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Così per caso

Teatro Tordinona 26 Gennaio 2024

Così per caso

Liberinarte chiama le scuole a teatro! Lo spettacolo liberamente tratti dal libro di Marta Ascoli Auschwitz è di tutti, visto da oltre 2000 studenti dal suo debutto ad oggi, ricorda la tragedia vissuta da una famiglia, dal popolo ebraico, dall’umanità intera: e, con la forza di un grido, spiega che Auschwitz è di tutti, luogo-simbolo della più grande ferita aperta nella storia del Novecento.

31.1.24
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Concerto per pianoforte


Al pianoforte Rebecca Lou Guerra



31.1.24
 

La Faglia

SPIN TIME LABS 20 gennaio 2024

LA FAGLIA
testo Adèle Gascuel
con Daniele Amendola Valerio Malorni
regia Simone Amendola

traduzione Adele Palmeri Borghese
in video e voce off Caterina Marino
scenografia Santo Alessandro Badolato
costumi Clorinda Bartoleschi
musiche Giulia Ananìa
canto Sabina Meyer
3D artist Davide Riccitiello
disegno luci Marco D’Amelio, Omar Scala
ambiente sonoro Gregorio Comandini
foto di scena Filippo Trojano

Una produzione BLUE DESK con Infinito
con il sostegno di Ravenna Teatro, Capotrave-Kilowatt Festival
in collaborazione con
Dialoghi Residenze delle arti performative a Villa Manin 2022 – 2024 a cura del CSS Teatro stabile di innovazione del Friuli Venezia Giulia
e con Lottounico, Teatro Civico, 14 ATCL - Circuito Multidisciplinare del Lazio

 

la Compagnia Amendola/Malorni approda a Roma con il nuovo progetto teatrale, e per questa anteprima sceglie un luogo simbolo della resistenza culturale, sociale e umana del paese, Spine Time Labs.


La faglia è una favola post-apocalittica. Da qualche parte, in qualche tempo, il pianeta ormai provato mostra tutte le sue ferite.
Curarlo è un compito troppo grande anche per Dan e Balt.

 

 NOTA DELLA COMPAGNIA
"Dopo quasi due anni di sviluppo torniamo con un nuovo spettacolo, presentato ad aprile in forma di studio a Caserta e poi, in estate, ai festival Kilowatt e Colpi di Scena.

Abbiamo incontrato La Faglia lavorando ad una mise en éspace per il progetto europeo Ecole des Maîtres (in cui il copione è nato nel 2021) e da subito abbiamo sentito di poter proseguire nel solco del nostro teatro, di portare la nostra di scena e il nostro di immaginario, ma in maniera nuova. Adèle Gascuel, l’autrice, è una trentenne che dalla Francia porta istanze molto più prioritarie che in Italia. Attraverso i due maschi alfa protagonisti, si muove tra la crisi della Terra e le convenzioni del linguaggio, tra il declino dell'uomo e l'emersione dell'immagine della donna, tra la potenza e l'impotenza. E riesce ad essere corpo dolente e non solo testa pensante.

Rispetto al testo originale - in Francia ancora mai rappresentato, in Italia un'anteprima assoluta - ci siamo presi delle libertà. Abbiamo assorbito il prologo nello svolgimento e fatto qualche ricamo.
La libertà che ci siamo presi, in sostanza, è quella di sperare a modo nostro".

si ringraziano Freezer 09, LSA 100celle, None, Circolo Speleologico Romano, DigitalSense, Teatro Delle Apparizioni, Accademia STAP Brancaccio

30.1.24
 

Controfigura



CONTROFIGURA
21-26 gennaio 2025 Teatro Tordinona
drammaturgia di Antonello Toti
liberamente ispirato a “Come tu mi vuoi” di Luigi Pirandello
ideazione e regia di Christian Angeli
LA STORIA
Belgrado-Serbia. Sarajevo-Bosnia.
La vita di Sasha, un’ex controfigura ora datasi al porno, viene sconvolta dall’arrivo di un uomo che le rivela informazioni su un passato che lei non ricorda. La donna inizia un’indagine personale, tra Belgrado e Sarajevo, per scoprire la verità su se stessa, mentre un’ignota figura attende nell’ombra di prendere il posto che le spetta e mentre le ferite lasciate da una guerra fratricida faticano a rimarginarsi.
NOTE DI REGIA
C’è una possibilità di sfuggire al ruolo di capro espiatorio che alcuni impongono a quegli esseri umani sensibili, apparentemente incapaci di contrapporre una resistenza attiva per non lasciarsi stritolare?
Cercando di dialogare costantemente con l’originale di Pirandello, lo spettacolo prova a dare una risposta attraverso il viaggio della protagonista: da una parte raccontando la sua fatale attrazione per il ruolo di vittima sacrificale, dall’altra la sua lotta per eludere questa dinamica e ribellarsi alle due famiglie che, per non prendersi le responsabilità delle proprie azioni, tentano di ridurla a mero oggetto dei loro scopi.

26.1.24
 

Le interviste impossibili


19.1.24
 

Incontri dell'Arcadia


19.1.24
 

Caduta la neve

Alessandra Cristiani in
Caduta la neve da Sarah Moon
OSCILLAZIONI
19 Dicembre 2024

giovedì h 21,30

Trilogia_La questione del linguaggio corporeo e l’arte di A. Mendieta, C. Cahun, S. Moon

“Il sogno è finito? Il sogno è finito!”
Ci sentiamo colpire verticalmente dalle frecce di Cupido: le immagini, ma noi stessi siamo fatti di immagini, crocevia di segni, sensi, luoghi, dimensioni, colori. L’immagine che ci anima ha il tempo di una fragilità. Forse il sogno è possibile fiutarlo per l’incedere di un’ombra, che lo segue come fosse una coda animale, celata dietro di sé, alle sue spalle. Al passaggio di ogni evento, ad ogni epifania, si dovrebbe sostare in un angolo di tempo senza metrica. Soglia e rifugio. Essere immersi nella sua eco, nel fermento dei silenzi che ne derivano. È un nuovo sogno. Attendere che qualcosa prenda corpo e “ci metta nel mezzo di una verità”.


Biografia

Performer e danzatrice, lavora come solista e stabilmente nella compagnia Habillé d’eau che vince il Premio Ubu 2018 come miglior spettacolo di danza con Euforia. Dello stesso anno la Nomination Premio Ubu 2018 come migliore attrice o performer per gli spettacoli Clorofilla e EuforiaDal teatro di marca odiniana (Teatro Potlach, Toni Cots, Jean Paul Denizon, Teatro de Los Andes, Nino Racco, Naira Gonzales) approda alla danza attraverso una personale esplorazione del training fisico dell’attore. Studia danza contemporanea con Moses Pendleton, Giovanna Summo, Domenique Dupuy, Hervè Diasnas; Tecniche del mimo trasparente con Hal Yamanouchi; Respiro e movimento con il trainer Giuseppe Ravì; Qi gong con Solene Fiumani; Ideokinesis: Placement e Riposo Costruttivo con Ursula Stricker,Yoga con Maddalena Gana. Nel 1997 riceve il Premio Excelsior come migliore attrice per il corto La foto, per la regia di Sara Masi, concludendo un primo ciclo di formazione nel teatro di ricerca. Dal 1996 indaga il pensiero e la pratica dell’Ankoku Butō (Masaki Iwana, Akira Kasai, Akaji Maro, Tadashi Endo, Ko Murobushi, Yoko Muronoi, Hisako Horikawa, Toru Iwashita, Daisuke Yoshimoto, Atsushi Takenouchi, Kohshou Nanami, Yuko Kaseki, Yumiko Yoshioka), laureandosi in Metodologia e Critica dello Spettacolo con la tesi sperimentale: Masaki Iwana e la tradizione del “Buto Bianco”. “The Intensity of nothingness”: una metodologia della danza

15.1.24
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Declinazioni d'amore



12.12.23
 

Il VESPRO della BEATA VERGINE

SPIN TIME LABS 26 Ottobre 2023

Il VESPRO della BEATA VERGINE

di Antonio Tarantino

regia Mauro Lamanna
con Dario Natale

«Un padre è venuto a riprendersi il corpo del figlio, morto suicida nelle acque dell’Idroscalo. Nell’attesa che l’autopsia si compia egli rievoca, nell’oscurità di un obitorio, come, nel corso di una tumultuosa telefonata notturna, abbia aiutato – nell’apparenza di assecondarne la follia – quel figlio nell’affrontare e superare gli ostacoli e le trappole del trapasso. Un’estrema decisione genera un’intesa fatale in un linguaggio estremo: capace cioè di sciogliere i nodi di un’esistenza “drammatica” densa di casi arruffati, di accidenti. Ciò che può favorire, al di fuori di ogni liturgia, l’incontro con il mito. Così, per vie casuali, siccome la poesia è l’occasione, l’eroe perviene a una consapevolezza, sia pur opaca, dell’inevitabilità della tragedia: inevitabilità che domanda l’innocenza dell’eroe, la cui sorte è costretta in un conflitto di forze remote ed estranee. Tali da impedire l’affacciarsi dell’idea stessa di giustificazione. Questo genera in un lui una sofferenza tragica che, se pur non lo redime (da cosa poi?), lo rende partecipe di una favola originaria, di un’identità».
Antonio Tarantino

disegno sonoro Alessandro Rizzo, disegno luci Omar Scala, video-mapping Domenico B. D'Agostino, scena/locandina Pasquale De Sensi, Annarita Russo, contributi strumentali Mattia Natale, Donato Parente, vfc Giorgia Morabito, costumi Santina Nicotera, foto Angelo Maggio, Luca Imperiale, comunicazione Domenico B. D'Agostino, produzione Scenari Visibili / RICRII 

Antonio Tarantino (1938 –2020) per il teatro italiano contemporaneo è stato un punto di riferimento, uno scrittore irregolare in tutti i sensi, per la sua biografia, la sua lingua, le sue trame che hanno lasciato un segno importante. La poetica di Tarantino si lega irrimediabilmente al disincanto, all’ironia, alla lucidità beffarda della sua visione politica e esistenziale, che nei suoi lavori diventa una graffiante fotografia della dimensione sociale collettiva e personaggi che sono come anime eternamente ferite, sconfitte ma disperatamente vive. In un’intervista aveva dichiarato: “La Storia è come una sfinge: promette senza mantenere o getta sul piatto delle cose imprevedibili. Io sono giunto a una conclusione provvisoria: non
c’è niente di prevedibile, non si possono avere certezze, non c’è nessun determinismo. Il nostro pensiero è traviato da molte idee rassicuranti, come oppio che ci impedirà di vedere le cose per quelle che sono, semmai sia possibile dotarsi di efficaci strumenti di analisi”.
La sua analisi era contraddistinta da toni feroci e una splendida lingua, perché da subito Tarantino si è posto il problema della lingua e della scrittura come direttamente collegato al teatro e alla sua evoluzione in senso innovativo. Il Vespro della Beata Vergine, insieme a Stabat Mater, Passione secondo Giovanni e Lustrini, è parte della splendida raccolta Quattro atti profani, straordinaria tetralogia di ispirazione religiosa, tragica e grottesca narrazione di un mondo di antieroi commoventi e strazianti.

22.11.23
 

Gli innamorati


Teatro Tordinona 11 Novembre 2023
22.11.23
 

Attempts on her life


Teatro Tordinona 7 Novembre 2023
22.11.23
 

Viva l’Italia

Teatro Tordinona 28 Ottobre 2023

“Viva l’Italia”

scritto da Franca De Angelis

con Anna Cianca

regia di Rosa Masciopinto

Italia, di 60 anni che in realtà ne dimostra 7, non è un personaggio, ma una condizione che l’attrice deve cercare dentro di sé, nella storia del bambino che è stato.

L’azione dura il tempo di una mattina: oggi è la Festa della Repubblica, proprio oggi che la televisione ha deciso di non funzionare, proprio oggi che la mamma è oltre una porta chiusa e non risponde, proprio oggi che bisognava cominciare a essere autonomi.

Per la prima volta in 60 anni, Italia è sola con una televisione spenta che eppure le ha dato una storia: la fine degli anni settanta, metà degli ottanta, i novanta fino agli inizi del 2000… 

Sembra il racconto di un’Italia nata da mamma RAI e papà Mediaset, un Paese che invecchia rimanendo fermo, un eterno bambino innamorato dei balletti del sabato sera.


Una produzione di Scostumato Teatro in collaborazione con Eranos

30.10.23
 

dENIAL

Teatro Tordinona 15 Ottobre 2023

dENIAL

spettacolo scritto e diretto da Nicholas Gallo

interpretato da Caterina Boccardi nel ruolo di Maria, Demian Aprea nel ruolo di Don Benedict e Giada Garatti nel ruolo di Elisabeth (figlia di Maria)

 

Sentimenti, fede, religione, mistero e passioni. Tutto questo è “dENIAL”, lo spettacolo scritto e diretto da Nicholas Gallo. Un testo complesso, umano, realistico. La storia ruota intorno ad un uomo di chiesa, divenuto un vero e proprio peccatore a causa della relazione clandestina con una donna e di tutto ciò che ne deriva. L'immagine di un mondo senza speranza, volto al degrado più totale. La regia e il testo, quasi asfissiante, di Nicholas Gallo delineano i tratti di una passione che va oltre il peccato e il pregiudizio: un involucro di emozioni distorte e malate. Un viaggio diabolico nella conoscenza tra due amanti, dove la coscienza viene bruciata dal male.

 “È uno spettacolo -ha detto la Boccardi- molto forte e potente. dENIAL è uno spettacolo che merita di essere visto e vissuto. Racconta l'immagine di un mondo dove non c'è più speranza, una situazione molto attuale, visto che oggi siamo tutti speranzosi di un mondo migliore e, soprattutto, dalla Chiesa ci aspettiamo unione e fratellanza. Da cristiana e credente, alla domanda “a chi credi?”, rispondendo “ai miei genitori ea Gesù””.

Il regista Gallo ha spiegato: “Nel titolo (“rifiuto”, ndr) c'è già tutto lo spettacolo, che racconta ciò che viene scartato. In questo caso una figlia nata da una coppia clandestina e che non viene riconosciuta e abbandonata a sé stessa fin da piccola. Ruota tutto intorno alla dispersione dell'essere umano, che non ha più punti di riferimento. La fede non appare come ferma, quindi risulta vuota di credibilità. Si basa tutto sulla metafora del rifiuto, che al giorno d'oggi è piuttosto diffusa, purtroppo”.

18.10.23
 

VajontS 23

Teatro Furio Camillo 9 Ottobre 2023

VajontS 23

azione corale di teatro civile

interpreti: Emiliano Valente, Mario Migliacci, Alessandra Panciotto, Lina Sessa.

curata da Marco Paolini con la collaborazione di Marco Martinelli

un progetto di Marco Paolini per La Fabbrica del Mondo
realizzato da Jolefilm in collaborazione con Fondazione Vajont

Nel 60esimo anniversario della tragedia del Vajont che costò la vita a 2000 persone

La storia del Vajont ci serve perché insegna cos’è la sottovalutazione di un rischio affrontato confidando sul calcolo dell’ipotesi meno pericolosa tra tante. Tra tante scartate perché inconcepibili, non perché impossibili. Non essere capaci di concepire nasce dal non saper vedere un disegno, dal non riuscire a immaginare.

Noi, raccontando con il Teatro, costruiremo il disegno, l’immaginario e il sentimento che deve essere comune, deve diventare il senso comune, la base della vita sociale di un paese fragile e prezioso come il nostro.

Trent’anni fa Il racconto del Vajont era la voce e il corpo di Marco Paolini. La sera di lunedì 9 ottobre 2023, nel 60esimo anniversario della caduta della frana del Vajont che costò la vita a 2000 persone, diventerà un racconto corale che coinvolgerà in contemporanea oltre 100 teatri in Italia e in Europa: VajontS per una Orazione Civile Corale. Grandi attori e allievi delle scuole di teatro, teatri stabili e compagnie di teatro di ricerca, musicisti e danzatori, maestranze, personale dei teatri, e spettatori arruolati come lettori si riuniranno nei posti più diversi dallo Strehler di Milano ai piccoli teatri di provincia, ai luoghi non specificamente deputati al teatro come scuole e centrali dell’acqua, e ciascuno realizzerà un proprio allestimento di VajontS sulla base delle peculiarità del suo territorio. E poi, tutti si fermeranno alle 22.39, l’ora in cui la montagna è franata nella diga.

13.10.23
 

L'ultimo spettacolo di Werner Finck

Teatro Tordinona 5 Ottobre 2023

L'ultimo spettacolo di Werner Finck

 

diretto da Bianca Mastromonaco ed Emilia Agnesa interpretato da Simone Corbisiero

Di XhulianoDule
Con la partecipazione di
Simone Corbisiero.

Ispirato da una storia vera. Siamo in Germania nel 1936 e il comico WernerFinck riceve una chiamata da parte di un funzionario tedesco che gli ordina di fare uno spettacolo al cospetto di Hitler in persona. Le sue battute non fanno di certo piacere al regime: in svariate occasioni ha paragonato il “Fuhrer” ad un porco, ma la sua fama nel mondo sotterraneo del Kabaret berlinese lo ha protetto, almeno fino a quel momento. L’invito questa volta ha il suono di un ordine e Werner non può che accettare. Finck allora decide di mettere in scena il suo spettacolo più rivoluzionario e irriverente “La genesi di un baffo particolare” cioè una travagliata parodia della gioventù di Adolf Hitler, partendo da un goffo barbiere morto di infarto, passando per un cocchiere esoso e una tremendissima commissione di esame all’Accademia d’Arte di Monaco, da cui il giovane Adolf sarà rifiutato, per terminare con un losco figuro seduto nelle tenebrose e fatiscenti birrerie di Berlino circondato da bellissimi ragazzi biondi. Finck di fronte al potere decide di essere irriverente e canzonatorio, con lo scopo di sfidarlo e rivendicare la libertà dell’arte. Il suo spettacolo, o come lo chiama lui, il suo processo, confermerà le perplessità dei gerarchi nazisti e gli permetterà di vincere un soggiorno di qualche mese nel campo di concentramento di Dachau, ma, in compenso, lo libererà anche dalla paura, perché, come disse lui stesso: “dopo essere stato arrestato, avevo decisamente molta meno paura di essere arrestato”. Uno spettacolo che cerca di rispondere alla domanda: ma esattamente di che cosa ride un nazista?

 

13.10.23
 

Io Mussolini

Teatro TBM 7 Settembre 23

IO MUSSOLINI 

di e con Leo Bassi
musiche di Mauro Sabbione

Riconosciuto in tutto il mondo per le sue stravaganti rappresentazioni teatrali e le sue innumerevoli azioni provocatorie, Leo Bassi vuole, con questa nuova produzione, superare i tabù politici e mostrare la fragilità del pensiero fascista. È uno spettacolo provocatorio e divertente, progettato per generare ottimismo e dare al pubblico la voglia di resistere o meglio: ‘Risistere!’ Con intelligenza contro l’intolleranza.
“Quando sento il ritorno dell’estrema destra, il buffone dentro di me si risveglia e ha voglia di prendere in giro i suoi discorsi. Ho sentito un bisogno viscerale di cercare le contraddizioni nella loro retorica e di divertirmi con le conseguenze. È così che mi è venuta l’idea di diventare il personaggio più emblematico del fascismo: Benito Mussolini.”
Leo Bassi

Leo Bassi
Un grande della clownerie. Apolide e poliglotta, tra gli innovatori del linguaggio circense del dopoguerra, è considerato un gigante mondiale dello spettacolo e della provocazione. Leo Bassi è da sempre impegnato nella difesa del laicismo e riconosciuto come l’ispiratore del movimento spagnolo degli ‘Indignados’. Discendente da una famiglia circense fondata 150 anni fa in Italia da un ex-garibaldino, dopo una carriera di acrobata nei più grandi music-hall del pianeta (è cresciuto tra le braccia di Louis Armstrong e Groucho Marx), diventa uno dei più grandi giocolieri del mondo. Negli anni ’70 lascia i successi del circo per portare la propria arte in strada e legarla ai valori della società, diventando uno degli inventori del ‘nouveau cirque’. Crea spettacoli basati sulla provocazione-agitazione, sul nonsense, sugli eccessi, rompendo generi e collocandosi in una zona franca tra il comico, l’arte circense, l’agitazione sociale e il teatro. Parla otto lingue, riceve montagne di querele, si è trovato una bomba in camerino da parte dei movimenti integralisti e non si ferma davanti a niente.

http://www.leobassi.com/

18.9.23
 
 
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