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RADIO P - 5° Puntata Venerdì 6 maggio

Venerdì 6 maggio ore 17.30
Open Poetry

RADIO P 
"Di domani non v'è certezza"

tramontata è la luna

di e con

Giovanni Greco, Gianluca Riggi, Maria Cristina Zerbino

e la partecipazione straordinaria di


Flavio Ciancio 





Sono le 17.30 e va in onda l'ennesima puntata di RadioP - Tramontata è la Luna, storico programma condotto da Vainamonen, ZorbaG, e HonzaC. Da Venerdì 8 Aprile in via sperimentale on line connettendosi al seguente link : htpp://www.e-performance.tv/p/live.html o sul canale you tube di e-performancetv. Potete anche venirci a trovare dal vivo al Teatro Tordinona - Sala Strasberg (la prenotazione è obbligatoria) Il numero per intervenire in diretta è il 0039 328.2783807 (attivo solo il venerdì dalle 17.00 alle 19.00)

Torna dopo tre anni “RadioP”, la Radio della Poesia e della Pazzia, la Radio della Passione e della Paura. Sono trascorsi tre anni di silenzio, tre anni in cui il mondo, l’Europa, l’Italia, sono cambiati, si sono succeduti nuovi presidenti e nuovi ministri, nuovi arrivi e nuove partenze, ma tutto è rimasto tremendamente uguale, anzi quella realtà profeticamente annunciata dai tre conduttori radiofonici è ora sempre più attuale e vicina. Questa è l’ultima ora: allo scoccare della mezzanotte, insieme con la chiusura del programma, chiuderà per sempre anche la radio. Gli spettatori spiano i tre conduttori sempre più inquieti che, come tutte le notti da più di dieci anni, portano avanti il programma con le sue rubriche, i suoi approfondimenti, i suoi giochi e non sanno, o forse sì, di essere visti, loro che sono abituati ad essere sempre e soltanto ascoltati e ad ignorare gli inquietanti segnali che giungono dall’esterno.

La messa in scena ripropone dal vivo uno studio radiofonico dove i tre conduttori giocano, vivono, si vedono morire lentamente, in una società che non li vuole, che non sa che farsene della Poesia e che riesce ad alimentare solo ed esclusivamente Paura. Un viaggio all’interno della poesia classica e contemporanea, un viaggio all’interno del mito, attraverso il gioco, e la leggerezza iniziale, i tre protagonisti conducono gli spettatori e/o radioascoltatori nella violenza non dichiarata e non vista del nostro presente.

Il mondo esterno sta per irrompere violentemente nello storico studio da un momento all’altro. Fino a qui tutto bene!
29.4.16
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Pinocchio Alchemico

Teatro Tordinona 22 APRILE 2016
“PINOCCHIO INCONSCIAMENTE ALCHEMICO”
testo a quattro mani di: Emanuele Carboni  e V. Di Bert
Regia : Viviana Di Bert
LUCI : FABRIZIO CICERO
Attori E Personaggi: Francesca La Scala (Pinocchio), Federica Guerra (Fata Tv), Giulia Pinzari (Grillo Cabiria), Giulio Gioia (Geppetto Barbone), Annagiulia Stazi (Mangiafuoco Domatrice), Stefano Pompili  Rossini (Lucignolo Tossico), Valeria De Matteis (Volpegatto)
Pinocchio è ormai nell'immaginario collettivo di più generazioni, così diverse tra loro, così come sono diversi i messaggi che ci sono arrivati da questa figura simbolica spesso incompresa e fraintesa.
Su Pinocchio se ne sono dette e fatte molte e questo spettacolo è semplicemente un altro punto di vista: si è scelto di partire dal percorso della vita , sulla strada, che in qualche forma primaria appartiene a tutti noi e sicuramente ai personaggi (volpegatto, fata tv, lucignolo, grillocabiria, Geppetto, mangiafuoco) avvolti nel proprio mondo illusorio (avidità, paura, ecc.) . Le vicende di questo Pinocchio gli impongono un percorso senza proporre valori come bene e male, giusto e sbagliato, ma solo un percorso obbligatorio, quello della vita, per arrivare alla grande trasformazione interiore. 
29.4.16
 

Dodici

Teatro Tordinona 22 aprile 2016
12 Dodici
testo e regia di Marco Guadagno
con Antonio Conte, Alice Pagotto e Giulia Santilli
Musiche Stefano Mainetti
Scene Oreste Baldini
Light Design Luca Santini
Costumi Antonella Balsamo e Luca Bureca
Aiuto Regia Beatrice Manfredi 
Foto di scena Pino Le Pera
In un luogo anonimo, composto solo di fragili fondamenta: lui, lei. l’altra. Un uomo ambiguo (Antonio Conte) e due donne (Alice Pagotto e Giulia Santilli) che sono l’una l’opposto dell’altra - l’angelo e il diavolo, l’ingenua e la seduttrice - sembrano contenderselo. Chi sono? E soprattutto dove si trovano? Due forze antagoniste o forse semplicemente i due aspetti del femminile, le due facce di una stessa donna? I personaggi in scena si evolvono, si scambiano di ruolo ed entrano in conflitto fra loro per provare ad esplorare tutta la gamma delle emozioni che ruotano intorno all’amore.
Al centro dello spettacolo ancora una volta il sentimento più importante, quello che accentra tutti i nostri sforzi e desideri, e meno si comprende. C’è un punto di partenza e una base interiore in ognuno di noi da cui si sviluppano tutte le nostre emozioni, quelle forti, deboli, insane e contrapposte, il nostro originario materiale vitale. Cercare di raggiungere quel luogo oscuro, invece di continuare a governarlo e soffocarlo è tanto difficile quanto liberatorio. 
29.4.16
 

Magda e lo spavento

 Teatro India 21 aprile 2016
 MAGDA E LO SPAVENTO
dalla trilogia Innamorate dello spavento di Massimo Sgorbani
regia Renzo Martinelli
con Milutin Dapcevic e Federica Fracassi
dramaturg Francesca Garolla
suono dal vivo Fabio Cinicola
luci Mattia De Pace
Il dialogo della morte, il dialogo dell’incubo. Il dialogo delle fiabe da raccontare ai bambini per farli stare buoni. Un dialogo pieno di comparse, da Biancaneve ai sette nani, passando per Topolino, con Walt Disney che sorride sornione alla finestra del bunker. Magda e lo spavento: in effetti c’è da aver paura, pensando alla storia. Si ride, si scherza, si flirta amabilmente con l’uomo nero e, per farlo, bisogna avere il sangue freddo di Magda Goebblels, essere capaci di far amabilmente morire sei piccoli cuccioli d’uomo, il freddo del cianuro e il bacio della buona notte. Ecco arrivare l’innominabile, l’osceno, Heil Hitler! per l’ultima tappa della trilogia Innamorate dello spavento, progetto teatrale di Massimo Sgorbani sulle figure femminili legate al Führer. L’unico dei tre testi a vedere in scena proprio Mein Führer, orribile, eppure bellissimo agli occhi idealizzanti delle sue seguaci, forte, eppure debolissimo, l’uomo di razza dalle origini incerte.
LA TRILOGIA // Nella trilogia Innamorate dello spavento Massimo Sgorbani cattura le voci di alcune donne legate al Führer che precipitano inarrestabili verso la fine del Reich. Tra il 29 aprile e il 1° maggio del 1945, nel bunker sotterraneo del Palazzo della Cancelleria di Berlino, alcuni dei principali rappresentanti del partito nazionalsocialista si suicidano. Poche ore prima Hitler sposa Eva Braun. Poche ore dopo Hitler e signora si uccidono con le fiale testate sul pastore tedesco del Führer, Blondi, il primo a morire. Poche ore dopo Magda Goebbels somministra le fiale ai sei figli addormentati. Ancora poche ore, e anche Magda e il marito si avvelenano con le stesse fiale.
29.4.16
 

A sciuquè

Nuovo Cinema Palazzo 22 aprile 2016
A Sciuquè

una pièce dedicata all'emergenza sociale della dipendenza dal gioco d'azzardo.
Scritto e diretto da Ivano Picciallo, con Adelaide Di Bitonto, Giuseppe Innocente, Igor Petrotto, Ivano Picciallo e Francesco Zaccaro, il progetto è una coproduzione L'Malmand e I Nuovi Scalzi.
Mascherato dal velo di "legalità" che lo ha reso un business, il gioco d'azzardo crea una dipendenza, impropriamente detta ludopatia, che ancora oggi non è affrontata dalle istituzioni in modo sufficientemente adeguato. La mancanza di attenzione al tema consegna il giocatore d'azzardo a un viaggio verso la rovina senza possibilità di ritorno.
Al centro dello spettacolo la dipendenza del protagonista Nicola dalle Slot Machine. Il gioco lo ha portato lontano dai suoi affetti e lontano dalla sana "normalità" della sua vita, fino a condurlo lontano da se stesso. Nicola, ormai corroso dalla dipendenza dal gioco d'azzardo, vive al tempo imperfetto scandito solo dai suoni, dai colori e dalle luci della Slot.
La polifonia dialettale e un energico ed accurato uso del corpo e del gesto creano un dinamismo scenico ricco di immagini e suggestioni che si rincorrono e si susseguono in un movimento senza fine. Gli attori - in forma di coro "moderno" - accompagnano il protagonista nell'excursus della propria vita.
Uno spettacolo sul paradosso e la contraddittorietà del termine gioco: nella sua forma pura, esso è parte integrante dello sviluppo e della crescita del bambino, ma può divenire vizio e motivo di rovina nell'adulto.
Il Nuovo Cinema Palazzo, che ha rischiato di essere trasformato in un casinò, si presenta perfetto per ospitare la performance. Oggi è un faro per la creazione e la diffusione della cultura per tutta la comunità del quartiere di San Lorenzo e non solo.
29.4.16
 

Concerto Angelo Mai 23 Aprile 2016

Angelo Mai 23 Aprile 2016
Concerto
Alvin Curran / Jon Rose / Amy Denio / Mike Cooper

Una serata di musica esplorativa e innovativa con quattro maestri internazionali di improvvisazione!
ALVIN CURRAN (USA) [pianoforte, campionatore, shofar]
JON ROSE (AUSTRALIA) [violino, effetti digitali]
AMY DENIO (USA) [voce, sassofono, effetti digitali]
MIKE COOPER (GB) [voce, chitarra, effetti digitali]
PLUS JAH EINSTEIN [exotica sound system]
29.4.16
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RADIO P - 4° Puntata Venerdì 29 aprile


Venerdì 29 Aprile ore 17.30

RADIO P 
"Io qua tu la"

tramontata è la luna

di e con

Giovanni Greco, Gianluca Riggi, Maria Cristina Zerbino

e la partecipazione straordinaria di

Flavio Ciancio 





Sono le 17.30 e va in onda l'ennesima puntata di RadioP - Tramontata è la Luna, storico programma condotto da Vainamonen, ZorbaG, e HonzaC. Da Venerdì 8 Aprile in via sperimentale on line connettendosi al seguente link : htpp://www.e-performance.tv/p/live.html o sul canale you tube di e-performancetv. Potete anche venirci a trovare dal vivo al Teatro Tordinona - Sala Strasberg (la prenotazione è obbligatoria) Il numero per intervenire in diretta è il 0039 328.2783807 (attivo solo il venerdì dalle 17.00 alle 19.00)

Torna dopo tre anni “RadioP”, la Radio della Poesia e della Pazzia, la Radio della Passione e della Paura. Sono trascorsi tre anni di silenzio, tre anni in cui il mondo, l’Europa, l’Italia, sono cambiati, si sono succeduti nuovi presidenti e nuovi ministri, nuovi arrivi e nuove partenze, ma tutto è rimasto tremendamente uguale, anzi quella realtà profeticamente annunciata dai tre conduttori radiofonici è ora sempre più attuale e vicina. Questa è l’ultima ora: allo scoccare della mezzanotte, insieme con la chiusura del programma, chiuderà per sempre anche la radio. Gli spettatori spiano i tre conduttori sempre più inquieti che, come tutte le notti da più di dieci anni, portano avanti il programma con le sue rubriche, i suoi approfondimenti, i suoi giochi e non sanno, o forse sì, di essere visti, loro che sono abituati ad essere sempre e soltanto ascoltati e ad ignorare gli inquietanti segnali che giungono dall’esterno.

La messa in scena ripropone dal vivo uno studio radiofonico dove i tre conduttori giocano, vivono, si vedono morire lentamente, in una società che non li vuole, che non sa che farsene della Poesia e che riesce ad alimentare solo ed esclusivamente Paura. Un viaggio all’interno della poesia classica e contemporanea, un viaggio all’interno del mito, attraverso il gioco, e la leggerezza iniziale, i tre protagonisti conducono gli spettatori e/o radioascoltatori nella violenza non dichiarata e non vista del nostro presente.

Il mondo esterno sta per irrompere violentemente nello storico studio da un momento all’altro. Fino a qui tutto bene!
27.4.16
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Il rosario

 Teatro India, 13 aprile 2016
 IL ROSARIO
Una Favola nera da Federico De Roberto
progetto, drammaturgia e regia Clara Gebbia e Enrico Roccaforte
con Filippo Luna e Nenè Barini, Germana Mastropasqua, Alessandra Roca
direzione musicale e musiche originali Antonella Talamonti
costumi Grazia Materia
disegno luci Luigi Biondi
suono Francesco Fazzi
foto di scena Erika Venturella, Tiziana e Valeria Tomasulo
produzione Umane Risorse, 369gradi
Una madre tiranna, le sue figlie e la recita quotidiana del rosario: questi gli ingredienti della pièce teatrale, che svela le dinamiche relazionali e i giochi di potere all'interno di un nucleo familiare, dove la Madre rappresenta allegoricamente l'oppressione dei potenti sui più deboli.
Lo spettacolo si ispira al testo “Il Rosario” dello scrittore Federico De Roberto, che i registi Clara Gebbia ed Enrico Roccaforte modificano e rivisitano in chiave musicale, inserendo canti e musiche della tradizione orale, scelte per la loro capacità di raccontare il reale. Il risultato è uno spettacolo attuale, che guarda alla tradizione ma che vuole raccontare i nostri giorni.
24.4.16
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Matteo diciannove, quattordici

Teatro Tordinona 16 aprile 2016
MATTEO DICIANNOVE, QUATTORDICI 
 Lasciate che i bambini vengano a me
Scritto e diretto da Giovanni Franci
Con Fabio Vasco e con Valeria Nardella / Mike Illiano
assistente Fabio Del Frate
La storia di un ragazzo ricattato, corrotto e abusato, prima dai membri di una famiglia tradizionale, poi dal direttore di un collegio cattolico. Soltanto mettendosi completamente a nudo di fronte all'amore di un ragazzo, senza censure (o paraventi di cartone), riuscirà a salvarsi. 
Un monologo intimo, come una preghiera. Un racconto di formazione, fatto a tu per tu con lo spettatore, una confessione esplicita, commovente, vera. 
Presentato con grande successo a Torino, Lecce e Napoli, lo spettacolo torna a Roma nella sua versione definitiva!  La drammaturgia di Giovanni Franci appare sempre più a fuoco, essenziale nello stile e al contempo vibrante di lirismo, in un monologo che accompagna la crescita del protagonista elargendo emozioni variegate, trascolorando da istanti di brillantezza ironica a sfumature di romantico coinvolgimento, sino al più cupo abisso di abiezione e disperazione. La regia esalta magistralmente la cifra espressiva del racconto, perseguendo senza ripensamenti la strada della semplicità, dell'abbandono di ogni benché minima distrazione scenografica, dell'intreccio di sguardi, parole, sensazioni tra lo spettatore e l'attore posto a distanza ravvicinatissima. Un disegno registico concretizzabile con successo solamente se in scena si incontra un'artista di spessore, umano e interpretativo: è questo il caso di Fabio Vasco che con incoercibile generosità e pathos raccoglie questa sfida impervia, vestendo il suo personaggio di tutte le tonalità richieste nell'evoluzione dalla più candida infanzia all'approdo tutt'altro che agevole ai primi bagliori di maturità; innato carisma attoriale, un uso dello strumento vocale e del corpo perfettamente armonici ed una grande sensibilità nell'accogliere il vissuto di un personaggio certamente complesso, consentono al giovane interprete pugliese di catalizzare per un'ora e un quarto l'attenzione dello spettatore, in una prova d'attore di grande forza. (Andrea Cova) 
Franci continua così a regalarci dei personaggi che nonostante le avversità mantengono alta la dignità della persona, di un essere umano vilipeso e represso da circostanze esterne, che se ama continua nonostante tutto ad amare, per sempre. Proprio come si fa con il teatro di Franci che, se si ha la fortuna di incontrare, lo si ama e lo si frequenta, per sempre. (Alessandro Paesano)
24.4.16
 

Caino Royale

Teatro India 13 aprile 2016
CAINO ROYALE
PEM/ Habitat Teatrali
Spettacolo vincitore dell'edizione 2015 del Festival I TEATRI DEL SACRO
regia Rita Pelusio
scritto da Domenico Ferrari, Rita Pelusio e Alessandro Pozzetti in collaborazione con Riccardo Piferi
con Andrea Bochicchio e Giovanni Longhin
costumi e scenografie Barbara Petrecca
luci e sonorizzazioni Luca De Marinis
foto di scena Eugenio Spagnol
D’accordo, quella di Caino e Abele, il fratello cattivo e il fratello buono, il reietto e il prediletto, è una storia che conosciamo tutti.
Ma cosa succederebbe se i due archetipi della storia dell’umanità fossero posseduti dalla forza sovversiva e corrosiva di due clown? Chi saremmo oggi se Caino non avesse voluto uccidere Abele? E soprattutto: è possibile non essere figli di Caino?
In una girandola di personaggi e situazioni surreali, tra canzoni e gag, i nostri eroi si interrogano se sia possibile cambiare le sorti della loro storia e forse della storia intera. E ingaggiano tra loro un gioco a odiarsi e amarsi che non ha fine.
24.4.16
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Corrispondenze

Teatro India, 15 aprile 2016
 CORRISPONDENZE
Occupazioni Insolite/ Impulse
coreografie Claire-Lise Daucher e Roberto Aldorasi 
Spettacolo vincitore dell'edizione 2015 del Festival I TEATRI DEL SACRO
regia Roberto Aldorasi
con Claire-Lise Daucher e Anne Palomeres
drammaturgia Manuela Correros e Roberto Aldorasi
testi Francesco Niccolini
musiche Francesco Agnello
regista assistente Valentina Tibaldi
con il sostegno di Ammirato Culture House/Festival Montagne Racconta
Due donne vicine e lontane. Una ha fatto la scelta della clausura. L'altra è una professionista affermata che gira il mondo senza fermarsi mai.
Ma soprattutto sono sorelle, e cercano di tenere vivo quel legame di sangue, che le aiuti a comprendersi e, probabilmente, perdonarsi. Perché c'è qualcosa nel loro passato familiare che chiede una fuga e che porta con sé qualcosa difficile da mettere a fuoco.
Lo spettacolo, tra movimento, azione e una parola molto rarefatta, racconta queste due vite parallele. Ma trattandosi non di una geografia euclidea ma di geografia umana, dunque misteriosa, qui le parallele si toccano: attraverso la fitta corrispondenza fra le due donne e alcuni gesti che, inconsapevolmente, sono uguali per entrambe. Il tutto scandito da un doppio scorrere: quello verticale della liturgia delle ore e quello orizzontale del passato che incombe sul presente.
24.4.16
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ll Dono

Teatro dell’Orologio 14 Aprile 2016
IL DONO
Liberamente tratto da Brevi interviste con uomini schifosi di
regia e adattamento Luca Bargagna
con Viviana Altieri, Vincenzo D’Amato, Elisabetta Mandalari, Luca Mascolo, Massimo Odierna
elementi di scena Edoardo Aruta
costumi Luna Peri Proto
light designer Andrea Tocchio
progetto grafico e web Francesco Morgante
organizzazione Maria Piccolo
produzione BluTeatro
co-produzione Fondazione Campania dei Festival
Dopo il debutto in prima assoluta nell’ambito del E45 Napoli Fringe Festival 2015 presso Castel Sant’Elmo a Napoli, la compagnia BluTeatro, in coproduzione con Fondazione Campania dei Festival, arriva al Teatro dell’Orologio con lo spettacolo Il dono, liberamente tratto dal libro Brevi interviste con uomini schifosi di David Foster Wallace, autore cult della letteratura americana contemporanea, sulla cui biografia è stato recentemente prodotto un film, The end of the tour, di Donald Margulies, diretto da James Ponsoldt.
Lo spettacolo rappresenta il secondo lavoro della compagnia su un testo di Foster Wallace: la scorsa stagione infatti BluTeatro ha debuttato al Teatro dell’Orologio portando in scena per la prima volta in Italia il romanzo Verso Occidente l’impero dirige il suo corso (dicembre 2014).
Uscito la prima volta negli Stati Uniti nel 1999, Brevi interviste con uomini schifosi rappresenta un ulteriore passo avanti nel percorso letterario di David Foster Wallace che estremizza ulteriormente la sua cifra stilistica. Qui le tecniche dell’avanguardia letteraria esaltano con crudeltà l’assurda realtà che ritraggono. Attraverso la scelta della formula sarcastica dell’intervista, Wallace ci propone un catalogo di tipi intimamente odiosi, laidi, voci di un’umanità allucinata, che per non soccombere si vomita addosso tutto il veleno possibile. Questi «uomini schifosi» sono mostri che - vittime o carnefici – divorano la propria carne lacerata creando un fermo immagine dell'irreale o dell’iperreale, che ci fa sentire come intrappolati in una stanza chiusa in loro compagnia.
BluTeatro mette in scena questo catalogo di personaggi violenti e visionari, che galleggiano in un vuoto spirituale, e innescati dal perverso meccanismo dell’intervista ci regalano inconsapevolmente brandelli di verità o di iper-verità, gesti compiuti in virtù dell’assurdo che li circonda.
Da Brevi interviste con uomini schifosi è stato tratto un film, nel 2009, dal titolo Brief interviews with hideous men, scritto e diretto da John Krasinski.
Wallace è autore che lavora per somme, dalla scrittura vertiginosa, barocca. Una lingua ardua, difficile, ma proprio per questo ricca di fascino e necessaria per la capacità di penetrare nel fondo delle cose. Dopo Verso occidente l’impero dirige il suo corso, Bluteatro torna a sfidare il romanzo di Foster Wallace, testando il confine tra la parola scritta e quella agita. Ed è proprio la scrittura di Wallace il centro e il motore del lavoro teatrale, così come la ricerca delle possibilità recitative che questa lingua offre.

www.bluteatro.it

Mail-  info@bluteatro.it
24.4.16
 

Io, mia moglie e il miracolo

Teatro India, 17 aprile 2016
 IO, MIA MOGLIE E IL MIRACOLO
Punta Corsara/ 369 gradi
Spettacolo vincitore dell'edizione 2015 del Festival I TEATRI DEL SACRO
scritto e diretto da Gianni Vastarella
con Christian Giroso, Vincenzo Nemolato, Valeria Pollice, Morena Rastelli, Emanuele Valenti, Gianni Vastarella
disegno luci Giuseppe Di Lorenzo
costumi Daniela Salernitano
immagine di locandina Antonio Cannavacciuolo
collaborazione artistica e organizzazione Marina Dammacco
produzione 369gradi con il sostegno di NUOVOIMAIE
un ringraziamento alla Scuola Elementare del Teatro di Napoli
Io, mia moglie e il miracolo è il racconto tratteggiato di un paese senza luogo e di relazioni che hanno perso l’equilibrio. In questo paese, partiamo dalla storia di una famiglia: un marito, sua moglie e la presenza/assenza della loro figlia, che forse è stata reclutata dalla Scuola Moderna per far parte di un nuovo progetto educativo: l’orario prolungato senza fine. A sconvolgere famiglia e paese, arriva un guaritore che non professa nessuna religione ma che ha il dono, individuale e miracoloso, di riportare in vita oggetti e persone. Anche quando nessuno, apparentemente, sembra essere morto.
Punta Corsara è vincitrice del Premio della Critica 2014, Premio IN-BOX 2013 per Il Convegno, del Premio Ubu Nuovo Attore Under 30 2012, del Premio Ubu Speciale e Premio Hystrio Altre Muse 2010.
24.4.16
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RADIO P - 3° Puntata Venerdì 22 aprile

Venerdì 22 Aprile ore 17.30

RADIO P 
"Io non ho paura"

tramontata è la luna

di e con

Giovanni Greco, Gianluca Riggi, Maria Cristina Zerbino

e la partecipazione straordinaria di

Flavio Ciancio 





Sono le 17.30 e va in onda l'ennesima puntata di RadioP - Tramontata è la Luna, storico programma condotto da Vainamonen, ZorbaG, e HonzaC. Da Venerdì 8 Aprile in via sperimentale on line connettendosi al seguente link : htpp://www.e-performance.tv/p/live.html o sul canale you tube di e-performancetv. Potete anche venirci a trovare dal vivo al Teatro Tordinona - Sala Strasberg (la prenotazione è obbligatoria) Il numero per intervenire in diretta è il 0039 328.2783807 (attivo solo il venerdì dalle 17.00 alle 19.00)

Torna dopo tre anni “RadioP”, la Radio della Poesia e della Pazzia, la Radio della Passione e della Paura. Sono trascorsi tre anni di silenzio, tre anni in cui il mondo, l’Europa, l’Italia, sono cambiati, si sono succeduti nuovi presidenti e nuovi ministri, nuovi arrivi e nuove partenze, ma tutto è rimasto tremendamente uguale, anzi quella realtà profeticamente annunciata dai tre conduttori radiofonici è ora sempre più attuale e vicina. Questa è l’ultima ora: allo scoccare della mezzanotte, insieme con la chiusura del programma, chiuderà per sempre anche la radio. Gli spettatori spiano i tre conduttori sempre più inquieti che, come tutte le notti da più di dieci anni, portano avanti il programma con le sue rubriche, i suoi approfondimenti, i suoi giochi e non sanno, o forse sì, di essere visti, loro che sono abituati ad essere sempre e soltanto ascoltati e ad ignorare gli inquietanti segnali che giungono dall’esterno.

La messa in scena ripropone dal vivo uno studio radiofonico dove i tre conduttori giocano, vivono, si vedono morire lentamente, in una società che non li vuole, che non sa che farsene della Poesia e che riesce ad alimentare solo ed esclusivamente Paura. Un viaggio all’interno della poesia classica e contemporanea, un viaggio all’interno del mito, attraverso il gioco, e la leggerezza iniziale, i tre protagonisti conducono gli spettatori e/o radioascoltatori nella violenza non dichiarata e non vista del nostro presente.

Il mondo esterno sta per irrompere violentemente nello storico studio da un momento all’altro. Fino a qui tutto bene!
18.4.16
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Sterili

Teatro dell’Orologio 7 Aprile 2016
STERILI
testo di Maria Teresa Berardelli
con Diletta Acquaviva, Beppe Casales, Cecilia Cinardi, Francesco Ferrieri, Irene Lamponi
regia Camilla Brison
aiuto regia Laura Tassi
produzione Quattroquinte
Sterili, di Maria Teresa Berardelli, vincitore del Premio Riccione Pier Vittorio Tondelli 2009, dà il via al FOCUS PREMIO RICCIONE, un evento di assoluto rilievo nella stagione Cambiamento Reale, ideato, in collaborazione con il Premio Riccione per il Teatro, per confermare l’attenzione del Teatro dell’Orologio verso la nuova drammaturgia e l’impegno nella messa in scena di testi originali, frutto della scrittura di giovani autori. Lo spettacolo racconta tre storie, che si incrociano sulla banchina di una metropolitana in un giorno di festa. Una donna e suo marito, la stessa donna e il suo amante, due sorelle che si incontrano per raggiungere i genitori al pranzo di Natale. L’annuncio che la metro non passerà trasforma i tempi e le reazioni di questi cinque personaggi; la donna, accompagnata al binario dal marito e attesa allo stesso binario dall’amante, rimette in discussione la sua scelta; le due sorelle parlano per la prima volta dopo tanti anni. Le tre storie si contaminano e si nutrono a vicenda, permettendo loro di uscire dall’attesa per entrare nella vita.
18.4.16
 

De Revolutionibus

Teatro India 9 aprile 2016
DE REVOLUTIONIBUS sulla miseria del genere umano
da Il Copernico e Galantuomo e Mondo di Giacomo Leopardi
diretto e interpretato da Giuseppe Carullo e Cristiana Minasi
disegno luci Roberto Bonaventura
scene e costumi Cinzia Muscolino
scenotecnica Piero Botto
assistenza alla regia Veronica Zito
ringraziamenti Giovanna La Maestra, Angelo Tripodo, Simone Carullo
Incontriamo Leopardi, il maestro della più amara e saggia ironia, e prendiamo lezioni di grandezza grazie a un’Operetta infelice e, per questo, morale, dove tutto il genere umano si scopre nullo, ma nella capacità di vedere la propria nullità riesce a dar spazio al trascendente e, dunque, alla poesia. Ciò nonostante, Leopardi, “conscio che gli uomini non si contenteranno di tenersi per quello che sono”, propone il triste scenario della “civiltà”, dei suoi legami e vizi nel ridicolo risultato d’un’Operetta immorale e, per questo, miseramente “felice”.
Rivoluzione e miseria sono parole che riempiamo d’una natura ambigua e paradossale, nell’unica certezza di volerci aggrappare al teatro, fatto di piccole e povere cose, ma capace di grandissime riflessioni sul potere dell’uomo di ribellarsi e dunque ritrovarsi.
I TEATRI DEL SACRO PER IL GIUBILEO, la rassegna investiga le intersezioni fra sacro e profano, fra spirito e scena. Sette gli spettacoli scelti tra i vincitori del Festival I Teatri del Sacro, che rappresentano sette differenti e sorprendenti modi per raccontare l’anima, la tradizione religiosa e la ricerca spirituale.
18.4.16
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Il Calapranzi

Teatro Tordinona 10 aprile 2016
Il CALAPRANZI
di Harold Pinter
Giorgio Cantarini e Miguel Gobbo Diaz
Due uomini chiusi in uno scantinato attendono qualcuno che non arriva. L'attesa sembra interminabile. Un calapranzi comincia a scendere con improbabili ordinazioni: un modo per ingannare il tempo... o per essere ingannati?
18.4.16
 

"Felliniana" - Omaggio a Federico Fellini

Teatro Blasetti - Centro Sperimentale di Cinematografia 8 aprile 2016
Il Centro Sperimentale di Cinematografia - Scuola Nazionale di Cinema presenta:
"Felliniana" - omaggio a Federico Fellini
Ideazione e Realizzazione a cura di Mario Grossi
Assisistente alla regia Eugenio di Fraia
con
Eleonora Belcamino
Fabrizio Colica
Ermes Frattini
Marta Jacquier
Marta Manduca
Daniele Mariani
Alberto Paradossi
Martina Querini
Gloria Radulescu
Francesca Ziggiotti

Fotografia
Lucio Cesare Casellato
Elena Chiappa
Cristiano Di Nicola
Francesco Drago
Anna Gaggero
Egidio Iorio
Giovanni Macedonio
Lucrezia Zanolini

Scenografia 
Vieri Cecconi

Costume
Fiordiligi Focardi
Margherita Leone
Eloisa Libutti
Si ringraziano i docenti Beppe Lanci, Emilio Loffredo, Maurizio Millenotti e la sua assistente Virginia Gentili, Carlo Rescigno, i colleghi Silvia Perelli, Massimiliano Dezi e Ciro Caravano
Si ringrazia tutto lo Staff tecnico del CSC
Grazie ad Adriano De Santis per aver sostenuto il progetto
Gli allievi del terzo anno del corso di recitazione della Scuola Nazionale di Cinema renderanno omaggio a Federico Fellini con lo spettacolo "Felliniana", ideato e realizzato con la regia del docente Mario Grossi e con il contributo degli allievi di fotografia, scenografia e costume.
Entrare nel mondo di Fellini è perdersi e al tempo stesso ritrovarsi.
In ognuno di noi il nome Federico Fellini evoca qualcosa, è entrato nei nostri sogni in un modo cosi lieve che quasi non ce ne siamo accorti […] Fellini colpisce al cuore oltre che alla mente. Il suo linguaggio cinematografico affascina e rapisce, la sua forza e la sua dolcezza sono contagiose. Chi non conserva almeno un ricordo dei suoi film?
“Con i ragazzi di recitazione abbiamo voluto approfondire questa conoscenza e ne siamo rimasti in un certo senso invischiati. E' nato Felliniana, un lavoro che voleva essere tutto incentrato sul ruolo dell'attore ma che ha successivamente coinvolto i corsi di fotografia, scenografia e costume.
Abbiamo estratto alcune scene da vari film che più ci colpivano e che si prestavano ad una elaborazione; le stesse sono poi diventate un gioco ad incastro, un percorso cronologico ed emozionale tra i personaggi, gli archetipi e le atmosfere oniriche tanto care a Fellini. Riproponendo un vero e proprio "spazio felliniano" ricostruito nel teatro di posa della Scuola ci siamo permessi di citare La strada, Il Casanova, Cabiria, I clown, La città delle donne, Giulietta degli spiriti, Toby Dammit, Amarcord, 8 e 1/2 (grazie anche a Nino Rota che ci ha reso il compito più semplice)”. Mario Grossi
18.4.16
 

Zio Vanj

TEATRO ARGOT STUDIO 6 APRILE 2016
ARGOT PRODUZIONI / UFFICI TEATRALI
SISTEMA CECHOV
ZIO VANJA
di Anton Cechov
un progetto di Uffici Teatrali
regia Filippo Gili
con
Ermanno De Biagi Aleksandr Serebrjakov
Alessandro Federico Michail L'voviè Astrov,
Paolo Giovannucci, Ivan Petroviè Vojnickij
Matteo Quinzi, Il'ja Il'iè Telegin
Emanuela Rimoldi, Sof'ja Aleksandrovna (Sonja)
Chiara Tomarelli, Elena Andreevna
aiuto regia Pietro Marone
scene Francesco Ghisu
costumi Daria Calvelli
si ringrazia il C.I.A.P.A. Roma
e Acting School di Gisella Burinato
Zio Vania è la storia di donne e uomini, anche qui come in Tre sorelle, fatti evadere da un’epoca, senza gli strumenti per attraversarne un’altra. La storia di un appellativo che di contorno può essere importante, centralizzato, come non può che esserlo se ‘titolo’, diventa ridicolo: zio. La storia di uno zio: della sua viltà, del suo errore, del suo rancore, dalla sua tardiva megalomania. Tutto così di oggi, a pensare quanti di noi, per paura di vivere, affidano alle tasche di un idolo - spesso poi crollato -, il portafoglio della propria gloria.
13.4.16
 

RADIO P - 2° Puntata - Venerdì 15 Aprile


Venerdì 15 Aprile ore 17.30

RADIO P

tramontata è la luna

di e con

Giovanni Greco, Gianluca Riggi, Maria Cristina Zerbino

e la partecipazione straordinaria di

Flavio Ciancio 
____________________________
Mille miglia di pensieri
che s'attorcigliano
inghiottono
agitano scaldano ghiacciano,
infine amano
l'attorcigliarsi dei pensieri tuoi
sollevano
tutto il peso del mondo
senza schiacciare
non sarebbe pena altrimenti,
un premio alfine
per tanta sofferenza,
morire come cani
in fondo





Sono le 17.30 e va in onda l'ennesima puntata di RadioP - Tramontata è la Luna, storico programma condotto da Vainamonen, ZorbaG, e HonzaC. Da Venerdì 8 Aprile in via sperimentale on line connettendosi al seguente link : htpp://www.e-performance.tv/p/live.html o sul canale you tube di e-performancetv. Potete anche venirci a trovare dal vivo al Teatro Tordinona - Sala Strasberg (la prenotazione è obbligatoria) Il numero per intervenire in diretta è il 0039 328.2783807 (attivo solo il venerdì dalle 17.00 alle 19.00)

Torna dopo tre anni “RadioP”, la Radio della Poesia e della Pazzia, la Radio della Passione e della Paura. Sono trascorsi tre anni di silenzio, tre anni in cui il mondo, l’Europa, l’Italia, sono cambiati, si sono succeduti nuovi presidenti e nuovi ministri, nuovi arrivi e nuove partenze, ma tutto è rimasto tremendamente uguale, anzi quella realtà profeticamente annunciata dai tre conduttori radiofonici è ora sempre più attuale e vicina. Questa è l’ultima ora: allo scoccare della mezzanotte, insieme con la chiusura del programma, chiuderà per sempre anche la radio. Gli spettatori spiano i tre conduttori sempre più inquieti che, come tutte le notti da più di dieci anni, portano avanti il programma con le sue rubriche, i suoi approfondimenti, i suoi giochi e non sanno, o forse sì, di essere visti, loro che sono abituati ad essere sempre e soltanto ascoltati e ad ignorare gli inquietanti segnali che giungono dall’esterno.

La messa in scena ripropone dal vivo uno studio radiofonico dove i tre conduttori giocano, vivono, si vedono morire lentamente, in una società che non li vuole, che non sa che farsene della Poesia e che riesce ad alimentare solo ed esclusivamente Paura. Un viaggio all’interno della poesia classica e contemporanea, un viaggio all’interno del mito, attraverso il gioco, e la leggerezza iniziale, i tre protagonisti conducono gli spettatori e/o radioascoltatori nella violenza non dichiarata e non vista del nostro presente.

Il mondo esterno sta per irrompere violentemente nello storico studio da un momento all’altro. Fino a qui tutto bene!
13.4.16
  ,

Le due zittelle

Teatro Due Roma 2 Aprile 2016
Marioletta Bideri per BIS TREMILA presenta
RACCONTI ITALIANI
Da Alberto Savino, Dino Buzzati, Tommaso Landolfi, Ennio Flaiano
A cura di Maria Paiato
Che cos’hanno in comune una poltrona, un avvocato, due zittelle e un disco volante? L’imprevedibilità delle loro vicende, la contemporaneità degli autori, la voce che li interpreta: una delle più importanti attrici del panorama teatrale alle prese con la lettura di quattro brillanti autori italiani del ’900.
 Ecco come Maria Paiato descrive RACCONTI ITALIANI: "La fase che mi diverte di più del mio lavoro di attrice è il momento delle prove a tavolino. Tutti in cerchio o a rettangolo, chini sui fogli, a volte con la luce di poche lampade... per chi guarda da fuori l'impressione è del complotto, di qualcosa di carbonaro quasi stregonesco; di sicuro, per me, di profondamente INTIMO. E anche poco faticoso! Le prove sono una fatica bestiale quando si tratta di riempire lo spazio vuoto del palcoscenico di paesaggi, di oggetti, di personaggi che vanno 'in piedi' e che quindi si muoveranno, ma come? Vivranno, ma come? LEGGERE invece anche da seduti, per me e su di me, ha avuto sempre un enorme potere evocativo. Mi piace il teatro che mi fa fare la nutriente fatica di immaginare o di chiedermi il perché di una certa scelta scenografica, espressiva, musicale... la lettura mi sembra assolva molte di queste prerogative. Ora, con questo ciclo di letture mi sembra si possano mettere insieme molti motivi di piacere. Il mio piacere certamente, ma il teatro mi ha insegnato che se una cosa piace molto a me quasi certamente piacerà o convincerà il pubblico. I motivi di piacere sono quindi LEGGERE ad un pubblico, in un rapporto INTIMO, alcuni degli autori italiani del '900 che amo di più e che, in questo momento storico così obeso di nuovi scrittori, così ubriaco di nuove scritture, ritengo valga la pena far riscoprire. Cominceremo con Savinio Poltrondamore, è un racconto 'edificante'. Si conclude con una morale, vero senso della storia del povero commendator Candido Bove che per non aver saputo davvero ascoltare e vedere le cose della vita intorno a lui (come la maggior parte di noi fa - così ci sgrida Savinio) scopre di aver vissuto una vita di inganni. Di Dino Buzzati leggerò Sette piani, l'angosciante viaggio 'all'ingiù' di Giuseppe Corte, in una Casa di cura dalle atmosfere Kafkiane e Non aspettavano altro, denuncia del mostruoso che si nasconde appena appena sotto la pelle di noi cittadini buoni e perbene. Poi sarà la volta di Tommaso Landolfi con Le due zittelle ovvero, indagine sulle creature di Dio, e chiuderemo con Ennio Flaiano con Una e una notte, l'avventura di Graziano fatuo 'vitellone' felicemente irrisolto nell'Italia degli anni '60 così identica all'Italia di oggi".
13.4.16
 

RADIO P - 1° Puntata - Venerdì 8 Aprile


Venerdì 8 Aprile ore 17.30

RADIO P

tramontata è la luna

di e con

Giovanni Greco, Gianluca Riggi, Maria Cristina Zerbino

e la partecipazione straordinaria di

Flavio Ciancio




Sono le 17.30 e va in onda l'ennesima puntata di RadioP - Tramontata è la Luna, storico programma condotto da Vainamonen, ZorbaG, e HonzaC. Da Venerdì 8 Aprile in via sperimentale on line connettendosi al seguente link : htpp://www.e-performance.tv/p/live.html o sul canale you tube di e-performancetv. Potete anche venirci a trovare dal vivo al Teatro Tordinona - Sala Strasberg (la prenotazione è obbligatoria) Il numero per intervenire in diretta è il 0039 328.2783807 (attivo solo il venerdì dalle 17.00 alle 19.00)

Torna dopo tre anni “RadioP”, la Radio della Poesia e della Pazzia, la Radio della Passione e della Paura. Sono trascorsi tre anni di silenzio, tre anni in cui il mondo, l’Europa, l’Italia, sono cambiati, si sono succeduti nuovi presidenti e nuovi ministri, nuovi arrivi e nuove partenze, ma tutto è rimasto tremendamente uguale, anzi quella realtà profeticamente annunciata dai tre conduttori radiofonici è ora sempre più attuale e vicina. Questa è l’ultima ora: allo scoccare della mezzanotte, insieme con la chiusura del programma, chiuderà per sempre anche la radio. Gli spettatori spiano i tre conduttori sempre più inquieti che, come tutte le notti da più di dieci anni, portano avanti il programma con le sue rubriche, i suoi approfondimenti, i suoi giochi e non sanno, o forse sì, di essere visti, loro che sono abituati ad essere sempre e soltanto ascoltati e ad ignorare gli inquietanti segnali che giungono dall’esterno.

La messa in scena ripropone dal vivo uno studio radiofonico dove i tre conduttori giocano, vivono, si vedono morire lentamente, in una società che non li vuole, che non sa che farsene della Poesia e che riesce ad alimentare solo ed esclusivamente Paura. Un viaggio all’interno della poesia classica e contemporanea, un viaggio all’interno del mito, attraverso il gioco, e la leggerezza iniziale, i tre protagonisti conducono gli spettatori e/o radioascoltatori nella violenza non dichiarata e non vista del nostro presente.

Il mondo esterno sta per irrompere violentemente nello storico studio da un momento all’altro. Fino a qui tutto bene!

https://www.facebook.com/RADIO-P-115285735318675/
7.4.16
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Le belle notti

Teatro della Cometa 30 Marzo 2016
Le belle notti
di Gianni Clementi 
regia Claudio Boccaccini
con Grace Ambrose, Sergio Andrei, Lucia Clementi, Federica Di Lodovico, Mariachiara Di Mitri, Benedetta Fasano, Leonardo Ghini, Eugenia Iorio, Filippo Laganà, Federico Lepera, Luca Paniconi, Paolo Roca Rey, FrancescoSarmiento, Tiziano Scrocca, Camilla Tedeschi, Filippo Tirabassi, DianaZagarella
Il 12 dicembre 1969, in pieno fermento ‘sessantottino’, diciassette giovani studenti occupano un noto liceo romano.  Un reparto della celere, prontamente allertato dal preside, circonda l’istituto dove i ragazzi si sono barricati. Le ansie, le paure, gli innamoramenti, uniti all’eccitazione crescente per l’atto di ribellione che li vede protagonisti, a mano a mano cementano il gruppo. Nonostante le evidenti differenze di carattere e di estrazione sociale, i giovani occupanti matureranno con il passare delle ore un senso di unità e di appartenenza, che sfocerà in una vera e propria presa di coscienza collettiva che regalerà loro l’emozione indelebile di essersi sentiti – per una volta nella vita - artefici e protagonisti di un momento storico.
5.4.16
 

Little is left to tell

Martedì 7 aprile 2015 a Roma, nella Sala Crociera del Museo di Archeologia e Storia dell’Arte, alle ore 19, Vita Accardi debutta con il nuovo lavoro teatrale, da lei diretto e interpretato, che si articola in due momenti di spettacolo accompagnati dalle installazioni visive di Nunzio e Giuseppe Salvatori e dalle musiche originali di Alvin Curran.
Lo stesso giorno si inaugura l’esposizione “In scena con gli artisti” realizzata con materiali ed installazioni provenienti dagli spettacoli messi in scena da Vita Accardi tra il 1979 e il 2015, in collaborazione con Carla Accardi, Alighiero Boetti, Nunzio, Luigi Ontani, Jorge Peris, Giuseppe Salvatori, Riccardo Caporossi, corredata da diverse testimonianze fotografiche tra cui quelle di Claudio Abate e Rodolfo Fiorenza.
Little is left to tell è tratto da Ohio Impromptu: le figure di un Lettore e un Ascoltatore, che nella pièce originale sono visivamente uguali, componendo l’immagine di uno sdoppiamento simbolico, in questa versione vengono rappresentate in un contrappunto linguistico dei testi, inglese e italiano. L’interprete in scena, con un alter ego di sola voce, racconta la storia di un mistero notturno e lo smarrimento per la mancanza di un altro essere umano, compagno di un lungo tempo trascorso insieme. Nel teatro della mente, identità e linguaggio sono implicati in una dinamica interiore diretta a raggiungere una meta ‘inesprimibile’.
Alla pièce beckettiana segue Endimione di Claudio Damiani, sempre per la regia di Vita Accardi. Per Damiani quello di Endimione è un rapporto a distanza, sorta di amore via radio, scoperta e ascolto di una presenza dietro le presenze, di un respiro segreto nel cuore del silenzio. È ricerca, desiderio reciproco tra umano e divino, come se la caducità riguardasse entrambi, e così l’eternità. E questo amore ipnotico e senza corpi, forte però e capace di scardinare tempo e spazio, come nell’Entanglement quantistico, si articola nel rincorrersi di un canto a due voci, vive nella forma dell’arte, è l’arte.
5.4.16
 
 
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