Da dove nascono le stelle - Lasciati amare - (11/12/15)


CANALE:
Recensione dello spettacolo su B in Rome

Teatro Vascello 6 dicembre 2015
Prima parte
DA DOVE NASCONO LE STELLE
creato da Giorgio Rossi e Simone Sandroni
interpretato da Elisa Canessa e Fabritia D'Intino
luci Cesare Lavezzoli
costumi a cura di Giorgio Rossi
testi a cura di Simone Sandroni
si ringraziano per la collaborazione Elvira Zuñiga Porras, Erica Archinucci
produzione Déjà Donné, Associazione Sosta Palmizi
Da Dove Nascono le Stelle è il titolo della nuova creazione di Simone Sandroni e Giorgio Rossi. I due performers si incontrano nuovamente dopo anni da "Piume", spettacolo presentato alla Biennale della Danza di Lione nel 1998. L'idea di lavorare ad un nuovo progetto nasce da una serie di performance ed improvvisazioni che i due coreografi hanno fatto insieme nel 2013 e 2014 che hanno permesso loro di capire come e cosa fare, quale strada percorrere insieme per la nuova creazione.
Breve presentazione sugli intenti del percorso creativo - La storia di questo lavoro siamo noi, per via del percorso e del vissuto che abbiamo, e ogni volta che saliamo sul palco comunque diventiamo la storia stessa. Attraverso la danza, che è la nostra passione e il nostro mestiere, riusciamo ad esprimere l'indicibile e le emozioni nella loro chiarezza e universalità. Siamo in un'età dove ogni virtuosismo è velleitario, tuttavia come due vecchi ulivi mostriamo tutto il nostro vissuto nelle radici nel tronco nei rami nelle foglie e i frutti succosi nascono sempre da fiori fragili teneri ed effimeri, come la prima volta. Non abbiamo certezze ma desiderio e necessità di trasmettere tutta la vita che conteniamo e speriamo nel tempo della scena di trasporla in emozione silenziosa e intensità, lasciando a chi ci guarda leggerezza gioia e commozione. Questo lavoro è nato con i due autori in scena come interpreti del loro personale percorso artistico. Riflessioni ed esperienze successive al debutto hanno portato a distillare e approfondire nodi poetici che richiamano importanti tematiche universali; è stato così deciso di affrontare la sfida di una nuova versione con in scena due giovani e bravissime danzatrici, Elisa Canessa e Fabritia D'Intino. "Nel luogo dove niente è troppo piccolo o troppo grande, dove le bugie sostengono la verità e il paradosso è la regola, in quel luogo preciso si crede ciecamente a tutto ciò che si ascolta o vede, non per comprendere una verità senza errore, ma per scoprire il cammino verso la verità del sogno. E' quello il luogo in cui incontriamo chi vorremmo essere e dove accettiamo ciò che siamo, il luogo dove si svela il mistero e comprendiamo Da Dove Nascono le Stelle" - Simone Sandroni
"Siamo apparsi su questo pianeta un giorno, per un atto, si spera d'amore, comunque dall'unione di due esseri distinti e siamo il risultato di questa unione.
Di amore ci nutriamo e cerchiamo malgrado noi di unirci a qualcun altro. E lo sogniamo, lo desideriamo, e molto tempo lo passiamo a domare i nostri impulsi istintuali e sensuali, e ci pensiamo tanto.. c'è chi scrive, chi dipinge, chi fa il pane, coltiva fiori, io DANZO. Poi ci confondiamo, non capiamo più nulla di chi siamo, perché ci siamo e che vogliamo. In fondo basterebbe amare e lasciarsi amare, e credo che sia la cosa fondamentale della vita, il resto lo facciamo sperando di dimenticare questa cosa così semplice" - Giorgio Rossi
Seconda parte
LASCIATI AMARE
Di e con GIORGIO ROSSI
Produzione Associazione Sosta Palmizi
Lo spettacolo nasce in occasione di una bellissima maratona di danza organizzata per inaugurare il Teatro Zandonai di Rovereto, nel novembre 2014. Un evento speciale che ha riunito in due giorni un numeroso gruppo di artisti, dai fondatori della compagnia Sosta Palmizi fino a giovani artisti emergenti.
È in questa atmosfera di amicizia e poesia che Giorgio Rossi ha presentato il suo assolo Lasciati Amare con cui prova, ancora una volta, ad avvicinare la parola, la musica e la danza nel tentativo di unire tre forme espressive che, per loro natura, contengono ritmo, spazio, evocazione, trasposizione e sospensione del tempo… tre forme di espressione che vanno verso un sentire indipendente dal razionale, verso un sentire la vita attraverso emozioni e battiti del cuore. Hai un sangue, un respiro.
Sei fatta di carne
di capelli di sguardi
anche tu. Terra e piante,
cielo di marzo, luce,
vibrano e ti somigliano –
il tuo riso e il tuo passo
come acque che sussultano –
la tua ruga fra gli occhi
come nubi raccolte –
il tuo tenero corpo
una zolla nel sole.
(Cesare Pavese)
GIORGIO ROSSI - Come direbbe E. Satie‚ "è un mammifero danzante". All'età di 4 anni‚ vedendo il clown svizzero Dimitri esibirsi nel surreale tempo della scena‚ ha capito che il teatro era la sua vita. Deve la sua fortuna artistica all'aver potuto assistere ai lavori di grandi maestri (Kantor, Brook, Bausch,
Carlson….) e‚ con alcuni‚ ha imparato l'arte scenica‚ sia come allievo che come interprete. Nel 1984‚ è co–fondatore della Sosta Palmizi‚ sigla sotto la quale‚ in 30 anni‚ hanno lavorato oltre 400 danzatori e non, che via via hanno trovato lavoro nelle maggiori compagnie di Teatro Danza Italiane e Europee o hanno fondato propri gruppi e alcuni di loro, a tutt'oggi, ne fanno parte come Artisti Associati. Con i suoi spettacoli‚ oltre 30 produzioni che hanno superato le 1.500 repliche, ha girato il mondo‚ grazie all'universalità dell'arte poetica del movimento. Fa parte di quella specie di esseri in via di estinzione che crede profondamente nell'Arte Poetica del Movimento. Per questo si definisce un partigiano dell'immaginazione. La sua danza è fatta di un'energia organica giocosa, auto ironica e commovente, che auspica lo porti sulle scene ancora per molto tempo. In questi anni collabora con artisti di altri campi, come: Andrea Pazienza, Paolo Fresu, Bernardo Bertolucci, Terry Guilliam, Stefano Benni, Paola Turci, Lucia Poli, David Riondino, Paolo Rossi, Banda Osiris, Gabriele Mirabassi, Danilo Rea, Elisabetta Pozzi, Jovanotti, Avion Travel, Francesco Bruni, Renato De Maria, Arnoldo Foa, Gianluigi Trovesi, Michele Rabbia, Marco Baliani, Fabio De Luigi, Tiziana Foschi, Eugenio Allegri, Max Gazzè e tanti altri, oltre a lavorare con persone di ogni età e comunità terapeutiche e vari gruppi di recupero sociale e nella scuola pubblica. Come i suoi maestri, cerca di trasmettere l'esperienza avuta alle persone che, lo scelgono come maestro. Partecipa come danzatore alla trasmissione VIENI VIA CON ME di Roberto Saviano e Fabio Fazio. Nel 2012 crea " Cielo di Marzo" per 15 ballerini dell'Opera di Roma. Nel 2013 cura tutti i movimenti della Carmen di Bizet con L' Orchestra di piazza Vittorio, nel 2014 coordina 320 giovani per il 620 Carnevale di Putignano, avvia uno studio sulla felicità con 12 danza/attori, Artisti Associati della Sosta Palmizi, lavoro che debutterà al Teatro Mecenate di Arezzo in dicembre 2014. In giugno ha realizzato una coreografia per l'Accademia Nazionale di Danza a Roma per 20 interpreti e sempre a giugno è andata in scena alle Terme di Caracalla l'Opera Carmen con l'orchestra di Piazza Vittorio di cui cura tutti i movimenti scenici e le coreografie.
Recensione dello spettacolo su B in Rome

Teatro Vascello 6 dicembre 2015
Prima parte
DA DOVE NASCONO LE STELLE
creato da Giorgio Rossi e Simone Sandroni
interpretato da Elisa Canessa e Fabritia D'Intino
luci Cesare Lavezzoli
costumi a cura di Giorgio Rossi
testi a cura di Simone Sandroni
si ringraziano per la collaborazione Elvira Zuñiga Porras, Erica Archinucci
produzione Déjà Donné, Associazione Sosta Palmizi
Da Dove Nascono le Stelle è il titolo della nuova creazione di Simone Sandroni e Giorgio Rossi. I due performers si incontrano nuovamente dopo anni da "Piume", spettacolo presentato alla Biennale della Danza di Lione nel 1998. L'idea di lavorare ad un nuovo progetto nasce da una serie di performance ed improvvisazioni che i due coreografi hanno fatto insieme nel 2013 e 2014 che hanno permesso loro di capire come e cosa fare, quale strada percorrere insieme per la nuova creazione.
Breve presentazione sugli intenti del percorso creativo - La storia di questo lavoro siamo noi, per via del percorso e del vissuto che abbiamo, e ogni volta che saliamo sul palco comunque diventiamo la storia stessa. Attraverso la danza, che è la nostra passione e il nostro mestiere, riusciamo ad esprimere l'indicibile e le emozioni nella loro chiarezza e universalità. Siamo in un'età dove ogni virtuosismo è velleitario, tuttavia come due vecchi ulivi mostriamo tutto il nostro vissuto nelle radici nel tronco nei rami nelle foglie e i frutti succosi nascono sempre da fiori fragili teneri ed effimeri, come la prima volta. Non abbiamo certezze ma desiderio e necessità di trasmettere tutta la vita che conteniamo e speriamo nel tempo della scena di trasporla in emozione silenziosa e intensità, lasciando a chi ci guarda leggerezza gioia e commozione. Questo lavoro è nato con i due autori in scena come interpreti del loro personale percorso artistico. Riflessioni ed esperienze successive al debutto hanno portato a distillare e approfondire nodi poetici che richiamano importanti tematiche universali; è stato così deciso di affrontare la sfida di una nuova versione con in scena due giovani e bravissime danzatrici, Elisa Canessa e Fabritia D'Intino. "Nel luogo dove niente è troppo piccolo o troppo grande, dove le bugie sostengono la verità e il paradosso è la regola, in quel luogo preciso si crede ciecamente a tutto ciò che si ascolta o vede, non per comprendere una verità senza errore, ma per scoprire il cammino verso la verità del sogno. E' quello il luogo in cui incontriamo chi vorremmo essere e dove accettiamo ciò che siamo, il luogo dove si svela il mistero e comprendiamo Da Dove Nascono le Stelle" - Simone Sandroni
"Siamo apparsi su questo pianeta un giorno, per un atto, si spera d'amore, comunque dall'unione di due esseri distinti e siamo il risultato di questa unione.
Di amore ci nutriamo e cerchiamo malgrado noi di unirci a qualcun altro. E lo sogniamo, lo desideriamo, e molto tempo lo passiamo a domare i nostri impulsi istintuali e sensuali, e ci pensiamo tanto.. c'è chi scrive, chi dipinge, chi fa il pane, coltiva fiori, io DANZO. Poi ci confondiamo, non capiamo più nulla di chi siamo, perché ci siamo e che vogliamo. In fondo basterebbe amare e lasciarsi amare, e credo che sia la cosa fondamentale della vita, il resto lo facciamo sperando di dimenticare questa cosa così semplice" - Giorgio Rossi
Seconda parte
LASCIATI AMARE
Di e con GIORGIO ROSSI
Produzione Associazione Sosta Palmizi
Lo spettacolo nasce in occasione di una bellissima maratona di danza organizzata per inaugurare il Teatro Zandonai di Rovereto, nel novembre 2014. Un evento speciale che ha riunito in due giorni un numeroso gruppo di artisti, dai fondatori della compagnia Sosta Palmizi fino a giovani artisti emergenti.
È in questa atmosfera di amicizia e poesia che Giorgio Rossi ha presentato il suo assolo Lasciati Amare con cui prova, ancora una volta, ad avvicinare la parola, la musica e la danza nel tentativo di unire tre forme espressive che, per loro natura, contengono ritmo, spazio, evocazione, trasposizione e sospensione del tempo… tre forme di espressione che vanno verso un sentire indipendente dal razionale, verso un sentire la vita attraverso emozioni e battiti del cuore. Hai un sangue, un respiro.
Sei fatta di carne
di capelli di sguardi
anche tu. Terra e piante,
cielo di marzo, luce,
vibrano e ti somigliano –
il tuo riso e il tuo passo
come acque che sussultano –
la tua ruga fra gli occhi
come nubi raccolte –
il tuo tenero corpo
una zolla nel sole.
(Cesare Pavese)
GIORGIO ROSSI - Come direbbe E. Satie‚ "è un mammifero danzante". All'età di 4 anni‚ vedendo il clown svizzero Dimitri esibirsi nel surreale tempo della scena‚ ha capito che il teatro era la sua vita. Deve la sua fortuna artistica all'aver potuto assistere ai lavori di grandi maestri (Kantor, Brook, Bausch,
Carlson….) e‚ con alcuni‚ ha imparato l'arte scenica‚ sia come allievo che come interprete. Nel 1984‚ è co–fondatore della Sosta Palmizi‚ sigla sotto la quale‚ in 30 anni‚ hanno lavorato oltre 400 danzatori e non, che via via hanno trovato lavoro nelle maggiori compagnie di Teatro Danza Italiane e Europee o hanno fondato propri gruppi e alcuni di loro, a tutt'oggi, ne fanno parte come Artisti Associati. Con i suoi spettacoli‚ oltre 30 produzioni che hanno superato le 1.500 repliche, ha girato il mondo‚ grazie all'universalità dell'arte poetica del movimento. Fa parte di quella specie di esseri in via di estinzione che crede profondamente nell'Arte Poetica del Movimento. Per questo si definisce un partigiano dell'immaginazione. La sua danza è fatta di un'energia organica giocosa, auto ironica e commovente, che auspica lo porti sulle scene ancora per molto tempo. In questi anni collabora con artisti di altri campi, come: Andrea Pazienza, Paolo Fresu, Bernardo Bertolucci, Terry Guilliam, Stefano Benni, Paola Turci, Lucia Poli, David Riondino, Paolo Rossi, Banda Osiris, Gabriele Mirabassi, Danilo Rea, Elisabetta Pozzi, Jovanotti, Avion Travel, Francesco Bruni, Renato De Maria, Arnoldo Foa, Gianluigi Trovesi, Michele Rabbia, Marco Baliani, Fabio De Luigi, Tiziana Foschi, Eugenio Allegri, Max Gazzè e tanti altri, oltre a lavorare con persone di ogni età e comunità terapeutiche e vari gruppi di recupero sociale e nella scuola pubblica. Come i suoi maestri, cerca di trasmettere l'esperienza avuta alle persone che, lo scelgono come maestro. Partecipa come danzatore alla trasmissione VIENI VIA CON ME di Roberto Saviano e Fabio Fazio. Nel 2012 crea " Cielo di Marzo" per 15 ballerini dell'Opera di Roma. Nel 2013 cura tutti i movimenti della Carmen di Bizet con L' Orchestra di piazza Vittorio, nel 2014 coordina 320 giovani per il 620 Carnevale di Putignano, avvia uno studio sulla felicità con 12 danza/attori, Artisti Associati della Sosta Palmizi, lavoro che debutterà al Teatro Mecenate di Arezzo in dicembre 2014. In giugno ha realizzato una coreografia per l'Accademia Nazionale di Danza a Roma per 20 interpreti e sempre a giugno è andata in scena alle Terme di Caracalla l'Opera Carmen con l'orchestra di Piazza Vittorio di cui cura tutti i movimenti scenici e le coreografie.
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