Prima del vulcano - (11/02/13)


CANALE:


Recensione dello spettacolo su Pensieri di Cartapesta

Teatro Tordinona 7-8-9 febbraio 2013 “PRIMA DEL VULCANO” Di e con Luca Di Giovanni (manuale di sopravvivenza per un giovane orfano). Testo Lorenzo Alunni e Luca Di Giovanni. Regia e drammaturgia Luca Di Giovanni, Interpretato da Luca Di Giovanni, Musiche originali Augusto PalloccaSPETTACOLO VINCITORE DI SERATA DEL BANDO INGIUSTO 2011. "Lui siede accanto a suo fratello Luca. Luca è piccolo, ha otto anni, ma non ha paura. Guarda di sotto, non allaccia la cintura, ride e parla in continuazione. Lui lo guarda con tenerezza, ma qualcosa gli brucia in petto. Non riesce a nascondere la preoccupazione, o più semplicemente non riesce a respirare. Il primo volo non si dimentica mai. Tutto fa più effetto, la prima volta. Prima di vederlo dall’alto avrebbe voluto scalarlo partendo dal basso. Ma il vulcano è lì, mastica i suoi ricordi e li risputa sotto forma di fumo. Luca lo saluta con la mano, come a volerlo accarezzare da lontano. Lui sa quanto sarà lontano, il vulcano, quando avranno bisogno di lui. Questa crudele confessione di inadeguatezza nasce dal tentativo di aggrapparsi al nocciolo esistenziale delle opere dello scrittore americano Dave Eggers. Su tutto campeggia l’horror vacui, la paura e la disperata voglia di crescere, la vertigine di chi non si sente mai all’altezza. Il grido strozzato di un giovane che deve farsi uomo. Aldilà di ogni retorica e aldiquà di ogni giovanilismo, questa ennesima epopea di emigranti diventa uno specchio della difficoltà di diventare adulti in quest’epoca in cui prendersi le proprie responsabilità sembra essere sempre più difficile e traumatico. La morte dei genitori, freudianamente parlando, risulta ai giorni d’oggi sempre più necessaria per spiccare il volo. Il protagonista è un giovane di provincia che, persi improvvisamente entrambi i genitori, si trova a doversi occupare del fratello Luca di otto anni e a fare i conti con la necessaria dimensione epica del quotidiano in una metropoli caotica e indifferente come Roma. Il tragicomico racconto del povero ragazzo, più che mai solo nella sua disperata ricerca di celebrità, dà vita ad un racconto crudo e beffardo, intimamente esplosivo."


Recensione dello spettacolo su Pensieri di Cartapesta

Teatro Tordinona 7-8-9 febbraio 2013 “PRIMA DEL VULCANO” Di e con Luca Di Giovanni (manuale di sopravvivenza per un giovane orfano). Testo Lorenzo Alunni e Luca Di Giovanni. Regia e drammaturgia Luca Di Giovanni, Interpretato da Luca Di Giovanni, Musiche originali Augusto PalloccaSPETTACOLO VINCITORE DI SERATA DEL BANDO INGIUSTO 2011. "Lui siede accanto a suo fratello Luca. Luca è piccolo, ha otto anni, ma non ha paura. Guarda di sotto, non allaccia la cintura, ride e parla in continuazione. Lui lo guarda con tenerezza, ma qualcosa gli brucia in petto. Non riesce a nascondere la preoccupazione, o più semplicemente non riesce a respirare. Il primo volo non si dimentica mai. Tutto fa più effetto, la prima volta. Prima di vederlo dall’alto avrebbe voluto scalarlo partendo dal basso. Ma il vulcano è lì, mastica i suoi ricordi e li risputa sotto forma di fumo. Luca lo saluta con la mano, come a volerlo accarezzare da lontano. Lui sa quanto sarà lontano, il vulcano, quando avranno bisogno di lui. Questa crudele confessione di inadeguatezza nasce dal tentativo di aggrapparsi al nocciolo esistenziale delle opere dello scrittore americano Dave Eggers. Su tutto campeggia l’horror vacui, la paura e la disperata voglia di crescere, la vertigine di chi non si sente mai all’altezza. Il grido strozzato di un giovane che deve farsi uomo. Aldilà di ogni retorica e aldiquà di ogni giovanilismo, questa ennesima epopea di emigranti diventa uno specchio della difficoltà di diventare adulti in quest’epoca in cui prendersi le proprie responsabilità sembra essere sempre più difficile e traumatico. La morte dei genitori, freudianamente parlando, risulta ai giorni d’oggi sempre più necessaria per spiccare il volo. Il protagonista è un giovane di provincia che, persi improvvisamente entrambi i genitori, si trova a doversi occupare del fratello Luca di otto anni e a fare i conti con la necessaria dimensione epica del quotidiano in una metropoli caotica e indifferente come Roma. Il tragicomico racconto del povero ragazzo, più che mai solo nella sua disperata ricerca di celebrità, dà vita ad un racconto crudo e beffardo, intimamente esplosivo."
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