Inverno - (24/03/15)


CANALE:
Teatro India 27 Febbraio 2015
 Inverno
di Jon Fosse
adattamento e regia Vincenzo Manna
con Anna Paola Vellaccio e Flaminia Cuzzoli
Produzione Florian Teatro Stabile di Innovazione in collaborazione con ATCL
Una gelida alba d'inverno, un parco, una ragazza un po' sbronza, forse drogata, seduta su una panchina e una donna in cappotto e tailleur, che passa veloce con la sua ventiquattrore. Fra di loro inizia ben presto un inquietante passo a due, scandito da una partitura di gesti minimi e frasi smozzicate, che sottolinea i momenti di un incontro impossibile, una sorta di immaginario match di boxe sentimentale, all'apparenza destinato a non rompere l'evidente incomunicabilità che separa la donna, una borghese per lavoro spesso lontano dal marito e dai due figli e la ragazza, una giovane prostituta senza futuro. Ma proprio l’incontro casuale è l’inizio di una tenera e dolorosa storia d’amore che si snoda fra il chiuso di anonime camere d'albergo, solitari giardini urbani, pub dove si cerca di vincere la solitudine. Sono queste cupe zone d’ombra metropolitane i luoghi dove la donna e la ragazza riescono a essere loro stesse, si curano l’un l’altra con il contatto profondo che può nascere solamente tra i corpi balbettanti e frenetici, carichi di desiderio di due estranee, tragiche figure femminili in fuga disperata da una vita alienante e non autentica.
Teatro India 27 Febbraio 2015
 Inverno
di Jon Fosse
adattamento e regia Vincenzo Manna
con Anna Paola Vellaccio e Flaminia Cuzzoli
Produzione Florian Teatro Stabile di Innovazione in collaborazione con ATCL
Una gelida alba d'inverno, un parco, una ragazza un po' sbronza, forse drogata, seduta su una panchina e una donna in cappotto e tailleur, che passa veloce con la sua ventiquattrore. Fra di loro inizia ben presto un inquietante passo a due, scandito da una partitura di gesti minimi e frasi smozzicate, che sottolinea i momenti di un incontro impossibile, una sorta di immaginario match di boxe sentimentale, all'apparenza destinato a non rompere l'evidente incomunicabilità che separa la donna, una borghese per lavoro spesso lontano dal marito e dai due figli e la ragazza, una giovane prostituta senza futuro. Ma proprio l’incontro casuale è l’inizio di una tenera e dolorosa storia d’amore che si snoda fra il chiuso di anonime camere d'albergo, solitari giardini urbani, pub dove si cerca di vincere la solitudine. Sono queste cupe zone d’ombra metropolitane i luoghi dove la donna e la ragazza riescono a essere loro stesse, si curano l’un l’altra con il contatto profondo che può nascere solamente tra i corpi balbettanti e frenetici, carichi di desiderio di due estranee, tragiche figure femminili in fuga disperata da una vita alienante e non autentica.
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