Lo splendore dei supplizi - (21/06/13)


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Recensione dello spettacolo su TeatroeCritica.net

Teatro Sybaris, Castrovillari, 1 Giugno 2013 FIBRE PARALLELE/FESTIVAL DELLE COLLINE TORINESI in “LO SPLENDORE DEI SUPPLIZI” anteprima nazionale, di e con Licia lanera e Riccardo Spagnulo e con Mino Decataldo nel ruolo del boia, assistente alla regia Arianna Gambaccini, disegno luci Vincent Longuemare, consulenza e creazione muppet Marianna Di Muro, con il contributo della Regione Puglia e con il sostegno del Nuovo Teatro Abeliano. Nelle piazze delle città d’Europa, in un tempo non troppo lontano, si mandavano a morte attraverso un percorso di sofferenze crescenti, migliaia di criminali, i quali giungevano alla loro fine in maniera lenta e dolorosa. Lo spettacolo della punizione andava in scena seguendo un cerimoniale preciso, in cui il pubblico partecipava attivamente con sputi, spintonamenti e insulti. Lo scopo del supplizio era quello di raggiungere la verità, attraverso confessioni fatte a mezza voce tra le pene della tortura. Giudichiamo ancora i crimini e i delitti, ma ancora di più istinti, passioni, anomalie, infermità, effetti dell’ambiente o dell’eredità, perversioni, pulsazioni e desideri. Siamo il pubblico del supplizio del nostro vicino di casa. Abbiamo bisogno di fare emergere la verità. Tutto il resto può aspettare. Quattro figure tipo della società contemporanea – La Coppia, Il Giocatore, La Badante e Il Vegano – per uno spettacolo che mette in evidenza come i castighi siano scomparsi dalla sfera pubblica per rifugiarsi in quella privata.

link: www.primaveradeiteatri.it


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Teatro Sybaris, Castrovillari, 1 Giugno 2013 FIBRE PARALLELE/FESTIVAL DELLE COLLINE TORINESI in “LO SPLENDORE DEI SUPPLIZI” anteprima nazionale, di e con Licia lanera e Riccardo Spagnulo e con Mino Decataldo nel ruolo del boia, assistente alla regia Arianna Gambaccini, disegno luci Vincent Longuemare, consulenza e creazione muppet Marianna Di Muro, con il contributo della Regione Puglia e con il sostegno del Nuovo Teatro Abeliano. Nelle piazze delle città d’Europa, in un tempo non troppo lontano, si mandavano a morte attraverso un percorso di sofferenze crescenti, migliaia di criminali, i quali giungevano alla loro fine in maniera lenta e dolorosa. Lo spettacolo della punizione andava in scena seguendo un cerimoniale preciso, in cui il pubblico partecipava attivamente con sputi, spintonamenti e insulti. Lo scopo del supplizio era quello di raggiungere la verità, attraverso confessioni fatte a mezza voce tra le pene della tortura. Giudichiamo ancora i crimini e i delitti, ma ancora di più istinti, passioni, anomalie, infermità, effetti dell’ambiente o dell’eredità, perversioni, pulsazioni e desideri. Siamo il pubblico del supplizio del nostro vicino di casa. Abbiamo bisogno di fare emergere la verità. Tutto il resto può aspettare. Quattro figure tipo della società contemporanea – La Coppia, Il Giocatore, La Badante e Il Vegano – per uno spettacolo che mette in evidenza come i castighi siano scomparsi dalla sfera pubblica per rifugiarsi in quella privata.

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