![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgijlB7l7ysTK3dZux6LsbxnXEDe3rsWIPOjtKZnEgxRJ6Q-YAdd7krg2ln_Ejag69r32vhFobAS2i1fzY7O-DthvikyzIXJTlhhzZUa4c3AoVpmn76VWD4bhGWvoH9holcVQtDmziS_24/s200/444607838_640.jpg)
Castello Pasquini, Castiglioncello 7 luglio 2013 “CAREZZE” di Roberto Abbiati e Maurizio Lupinelli, assistente alla regia Elisa Pol
produzione Nerval Teatro, Benvenuti s.r.l in coproduzione con Armunia/Festival Inequilibrio con il sostegno di Sistema regionale dello spettacolo dal vivo Regione Toscana.
Carezze è la storia di due bambini e della loro amicizia raccontata attraverso le azioni e gli sguardi di due stralunati custodi di un vecchio istituto pieno di ricordi. È un viaggio nella memoria di due adulti che fanno ancora i conti con l’infanzia da loro vissuta. In questo percorso a ritroso s’intrecciano frammenti di vita quotidiana e immaginazione, utili per superare difficoltà e malinconie. La narrazione avviene con il disegno, con l’uso di oggetti, con rumori e suoni propri del linguaggio infantile. I personaggi e gli oggetti compongono una drammaturgia visionaria e fantastica. Solo grazie all’immaginazione antica, di cui l’infanzia è portatrice, è possibile scoprire la chiave per ritrovarsi nel filo del racconto.
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Castello Pasquini, Castiglioncello 7 luglio 2013 “CAREZZE” di Roberto Abbiati e Maurizio Lupinelli, assistente alla regia Elisa Pol
produzione Nerval Teatro, Benvenuti s.r.l in coproduzione con Armunia/Festival Inequilibrio con il sostegno di Sistema regionale dello spettacolo dal vivo Regione Toscana.
Carezze è la storia di due bambini e della loro amicizia raccontata attraverso le azioni e gli sguardi di due stralunati custodi di un vecchio istituto pieno di ricordi. È un viaggio nella memoria di due adulti che fanno ancora i conti con l’infanzia da loro vissuta. In questo percorso a ritroso s’intrecciano frammenti di vita quotidiana e immaginazione, utili per superare difficoltà e malinconie. La narrazione avviene con il disegno, con l’uso di oggetti, con rumori e suoni propri del linguaggio infantile. I personaggi e gli oggetti compongono una drammaturgia visionaria e fantastica. Solo grazie all’immaginazione antica, di cui l’infanzia è portatrice, è possibile scoprire la chiave per ritrovarsi nel filo del racconto.
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