teatro Palladium 15 aprile 2012 Roma   http://danieletimpano.blogspot.it/ http://www.myspace.com/danieletimpano"
17.9.14
 

Rotazioni


"testo di Pier Paolo Fiorini con Rosaria Bellizzi,Elisa Faggioni regia di Marco Maltauro"
17.9.14
 

Poeti, gli ultimi eredi del Novecento


Poeti, gli ultimi eredi del Novecento , Lettura recitata dell'articolo di Franco Cordelli, con Alberto Di Stasio, Marco Solari, Antonello Neri - pianoforte, per 'living-e-theatre' -colosseonuovoteatro, roma 4 nov.2010
17.9.14
 

IL BUIO DELLA NOTTE


Teatro Colosseo 27/10/2001 "IL BUIO DELLA NOTTE" di Renato Giordano, regia Nuccio Siano, con: Annamaria Loliva, Isabella Martelli, Lucia Nigri, Maurizio Palladino. Liberamente ispirato all'Alcesti di Euripide, questo testo si snoda in forma di leggenda metropolitana, cruda e drammatica. Frequenti citazioni rimandano alla vicenda classica in una notte di ordinaria follia di un uomo di nome Admeto. I dialoghi raccontano di solitudini, di inadeguatezza alla vita, di incontri misteriosi, sesso e inferno. Le tre donne che circondano e amano Admeto proiettano forme diverse di un eros necessario e sofferto. L'ambientazione, moderna, è punteggiata da ritmi tribali e brani di musica contemporanea. Questa la motivazione della giuria del Premio Vallecorsi che ha attribuito all'opera una segnalazione speciale: Un uomo - l'uomo probabilmente - per vocazione e destino  portatore di dubbi, d’angoscia, di domande senza risposta. Il protagonista de Il buio della notte di Giordano affiancandosi a tre donne diverse, compie un faticoso viaggio all’interno della coscienza in una tormentata ricerca di sé, del proprio significato, del proprio destino. I personaggi sono duramente stagliati, la scrittura è incisiva a sostegno di un dialogo ben articolato ed efficace. Si avverte, nell’opera, un sofferto e perseverante coinvolgimento dell’autore. Riprese video Ulisse Benedetti per l’archivio storico dell’Ass. Cult. Beat 72
17.9.14
 

La quiescenza del seme


FestivalTerni 2007 "La Quiescenza del seme" di e con: Silvia Costa musiche originali e luci: Lorenzo Tomio per le soluzioni tecniche si ringraziano Attilio del Pico, Francesco, Paolo e Marco Catterin coproduzione festival es.terni 2007 - progetto Dimora Fragile. I semi di molte piante richiedono, prima di germinare, un periodo di quiescenza. Questa necessità  fisiologica assicura che il seme aspetti fino al successivo periodo favorevole di crescita. Luce. Buio. Caldo. Freddo. Si può rimanere quiescenti ma vitali anche per centinaia di anni. E' un'attesa vuota, in apparenza, chiusa tra le pareti sottili di un seme. Le condizioni di vita si sospendono, si congelano. Morte all'esterno, mentre qualcosa di invisibile all'interno, piano, lavora. Ecco l'operosità  vegetale. Lo sforzo, la lotta, si concentrano non tanto nell'atto di generazione, ma nel processo che porta ad esso. E' il periodo di preparazione e di attesa che carica di significato ogni nascita. Sia che si tratti di una nascita biologica, che di una nascita ideologica. Si vuole qui ora tralasciare per un attimo questa nascita e capire ciò che la precede. Per una volta non si sta andando verso una fine, ma si racconta cosa c' prima di un inizio.
17.9.14
 

La mia poetica


Teatro India Venerdì 8 Aprile LA MIA POETICA sulla drammaturgia Italiana Contemporanea "TEATROINSCATOLA" venti mise en espace di nuovi autori. C'è l'amore nelle forme più estreme e marginali nei venti frammenti poetici e realistici di un discorso complessivamente amoroso in un'epoca anaffettiva. "Noi che non..." di Stella Novari con Valerio Camelin e Gianluca Enria regia di Federico Vigorito
16.9.14
 
 
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