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Citizen X

Teatro Tordinona 15 Aprile 2015
L'Associazione Culturale La Casa della Locusta presenta
Citizen X
di Manuela Rossetti; con Antonella Civale; digital performer Simone Palma; con la collaborazione di Daniele Fabbri, Masaria Colucci, Alessio Pala, Ilaria Cenci, Ketty Roselli; musiche originali di Mauro D’Alessandro.
Uno spettacolo visionario e surreale che con ironia tagliente e irriverente racconta le storie della disoccupazione in età matura. Lo spettacolo guarda a diverse reazioni alla disoccupazione e inoccupazione con ironia sottile e tagliente, senza pregiudizi, senza la necessità di analizzare, interpretare o dare soluzioni. Ogni finestra si apre e si chiude mostrando la quotidianità di ogni personaggio.
5 capitoli e 5 punti di vista sulla stessa problematica, 5 personaggi circondati dalla loro solitudine, ma uniti dalla stessa alienante preoccupazione, 5 mondi diversi, 5 pagine di un fumetto tragicomico ed espressionista.
Una giovane donna disposta a tutto per apparire ciò che i datori di lavoro cercano; una mamma in un dialogo surreale immagina con terrore distorti stili di vita di suo figlio disoccupato; una donna prova a seguire i dettami sociali per trovare al meglio un impiego, ma cade in una solitudine visionaria tra passato, presente e futuro; un inoccupato si arrende e smette di cercare lavoro, riempie le sue giornate giocando e ricorda una lezione di economia che seguì all'università proprio sui devastanti effetti della disoccupazione per un paese; una giovane donna cerca consigli e soluzioni su come superare il lungo e difficile periodo di inoccupazione a chi la circonda: la mamma, la psicologa, l'amica, il prete, il politico e l'impiegata dell'Inps.
Citizen X è uno spettacolo teatrale dall'impianto visivo che richiama quello fumettistico fatto di bianchi e di neri, di figure sovrapposte e tagli di luce netti. La luce digitale crea atmosfere atipiche per il teatro e più vicine al linguaggio cinematografico, sperimentando la possibilità di realizzare scene in soggettiva, primi piani, contemporaneità di piani diversi. La musica originale segue in contrapposizione la scena accentuandone il carattere surreale e ironico.
Uno spettacolo per chi non cerca soluzioni ma realtà, per chi vuole ridere e pensare allo stesso momento.
20.4.15
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Ifigenia

Teatro Tordinona 10 Aprile 2015
 IFIGENIA
il gioco
con
Barbara Bianchi
Chiara Casali
Chiara Laureti
Eleonora Leone
Giusi Loschiavo
Chara Postacchini
Arianna Saturni
regia di
Bea Gaudicci e Rosaria D'Antonio
REGOLE DEL GIOCO:
Il gioco si ispira a Ifigenia di Euripide, riletto, modellato e plasmato in chiave moderna dall'Associazione Culturale SovraGaudio. Si gioca da un minimo di 1 a un massimo di 85 giocatori.
Il terreno di gioco è il teatro TORDINONA Nella scatola sono inclusi anche 7 pedine, 1 carta jolly, 85 bigliettoni di diversi colori. Inizialmente ogni giocatore farà anche il ruolo di banchiere.
Recandosi alla biglietteria del teatro avrà diritto ad un bigliettone.
Ogni giocatore che si sarà prenotato e avrà comprato il bigliettone in PREVENDITA, avrà diritto ad UN BICCHIERE DI VINO, che sarà consegnato all'ingresso. Poi ogni giocatore prenderà la propria posizione liberamente in base all'ordine di arrivo.
Sono presenti poi le caselle di probabilità ed imprevisti, che potranno capitare durante lo svolgimento del gioco. Scopo del gioco è quindi quello di divertirsi, riflettere e scatenarsi con mente, corpo e fantasia.
20.4.15
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Di a da

Teatro Tordinona 11 Aprile 2015
 compagnia CAMPOVERDEOTTOLINI
presenta
DI A DA
Me e gli Uomini
con Marco Ottolini
ambiente sonoro Stefano De Ponti
aiuto alla drammaturgia e primo spettatore Carolina De La Calle Casanova
oggetti di scena Francesca Lombardi e Paola Tintinelli
testo e regia Elisa Campoverde
una produzione Associazione K.
in collaborazione con CineTeatro Agora' di Robecco sul Naviglio
finalista Premio per le Arti LIDIA ANITA PETRONI 2015
Il potere sconosciuto, riconosciuto, negato.
Spesso capita di imputare il frutto delle nostre azioni, del nostro vissuto quotidiano, delle nostre relazioni ed addirittura della nostra vita, ad Altri. Altri come i genitori, il capo, i superiori o, ripercorrendo a ritroso un' ideale scala del potere, la Natura, il Destino, Dio. Il protagonista di questo monologo, Me, è un essere ingenuo, inventore e creatore di mondi, città, vite. La creazione di Me nasce dal nulla, nasce da cocci di legno, da fili, da suoni.
La sua creazione è precaria, così come il rapporto con le sue creature, Tutto è in divenire, tutto è in cambiamento anche per Me, che da creatore ingenuo diventa distruttore consapevole, fino a negare sé
20.4.15
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Bianco e nero

Teatro Biblioteca Quarticciolo 14 Aprile 2015
Bianco e nero
testo e regia Laura Sicignano
scene Laura Benzi
Costumi Maria Grazia Bisio
Musiche originali e video Giacomo Gianetta, Luca Serra, Matteo Spanò
In collaborazione con il Conservatorio di Genova Niccolò Paganini
Consulenza scientifica Prof. Alberto Diaspro
Con Irene Serini e Emmanuel Ansan Osaro
Teatro Cargo
Il mondo non è in bianco e nero, ma prevede un’imperscrutabile scala di sfumature. Questo vale per la natura, il pensiero, l’infinita gamma dell’essere e del sentire. La diversità è all’origine della vita. Cosa è diverso e cosa normale? Che rapporto c’è tra quanto viene definito bello o brutto e la diversità? Esistono le “razze”? Che rapporto c’è tra specie e specie? In scena una donna e un uomo. Una bianca e uno nero. Uno alto e una bassa. Un’adulta e un ragazzo. Uno grosso e una piccola. Uno spettacolo sulle diversità, gli opposti, gli scontri, gli incontri, il dialogo e i monologhi, poche parole, molta azione, musica, video, perché c’è poco da dire, ma molto da fare: cosa succede quando due diversità si trovano dentro il cerchio magico della scena? Il teatro è un piccolo mondo che rispecchia il grande mondo, con le sue contraddizioni: a volte pone domande, a volte suggerisce soluzioni. E’ un piccolo mondo chiuso, ma aperto al grande mondo. E’ un luogo necessario, se si tratta di questioni necessarie nella nostra vita quotidiana. E qui si tratta delle diversità belle e difficili che la nostra epoca così complessa, globale e locale, ci impone di affrontare. Lo faremo con delicatezza e ironia, ma evitando ogni retorica. Il teatro è anche graffiante, se è buon teatro. Il grande mondo spesso non è buono con chi è “diverso” (diverso da cosa? Normale rispetto a che?). A volte sì.
Lo spettacolo rappresenta la seconda tappa della trilogia degli stranieri. Abbiamo iniziato nel 2011 a lavorare con un gruppo di ragazzi, appena arrivati da soli da Paesi lontani, nello spazio e nella mentalità: Afghanistan, Nigeria, Pakistan, Senegal. Erano sbarcati in Italia dopo viaggi difficili. Ragazzi diffidenti e molto arrabbiati con la vita, abituati ad essere imbrogliati, abbandonati, feriti. I ragazzi erano ospitati a Genova in 2 comunità d’accoglienza per minori non accompagnati e richiedenti asilo. Questi ragazzi nel teatro hanno avuto un incontro importante e il teatro ha avuto un incontro importante grazie a loro.
20.4.15
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Monologo di un attrice dell'est

Teatro L'Aura 8 aprile 2015
MONOLOGO DI UN'ATTRICE DELL'EST
Testo e regia: Evelina Drianovska
Musiche: Gianluigi Tartaull
Multimedialità: Valeria Nonni
Con: Evelina Drianovska
Il disagio dell'immigrazione, attraverso l'esperienza di Evelina Drianovska. Spettacolo teatrale, nato dal disagio dell'immigrazione, vissuto dall'attrice Evelina Drianovska, intercalato da brani tratti dalle opere di grandi maestri del teatro, quali Shakespeare, Tolstoy, recitati dalla stessa, insieme ad una serie di interventi musicali della tradizione popolare bulgara, russa ed italiana.
Evelina Drianovska è nata a Sofia e si è laureata all'Università Vitis in arte drammatica e regia. Ha lavorato come attrice in Bulgaria in particolare al Teatro Nazionale di Sofia. Dal 1990 vive in Italia. Il suo ritorno al teatro è avvenuto nel 2007 quando ha scritto, diretto e interpretato "Monologo di un' attrice dell'Est".
13.4.15
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Amleto

Teatro Vascello 6 dicembre 2014
CollettivO CineticO
Teatro Franco Parenti – Milano
AMLETO
Ospitalità realizzata in collaborazione con Le Vie dei Festival
concept e regia Francesca Pennini
drammaturgia Angelo Pedroni
recitazione candidato vincitore selezionato dal pubblico durante lo spettacolo
consulenza tecnica e programmazione applausometro Roberto Rettura
L'Amleto di CollettivO CineticO è un meccanismo letale.
La scena è spazio preparato ad ospitare aleatorietà e inevitabilità in un limbo costante tra ironia e tragedia. Attori professionisti, dilettanti, malcapitati, timidi intellettuali, registi, parrucchieri, esibizionisti, danzatori, assicuratori annoiati, sostituti dell'ultimo minuto, critici, virtuosi e sfigati si contendono il titolo di protagonista dello spettacolo.
Reali candidati che non sanno quello che li aspetterà in scena. Il loro unico riferimento è un manuale di istruzioni inviatogli due settimane prima. Ciascuno si prepara da solo e si presenta a teatro direttamente per salire sul palcoscenico. Guidati da una incorporea voce fuori campo e seguiti da secondini muti, i candidati si sfidano in una serie di prove che sintetizzano i principi formali dell'opera shakespeariana.
Lasciati in balia di un'istruzione e nell'impossibilità di controllare fenomeni e competenze, precipitano tutti nella condizione amletica per eccellenza.
Tra desolazione e intrattenimento sono gli spettatori di ciascuna replica ad eleggere il vincitore del titolo, unico superstite tra i corpi e i resti dei suoi avversari abbandonati al suolo. Un panorama improbabile di Amleti tra gli innumerevoli interpreti che si sono confrontati per secoli con il più emblematico testo teatrale.
13.4.15
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Antigone la principessa di Tebe

Teatro Tordinona 20 Dicembre 2014
 Compagnia dell'Arsenale presenta
ANTIGONE la principessa di Tebe
di Sofocle, regia Luciano Bottaro
Con la morte di Eteocle e Polinice, fratelli di Antigone, e con la vittoria dei tebani si è appena conclusa la guerra dei Sette. Creonte ha assunto il potere; contro il suo editto Antigone vuol dare e dà sepoltura al fratello Polinice, nemico della patria. La solitaria audacia della fanciulla, sprezzante dei prudenti consigli della sorella Ismene, è giustificata da una esigenza di pietàs. Un altro dei temi di questa messinscena dal forte taglio latino-americano, infatti le musiche sono dei sensuali tanghi, è il tema della giustizia che, usata in maniera sbagliata, può essere uno strumento di tirannia più che di democrazia. La giovane Antigone incarna un’idea possente di giustizia, un’ideale giustizia divina che, guardandosi bene dal rasentare i sofismi del caso, fa di questo personaggio di Sofocle un mio personaggio concretamente rivoluzionario.
13.4.15
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Il figliol prodigo

Teatro biblioteca Quarticciolo 20 Dicembre 2014
 IL FIGLIOL PRODIGO
di Marco Maltauro e Pier Paolo Fiorini
con Giorgio Colangeli, Giovanni Scifoni, Patrizia Romeo
regia Marco Maltauro
Due attori e un regista (Dio?) alle prese con la nota parabola, dalla parte però del figliol giusto, quello che rimane a casa La parabola del figliol prodigo è un racconto misterioso, scandaloso, violento. Un racconto che, in realtà, non conosciamo ancora, perché il suo culmine e il suo abisso, al pari delle altre parabole, è inconoscibile. Lo si può solo rappresentare lasciando affiorare l’ambivalenza del rapporto tra i personaggi e lo scandalo del perdono finale. E’ un racconto che sconfina dai nostri limiti, dal nostro senso comune, dal nostro modo di intendere l’equità e la giustizia, dalla nostra comprensione del perdono come perfezione di un dono inaudito.
Lo spettacolo, con la regia di Marco Maltauro, su un testo scritto insieme a Pier Paolo Fiorini, e con tre attori straordinari: Giorgio Colangeli, Giovanni Scifoni e Patrizia Romeo, vuole interrogare fino in fondo la parabola, farla risuonare e riverberare, fletterla alle sue estremità, in sospensione tra mito, archetipo e messaggio morale, fino a renderla un’esperienza nuova per gli spettatori, chiamati non solo a meditare, ma a scandalizzarsi ancora.
13.4.15
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Eva Unplugged

Teatro Argot Studio 18 Dicembre 2014
Dominio Pubblico presenta
Eva Unplugged
da Innamorate dello spavento di Massimo Sgorbani
con Federica Fracassi
regia di Renzo Martinelli
drammaturgia Francesca Garrola
audio e video Fabio Cinicola
luci Mattia De Pace
con il patrocinio di Next/Laboratorio delle idee
La fine della guerra, la fine di Hitler. Eva Braun, la sua compagna e moglie, aspetta questa fine. Eva che intreccia la sua storia con quella di Rossella O’Hara, protagonista di Via col Vento, il suo film preferito. Eva, una donna che sta per morire, innamorata di Hitler, fedele al suo amore fino all’ultimo istante.
11.4.15
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Tutti i padri vogliono far morire i loro figli

Teatro dell’Orologio 3 aprile 2015
Tutti i padri vogliono far morire i loro figli
di Fabio Morgan e Leonardo Ferrari Carissimi
con Mauro Santopietro, Luca Mannocci, Irma Ciaramella, Chiara Mancuso, Anna Favella
Regia Leonardo Ferrari Carissimi
scene e costumi Alessandra Muschella
disegno luci Antonio Scappatura
tecnico luci Martin Emanuel Palma
Produzione Progetto goldstein, Teatro dell'Orologio
Uno dei temi più misteriosi del teatro tragico greco è la predestinazione dei figli a pagare le colpe dei padri. Non importa se i figli sono buoni, innocenti, pii: se i loro padri hanno peccato, essi devono essere puniti.
Lo spettacolo, liberamente tratto da Affabulazione di Pier Paolo Pasolini, narra la storia di un padre, fiero protagonista del ’68, che torna a casa dopo una lunga assenza. Ad accoglierlo un figlio che conosce appena, cinico e rancoroso interprete di una generazione cresciuta nell’abbandono. Per lui il padre è un bambino mai cresciuto che nella vita ha goduto di condizioni estremamente privilegiate. Nella dialettica tra questi due personaggi e nelle istanze che essi rappresentano sta il nucleo di questa tragedia contemporanea che ci appare come un infinito affabulare sul doloroso ed irrisolto mistero dell'essere figli nell'epoca dell'assenza dei padri.
11.4.15
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Ritratti di Poesia nona edizione

Tempio di Adriano 5 febbraio 2015
Ritratti di Poesia nona edizione
«La rassegna Ritratti di Poesia – dichiara il Presidente Emmanuele F. M. Emanuele – ebbe inizio nove anni fa come un piccolo salotto sul tema della poesia, nel convincimento che in Italia la poesia dovesse avere la medesima visibilità e fruibilità di altre forme artistiche, quali il cinema, il teatro, la musica e la danza. Abbiamo fatto molta strada da quella data, mossi dalla passione e dalla volontà di portare a Roma una iniziativa che potesse arricchire, in modo originale, l’offerta culturale della città e del Paese. Oggi la manifestazione rappresenta un punto di riferimento, a livello nazionale ed internazionale, per il genere poetico e vanta la partecipazione di poeti noti, italiani e stranieri, accanto al talento di voci esordienti. Sono orgoglioso – conclude Emanuele – del percorso che è stato fatto; la grande partecipazione popolare, che si rinnova sempre più ampia di anno in anno, è la conferma della bontà dell’iniziativa e ci dà l’entusiasmo per crescere ancora e rinnovarci».
La manifestazione, che propone ogni anno un ampio parterre di esponenti di spicco della poesia italiana e internazionale, presenta quest’anno due novità assolute: una «incursione» nella street art con Mauro Pallotta, in arte Maupal – l’autore del famoso murale «super pope» – e un Poetry Slam, competizione di poesia orale e performativa in cui sono gli spettatori a decretare il vincitore. Nato negli Stati Uniti come arte di strada, il Poetry Slam si propone di riportare la poesia a una dimensione più estesa e popolare, riscoprendone la vocazione originaria. In Italia è stato introdotto dal poeta e performer Lello Voce, che sarà EmCee (Masters of Ceremonies) del Poetry Slam di Ritratti di poesia, tappa ufficiale del campionato nazionale L.I.P.S. Lega Italiana Poetry Slam.
La rassegna, aperta gratuitamente al pubblico, è promossa dalla Fondazione Roma e organizzata dalla Fondazione Roma-Arte-Musei con InventaEventi, ed è a cura di Vincenzo Mascolo.
16,45 – 17,15 Di penna in penna (quinta parte)
Rosaria Lo Russo, Giovanna Rosadini
17,15 – 17,45 The Poetry Foundation
Robert Polito con Adam Fitzgerald e Tom Healy. Introduce Damiano Abeni
17,45 – 18,15 Di penna in penna (sesta parte)
Donatella Bisutti, Francesco Scarabicchi
18,40 – 19,20
Poesia sconfinata (seconda parte)
Gilberto Isella (Svizzera)
Durs Grünbein (Germania) con Anna Maria Carpi
10.4.15
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For Bergen

Teatro Furio Camillo 26 Marzo 2015
LA COMPAGNIA NO.NO presenta
FOR BERGEN
Co(i)nvolti/TWO/Alone
For Bergen è uno spettacolo in forma di trilogia nato dalla necessità di analizzare il tentativo dell’uomo di dare un senso al proprio essere attraverso un processo di sottrazione e abnegazione.
La compagnia (ex collettivo Linee Distorte) nasce nel Marzo 2013 con l’intento di creare una realtà sperimentale che trattasse di danza, teatro e performance in spazi teatrali e meta-teatrali, cercando di trovare un punto di contatto tra il linguaggio astratto della danza contemporanea e la visione tradizionalistica del pubblico più vasto. Da qui il primo progetto, dal nome Co(i)nvolti, sul concetto di “branco”, sul coraggio delle azioni e sulla responsabilità di scegliere, sullo stato d’insieme che falsa la solitudine ma nella quale ognuno è inevitabilmente condannato ad esistere. Il tutto attraverso uno sguardo volutamente ironico ed ammiccante, senza rinunciare alla fisicità e all’essenzialità del gesto. Dal branco al duplice con Two, che costringe invece il singolo al contatto con il fuori da sé in relazione a quello che lo circonda. Chiusi in un quadrato bianco, nella quasi totale assenza di sovrastrutture, l’attenzione è posta sullo studio del confine e del disequilibrio in un processo di estremizzazione e di precarietà.
“La necessità di esistere per permettere alla forma di essere, perfetta immutabile, inconfondibile. Il movimento passa attraverso la forma per poi mutare, diventare “altrove”. E intanto la relazione con l’altro come misura, come specchio di se stessi, come elemento di possibile fusione. Lo studio del mondo al di fuori da sé, il pensiero lontano da sé, il pensiero dell’altro come proprio pensiero.”
TWO.
Infine Alone, la presa di coscienza di se stessi, il cerchio che chiude esattamente nel punto in cui ha avuto inizio. Alone è il punto di partenza dove la singolarità non è un debolezza ma una forza. Il foglio bianco che non è assenza ma presenza, dove l’incontro è osmotico, totale, cosciente, reale. Necessario.
CON Antonio Marino, Alessandro Pustizzi, Cristina Conti
CONCEPT REGIA Antonio Marino
COREOGRAFIE Alessandro Pustizzi
MUSICHE ENTROPIA e Matteo Bassi
INSTALLAZIONE VIDEO Stefano Gradassai
Con il supporto di ACS Abruzzo – “Electa Creative Arts” Teramo.
10.4.15
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Safari live - Work in progress

Teatro Tordinona di Roma, dal 23 marzo 2015
Sycamore T. Company presenta
SAFARI LIVE - WORK IN PROGRESS
Con: Gabriele Sabatini - Il Cacciatore
Emilia Scarpati Fanetti - La Donna
e con l'amichevole partecipazione audio di Luciano Curreli
Tecnico luci e audio/video: Martin E. Palma
(audio/video in collaborazione con Francesca Spinozzi)
Riprese video e disegno luci: Giuseppe “Beppe” Gallo
Montaggio video: Federico Greco
Costruzioni sonore: Emanuela Cotellessa
Aiuto regia: Francesca Spinozzi
Scritto e diretto da: Emanuela Liverani
Si ringrazia Pierpaolo Verdecchi per il contributo fotografico.
Safari Live - Work in Progress è realizzato in collaborazione con il Teatro Bipop Zaccaria Verrucci Un uomo racconta come e perché è diventato il Cacciatore, guidandoci passo dopo passo all'interno del sentiero che lo ha condotto nel luogo in cui ora vive, la jungla (con la j salgariana), da cui parte e torna quotidianamente per ingaggiare l'eterna lotta contro i suoi nemici, i sopraffattori. Convinto di essere solo, si accorge che nella jungla vive, per gli stessi motivi e con le stesse modalità, una Donna. Il loro incontro sospende la convinzione di essere soli e muovendosi tra passato e presente, tra digressioni e citazioni, danno forma a ciò che li ha condotti in quello spazio, il limite oltre il quale prende forma la rivolta.
Il progetto Safari Live – Work in progress è lo spin-off di un progetto di un cortometraggio e di quest’ultimo porta con sé il tema, alcuni brani, suggestioni. Da qui il motivo per cui Emanuela Liverani ha scelto di definirlo “Live”. Essendo, però, del tutto autonomo dalla sceneggiatura del cortometraggio, ne completa l'idea di base, le molteplici suggestioni (letterarie, fotografiche, cinematografiche, teatrali, musicali) e quello che potremmo chiamare il “dietro le quinte”. Pur avendo una scrittura di base molto rigida, Safari Live ha una forma e un contenuto sempre aperti, in linea con il tema che narra - la rivolta - motivo per cui a ogni messa in scena possono corrispondere modifiche del testo, nuovi personaggi, video, foto, suoni, musica, persino partecipazioni “dell'ultima ora” pensati come sviluppo di quella precedente. Questo il motivo del work in progress.
Una prima prova aperta, in forma ridotta, è andata in scena a Roma, il 15 marzo 2014, grazie al Teatro Bipop Zaccaria Verucci in uno spazio alla periferia della città. Da quel momento, Safari Live – work in progress è realizzato in collaborazione con loro. Ogni suggerimento è offerto gentilmente da: A. Camus, E. Salgari, J. Steinbeck, W. Evans, i tumbleweed, le persone che ogni giorno dicono no, quelle che ancora lo devono dire e quelle che vorrebbero farlo ma non sanno da dove cominciare.
9.4.15
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Ninetta e le altre

TEATRO ARGOT STUDIO 26 MARZO 2015
NINETTA E LE ALTRE
Le Marocchinate del ‘44″, vincitore del Festival Chimere.
La pièce è scritta e diretta da Damiana Leone ed interpretata da Damiana Leone, Anna Mingarelli e Francesca Reina, disegno Luci di Alessandro Calabrese e foto di scena di Gioia Onorati
Lo spettacolo è inserito nel progetto Racconta la Guerra promosso dalla compagnia Errare Persona con l’Archivio di Stato di Frosinone, con il contributo della Provincia di Frosinone, incentrato sulla ricerca storica di fonti orali applicata al teatro antropologico e di narrazione. Il progetto coinvolge un intera provincia, ed è unico nel suo genere. È infatti il più grande progetto sullo stupro di guerra mai realizzato. Lo studio, da cui è scaturito lo spettacolo, tratta degli Stupri di Guerra avvenuti nel Basso Lazio nel ’44, le cui vittime venivano chiamate Marocchinate, stupri studiati davvero solo negli ultimi dieci anni e solo in parte trattati da Moravia e poi da De Sica ne “La Ciociara”, ma che oggi sia sa essere il più grande stupro di guerra della storia d’Italia e d’Europa (insieme alla Bosnia). Lo spettacolo quindi è un progetto, un lavoro di ricerca e divulgazione portato avanti da anni, che a maggio sarà a New York per il Festival In Scena. Dallo spettacolo e dal progetto sta nascendo un docufilm.
9.4.15
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Il pasto degli schiavi

Teatro Tordinona 27 marzo 2015
IL PASTO DEGLI SCHIAVI
testo di Adriano Marenco con uno squarcio di Alessandra Caputo
con Francesca Di Vincenzo, Simone Fraschetti, Barbara Greco, Barbara Nucci, Chiara Pavoni
regia di Valentina Conti e Simone Fraschetti
coreografie di Barbara Greco e Barbara Nucci
costumi di Lisa Rosamilia
foto di scena di Pamela Adinolfi
Una tragedia dove il coro è corpo. Il corpo delle schiave. Amanti, infermiere, badanti, madri che condividono con il Capo i suoi ultimi giorni. Donne che brillano del riflesso della sua stanca luce, che succhiano la scarsa linfa di un albero marcescente. Sacerdotesse degli ultimi giorni di un potere. Schiave che forse apriranno la strada solo ad un altro disumano potere.
9.4.15
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Interruzioni volontarie

Teatro Argot Studio 28 marzo 2015
INTERRUZIONI VOLONTARIE
di e con Claudia Salvatore
aiuto regia Sergio Proto
luci e supervisione Francesco Piotti
scenografia, grafica e costumi Valeria Galluzzi
drammaturgia composta da: creazioni originali di Claudia Salvatore, inserzioni liberamente tratte da “Febbre” e “Psicosi delle 4:48” , di Sarah Kane,“Il pianeta Trillafon in relazione alla cosa brutta” e “Questa è l’acqua” di David Foster Wallace produzione: un’anteprima ridotta di “Interruzioni volontarie” è stata prodotta dal RIC Festival 2013 e presentata come studio per un progetto teatrale, all’interno del festival R.I.C, Rieti Invasioni Creative, sostenuto dall’A.T.C.L.
Margherita aspetta, registra messaggi, guarda gli spazi aperti attendendo che ci capiti dentro qualcosa che la riguarda. Margherita per metà c’è e per metà non sa dov’è. C’è qualcosa che interrompe ogni incontro, ogni tentativo di costruire, ogni possibilità, è c’è qualcosa che lo vuole ripristinare. Margherita scappa da persone e da situazioni ma inevitabilmente poi non fa altro che tornare, per riprendersi, per ricominciare quello che aveva interrotto, per rovinarlo in continuazione, non ci sono altro che fratture evidenti ed evidenti intervalli di tempo in cui cerca di ricordare come fare ad andare avanti, in cui cerca di capire, di eliminarsi o di darsi un’altra possibilità, l’ennesima.
Lui si sentiva una ferita sulla guancia, la ferita non c’era, ma lui la sentiva così tanto che alla fine se l’è procurata da solo. Lei si ricordava di quando da piccola aveva visto i nonni che facevano l’amore, ma in realtà non era successo a lei, era successo alla madre.
9.4.15
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Support : MarXoB
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