De Revolutionibus - (18/04/16)


CANALE:
Teatro India 9 aprile 2016
DE REVOLUTIONIBUS sulla miseria del genere umano
da Il Copernico e Galantuomo e Mondo di Giacomo Leopardi
diretto e interpretato da Giuseppe Carullo e Cristiana Minasi
disegno luci Roberto Bonaventura
scene e costumi Cinzia Muscolino
scenotecnica Piero Botto
assistenza alla regia Veronica Zito
ringraziamenti Giovanna La Maestra, Angelo Tripodo, Simone Carullo
Incontriamo Leopardi, il maestro della più amara e saggia ironia, e prendiamo lezioni di grandezza grazie a un’Operetta infelice e, per questo, morale, dove tutto il genere umano si scopre nullo, ma nella capacità di vedere la propria nullità riesce a dar spazio al trascendente e, dunque, alla poesia. Ciò nonostante, Leopardi, “conscio che gli uomini non si contenteranno di tenersi per quello che sono”, propone il triste scenario della “civiltà”, dei suoi legami e vizi nel ridicolo risultato d’un’Operetta immorale e, per questo, miseramente “felice”.
Rivoluzione e miseria sono parole che riempiamo d’una natura ambigua e paradossale, nell’unica certezza di volerci aggrappare al teatro, fatto di piccole e povere cose, ma capace di grandissime riflessioni sul potere dell’uomo di ribellarsi e dunque ritrovarsi.
I TEATRI DEL SACRO PER IL GIUBILEO, la rassegna investiga le intersezioni fra sacro e profano, fra spirito e scena. Sette gli spettacoli scelti tra i vincitori del Festival I Teatri del Sacro, che rappresentano sette differenti e sorprendenti modi per raccontare l’anima, la tradizione religiosa e la ricerca spirituale.
Teatro India 9 aprile 2016
DE REVOLUTIONIBUS sulla miseria del genere umano
da Il Copernico e Galantuomo e Mondo di Giacomo Leopardi
diretto e interpretato da Giuseppe Carullo e Cristiana Minasi
disegno luci Roberto Bonaventura
scene e costumi Cinzia Muscolino
scenotecnica Piero Botto
assistenza alla regia Veronica Zito
ringraziamenti Giovanna La Maestra, Angelo Tripodo, Simone Carullo
Incontriamo Leopardi, il maestro della più amara e saggia ironia, e prendiamo lezioni di grandezza grazie a un’Operetta infelice e, per questo, morale, dove tutto il genere umano si scopre nullo, ma nella capacità di vedere la propria nullità riesce a dar spazio al trascendente e, dunque, alla poesia. Ciò nonostante, Leopardi, “conscio che gli uomini non si contenteranno di tenersi per quello che sono”, propone il triste scenario della “civiltà”, dei suoi legami e vizi nel ridicolo risultato d’un’Operetta immorale e, per questo, miseramente “felice”.
Rivoluzione e miseria sono parole che riempiamo d’una natura ambigua e paradossale, nell’unica certezza di volerci aggrappare al teatro, fatto di piccole e povere cose, ma capace di grandissime riflessioni sul potere dell’uomo di ribellarsi e dunque ritrovarsi.
I TEATRI DEL SACRO PER IL GIUBILEO, la rassegna investiga le intersezioni fra sacro e profano, fra spirito e scena. Sette gli spettacoli scelti tra i vincitori del Festival I Teatri del Sacro, che rappresentano sette differenti e sorprendenti modi per raccontare l’anima, la tradizione religiosa e la ricerca spirituale.
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