Socialmente - (20/10/16)


CANALE:
CENTRALE PRENESTE 5 Ottobre 2016 Festival Teatri di Vetro
FRIGOPRODUZIONI
SOCIALMENTE
ideazione e regia Francesco Alberici e Claudia Marsicano
drammaturgia Francesco Alberici
assistente alla regia Daniele Turconi
interpreti Francesco Alberici e Claudia Marsicano
produzione FRIGOPRODUZIONI e Borsa Anna Pancirolli
Un giorno o un anno di vita (la dimensione atemporale impedisce ogni cronologia esatta) di due giovani totalmente alienati. In un’allucinazione continua scorrono i sogni di successo e gli incubi di fallimento di due soggetti desiderosi di essere, ma incapaci di farlo.
La nostra poetica è volta a esplorare il grado zero delle dinamiche di relazione interpersonale. Gli elementi caratterizzanti sono da una parte la compressione del testo, o meglio del linguaggio utilizzato, che implode e si disintegra: la forma privilegiata di comunicazione non è né il dialogo, né il monologo, ma lo sproloquio, verbale e fisico, che si muove tra lunghi silenzi e improvvise esplosioni. Dall’altra, la scelta di lavorare nelle coordinate dello spazio mentale dei personaggi, spazio nel quale non è possibile stabilire una linea netta di demarcazione tra un’azione ed un pensiero del personaggio.
CENTRALE PRENESTE 5 Ottobre 2016 Festival Teatri di Vetro
FRIGOPRODUZIONI
SOCIALMENTE
ideazione e regia Francesco Alberici e Claudia Marsicano
drammaturgia Francesco Alberici
assistente alla regia Daniele Turconi
interpreti Francesco Alberici e Claudia Marsicano
produzione FRIGOPRODUZIONI e Borsa Anna Pancirolli
Un giorno o un anno di vita (la dimensione atemporale impedisce ogni cronologia esatta) di due giovani totalmente alienati. In un’allucinazione continua scorrono i sogni di successo e gli incubi di fallimento di due soggetti desiderosi di essere, ma incapaci di farlo.
La nostra poetica è volta a esplorare il grado zero delle dinamiche di relazione interpersonale. Gli elementi caratterizzanti sono da una parte la compressione del testo, o meglio del linguaggio utilizzato, che implode e si disintegra: la forma privilegiata di comunicazione non è né il dialogo, né il monologo, ma lo sproloquio, verbale e fisico, che si muove tra lunghi silenzi e improvvise esplosioni. Dall’altra, la scelta di lavorare nelle coordinate dello spazio mentale dei personaggi, spazio nel quale non è possibile stabilire una linea netta di demarcazione tra un’azione ed un pensiero del personaggio.
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