Le vie dei festival 2011 - BLACK TIE - (27/04/14)


CANALE:

Teatro India 14 -15 ottobre 2011Rimini Protokoll, una produzione Rimini Apparat, coproduzione Hebbel am Ufer Berlin, Theaterhaus Gessnerallee Zùrich. In collaborazione con Wiener Festwochen, con il sostegno di Municipalità  di Berlino Senate Chancellery Cultural Affairs "BLACK TIE" drammaturgia e regia Helgard Haug & Daniel Wetzel, drammaturgia e ricerca fonti Sebastian Brènger, con Miriam Yung Min Stein, Hye-Jin Choi and Ludwig, scenografia e luci Marc Jungreithmeier, musiche originali Peter Dick (Ludwig / The Noes Have It), interaction design Grit Schuster, traduzione inglese Jenna Krumminga, traduzione italiana Barbara Weigel. dai festival:Wiener Festwochen, Lùkal International Theater Festival - Reykjavik; Bregenzer Festspiele Bregenz, PAZZ Festival Oldenburg; Huis en Festival ad Werf Utrecht; VIE Scena Contemporanea Modena, National School of Drama Theater Festival New Delhi. ll collettivo berlinese Rimini Protokoll, composto da Stefan Kaegi, Helgard Haug, Daniel Wetzel, arriva a Roma per la prima volta, proprio negli stessi giorni in cui alla Compagnia, ospite con alla Biennale di Venezia verrà  assegnato il Leone d'argento per le NuoveRealtà  Teatrali. Il gruppo irrompe sulla scena internazionale con azioni teatrali di forte impatto, destinate a sconcertare, divertire, far riflettere, destabilizzare luoghi comuni e certezze, sovvertendo le regole stesse del fare teatro. A partire dal rifiuto per la 'storia' a favore della realtà, o meglio di interi pezzi di vita reale che i tre artisti di Rimini Protokoll 'trasportano' in palcoscenico con i suoi reali protagonisti, 'esperti del quotidiano', come li chiamano, al posto degli attori; oppure mettendo al centro lo spettatore con le sue scelte, o trasferendo la scena in luoghi atipici, come camion, piazze o altro. Loro lo definiscono dokumentar theater arbeit o dokumentarstèck, una sorta di docu-drama che prende spunto da problemi reali, creando situazioni al limite tra spettacolo e indagine sociale, finzione e realtà, arte e cronaca giornalistica. Come in Black Tie in cuila giovane Miriam Yung Min Stein porta in scena se stessa e la sua storia; nata in Corea del Sud ma cresciuta in Germania, perchè adottata da una famiglia tedesca, Miriam ci introduce in un viaggio alla ricerca del suo passato, ci invita a metterci nei suoi panni per capire cosa significhi crescere in un paese straniero ignorando tutto sulle proprie origini. Come è tradizione nelle creazioni di Rimini Protokoll Black Tie trae spunto da un fatto specifico per poi essere sviluppato attraverso un intenso processo di esplorazione. Una storia che da personale assume presto un valore universale invitandoci a riflettere sul delicato tema delle adozioni internazionali, sulla realtà  delle banche del seme, in una digressione crescente che arriva a formulare domande solo apparentemente paradossali e provocatorie. http://www.rimini-protokoll.de

Teatro India 14 -15 ottobre 2011Rimini Protokoll, una produzione Rimini Apparat, coproduzione Hebbel am Ufer Berlin, Theaterhaus Gessnerallee Zùrich. In collaborazione con Wiener Festwochen, con il sostegno di Municipalità  di Berlino Senate Chancellery Cultural Affairs "BLACK TIE" drammaturgia e regia Helgard Haug & Daniel Wetzel, drammaturgia e ricerca fonti Sebastian Brènger, con Miriam Yung Min Stein, Hye-Jin Choi and Ludwig, scenografia e luci Marc Jungreithmeier, musiche originali Peter Dick (Ludwig / The Noes Have It), interaction design Grit Schuster, traduzione inglese Jenna Krumminga, traduzione italiana Barbara Weigel. dai festival:Wiener Festwochen, Lùkal International Theater Festival - Reykjavik; Bregenzer Festspiele Bregenz, PAZZ Festival Oldenburg; Huis en Festival ad Werf Utrecht; VIE Scena Contemporanea Modena, National School of Drama Theater Festival New Delhi. ll collettivo berlinese Rimini Protokoll, composto da Stefan Kaegi, Helgard Haug, Daniel Wetzel, arriva a Roma per la prima volta, proprio negli stessi giorni in cui alla Compagnia, ospite con alla Biennale di Venezia verrà  assegnato il Leone d'argento per le NuoveRealtà  Teatrali. Il gruppo irrompe sulla scena internazionale con azioni teatrali di forte impatto, destinate a sconcertare, divertire, far riflettere, destabilizzare luoghi comuni e certezze, sovvertendo le regole stesse del fare teatro. A partire dal rifiuto per la 'storia' a favore della realtà, o meglio di interi pezzi di vita reale che i tre artisti di Rimini Protokoll 'trasportano' in palcoscenico con i suoi reali protagonisti, 'esperti del quotidiano', come li chiamano, al posto degli attori; oppure mettendo al centro lo spettatore con le sue scelte, o trasferendo la scena in luoghi atipici, come camion, piazze o altro. Loro lo definiscono dokumentar theater arbeit o dokumentarstèck, una sorta di docu-drama che prende spunto da problemi reali, creando situazioni al limite tra spettacolo e indagine sociale, finzione e realtà, arte e cronaca giornalistica. Come in Black Tie in cuila giovane Miriam Yung Min Stein porta in scena se stessa e la sua storia; nata in Corea del Sud ma cresciuta in Germania, perchè adottata da una famiglia tedesca, Miriam ci introduce in un viaggio alla ricerca del suo passato, ci invita a metterci nei suoi panni per capire cosa significhi crescere in un paese straniero ignorando tutto sulle proprie origini. Come è tradizione nelle creazioni di Rimini Protokoll Black Tie trae spunto da un fatto specifico per poi essere sviluppato attraverso un intenso processo di esplorazione. Una storia che da personale assume presto un valore universale invitandoci a riflettere sul delicato tema delle adozioni internazionali, sulla realtà  delle banche del seme, in una digressione crescente che arriva a formulare domande solo apparentemente paradossali e provocatorie. http://www.rimini-protokoll.de
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