Inossidabile miele - (28/05/16)


CANALE:
Teatro dell’Orologio 19 Maggio 2016
Teatro dei Naviganti di Messina 
Inossidabile miele 
scritto, diretto e interpretato da Domenico Cucinotta
collaborazione artistica Sumako Koseki
tecnico luci e audio Mariapia Rizzo
Di questo amore voglio parlare danzando
Ho voluto raccontare, attraverso il linguaggio del corpo e la lingua dei segni, ciò che le parole a volte non dicono, se non quando si compongono in poesia. Ho voluto dire di Michele Cucinotta Oteri, poeta, e del suo bisogno d'amore. Cercavo come raccontare la "muta” voce di un poeta. Sentivo che il linguaggio doveva essere fisico, corpo traspirante, come la materia della parola poetica, lanciata e donata al caso. Lo spettacolo contiene una ispirazione: la traduzione, attraverso il linguaggio dei segni, della canzone "The man i love" di Gershwin, eseguita nello spettacolo "Nelken" di Pina Bausch. La mia ricerca doveva consistere nel reinventare i segni, scomporli, come cercare di dire e non dire, per scelta o per impossibilità. Il tema di "The man i love" ricorre più volte. E’ un pensiero dolce e ossessivo. Cresce l'urgenza di comporre un discorso, sia pure di segni, che bisogna comprendere con amore. All'interno della struttura si sviluppa l'improvvisazione che ricerca continuamente la forma e la sua mancanza. 
Il Teatro dei Naviganti è un gruppo di ricerca e sperimentazione teatrale. Negli anni l’attenzione del gruppo si è rivolta sempre di più allo studio dell’azione come risultato della esatta corrispondenza e contemporaneità tra l’azione fisica/vocale ed i moti dell’interiorità, in uno sviluppo di improvvisazione strutturata che porti all’atto scenico contingente. Naturale un approfondimento delle tecniche della danza.
Teatro dell’Orologio 19 Maggio 2016
Teatro dei Naviganti di Messina 
Inossidabile miele 
scritto, diretto e interpretato da Domenico Cucinotta
collaborazione artistica Sumako Koseki
tecnico luci e audio Mariapia Rizzo
Di questo amore voglio parlare danzando
Ho voluto raccontare, attraverso il linguaggio del corpo e la lingua dei segni, ciò che le parole a volte non dicono, se non quando si compongono in poesia. Ho voluto dire di Michele Cucinotta Oteri, poeta, e del suo bisogno d'amore. Cercavo come raccontare la "muta” voce di un poeta. Sentivo che il linguaggio doveva essere fisico, corpo traspirante, come la materia della parola poetica, lanciata e donata al caso. Lo spettacolo contiene una ispirazione: la traduzione, attraverso il linguaggio dei segni, della canzone "The man i love" di Gershwin, eseguita nello spettacolo "Nelken" di Pina Bausch. La mia ricerca doveva consistere nel reinventare i segni, scomporli, come cercare di dire e non dire, per scelta o per impossibilità. Il tema di "The man i love" ricorre più volte. E’ un pensiero dolce e ossessivo. Cresce l'urgenza di comporre un discorso, sia pure di segni, che bisogna comprendere con amore. All'interno della struttura si sviluppa l'improvvisazione che ricerca continuamente la forma e la sua mancanza. 
Il Teatro dei Naviganti è un gruppo di ricerca e sperimentazione teatrale. Negli anni l’attenzione del gruppo si è rivolta sempre di più allo studio dell’azione come risultato della esatta corrispondenza e contemporaneità tra l’azione fisica/vocale ed i moti dell’interiorità, in uno sviluppo di improvvisazione strutturata che porti all’atto scenico contingente. Naturale un approfondimento delle tecniche della danza.
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