Ultimi Video

Battuage

Teatro dell’Orologio 20 Febbraio 2015
Battuage
drammaturgia e regia Joele Anastasi
con Joele Anastasi,Enrico Sortino, Federica Carruba Toscano, e Simone Leonardi
aiuto regia Enrico Sortino, Nicole Calligaris
disegno luci Davide Manca
scene e costumi Giulio Villaggio
musica originale Alberto Guarrasi
organizzazione e distribuzione RAZMATAZ ufficio stampa leStaffette
spettacolo finalista NeXtwork 2013
Battuage racconta la storia di un luogo popolato da zombie notturni alla ricerca di sesso. Eterosessuali, transessuali, omosessuali, gigolò, puttane, scambisti. É questo il popolo del "luogo-non luogo" che ci viene raccontato attraverso gli occhi di Salvatore. Ma Salvatore, non è una vittima. Ha scelto di giocare a questo gioco.
3.3.15
  ,

Rosadilicata

Teatro Agorà
Rosadilicata
di e con Chiara Casarico, musica dal vivo Roberto Mazzoli
L’idea nasce da un lavoro di ricerca sulle proprie origini, avviato da circa tre anni grazie all’incontro artistico con Lucilla Galeazzi, e dalla necessità di raccontare la storia di una donna che non si arrende e che lotta per la propria emancipazione.
Rosa Balistreri è stata una figura femminile eccezionale e controversa: nata da famiglia poverissima, semianalfabeta, riuscì a riscattarsi dalla sua condizione di miseria attraverso il canto e diventare amica di grandi come Guttuso, Sciascia e Amalia Rodriguez.
Nello spettacolo il canto e il racconto si intrecciano per dando voce ad una donna che la vita ha reso dura e spinosa come una rosa, ma al tempo stesso delicata come un fiore.
3.3.15
  ,

Se la mia pelle vuoi

SE LA MIA PELLE VUOI
spettacolo di e con Fiorenza Menni e Andrea Mochi Sismondi | con Liao Ving Ze | alla batteria Vittoria Burattini | alla chitarra Mauro Sommavilla | paesaggio sonoro Alessandro Gulino / direzione tecnica Giovanni Brunetto | amministrazione Elisa Marchese | comunicazione Tihana Maravić Nello spettacolo Se la mia pelle vuoi i versi murali acquistano voce e sonorità, e i messaggi visivi vengono trasformati in gesti performativi. Al gusto per il pensiero graffiato sui muri viene giustapposta la domanda su ciò che precede l’atto di scrittura, una domanda che oltrepassa la soglia tra individuo e comunità, una soglia su cui si pone il lavoro, a partire dall’intimo dialogo in apertura. Un’operazione scenica dove il linguaggio teatrale agisce in stretto contatto con le arti visive e sonore e dove le dinamiche del paesaggio urbano diventano materiale drammaturgico, frutto di una ricerca sulla strada quale elemento di confine tra individuo e corpo sociale per sua natura mobile e indefinito.
3.3.15
  ,

Freedom has many forms

FREEDOM HAS MANY FORMS
lezione-performance di Fiorenza Menni e Andrea Alessandro La Bozzetta | con Andrea Alessandro La Bozzetta Attraverso proiezioni da libri, fotografie, e documenti audio e video Ateliersi rivela piccoli segreti, microstorie, aneddoti sugli autori delle scritte e sull’atto di scrittura/imbrattamento. Episodi che spesso rimangono celati dietro l’ignara fruizione di codici, slang, segni grafici e che portano le parole ad imprimersi temporaneamente su un muro: spazio d’espressione e limite tra dominio pubblico e privato.
3.3.15
  ,

Ornitologia - Santoro

Angelo Mai Italia Tropici 7 febbraio 2015 Altrove
Un progetto Angelo Mai, mk
Direzione artistica Michele Di Stefano
Direzione organizzativa Anna Damiani
Direzione tecnica Paolo Panella
Comunicazione Sylvia De Fanti, Alessandra Perna
Ufficio stampa Cristina Brizzi
Grafica Lau Chourmo
Foto Michele Di Stefano – elaborazione grafica Margherita Morgantin
La postura è essenziale. Siamo tutti affacciati, emaniamo spazio dalle nostre solitudini e intersechiamo il lavorio, l’intreccio, la relazione, l’orlo. La danza come condizione permanente di questa instabilità che in Tropici continua a rischiare sull’umano, sulla grande disponibilità degli artisti a condividere l’atteggiamento sempre un po’ last minute nei confronti delle teorie che muovono i progetti culturali.
Il programma prevede una strana sintonia di corpi solitari che si presentano e ripresentano nello stesso spazio, il primo giorno in una rarefazione assoluta, il secondo in una cascata tropicale. Uno sbilanciamento voluto, che vi invitiamo a frequentare nella sua totalità. Incontrare il pubblico è la forma più bella di arrotondamento del calcolo solitario. Tropici a febbraio è ovviamente anche una primavera dell’Angelo Mai. La meteorologia è essenziale, pure.

Federica Santoro
Ornitologia
dove il silenzioso e singhiozzante girovagare è sinonimo di stordimento intimo, di dialogo taciturno con il proprio sé, stretto tra le sue stesse braccia.
2.3.15
  ,

Ornitologia - Calderoni

Angelo Mai Italia Tropici 7 febbraio 2015 Altrove
Un progetto Angelo Mai, mk
Direzione artistica Michele Di Stefano
Direzione organizzativa Anna Damiani
Direzione tecnica Paolo Panella
Comunicazione Sylvia De Fanti, Alessandra Perna
Ufficio stampa Cristina Brizzi
Grafica Lau Chourmo
Foto Michele Di Stefano – elaborazione grafica Margherita Morgantin
La postura è essenziale. Siamo tutti affacciati, emaniamo spazio dalle nostre solitudini e intersechiamo il lavorio, l’intreccio, la relazione, l’orlo. La danza come condizione permanente di questa instabilità che in Tropici continua a rischiare sull’umano, sulla grande disponibilità degli artisti a condividere l’atteggiamento sempre un po’ last minute nei confronti delle teorie che muovono i progetti culturali.
Il programma prevede una strana sintonia di corpi solitari che si presentano e ripresentano nello stesso spazio, il primo giorno in una rarefazione assoluta, il secondo in una cascata tropicale. Uno sbilanciamento voluto, che vi invitiamo a frequentare nella sua totalità. Incontrare il pubblico è la forma più bella di arrotondamento del calcolo solitario. Tropici a febbraio è ovviamente anche una primavera dell’Angelo Mai. La meteorologia è essenziale, pure.

Silvia Calderoni Ornitologia
2.3.15
  ,

Choreographing rappers

Angelo Mai Italia Tropici 7 febbraio 2015 Altrove
Un progetto Angelo Mai, mk
Direzione artistica Michele Di Stefano
Direzione organizzativa Anna Damiani
Direzione tecnica Paolo Panella
Comunicazione Sylvia De Fanti, Alessandra Perna
Ufficio stampa Cristina Brizzi
Grafica Lau Chourmo
Foto Michele Di Stefano – elaborazione grafica Margherita Morgantin
La postura è essenziale. Siamo tutti affacciati, emaniamo spazio dalle nostre solitudini e intersechiamo il lavorio, l’intreccio, la relazione, l’orlo. La danza come condizione permanente di questa instabilità che in Tropici continua a rischiare sull’umano, sulla grande disponibilità degli artisti a condividere l’atteggiamento sempre un po’ last minute nei confronti delle teorie che muovono i progetti culturali.
Il programma prevede una strana sintonia di corpi solitari che si presentano e ripresentano nello stesso spazio, il primo giorno in una rarefazione assoluta, il secondo in una cascata tropicale. Uno sbilanciamento voluto, che vi invitiamo a frequentare nella sua totalità. Incontrare il pubblico è la forma più bella di arrotondamento del calcolo solitario. Tropici a febbraio è ovviamente anche una primavera dell’Angelo Mai. La meteorologia è essenziale, pure.

Jacopo Jenna
Choreographing rappers
2.3.15
  ,

White riot

Angelo Mai Italia Tropici 7 febbraio 2015 Altrove
Un progetto Angelo Mai, mk
Direzione artistica Michele Di Stefano
Direzione organizzativa Anna Damiani
Direzione tecnica Paolo Panella
Comunicazione Sylvia De Fanti, Alessandra Perna
Ufficio stampa Cristina Brizzi
Grafica Lau Chourmo
Foto Michele Di Stefano – elaborazione grafica Margherita Morgantin
La postura è essenziale. Siamo tutti affacciati, emaniamo spazio dalle nostre solitudini e intersechiamo il lavorio, l’intreccio, la relazione, l’orlo. La danza come condizione permanente di questa instabilità che in Tropici continua a rischiare sull’umano, sulla grande disponibilità degli artisti a condividere l’atteggiamento sempre un po’ last minute nei confronti delle teorie che muovono i progetti culturali.
Il programma prevede una strana sintonia di corpi solitari che si presentano e ripresentano nello stesso spazio, il primo giorno in una rarefazione assoluta, il secondo in una cascata tropicale. Uno sbilanciamento voluto, che vi invitiamo a frequentare nella sua totalità. Incontrare il pubblico è la forma più bella di arrotondamento del calcolo solitario. Tropici a febbraio è ovviamente anche una primavera dell’Angelo Mai. La meteorologia è essenziale, pure.

Salvatore Insana
White riot
2.3.15
  ,

Solo per Tropici

Angelo Mai Italia Tropici 7 febbraio 2015 Altrove
Un progetto Angelo Mai, mk
Direzione artistica Michele Di Stefano
Direzione organizzativa Anna Damiani
Direzione tecnica Paolo Panella
Comunicazione Sylvia De Fanti, Alessandra Perna
Ufficio stampa Cristina Brizzi
Grafica Lau Chourmo
Foto Michele Di Stefano – elaborazione grafica Margherita Morgantin
La postura è essenziale. Siamo tutti affacciati, emaniamo spazio dalle nostre solitudini e intersechiamo il lavorio, l’intreccio, la relazione, l’orlo. La danza come condizione permanente di questa instabilità che in Tropici continua a rischiare sull’umano, sulla grande disponibilità degli artisti a condividere l’atteggiamento sempre un po’ last minute nei confronti delle teorie che muovono i progetti culturali.
Il programma prevede una strana sintonia di corpi solitari che si presentano e ripresentano nello stesso spazio, il primo giorno in una rarefazione assoluta, il secondo in una cascata tropicale. Uno sbilanciamento voluto, che vi invitiamo a frequentare nella sua totalità. Incontrare il pubblico è la forma più bella di arrotondamento del calcolo solitario. Tropici a febbraio è ovviamente anche una primavera dell’Angelo Mai. La meteorologia è essenziale, pure.

Annika Pannitto
Solo per Tropici
2.3.15
  ,

L’ultimo ruggito

Angelo Mai Italia Tropici 7 febbraio 2015 Altrove
Un progetto Angelo Mai, mk
Direzione artistica Michele Di Stefano
Direzione organizzativa Anna Damiani
Direzione tecnica Paolo Panella
Comunicazione Sylvia De Fanti, Alessandra Perna
Ufficio stampa Cristina Brizzi
Grafica Lau Chourmo
Foto Michele Di Stefano – elaborazione grafica Margherita Morgantin
La postura è essenziale. Siamo tutti affacciati, emaniamo spazio dalle nostre solitudini e intersechiamo il lavorio, l’intreccio, la relazione, l’orlo. La danza come condizione permanente di questa instabilità che in Tropici continua a rischiare sull’umano, sulla grande disponibilità degli artisti a condividere l’atteggiamento sempre un po’ last minute nei confronti delle teorie che muovono i progetti culturali.
Il programma prevede una strana sintonia di corpi solitari che si presentano e ripresentano nello stesso spazio, il primo giorno in una rarefazione assoluta, il secondo in una cascata tropicale. Uno sbilanciamento voluto, che vi invitiamo a frequentare nella sua totalità. Incontrare il pubblico è la forma più bella di arrotondamento del calcolo solitario. Tropici a febbraio è ovviamente anche una primavera dell’Angelo Mai. La meteorologia è essenziale, pure.

Italo Zuffi
L’ultimo ruggito
2.3.15
  ,

MK

Angelo Mai Italia Tropici 7 febbraio 2015 Altrove
Un progetto Angelo Mai, mk
Direzione artistica Michele Di Stefano
Direzione organizzativa Anna Damiani
Direzione tecnica Paolo Panella
Comunicazione Sylvia De Fanti, Alessandra Perna
Ufficio stampa Cristina Brizzi
Grafica Lau Chourmo
Foto Michele Di Stefano – elaborazione grafica Margherita Morgantin
La postura è essenziale. Siamo tutti affacciati, emaniamo spazio dalle nostre solitudini e intersechiamo il lavorio, l’intreccio, la relazione, l’orlo. La danza come condizione permanente di questa instabilità che in Tropici continua a rischiare sull’umano, sulla grande disponibilità degli artisti a condividere l’atteggiamento sempre un po’ last minute nei confronti delle teorie che muovono i progetti culturali.
Il programma prevede una strana sintonia di corpi solitari che si presentano e ripresentano nello stesso spazio, il primo giorno in una rarefazione assoluta, il secondo in una cascata tropicale. Uno sbilanciamento voluto, che vi invitiamo a frequentare nella sua totalità. Incontrare il pubblico è la forma più bella di arrotondamento del calcolo solitario. Tropici a febbraio è ovviamente anche una primavera dell’Angelo Mai. La meteorologia è essenziale, pure.

Mk
Lagos, Nigeria
nell’assordante ritmo hip hop che trapassa i quattro danzatori (due uomini e due donne) della compagnia Mk, in una nevrosi danzante tradotta in visiva bizzarria coatta.
2.3.15
  ,

Supposizioni

Angelo Mai Italia Tropici 7 febbraio 2015 Altrove
Un progetto Angelo Mai, mk
Direzione artistica Michele Di Stefano
Direzione organizzativa Anna Damiani
Direzione tecnica Paolo Panella
Comunicazione Sylvia De Fanti, Alessandra Perna
Ufficio stampa Cristina Brizzi
Grafica Lau Chourmo
Foto Michele Di Stefano – elaborazione grafica Margherita Morgantin
La postura è essenziale. Siamo tutti affacciati, emaniamo spazio dalle nostre solitudini e intersechiamo il lavorio, l’intreccio, la relazione, l’orlo. La danza come condizione permanente di questa instabilità che in Tropici continua a rischiare sull’umano, sulla grande disponibilità degli artisti a condividere l’atteggiamento sempre un po’ last minute nei confronti delle teorie che muovono i progetti culturali.
Il programma prevede una strana sintonia di corpi solitari che si presentano e ripresentano nello stesso spazio, il primo giorno in una rarefazione assoluta, il secondo in una cascata tropicale. Uno sbilanciamento voluto, che vi invitiamo a frequentare nella sua totalità. Incontrare il pubblico è la forma più bella di arrotondamento del calcolo solitario. Tropici a febbraio è ovviamente anche una primavera dell’Angelo Mai. La meteorologia è essenziale, pure.

Yuri Elena
Supposizioni
vibrante di un’instabilità metamorfica che prende forma nella voce parlata di una lezione di neuroscienze
2.3.15
  ,

Pasodoble

Angelo Mai Italia Tropici 7 febbraio 2015 Altrove
 Un progetto Angelo Mai, mk
Direzione artistica Michele Di Stefano
Direzione organizzativa Anna Damiani
Direzione tecnica Paolo Panella
Comunicazione Sylvia De Fanti, Alessandra Perna
Ufficio stampa Cristina Brizzi
Grafica Lau Chourmo
Foto Michele Di Stefano – elaborazione grafica Margherita Morgantin
La postura è essenziale. Siamo tutti affacciati, emaniamo spazio dalle nostre solitudini e intersechiamo il lavorio, l’intreccio, la relazione, l’orlo. La danza come condizione permanente di questa instabilità che in Tropici continua a rischiare sull’umano, sulla grande disponibilità degli artisti a condividere l’atteggiamento sempre un po’ last minute nei confronti delle teorie che muovono i progetti culturali.
Il programma prevede una strana sintonia di corpi solitari che si presentano e ripresentano nello stesso spazio, il primo giorno in una rarefazione assoluta, il secondo in una cascata tropicale. Uno sbilanciamento voluto, che vi invitiamo a frequentare nella sua totalità. Incontrare il pubblico è la forma più bella di arrotondamento del calcolo solitario. Tropici a febbraio è ovviamente anche una primavera dell’Angelo Mai. La meteorologia è essenziale, pure.

PASODOBLE
Con Cristina Rizzo Produzione Kinkaleri 2004
Un corpo nel tentativo di copiarsi e riprodurre se stesso, sdoppiato in un’immagine medesima. Non c'è calcolo o procedimento possibile che permetta di rimisurare in sequenza le proprie decisioni. Prima non è più adesso e adesso non è più prima. La contrazione di un istante che ormai è perso non appartiene più a nessun corpo. Non resta che accettarsi infedeli a se stessi e lanciarsi in un estenuante passo a due irripetibile.
Descrizione: in una stanza vuota, una persona di fronte ad una videocamera su cavalletto esegue un'improvvisazione di circa 3 minuti con sottofondo scelto a caso dalle frequenze di una radio portatile. Successivamente collega la videocamera ad un monitor e in tempo reale ricostruisce la frase di movimento, imparandola a memoria. La durata è determinata dal tempo necessario per l'apprendimento. Il movimento improvvisato viene così trasformato in composizione coreografica. Cristina Rizzo disegna una coreografia improvvisata di risoluta sobrietà racchiusa in movimenti lineari e taglienti: un Paso doble con l’immagine di se stessa che, rubata alla concretezza reale da una videocamera e riprodotta su un monitor, s’impone come doppio assente e virtuale che lei, suo clone ripieno di carne e sudore, deve copiare su una scena di eterna imitazione.
2.3.15
  ,

In a landscape

Angelo Mai Italia Tropici 7 febbraio 2015 Altrove
 Un progetto Angelo Mai, mk
Direzione artistica Michele Di Stefano
Direzione organizzativa Anna Damiani
Direzione tecnica Paolo Panella
Comunicazione Sylvia De Fanti, Alessandra Perna
Ufficio stampa Cristina Brizzi
Grafica Lau Chourmo
Foto Michele Di Stefano – elaborazione grafica Margherita Morgantin
La postura è essenziale. Siamo tutti affacciati, emaniamo spazio dalle nostre solitudini e intersechiamo il lavorio, l’intreccio, la relazione, l’orlo. La danza come condizione permanente di questa instabilità che in Tropici continua a rischiare sull’umano, sulla grande disponibilità degli artisti a condividere l’atteggiamento sempre un po’ last minute nei confronti delle teorie che muovono i progetti culturali.
Il programma prevede una strana sintonia di corpi solitari che si presentano e ripresentano nello stesso spazio, il primo giorno in una rarefazione assoluta, il secondo in una cascata tropicale. Uno sbilanciamento voluto, che vi invitiamo a frequentare nella sua totalità. Incontrare il pubblico è la forma più bella di arrotondamento del calcolo solitario. Tropici a febbraio è ovviamente anche una primavera dell’Angelo Mai. La meteorologia è essenziale, pure.

Daniele Albanese Compagnia Stalker
In a landscape
Danza e drammaturgia: Daniele Albanese
Assistenza alla drammaturgia: Loredana Scianna e Maurizio Soliani
Musiche originali: Maurizio Soliani
In a Landscape nasce nel 2008 come spettacolo per situazione urbana e diventa ben presto un assolo che evolve negli anni seguendo gli sviluppi della ricerca di compagnia STALKER.
Viene proposto a partire dal 2010 anche in teatro e in spazi al chiuso non teatrali.
Si definisce attraverso una particolare struttura e organizzazione di spazio, movimento e suono e nella lettura geometrica del luogo dove si svolge.
Sono stati isolati quegli eventi e meccanismi del vivere quotidiano e urbano che provocano cambiamenti e alterazioni.
Abbiamo definito questi meccanismi come Vento, non in senso atmosferico, ma come induttore e motore di cambiamenti e di dinamiche sonore e fisiche.
Come il vento atmosferico anche in questo caso ciò che agisce è invisibile; l’apparire, fisicamente e sonoramente, è il risultato di un passaggio in un paesaggio urbano. È il limbo emotivo dove Daniele Albanese assuefatto di apatica anonimia, è muto prigioniero di una bauschiana ripetitività meccanica e spersonalizzante, di un soffio di costante inerzia che sussulta nelle membra rendendolo inquieto prototipo umano vittima di una perpetua reazione istintiva di movenze distese in indolori slogature.
2.3.15
  ,

Lola Carte Blanche

Angelo Mai Italia Tropici 7 febbraio 2015 Altrove
 Un progetto Angelo Mai, mk
Direzione artistica Michele Di Stefano
Direzione organizzativa Anna Damiani
Direzione tecnica Paolo Panella
Comunicazione Sylvia De Fanti, Alessandra Perna
Ufficio stampa Cristina Brizzi
Grafica Lau Chourmo
Foto Michele Di Stefano – elaborazione grafica Margherita Morgantin
La postura è essenziale. Siamo tutti affacciati, emaniamo spazio dalle nostre solitudini e intersechiamo il lavorio, l’intreccio, la relazione, l’orlo. La danza come condizione permanente di questa instabilità che in Tropici continua a rischiare sull’umano, sulla grande disponibilità degli artisti a condividere l’atteggiamento sempre un po’ last minute nei confronti delle teorie che muovono i progetti culturali.
Il programma prevede una strana sintonia di corpi solitari che si presentano e ripresentano nello stesso spazio, il primo giorno in una rarefazione assoluta, il secondo in una cascata tropicale. Uno sbilanciamento voluto, che vi invitiamo a frequentare nella sua totalità. Incontrare il pubblico è la forma più bella di arrotondamento del calcolo solitario. Tropici a febbraio è ovviamente anche una primavera dell’Angelo Mai. La meteorologia è essenziale, pure.

Elio Castellana Lola Kola
Lola Carte Blanche
Canto di una capricciosa e tramontata diva in panni di sgraziata Carmen almodovariana
2.3.15
  ,

Hood

Angelo Mai Italia Tropici 7 febbraio 2015 Altrove
Un progetto Angelo Mai, mk
Direzione artistica Michele Di Stefano
Direzione organizzativa Anna Damiani
Direzione tecnica Paolo Panella
Comunicazione Sylvia De Fanti, Alessandra Perna
Ufficio stampa Cristina Brizzi
Grafica Lau Chourmo
Foto Michele Di Stefano – elaborazione grafica Margherita Morgantin
La postura è essenziale. Siamo tutti affacciati, emaniamo spazio dalle nostre solitudini e intersechiamo il lavorio, l’intreccio, la relazione, l’orlo. La danza come condizione permanente di questa instabilità che in Tropici continua a rischiare sull’umano, sulla grande disponibilità degli artisti a condividere l’atteggiamento sempre un po’ last minute nei confronti delle teorie che muovono i progetti culturali.
Il programma prevede una strana sintonia di corpi solitari che si presentano e ripresentano nello stesso spazio, il primo giorno in una rarefazione assoluta, il secondo in una cascata tropicale. Uno sbilanciamento voluto, che vi invitiamo a frequentare nella sua totalità. Incontrare il pubblico è la forma più bella di arrotondamento del calcolo solitario. Tropici a febbraio è ovviamente anche una primavera dell’Angelo Mai. La meteorologia è essenziale, pure.

Fabrizio Favale compagnia Le Supplici
Hood
Flowers will cover the year, and the Rohirrim will be under
Due giovani danzatori lavorano, in maniera fulminea e pulviscolare, sull'individuazione di una stranezza interna, un enigma interno, qualcosa che in loro e da loro è visto come anomalo, diverso, difficilmente collocabile. La materia coreografica che ne risulta è infine riportata in coppia. Ciò che costruiscono è qualcosa di astratto, eppur denso di materia intima, intoccabile, quasi non coreografabile, che resta lì così come è apparso.
Ideazione e coreografia Fabrizio Favale
Danzatori Daniele Bianco e Vincenzo Cappuccio
Collaborazioni tecniche Alberto Trebbi
Con il contributo di MIBACT - Ministero per i Beni e le Attività Culturali e Regione Emilia-Romagna Con il sostegno di Arcigay Il Cassero Bologna, PerAspera Festival, Spazio K Prato, Atelier Sì Bologna. E la danza si coniuga nei muscoli e nervi di un’anarchica e commovente sensualità che deforma i due fisici maschili in improvvisi e delicati spasmi, contorcendone le articolazioni al limite della distorsione. Movimenti stressanti che staccano l’anatomia dall’umanità, asciugando la vita dalle loro vene, come marionette dai fili recisi che si schiacciano scomposte a terra.
2.3.15
  ,
 
Support : MarXoB
Copyright © 2011. e-performance.tv - All Rights Reserved
Template Created by MarXoB | Published by e-performance.tv
powered by Blogger